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Autore: Theyaremyworld    17/01/2016    1 recensioni
Cosa succederebbe se ad un tratto ti svegliassi non essendo più la stessa persona di prima?
Come reagiresti alla vista di angeli e demoni?
Come affronteresti il tuo destino?
Ma soprattutto: sceglieresti la vita o la morte?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HALF II
 
-ARES-
 
 
Tutta la notte. 
Era rimasto a guardarla tutta la notte, fino a quando si svegliò con il sole alto nel cielo. 
Non era la prima volta che lo faceva, ma ovviamente lei non si accorgeva mai di nulla.
Rimaneva sempre nell'angolo più buio, in modo che le ombre lo mimetizzassero con il resto della stanza. Era quasi invisibile. Se ne andava appena lei iniziava a rigirarsi nel letto.
La rivoleva indietro, rivoleva indietro anche Jenn, ma Rosy era sua. Lo era sempre stata. E ora la rivoleva, doveva portarla via con sé. 
Erano passati diciassette anni da quando gliel'avevano portata via e mai aveva smesso di sentire la sua mancanza. 
Gli avevano fatto perdere le sue tracce, lo avevano isolato ma lui non era cattivo come pensavano. 
Lo avevano lasciato, sì, senza nemmeno preoccuparsi di dove fosse. E avevano portato con loro Rosy, l'unica che ancora riusciva a strappargli un sorriso sebbene piccola.
Non avevano mai capito del sacrificio che era stato costretto a fare per salvarla.
''Meglio io che lei''
Si era ripetuto quella frase per ben diciassette anni, e non se n'era mai pentito.
Non poteva nemmeno sopportare il pensiero di Rosy nel suo mondo, era crudele anche solo immaginarlo.
In fondo lui poteva sopportarlo, lui era un uomo, e a volte non era nemmeno tanto sgradevole.
Voleva solo il suo spazio, a volte il suo silenzio, a volte il desiderio di sparare la sua furia dritta nel petto di qualcuno. Era l'unico modo che gli avevano insegnato per combattere quei pensieri malandati che la sua mente riproduceva in continuazione.
Da quando aveva ricominciato a sentirla, da quando aveva capito che era lei dopo averla osservata a lungo - magari anche troppo -  non aveva smesso di cercare qualche modo per riaverla.
E l'aveva trovato. Insinuarsi nei suoi sogni era stata fin ora l'unica cosa che era riuscito a raggiungere.
Si era dimenticato di quella cicatrice dritta sul braccio sinistro che entrambi avevano. Si chiamò stupido, perché avrebbe potuto ricordarsene subito e cercare quel contatto il prima possibile perché erano stati legati.
Quella sera guardandola dormire nel suo letto con il suo aspetto da angelo, pensando che ogni anno diventava sempre più bella, sapendo che lei era sangue del suo sangue, Ares, decise che si sarebbe ripreso sua sorella.
 
-
 
Il risveglio era la parte che Rosy odiava di più.
La stoffa morbida delle coperte che aderiva alla pelle, sprofondare nel cuscino morbido, sentirsi al sicuro, invece, le piaceva da morire, come l'odore del tè ai frutti misti che proveniva dalla cucina. Il suo preferito.
Raggiunse il piano inferiore della casa velocemente dove la sua famiglia consumava in religioso silenzio la colazione, cosa che trovò strana.
<< Buongiorno >> disse la ragazza prendendo posto accanto a Jenn.
<< Buongiorno tesoro >> risposero all'unisono i genitori per poi ritornare chi al suo giornale chi a mangiare.
Rosy si sporse verso Jenn scioccata anche lei da quell'aria pesante che si respirava.
<< Ma che diavolo sta succedendo? >> sussurrò
<< Non ne ho idea, è da quando si sono alzati che parlano a monosillabi >> rispose Jenn allo stesso modo
Era ovvio che in casa stava succedendo qualcosa e Rosy l'aveva intuito, ma non sapere cosa la mandava fuori di testa.
Finita la colazione  le ragazze si alzarono per andare a cambiarsi e mettersi sulla strada per raggiungere la Gloucester High School.
Rosy era ormai all'ultimo anno, mentre Jenn soltanto al terzo.
Mentre camminavano per le piccole strade, non del tutto affollate a quell'ora, Jenn si impegnava a ripetere la sua relazione di storia sulla seconda guerra mondiale, sperando che la sorella la stesse a sentire per dirle come procedeva.
Ma Rosy era in un mondo tutto suo, camminava, guardava quelle strade e le persone che le passavano accanto, ma le loro voci erano ovattate, non arrivavano limpide e chiare al suo orecchio.
Poi lo vide: Harry.
Camminava a testa bassa come se non avesse bisogno di guardare dove andava. Come se non volesse neanche la pena di guardare quello che succedeva di fronte e intorno a lui. Camminava come se non volesse neanche farsi notare. Come se nulla meritasse la sua attenzione. Una maglietta nera così proprio come i suoi pantaloni. La maglietta lasciava intravedere alcuni tatuaggi di cui Rosy si era già accorta la prima volta che lo aveva incontrato.
Lo vide svoltare in una stradina dopo essersi  guardato velocemente intorno. Lei agì di impulso.
<< Jenn >> interruppe la sorella che ormai aveva ripetuto la relazione due volte
<< Si? >>
<< Voglio fare una gara, chi arriva prima a scuola. Io prendo quella strada lì >> indicò la stradina dove poco prima aveva visto sparire Harry
<< Ma se non conosci dove porta >> osservò sua sorella. Questo era vero, di tutto il tempo passato a girovagare per la città, ascoltando le regole dei loro genitori, non si erano mai permesse di percorrere strade piuttosto buie di sera e non affollate di giorno.
<< Oh, andiamo Jenn >> la sorella sospirò
<< Diciassette anni e vuole fare le gare >> disse sollevando gli occhi al cielo << va bene, ma non imbrogliare >>
<< Promesso >> rispose Rosy sorridendo felice di essere riuscita nel suo scopo.
Si separarono non appena raggiunta la stradina, Jenn continuò dritto.
Rosy aumentò il passo facendo comunque attenzione a non fare rumore. Harry non poteva essere andato lontano.
Si guardava intorno ogni due secondi sperando di non essersi cacciata in un guaio. E proprio per non aver tenuto la testa dritta e per non aver guardato dove metteva i piedi andò a sbattere contro una figura che torreggiava su di lei.
Le prese il panico fino a quando non vide quegli abiti del tutto neri che fasciavano il suo corpo. Riconobbe il ragazzo che stava seguendo e si rilassò visibilmente. Non avrebbe saputo spiegare nemmeno a se stessa il motivo.
<< Scusa non ti avevo visto >> disse facendo finta di niente mentre lanciava alcuni sguardi ad Harry.
<< Si può sapere perché sei sempre tra i piedi? >> Rosy alzò un sopracciglio meravigliata.
<< Perché, la strada è di tua proprietà? Stavo solo andando a scuola >>
<< Percorrendo una strada silenziosa che porta nel bosco? Sì, ti credo >> accidenti.
<< Allora potrei farti la stessa domanda non credi? >> Harry si passò le mani tra i capelli voltandosi a destra e a sinistra.
<< Muoviti, vieni >> la prese per il braccio sinistro iniziando a strattonarla mentre con l'altra scoprì il cellulare dalla tasca dei pantaloni aderenti strappati sul ginocchio scrivendo un messaggio veloce.
<< Dove andiamo? >>
<< Ti porto a scuola, sei in ritardo >>  la trascinò verso una macchina che Rosy non aveva notato, nera anch'essa. Si disse che quel colore faceva proprio per lui.
Il tragitto fu silenzioso se non per qualche sospiro frustato di Harry.
Le dava davvero così fastidio la sua presenza? Eppure non la conosceva nemmeno.
Certo, entrare in casa sua senza permesso non era stata un ottima mossa, ma Louis non sembrava essersela presa tanto.
<< Harry >>
<< Che vuoi? >> sputò guardando dritto davanti a sé.
Voleva chiedergli perché fosse così nervoso e arrabbiato con lei. Voleva chiedergli perché non la sopportava e le rivolgeva la parola solo in tono rude sebbene la conoscesse solo da un giorno.
Anzi,'conoscere' era una parola grossa. Alla fine si erano solo scontrati in corridoio e lui l'aveva salvata da una pericolosa caduta. Forse era quello ad avergli dato fastidio.
Ma alla fine non glielo chiese.
<< Quanti anni hai? >>
<< Ventuno. Ora sta zitta >>
Arrivati alla Gloucester High School, Rosy afferrò lo zaino e scese dall'auto mormorando un semplice << grazie >> a cui però Harry non rispose.
Almeno lei le buone maniere non le aveva dimenticate come il riccio che era già sfrecciato via.
Si ritrovò a fissare lo spazio vuoto dove prima era presente la macchina su cui aveva passato dei minuti con Harry per poi sospirare ed entrare a scuola.
Quel ragazzo era strano, strano e completamente fuori di testa.
 
-
Il cellulare di Louis avvisò di un nuovo messaggio.
Il ragazzo si alzò sotto gli occhi di tutti prendendo l'aggeggio in mano e guardando le semplici parole che erano impresse nel messaggio ricevuto da Harry.
'Mi ha visto'
Si affrettò a digitare un 'torna indietro'  per poi sospirare.
<< Qualcosa non va? >> chiese Niall raggiungendolo.
<< Rosy ha visto Harry. Gli ho detto di tornare indietro >>
<< E' la cosa migliore >> disse il biondo ritornando a sedersi.
Louis si accomodò sulla poltrona iniziando a fissare quei quadri ormai troppo familiari per lui.
Li aveva visti comparire pian piano mentre la storia si compiva, mentre persone morivano, mentre alcune si amavano, o cercavano di sopravvivere.
Sentì un sospiro provenire da Liam seduto in silenzio sul divano accanto a Zayn. Stavano aspettando solo Harry.
<< Qualcosa da dire, Liam? >> il ragazzo alzò gli occhi per guardare Louis annuendo.
Non era sicuro di voler parlare in assenza di Harry, ma sapeva anche che era la cosa giusta da fare.
<< Hai sentito stanotte? >> chiese sussurrando
Louis scosse la testa con un sorriso forzato come per scusarsi.
<< Harry ha gridato nel sonno >> continuò torturandosi le mani
Erano tutti preoccupati per Harry.
Tutti e quattro sapevano cosa aveva dovuto sopportare. Alcuni di loro erano consapevoli che se avessero dovuto affrontare quello cui era andato incontro ad Harry non ce l'avrebbero fatta. Lui aveva avuto la forza necessaria per affrontare tutto ciò che l'aveva travolto e loro lo ammiravano per questo, ma erano anche preoccupati per lui.
Per questo non volevano che soffrisse, da quando Harry era arrivato cercavano di fargli pesare le situazioni critiche il meno possibile.
Ma questa situazione non era critica, di più.
<< Parlerò con lui appena arriverà >> disse sapendo che le sue paure stessero ritornando.
<<  È già qui >> dichiarò Zayn alzandosi seguito da Niall e Liam.
Sapevano che per parlare con Harry, Louis aveva bisogno di restare solo con lui.
Così li lasciarono nella loro solitudine, salirono nelle loro camere.
Louis si perse nei suoi pensieri, si sentiva stanco.
Pensò che ammirava Harry perché era in grado di nascondere le sue emozioni.  
Venne distratto dal rumore di chiavi buttate sul tavolino del salotto e dallo sprofondare del corpo di Harry sul morbido divano bianco.
Alzò lo sguardo deciso a parlare nonostante non si aspettasse una conversazione. Non una degna di essere chiamata tale per lo meno.
Vide il riccio poggiare la testa sulla parte alta dello schienale e chiudere gli occhi.
<< Ciao >> azzardò
<< Ciao >> sussurrò Harry ancora ad occhi chiusi
<< Rosy? >>
<< A scuola >>
<< Bene >>
Sentì Harry sospirare per poi alzarsi facendo per raggiungere la sua camera, ma fu fermato dalla sottile voce di Louis.
Se non l'avesse fermato probabilmente lui non glielo avrebbe mai detto, almeno fino a quando le cose non sarebbero peggiorate.
Conosceva Harry come le sue tasche, per Louis era tutt'altro che imprevedibile. Anzi, era l'unico capace di anticipare le sue mosse e viceversa.
<< Sono ricominciati, vero? >> disse finalmente guardando il riccio rimasto fermo sull'uscita del salotto con le spalle rivolte verso di lui
<< Non so di cosa tu stia parlando >> disse voltandosi e scontrando il suo sguardo con quello di Louis.
<< I tuoi incubi, Harry >> continuò lui con calma << sono ricominciati. E' così? >>
Harry sospirò abbassando lo sguardo.
<< Sì >> sussurrò.
<< Ti va di parlarne? >>
<< No, non ora >> e andò via.
Lasciò Louis da solo anche se aveva visto il suo sguardo preoccupato.
Ma non voleva che lui portasse anche questo peso addosso, la questione era già abbastanza complicata.
 Louis come sempre si stava prendendo tutte le sue paure e preoccupazioni solo per non farglielo pesare.
Voleva portare lui il fardello sulle spalle, questa volta.
Perché la situazione lo costringeva: doveva affrontarla lui e non qualcun altro.
Non Louis, non Zayn, Liam e tantomeno Niall.
Era compito suo e anche a costo di soffrire ancora l'avrebbe fatto.
Entrò in camera per poi stendersi sul letto e iniziare a fissare il soffitto.
Un'immagine ben chiara di Rosy gli occupò la mente e una leggera risata carica di frustrazione lasciò le sue labbra.
Quella ragazza era così sbadata e ingenua e, già, anche bellissima.
Stava facendo la cosa giusta, non voleva che anche questa volta qualcuno che non fosse lui soffrisse.
E non avrebbe permesso a Rosy di farsi del male da sola.
 
-
 
<< Rosy >>
Andrew seduto accanto a lei nella mensa della scuola le sventolò una mano vicino al viso.
Rosy era completamente persa nei suoi pensieri tutti riguardanti Harry. Non sapeva se fosse un bene o un male, ma più lui cercava di allontanarla più le dava la spinta a scoprire chi fosse veramente.
Tutta quella scontrosità, quelle risposte a monosillabi, non credeva appartenessero davvero ad Harry.
Lo aveva visto a malapena due volte ma non riusciva più a liberarsi della sua immagine che le frullava per la testa.
Ridicolo.
<< Hey, ci sei? >>
<< Oh, si scusa >> sussurrò passandosi una mano tra i capelli.
<< A cosa pensavi? >> chiese curioso Andrew vedendola spaesata.
<< Uhm, niente di importante. >>
<< Afferrato >> disse sorridendo, sapeva che non glielo avrebbe detto.
Quella chiacchierata non servì a molto, perché Rosy ritornò ai suoi pensieri ancora prima che l'altro smettesse di parlare.
La sfiorò il pensiero di andare da Louis per...una visita nel pomeriggio.
<< Rosy! Ma mi stai ascoltando? >> le parole di Andrew arrivarono lontane alle sue orecchie. A malapena se ne rese contro e non si voltò, non fece domande.
Era troppo presa dalla decisione che stava prendendo forma nella sua mente.
<< Sì va beh magari te lo ridico quando torni sulla Terra >> il suo amico si alzò e, in un giorno come un altro, lei gli sarebbe andata dietro e si sarebbe scusata. Non lo fece. Si immerse di nuovo nel mare di pensieri che le popolava la mente.
In fondo Louis le stava simpatico per quel poco che avevano conversato.
Era gentile e premuroso.
Tutto l'opposto di Harry.
Sapeva perfettamente che quella era una scusa per niente credibile, ma lo avrebbe fatto.
Sarebbe ritornata lì, con la speranza di trovare quel ragazzo riccio scontroso e scoprire qualcosa su di lui.
Infatti, appena uscita da scuola, senza farsi vedere da nessuno iniziò a vagare attraverso le scorciatoie che portavano alla foresta.
Le aveva intraviste dalla sua classe una volta, ed erano più vicine del percorso che normalmente Rosy utilizzava.
Nel silenzio, interrotto qualche volta dal rumore provocato dai suoi stivali che schiacciavano le foglie secche, percorse l'arco della foresta formato da alti alberi che le piaceva sempre di più.
Aveva qualcosa di magico e meraviglioso: Il modo in cui i tronchi alti si dividevano in vari rami per formare l'arco di foglie che fungeva da tetto naturale.
Man mano che si avvicinava a quella che ricordava essere la strada che portava al castello, l'aria diventava sempre più calta persino bollente.
Si tolse la giacca pensando che fosse l'agitazione per essere ritornata in quel posto.
Si sentiva soffocare, quel turbine di fuoco la investiva, quasi bruciava.
Decise di alzare il passo e raggiungere la casa più velocemente possibile, ma si fermò quando un urlo squarciò il cielo a metà e vide una figura inginocchiarsi per terra.
E riconoscendolo, sbarrando gli occhi, non poté fare altro se non urlare anche lei.
<< Louis! >>

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Siamo di nuovo qui!
Secondo capitolo e si va avanti.
Avrei dovuto aggiornare ieri, ma per un piccolo imprevisto non ho potuto.
A proposito di questo: aggiornerò ogni sabato.
Prossimamente inizierò a postare anche "Half - the stories", per chi si stesse chiedendo cosa diavolo sia: sono delle storie riguardanti ciascuno dei protagonisti e la loro  vita.
Detto questo, nel primo capitolo non mi sono dilungata molto, in questo vi rubo ancora qualche secondo.
Se il capitolo vi piace lasciate un bel voto e una recensione, per me sarebbe davvero importante, a chi non piace chiederei di lasciare un piccolo commento con delle spiegazioni in modo che io possa migliorare futuri capitoli.
Detto questo, vi saluto, buona lettura.
Rors.
 
PER CHI VOLESSE FARE SCAMBIO DI PUBBLICITA' MI SCRIVA PURE .
 
  
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