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Autore: Akeryana    17/01/2016    5 recensioni
[Ispirato al film di Peter Pan]
Una stupenda fanciulla, Violetta Castillo, ogni sera racconta ai suoi fratelli minori, Diego e Maxi, le storie di Peter Pan. Ma lei stranamente lo chiama Leon Vergas.
***
< Tu chi sei? >
< Sono Leon Vergas ma nelle storie vengo conosciuto come Peter Pan >
< Ma cosa ci fai qui? Nella mia camera >
< Voglio portarti con me nel’isola che non c’è > le prende la mano, la fa affacciare alla finestra e indica il cielo < Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino >
***
Paring: Leonetta, Diecesca, Naxi e CamillaxSeba.
Spero di avervi incuriosito. Un beso.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il ritorno a casa di Violetta...

"- Cerca di capire, non hai mai sentito nostalgia della tua vecchia casa? -
-No.. Sto bene qui.. Ma se tu non vuoi stare con me, allora starai contro di me..-"



Andres continuava la ricerca estenuante delle ultime due ragazze dei cinque che erano finiti sull'isola che non c'è per caso, anzi, per un loro sbaglio. 
Andres si guardò attorno per l'innesima volta ma davanti a se trovò solo alberi, alberi e.. ah certo, alberi. Il ragazzo sbuffò e fece per tornare indietro, quando sentì sopra la sua testa, il rumore di un albero rompersi e un gemito di dolore e ancora tanti rami andare in frantumi mentre qualcuno andava inevitabilmente verso il terreno... O quasi. Questo qualcuno ebbe la fortuna, sfortuna, di cadere tra le braccia di Andres.
Lui alzò gli occhi al cielo pensando, visto che non aveva ancora visto chi gli era caduto addosso, che fosse uno dei soliti indiani che esplorava senza sapere nemmeno da dove iniziare.
<<  Scusami..  >>  disse la persona ad Andress sconosciuta, ma appena riconobbe che era la voce di una ragazza la guardò di scatto capendo che era lei la ragazza che stavano cercando. 
Il ragazzo sembrava di essere serio, ma la voce lo tradiva infatti il suo tono era molto dolce  <<  Cosa ci facevi sopra quell'albero?  >>  
<<  Volevo vedere se riuscivo un posto dove stare  >>  rispose la ragazza, che a lui sembrava la più bella ragazza che avesse mai visto.
<<  Conosco io un posto, seguimi.. Ma come ti chiami?  >>  
<<  Libi  >>  
<<  Piacere, io sono Andres  >>  
***

Violetta faceva avanti e indietro per l'agitazione, Diego aveva chiesto di fare una rionione speciale.. Speciale perché mai avevano fatto una riunione. 
In quel momento arrivarono sia Diego e Maxi e abbracciarono la ragazza.
<<  Da quanto era che non stavamo un po' noi da soli? Come prima di..  >>  disse Maxi con un sorriso ma non terminò la frase che Diego lo fece per lui, con un tono molto più triste.
<<  Prima di.. Sapere la verità..  >>  
Violetta gli sorrise raggiante riuscendo a tirarlo su di morale  <<  Non importa questo, noi siamo sempre stati insieme e siamo sempre stati fratelli. Lo saremo anche ora  >>  
I tre si abbracciarono di nuovo e si strinsero forte, quando poi Violetta li guardò con un espressione strana che fece preoccupare i due ragazzi. 
<<  A voi non manca casa?  >>  
<<  A me si.. Ma qui ho Nata e poi ci sono i nostri amici. E Leon poi, lo vuoi lasciare?  >>  rispose Maxi pieno di dubbi.
<<  Certo che non voglio, ma.. lui non capisce. Pensa che io lo voglia abbandonare. Io lo amo, però.. Ho bisogno di tornare a casa  >>  spiegò il suo punto di vista la ragazza.
<<  Vedrai che dopo quello che dirò, capirà anche lui  >>  ribatté Diego facendole l'occhiolino. 
In quel momento arrivarono tutti i ragazzi, compresi i quattro ragazzi che li guardavano più confusi di tutti. 
<<  Ma che succede?  >>  chiese Marco quasi infastidito. 
<<  Ragazzi vi devo parlare di.. Leon  >>  
<<  Scordatelo Diego, abbiamo visto che, in casi di pericolo, lui è capace di tradire tutto quello in cui abbiamo sempre creduto  >>  ribatté Marco, no con cattiveria, ma con infinita tristezza e delusione.
<<  Purtroppo.. Marco ha ragione, non ci possiamo più fidare di lui  >>  lo appoggiò Andres guardando un angolo indefinito della stanza, per non far vedere la su amarezza. 
<<  Dopo tutto quello che ha fatto per voi?!  >>  si intromise Violetta, che per la prima volta uscì la voce e ringhiò contro tutti.
<<  Violetta.. Non sai come sono andate le cose...  >>   cercò di farla calmare Nata, col modo peggiore. 
<<  Si invece! Andres, tu sei stato il primo a essere trovato da Leon, se non fosse arrivato in tempo tu saresti divorato dal coccodrillo gigante  >>  
Andres abbassò gli occhi.
<<  Tu Marco, le sirene stavano per ucciderti ma Leon ti ha portato via  >>  
Marco si coprì il viso con le mani, per non far vedere la vergogna, o le lacrime.
<<  Nata, i pirati ti stavano per reclutare ma Leon è arrivato e ti ha portata al rifugio addestrandoti e facendoti superare la timidezza. Ha addestrato tutti voi, vi ha aperto il suo cuore  >> 
I ragazzi sperduti si misero a piangere, mentre i quattro ragazzi li guardavano confusi. E Diego e Maxi guardavano Violetta più sorpresi che altro. 
Quando poi entrò Leon e i ragazzi sperduti gli saltarono addosso con le lacrime agli occhi e lo strinsero forte. Il ragazzo sorrise felice e li strinse sorridendo. 
Finalmente le cose erano come prima, rimaneva da risolvere solo una piccola questione..
Appena i ragazzi lasciarono Leon, cosa che successe molto molto dopo, lui e Violetta rimasero da soli.
Si guardavano fissi negli occhi per istanti interminabili, poi fu Violetta a prendere la parola. 
<<  Leon... Io sento nostalgia di casa, ma amo te e non voglio lasciarti  >>  
<<  Allora.. cosa vuoi fare? Devi fare una scelta  >>  
<<  Cerca di capire, non hai mai sentito nostalgia della tua vecchia casa?  >>  
Il ragazzo guardò un angolo della stanza  <<  No.. Sto bene qui.. Ma se tu non vuoi stare con me, allora starai contro di me..  >>  
Con un balzo uscì dal rifugio e volò senza una meta, con gli occhi pieni di lacrime facendogli vedere tutto sfocato, ma se era questo il prezzo da pagare per non far scegliere Violetta allora avrebbe patito in silenzio.
Però non sapeva che qualcuno.. li osservava sempre. Li osservava per giorni, mesi, senza farsi mai vedere. Aspettando il momento per colpire. 
***

Passarono i giorni, Leon e Violetta si parlavano sempre meno e ormai i ragazzi avevano preso una decisione importante: Tornare a casa.
Diego non voleva lasciare Francesca e allora decise di restare e diventare un giorno capo degli indiani. 
Ma Maxi voleva tornare a casa assieme a Ludmilla e Brodway, e anche con Nata.
Leon era nel suo letto, riposava per riprendere un bel po di sonno che aveva perso visto che era da notti che non dormiva a causa dei litigi coi ragazzi e con Violetta, aveva il cuore a pezzi e non sapeva nemmeno se quello che stava facendo era giusto, i suoi dubbi tormentavano pure i suoi sogni facendo diventare il suo sonno agitato. 
Il capitano Unicno ne approfittò versando in una scodella con un pò di minestra un veleno ideato da lui. Aprì una boccetta con un liquido nerastro: le sue lacrime. Dopo tutto l'odio che era nel suo cuore per tutti quegli anni, senza mai un briciolo di bene, il suo cuore divenne nero assieme alle sue lacrime che usò come veleno fatale.
Ma Alex non aveva calcolato una cosa.. O meglio, una persona..
Mentre usciva di soppiatto, credendo che nessuno l'avesse visto, Violetta passava di li casualmente e capì che voleva fare qualcosa a Leon.
Corse dentro e mise a soqquadro il rifugio, cercando qualunque cosa di sospetto o pericoloso. 
Quando poi, finalmente, Leon aprì gli occhi e vide accanto a se la ciotola con la minestra, capendo che era stata Violetta a lasciargliela non esitò un secondo a prenderla. 
In quel momento Violetta entrò nella sua stanza e vedendo la minestra capì tutto. Corse da lui e prese in bocca il cucchiaio di minestra che Leon stava per ingerire e buttò a terra la minestra mentre il ragazzo la guardava confuso. 
<<  Vilu, ma cosa fai?  >>  
***
Intanto, uno per uno, lentamente, come una storia senza fine, venivano presi, legati e trascinati in diversi sacchi, i ragazzi sperduti e portati sulla nave pirata. Vennero legati all'albero maestro mentre provavano a dimenarsi. 
Appena Seba li vide cominciò a gridare  <<  Cosa ci fanno loro qui?!  >>  
<<  Seba, non usare quel tono. So prattutto davanti alla nostra nuova pirata  >>  disse Alex indicando una ragazza nuova, la quinta dei ragazzi che cercavano. 
<<  Piacere, sono Lena.  >>  disse semplicemente la ragazza, lei si che aveva la stoffa del pirata.
<<  Ho chiesto io di catturarli. Ora che Leon è morto, nessuno li potràa salvare  >>  rispose il capitano con tono calmo e pacato, quasi felice.
<<  Leon.. Morto?!  >>  intervenne Camilla sconvolta. 
In quel momento iniziò a nevicare come mai, il cielo si oscurò e il mare si agitò. Leon era il centro dell'Isola che non c'è, se moriva lui, moriva pure l'isola. 
Seba e Camilla si lanciarono uno sguardo, la fata volò più velocemente possibile al rifugio, non poteva essere vero. 
Vide Leon inginocchiato al suolo, fuori dal rifugio, con Violetta tra le braccia, molto pallida e il respiro quasi inesistente. 
Camilla andò vicino a loro e si portò le mani alla bocca per quanto fosse sconvolta. 
Leon la guardò, aveva gli occhi gonfi per il pianto e il viso pieno di lacrime  <<  Voi fate avete un potere, potete guarire le persone con la vostra polvere di fata.. Salvala, ti prego!  >>  
Camilla prese Violetta tra le braccia e le mise una mano sul cuore trasmettendole un po di polvere di fata, ma non era abbastanza, la sua poca polvere non poteva salvare una persona. 
Guardò Leon, che riprese a piangere disperato. La fata per la prima volta lo vide piangere e riprese a piangere, come se con il pianto lui le trasmetesse il suo dolore. 
Leon diede un pugno al terreno e lanciò un urlo che si sentì per tutta l'isola, dagli indiani alle sirene fino ai pirati. 
Fu come un area di malinconia, tutti cominciarono a piangere, gli indiani cominciarono a fare la danza della piaggia, con i visi pieni di lacrime, sperando che le fate li ascoltassero. 
Le sirene nuotarono fino alla nave pirata e cercarono di distruggerla, come per vendicare Violetta.
I ragazzi sperduti scoppiarono in lacrime e smisero di dimenarsi, sembravano bambini alla quale avevano tolto il loro giocattolo preferito. 
E infine anche i pirati, tranne Alex che sorrideva sornione, piansero tristemente e amaramente. 
Fortunatamente arrivò un gruppo di fate, che iniziarono a volare attorno a Leon, ricoprendolo di polvere di fata. 
<<  Leon! Tu puoi salvare Violetta, devi solo baciarla! Il bacio del vero amore!  >>  lo riprese Camilla, sorridendo felice.
<<  Ma come?  >> 
<<  Le fate ti hanno dato la loro polvere di fata, sbrigti prima che l'effetto svanisca!  >>  
Leon si affrettò a prende la sua amata tra le braccia, le sussurrò sulle labbra  <<  Perdonami per tutto, se ti sveglierai io verrò con te sulla terra, non mi importa di nulla, solo di te  >>  la baciò con infinito amore. Loro due cominciarono a brillare e la luce si propagò per l'isola. Tutto si fermò. I pirati corsero a vedere da dove venne questa luce.
Alex serrò i pugni  <<  E' vivo!  >>  grignò tra i denti. 
I pirati si misero ai cannoni aspettando il suo arrivo. Ma non fu lui a iniziare la guerra. 
Una freccià sfiorò il viso di Alex e poi tutti gli indiani salirono sulla nave pirata cominciando a combattere, liberarono i ragazzi sperduti. 
Leon arrivò con in braccio Violetta e affiancato da Camilla, che poi venne affiancata da Seba.
<<  Traditore!  >>  gli ringhiò contro Alex per poi attaccarlo con la spada. 
<<  Non dobbiamo per forza combattere! Alex possiamo stare tutti insieme, in pace!  >>  ribatté Seba difendendosi con la sua spada. 
Leon saltò addosso ad Alex bloccandolo al suolo  <<  Guardati intorno! Tutto questo è solo per causa tua, perché tu mi porti rancore!  >>  
<<  E ho torto?! Mi hai portato via tutto! Non posso più cambiare, mi hai rovinato la vita!  >>  
<<  Non è stata colpa sua, ma solo tua  >>  una sirena sfruttò un'onda del male per salire sulla nave e guardò i due  <<  Il tuo odio per la tua casa e la tua invidia per Leon, vi hanno allontanati e hanno fatto diventare il tuo cuore nero. Puoi anche pensare che sia colpa di Leon, ma l'unico colpevole del perché l'isola è divisa, perché i pirati sono considerati i cattivi, è solo tua!  >>  
Alex si guardò intorno e si alzò di scatto, era vero. Pensava di avere ragione, di essere nel giusto, ma non era così, non era mai stato così. 
Leon gli andò davanti lentamente e gli mise una mano sulla spalla  <<  Alex.. Io ti perdono  >>  
<<  Anch'io ti perdono Alex  >>  disse Violetta andandogli davanti.
E così fecero anche i ragazzi sperduti, compresi Diego e Maxi, e anche Francesca, mettendosi attorno ad Alex, per poi dire tutti insieme  <<  Ti perdoniamo  >>  
Lui li guardò tutti, per vedere se era tutto vero o era di nuovo la sua immaginazione. No, erano sinceri, maledettamente sinceri. 
Guardò Leon e scoppiò a piangere, lo abbracciò di slancio, Seba lo guardò piangere per la prima, ma era strano, le sue lacrime non erano nere come il suo veleno. Era trasparenti, come quelle di tutti. Il ragazzo corse da lui e lo abbracciò.
<<  Alex.. Sei di nuovo umano, non sei più un mostro. Puoi essere il capitano che tutti sognavamo  >>  
<<  No Seba, non sarò più io il capitano. E so che nemmeno tu vuoi esserlo  >>  gli sorrise mentre si asciugava le lacrime. 
E intervenne un pirata molto confuso  <<  Ma allora chi sarà il capitano?  >>  
Alex indicò Lena  <<  Lei, sarà un capitano migliore di me  >>  
Lena sorrise e fece per parlare ma i pirati si misero a ridere dicendo cose del tipo " Ma lei è una ragazzina" e "Capitano non ci prenda in giro" ma smisero molto preso quando Lena prese la pistola e sparò un colpo sfiorando uno di loro. Ci fu un secondo di silenzio seguito da un fortissimo applauso per il nuovo capitono. 
Lena andò davanti ad Alex prendendogli il cappello e gli sorrise  <<  Non te ne pentirai. Ma tu?  >>  
L'ex capitano guardò Leon  <<  Ho un favore da chiederti  >>  
<<  E io uno da chiedere a te  >>  
***

<<  Fate buon viaggio!  >>  gridò Diego dal villaggio degli indiani mentre li guardava andare via volando, e li salutava muovendo il braccio assieme a Francesca.
Leon si girò mentre era in volo e li saltò sorridendo, per poi guardare dal lato del rifugio, c'erano i ragazzi sperduti al completo che li salutavano.
<<  Comportati bene tra gli umani ex capo!  >>  lo salutò Andres.
<<  Tu piuttosto, spero farai meglio di me come capo, no Marco?  >>  
<<  Si ex capo! Andres sarò bravo come nuovo capo  >>  sorrise e mise un braccio attorno alle spalle di Andres mentre Libi gli teneva la mano dall'altra parte. 
<<  E tu Alex insegna il compito di ragazzi sperduti a novellini  >>  sorrise Leon al nuovo membro dei ragazzi sperduti. 
<<  Non preoccuparti, li metterò in riga  >>  sorrise Alex guardando Napo, libi, Seba e Camilla. 
Violetta, vicina a Leon che gli teneva la mano stretta guardò Lena dalla nave pirata  <<  Sarai bravissima come capitano!  >>  
<<  Dimmi qualcosa che non so!  >>  ribatté il nuovo capitano sorridendo. 
Leon poi guardò la sua amata, Maxi e Nata, Brodway e Ludmilla   <<  Allora.. andiamo a casa >>  
Questi ultimi quattro cominciarono ad andare, ma Leon e Violetta volevano fermarsi ancora un po ad ammirare la loro isola d'amore, d'avventura, d'odio e di felicità.
<<  Finalmente sto dicendo addio a tutto questo, finalmente diventerò l'uomo che mio padre voleva che diventassi  >>  
<<  Adesso avremo la nostra famiglia, saremo felici  >>  
I due si guardarono
<<  Ti amo Violetta  >> 
<<  Ti amo anch'io, Leon  >>  
Si scambiarono un bacio pieno d'amore, di vero amore, di quello che dura tutta la vita. 
Si, perché il loro amore sarebbe durato tutta la vita, ma no la vita ferma come nell'isola che non c'è, ma nella vita reale dove la magia la si crea.


FINE. 

Nota autore: Siamo arrivati alla fine di questa storia, vi ringrazio dal cuore a tutti. Tutti nesusno escluso. Senza voi non sarei qui, non sarei come sono ora e soprattutto non starei scrivendo il mio primo libro, non so quando lo pubblicherò ma sarà merito di voi che mi seguite. 
Ah e una piccolissima cosa. Oggi pubblicherò il sequel di "non possiamo tornare come prima, non importa se mettiamo da parte i nostri peccati" cioè "Io credo in me". 
Ma intanto io spero vi sia piaciuta la storia e ditemi cosa ne pensate, un beso. 
  
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