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Autore: Virgola4869    17/01/2016    5 recensioni
Aoko è disposta a far tutto pur di catturare Kid, anche a diventare una ladra.
Con l'aiuto della ex ladra parigina riuscirà nel suo intento?
Kaito si trova ad affrontare una volta per tutte l'organizzazione, che ha acquisito un nuovo membro.
Intanto nella vita di tutti i giorni la normale quotidianità di Saguru, Akako, Kaito e Aoko viene sconvolta da un nuovo arrivo...
Kaito e Aoko riusciranno finalmente a capire ciò che provano?
Questa è la storia di Kaito Kid e la Phantom Lady!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akako Koizumi, Altro Personaggio, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nota d'autrice: le frasi in grassetto sono flashback riguardanti Frog, il capitolo è un po' confusionario, la nota d'autrice non la voglio mettere alla fine perché rovinerei la tensione che si crea alla rivelazione. Riflettete su ogni singola frase e trovate un'altra chiave di letture se quella che usate vi porta sempre e solo alla stessa soluzione.

Capitolo 17

Il nostro Giuda

 

-Relazione intrigante quella fra te e il sospetto, ma è vera?

- Che domande!

Per lui era un no, per lei un sì.

 

- Si può sapere chi siete?- chiese Kaito guardando prima l'uno e poi l'altro. La Lady non si faceva vedere da giorni ed ecco che compariva davanti la porta di casa sua, con un falso Kid!

- Non c'è tempo per le spiegazioni, seguiteci!- proclamò con Tono imponente la ladra, come se fossero tutti suoi sudditi.

Si diressero sul retro della casa e alzarono la saracinesca del garage, così che l'odore di piante esotiche si sparse per tutto il vicinato. La tensione si era un po' smorzata.

La Lady si avviò verso la parete vuota, come quasi un mese prima aveva fatto Aoko, e digitò sul tastierino 74268665239. Subito il congegno scattò rivelando la bellissima Ducati, anche se un po' sporca di fango dato che non era stata ripulita dalla sua ultima corsa. Kaito rimase a bocca aperta, quindi voleva dire che la Lady si era recata a casa sua prima di ogni furto per prendere la moto dal garage? E forse aveva scoperto anche il suo segreto! Come aveva fatto a non accorgersi di una persona sospetta che passava affianco alla sua dimora tutte le sere in cui aveva stabilito un colpo?

- Tu!- disse la ladra indicando Saguru e lanciandogli un casco, per poi posizionarsi sul volto, per nascondere le bende, l'altro- Vieni in moto con me!

Il detective spalancò gli occhi. Cosa stava succedendo? Perché c'era quel passaggio segreto? Perché Kaito e Kid si erano sdoppiati? E soprattutto perché Aoko...

- Voi altri con me- disse il ladro dirigendosi verso la parete destra, dov'era posizionata l'ennesima saracinesca sigillata.

- Attento!- gli gridò Kaito posizionandoglisi davanti- È difettosa, dà la scossa!

L'altro un po' sorpreso annuì e fece un cenno alla compare, che digitò un altro codice sul tastierino, utilizzando la stessa chiave di lettura: 52486543

Così anche l'altra saracinesca si alzò mostrando a tutti la magnifica auto bianco puro, senza neanche un graffio, come se fosse ancora nuova.

- Tu, davanti!- disse riferendosi a Rosannah- Voi gemelli dietro!

Kaito sbatté le palpebre per qualche secondo. Un ennesimo quesito gli si poneva davanti: come faceva a sapere che...

La sorella al contrario era tranquilla, tanto che gli diede uno strattone per farlo salire sui sedili posteriori dell'auto. Entrambi i mezzi si misero in moto e Kaito si portò una mano alla bocca per sbadigliare, ma crollò in un sonno profondo.

 

- Questo sarà il tuo ultimo compito!- disse il boss rivolgendosi a quella stessa femmina che quasi metteva i brividi pure a lui- Non lavorerai più come Sambuca... benvenuta Frog.

 

- Lui non verrà!- urlò per la milionesima volta Aoko.

Da quant'è che era chiusa in quella stanza? Troppo, minimo giorni.

Non che fosse un luogo terribile, anzi era anche di buon gusto, ma era il fatto di fare da esca per far prendere Kaito Kid che non le andava giù.

- Questo lo dici tu- rispose l'uomo che si faceva chiamare Snake mentre muoveva la sua pedina dello Shoji. Mossa astuta, a quanto pareva sapeva giocare d'azzardo quell'uomo.

- Su, su, Snake, non ce la faccio più, posso sgranchirmi le gambe?- chiese implorante la ragazza mentre faceva una contromossa da professionista.
- Solo perché stai perdendo, vero?- ghignò l'altro, ma mise in pausa il cronometro.

La liceale si alzò e si stiracchiò un po'. In fondo non stava così male, le avevano addirittura fatto un'offerta molto promettente, ma per ora doveva solo sperare che l'amico non cadesse nella trappola.

- È ancora valida l'offerta?- chiese mentre si dirigeva verso la finestra per prendere una boccata d'aria. Probabilmente stavano in aperta campagna, perché non si intravedeva una casa per miglia e miglia. In più in città avrebbero sentito di certo tutti quegli spari che provenivano dal poligono di tiro di quell'edificio.

Sentì la porta della stanza chiudersi con un tonfo e si voltò. Sull'uscio c'era un bell'uomo dai capelli biondi e slanciato, l'aveva già visto, se lo ricordava bene, anche perché aveva tentato di ucciderla...

- Ma certo signorina Nakamori!- rispose Spider mettendole una mano sulla spalla- Lei ci ha dato Pandora, quindi è logico che avrà un posto in questo mondo! Abbiamo già deciso il suo nome se le può interessare: Black Panther!

Aoko sbatté un paio di volte le palpebre. L'avevano già arruolata e messa in prima linea. Le avevano detto che essendo brava con l'ascia non avrebbe avuto paura di uccidere qualcuno, quindi sarebbe stata una sicaria. Onestamente lei voleva solo prendere tempo, non le era passato neanche per l'anticamera del cervello di uccidere la gente per commissione. Lei si era sempre battuta contro i criminali, non era una di loro.

Fatto stava che se tutto fosse andato a rotoli, sarebbe potuta essere un'ottima infiltrata per la polizia, avrebbe dato loro importanti informazioni su moltissimi criminali, ma si sarebbe sporcata le mani di sangue.

- Devo ancora pensarci, mi dispiace.- disse alla fine, per tornare a sedersi sul tatami per continuare a giocare a Shoji con i suoi nemici.

- Non importa, allora- pensò Snake ad alta voce- D'altronde abbiamo già Frog, che ora si trova con i sospettati, e loro due andrebbero poco d'accordo dato che hanno già avuto dissapori...

L'uomo baffuto si guadagnò uno scappellotto dal compare. Faceva meglio a starsi zitto.

Frog, Frog, aveva già sentito quel nome, ma non poteva essere proprio lei.

- Mi dispiace miss- disse Spider prendendola da dietro con l'ennesimo fazzoletto imbevuto nel cloroformio- Il piano inizia ora, siamo stati amici, ma ora diventerai la mia esca...

 

- Ehi, Frog, sei contenta? Ti hanno affidato alle mie cure!

- Spider, forse il capo non te l'ha detto, ma io non prendo ordini da nessuno!

Il mago fece una smorfia. Quella ragazza aveva tenacia, eccome! Per i suoi trucchi di magia avrebbe fatto una bellissima figura, ma non poteva di certo mandarla sul palco insieme a lui, quel suo mago rivale se ne sarebbe accorto.

 

 

Avevano appena lasciato Tokyo per dirigersi verso la prefettura di Gunma. Saguru aveva deciso di tenersi alla sella imbottita anziché alla vita della ladra, perché lo metteva un po' in imbarazzo.

- Chi sei veramente?- le chiese timoroso, anche se in realtà sapeva la risposta, ma non voleva sentirsela dire.

Lei lo osservò da uno specchietto e sorrise senza mostrare preoccupazioni, come se fosse tutto un gioco, come se un topo in gabbia avrebbe sempre avuto un trucco per aprire le sbarre e scappare.

- Perché non lo scopre lei, detective- rispose la ladra imitando perfettamente la voce di Akako.

Lui rimase paralizzato. Erano troppo uguali, la stessa voce sensuale e suadente che faceva cadere tutti gli uomini ai loro piedi.

Deglutì rumorosamente e una sbandata della moto ad una curva lo costrinse a reggersi alla vita della conducente.

- Chi sei, veramente?- ripetè per la seconda volta, con ormai il terrore negli occhi.

La ladra continuò a sfrecciare a tutta velocità, ma ad uno spiazzo si fermò, lasciando all'auto dov'erano gli altri di superarli.

- Scusa, ma non puoi sapere dove stiamo andando...- si voltò verso di lui e con una siringa in mano inserì un liquido giallastro nel suo braccio, che urlò sorpreso, disgustato e terrorizzato, per poi accasciarsi addosso a lei sulla moto, che ripartì oltre i limiti di velocità prestabiliti- In caso fallissimo non possiamo permetterci di farvi scoprire dov'è la base, sarebbe troppo pericoloso.

 

- In altre circostanze avrei ucciso la Lady per quello che mi ha fatto- disse stringendo i pugni ricordandosi il dolore che aveva provato, anche se non aveva potuto reagire- Ma non oggi.

 

- Stanno dormendo, vero?- chiese Rosannah guardando dal finestrino i due passeggeri seduti ai sedili posteriori.

- Il sonnifero ha fatto effetto- rispose l'altro rivelando una voce molto più adulta di quella che aveva usato in precedenza.

Entrambi sorrisero, il piano cominciava a prendere forma. Ora si trovavano in una stradina isolata in campagna, dove poteva passare una macchina alla volta e la giovane ne approfittò.

- L'ho tenuto sott'occhio come mi avevi chiesto, non merito una ricompensa?- chiese la ragazza slacciandosi la cintura e mettendosi a cavalcioni sul guidatore, per poi aprirgli il primo bottone del colletto ed allentandogli la cravatta.

- Così non vedo la strada- disse lui perfettamente tranquillo, senza scostarla.

Sul viso della liceale si formò un'espressione di profonda malizia, che le fece leccare le labbra, avvicinandole al collo dell'altro, per lasciargli dei leggeri succhiotti in prossimità della carotide, per poi spostarsi piano piano verso il pomo d'Adamo.

Tock, tock.

Entrambi sobbalzarono sentendo qualcuno che stava bussando al finestrino, così lo fecero scendere.

- Ehm, ehm- disse la Lady con uno sguardo assassino- Siamo in missione, se avete finito i vostri comodi...

Rosannah si ritrovò ad arrossire, forse per la prima volta veramente nella sua vita e si risedette al proprio posto. Anche Kid tossì un po' scomposto e si risistemò la cravatta. Richiusero il finestrino per non fare entrare troppa tramontana, altrimenti i passeggeri addormentati si sarebbero svegliati.

- Eppure credevo fossero vetri oscurati- sbuffò la giovane accavallando le gambe e sistemando le braccia conserte.

 

Quella ragazza usava un tono troppo viziato con loro.

- Su, su Frog, non è che stai così solo perché stai troppo a contatto con il lavoro?

- Siete tutti idioti voi uomini!

 

- Cosa succede?- urlò Spider fra il via vai di persone che stavano scappando dalla base- Non era questo il piano!

- Calmo, Spider...

Il mago si voltò e vide un uomo basso e chiatto, con dei baffi alla francese e la testa pelata. Indossava un kimono marrone sbiadito, con appesa alla cinta una katakana, mentre i suoi subordinati indossavano dei gilet di pelle, con delle pistole nelle tasche. Era il viceboss, che compariva insieme ai suoi scagnozzi solo nelle circostanze più disperate.

- Allora cosa devo fare con lei?- chiese indicando la ragazza che aveva in braccio, che respirava ancora regolarmente e ogni tanto mugugnava qualcosa nel sogno.

- Niente- rispose l'altro pacato, per poi scacciare gli altri- Frog ha riferito che c'è qualcosa che non va e che se in caso dovessimo fallire è meglio che affondino solo in parte e che gli altri si rifugino nell'altra base, così che almeno loro non vengano presi. Per il resto il piano rimane sempre lo stesso, quindi portala nella hall e scappa anche te.

Il biondo annuì, anche se non adorava farsi dare ordini. In più cominciava a non fidarsi troppo della compare, tramava qualcosa, quel qualcosa che li avrebbe distrutti. Non poteva permettere che i sogni di una vita, il sogno della vendetta e dell'immortalità scomparissero solo per colpa di una ragazzina viziata e insolente.

“ Mi dispiace disubbidire” pensò fra sé portandosi dietro Snake e si mascherarono da altri criminali, per prendere dei fucili da cecchini e appostarsi sulle scale del piano superiore “Ma lei è troppo potente, potrebbe ricattarci”

 

Avvisate Frog, ho saputo che ha avuto un contrattempo e che sta tornando alla sede.

 

Si svegliò stropicciandosi gli occhi, non sapendo neanche perché si era addormentato e vide davanti a sé un albero, poi due, poi tre, fino a quando non si accorse di essere circondato da un'intera foresta.

- A-Akako?- la chiamò, sapendo che era l'unica di cui si poteva fidare in quella situazione.

- Kuroba, non è una mossa saggia chiamare la tua amante davanti alla tua fidanzata- disse in tono saccente Saguru aiutandolo ad alzarsi da terra.

Il mago si spiegazzò i pantaloni, tentando di togliere dalla stoffa la terra umida e le foglie secche che si erano attaccate al tessuto dei jeans.

- Dove sono gli altri?- chiese notando una costruzioni che si intravedeva fra i rami di quelle piante secolari.

- Sono qui, amore!- urlò Rosannah buttandogli le braccia al collo.

Kaito si girò e vide che erano tutti seduti su una grande roccia, evidentemente l'unico punto d'appoggio della foresta.

La Lady e Kid stavano battibeccando su chissà quale argomento, poi c'era Akako con un computer che premeva velocissima i tasti della tastiera, neanche fosse un robot.

- Sono riusciti ad hackerare il computer generale dell'Organizzazione- gli spiegò Saguru poggiandogli una mano sulla spalla e sorridendo rassicurante- Tutto mentre ci avevano addormentati.

Kaito annuì molto confuso e si sedette vicino alla sorella, osservando le mani che le si muovevano quasi invisibili dalla velocità con cui riusciva a digitare codici, cambiare schermate, entrare in siti federali illegalmente.

- È tutto illegale- disse Akako fermandosi qualche attimo per sgranchirsi le mani con movimenti più lenti- Ma il detective qui presente ce l'ha permesso.

- Ma dove siamo esattamente?- chiese il ragazzo, mentre il suo compagno di classe si stava ponendo la stessa domanda.

Intanto i due ladri avevano tirato fuori da una valigetta varie armi, porgendone una ciascuno, anche se i due ragazzi le guardarono con un pizzico di disgusto.

Akako si fermò improvvisamente, sorridendo, mentre faceva segno a tutti di accostarsi.

- Vedete quella?- chiese cominciando a spiegare, puntando un dito verso l'edificio che aveva visto il fratello poco prima- È la base operativa, sono riuscita ad entrare nel programma delle telecamere a circuito chiuso ed ora posso vedere tutto quello che succede all'interno.

- Fantastico!- esclamò Kaito ansioso di gustare la sua tanta attesa vendetta.

- Non è così semplice- rispose Akako sospirando pesantemente e chiuse il portatile, sotto gli occhi esterrefatti di tutti- Qualcuno deve aver dato l'allarme perché è deserta.

- Ma allora...- pensò a voce alta Saguru squadrando tutti- C'è una spia fra noi.

L'aria si raggelò e tutti presero a fissarsi. L'Organizzazione aveva ottenuto quello che voleva: nessuno riusciva più a fidarsi dell'altro. Si potevano fare supposizioni su supposizioni, ma solo al momento del vero bisogno e di percolo si sarebbe scoperto che era veramente la talpa. Per ora dovevano rimanere uniti.

- Beh, io propongo di andarci comunque- esclamò Rosannah d'un tratto sorprendendoli- Più che di trovare solo dei topi, cosa potrà mai succedere?

 

- No, lei rimarrà con noi. È il nostro asso nella manica, l'unica che può sconfiggere quel Kaito Kid e la sua assistente, che ci stanno dando filo da torcere!

 

- D-dove sono?- si chiese Aoko guardandosi attorno.

Non ricordava di essere mai stata in quella grande stanza durante tutto il suo soggiorno. C'era una sola porta da cui si poteva entrare e il tetto era aperto. Lei si trovava alla parete opposta alla porta, imbavagliata e legata con delle catene al muro. Era stata cambiata, non indossava più la tuta della Lady, ma una camicia da notte bianca, quasi trasparente, che le arrivava a malapena sotto al sedere.

Il pensiero di essere stata svestita e toccata da quei criminali la fece rabbrividire e giurò a sé stessa a che gliel'avrebbe fatta pagare, perché ora non avevano solo toccato i suoi amici, ma anche lei e quel pensiero egoista la fece andare su tutte le furie.

Se fosse stata più attenta però avrebbe notato che dai balconi del piano superiore che si affacciavano sulla stanza provenivano dei strani luccichii, simbolo dei fucili da cecchino posizionati nel buio.

 

- Frog, oggi non ti abbiamo visto molto insieme ai sospettati.

 

- Bleah- disse Rosannah quando entrarono nell'edificio.

Sembrava non esserci anima viva. Il vento sbatteva contro le pareti scrostate dell'ambiante ed emetteva una strana melodia terrificante, era l'unico rumore che rimbombava ovunque, oltre che allo scroscio delle foglie all'esterno e il rumore fastidioso dell'acqua che gocciolava da qualche perdita del soffitto. Sembrava in tutto e per tutto un edificio abbandonato, non abitato da chissà quanti anni.

- Venite a vedere!- urlò Kid che aveva aperto una porta di legno marcio sulla destra, facendo echeggiare ovunque la sua voce- Non è così antico di come vogliono farci credere.

Il gruppo lo raggiunse e osservò che aveva in mano un registro con sopra appuntati ogni singolo furto che aveva commesso Kid. C'erano tutte le informazioni possibili, alcune copiate dagli archivi della polizia, altre troppo dettagliate per essere coincidenze.

- E non è finita- disse la ladra prendendo da sopra un tavolo un altro quaderno.

Kaito vi affondò subito il naso e scoprì che conteneva le stesse informazioni, solamente che erano sulla Lady.

- Credo che avremmo molte sorprese- sussurrò Akako uscendo dalla stanza aprendo il portatile per scannerizzare la mappa dell'edificio.

Kaito dovette abbandonare la lettura del quaderno, senza accorgersi però che qualcun altro li aveva presi entrambi di nascosto.

 

Si alzò di scatto, ma non fece in tempo a fare un passo che tutto divenne buio e lei riuscì solo a sentire una voce terrificante e agghiacciante, ma allo stesso tempo familiare.

- Stai calma, lui troverà il modo di raggiungerti... All'Inferno.

 

Salirono le scale per arrivare al primo piano, dove si trovava un bivio. A destra c'era una targhetta con su scritto “traditori”, mentre a sinistra c'era scritto “reclute”. Tutti si guardarono e optarono per salire di un altro piano, che consisteva in un lungo corridoio di cui non si vedeva la fine, con decine di porte, alcune aperte e altre socchiuse.

Ad attirare l'attenzione del detective fu una stanza da cui filtrava della luce, mentre tutte le altre erano al buio.

- Qualcuno ha dimenticato la luce accesa- disse a bassa voce all'amico e con estrema cautela si avvicinarono alla stanza.

- Quindi significa che pagano la bolletta della luce- scherzò Kaito, che si guadagnò uno scappellotto dalla ladra.

Con estrema calma aprirono la porta, per poi posizionarsi davanti con le pistole in mano in caso fosse una trappola. Fortunatamente la trovarono deserta e silenziosa, come tutto il resto, ma a stupirli fu l'arredamento di quella camera, completamente in contrapposizione al resto dell'ambiente.

Era calda e accogliente, c'era una finestra, che anche se aveva le tapparelle abbassate lasciava filtrare la luce scarlatta pomeridiana che si vede al tramonto. Le pareti erano di quello stesso colore rosso acceso che aveva sempre simboleggiato la ladra parigina, mentre sul soffitto erano disegnate delle pantere nere che si rincorrevano. Accanto ad una parete era posizionato un letto sfatto, con sopra la tuta della Phantom Lady e delle bende sporche di terra. Al centro della stanza c'era una poltrona, con una scrivania e un tavolo con sopra la scacchiera cinese dello Shoji.

- Guardate!- esclamò Saguru prendendo un oggetto minuscolo da sopra il tatami- È un capello di Aoko!

Kaito si avvicinò e lo osservò. L'avrebbe riconosciuto ovunque, Aoko era veramente stata lì. Ma allora perché tutta quella messa in scena?

- Dobbiamo sbrigarci a trovarla- disse Kid uscendo dalla stanza e trascinando gli altri.

 

Da dietro di lui arrivò una ragazza, che osservando il compare e il laghetto di rane vicino, gli si accostò all'orecchio e prese un sassolino da per terra.

- Ben fatto, vedo che alla fine è proprio Aoko Nakamori la Phantom Lady.

 

Salirono al terzo e ultimo piano. Per quanto fosse larga la pianta dell'edificio per restare nascosto ad occhi indiscreti era stato realizzato di pochi piani, quindi Aoko doveva per forza trovarsi lì.

Anche qui c'era un unica grande via da seguire, che si interrompeva a vicolo ceco, con una porta in metallo chiusa a chiave.

- Spostatevi- disse Kaito, che prese una forcina dai capelli della fidanzata e la inserì nella serratura per scassinarla.

La porta si aprì di scatto e vennero tutti spinti dentro da qualcuno, che evidentemente era proprio il loro Giuda, la loro spia.

La stanza in cui si trovavano era quasi completamente buia, ad illuminarla era solo una piccola finestrella sulla parete opposta e la luce flebile del tramonto che proveniva dal tetto scoperto, anche se ormai si era fatta completamente notte e ad illuminarli erano solo gli astri notturni.

Sotto il pallore della luna Kaito riuscì finalmente a rivedere Aoko, incatenata, con i capelli scompigliati, imbavagliata, con i polsi rigati dal tentativo di liberarsi. La camicetta bianca sudicia e i piedi scoperti che tremavano dal freddo. Eppure lei non se ne preoccupava, anzi sembrava gridasse loro qualcosa, qualcosa di tremendo, per avvertirli, per salvarli.

Kaito fece un passo verso di lei, ma in risposta la ragazza si dimenò ancora di più e cominciarono ad uscirle le lacrime dal troppo sforzo.

Finalmente il bavaglio si allentò e lei riuscì a far emergere la sua voce, piena di terrore.

- Non muovetevi!- urlò spaventata, con la voce spezzata dai singhiozzi- Se rimanete sotto i balconcini i cecchini non vi prenderanno!

Tutti si immobilizzarono, allora ecco come stavano le cose. Era un imboscata.

- Non mi importa, Aoko!- le gridò Kaito commosso dalla forza della ragazza- Io ti salverò, anche a costo della mia stessa vita!

Il ragazzo fece un passo davanti per raggiungerla, ma a fermarlo fu la chiusura della porta alle sue spalle e uno sparo.

 

- Dalla macchia sui pantaloni che hai sul retro, anche lui ce l'ha.

 

Aoko sgranò gli occhi e fece segno all'amico di voltarsi, più terrorizzata che mai.

Kid, la Lady, Saguru e Kaito così si girarono e rimasero impietriti. Come avevano fatto a non capirlo prima, che proprio lei era...

- Siete in trappola!- urlò la ragazza con la canna della pistola ancora fumante per lo sparo a vuoto puntata ora contro la compagna di classe.

Dei brividi oltrepassarono le spine dorsali di tutti, gelandoli fino al midollo. Quella giovane che era stata sempre un po' strana... ora capivano il perché.

- No, basta!- urlò Aoko mentre piangeva interrottamente, preoccupata della vita dell'amica messa a rischio.
- Akako, lascia andare Rosannah, per favore!
Ora era tutto chiaro, era lei Frog.

 

 

   
 
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