Molti anni prima,in un punto imprecisato dello spazio Hutt

Un vecchio shuttle classe lambda esce dall'iperspazio.
Ha impressi i simboli dell'impero.
Nella cabina di pilotaggio,si trovano il giovane pilota Eris Kyraa e il copilota Sarria Quix.

Entrambi usciti di recente dalla severissima accademia caridiana,sono obbligatoriamente umani,come il regolamento razzista del Nuovo Ordine
di Palpatine impone.
Eris ha un viso tirato,di chi è rimasto al timone per troppo tempo: gli occhi marroni fissano i comandi per molto tempo,prima di pigiare qualche pulsante.
Il collega stà controllando il sistema di comunicazioni,per tenersi impegnato.
Non hanno ancora un accenno di barba,sono poco più di cadetti,ma di questi tempi l'esperienza è facile da trovare per i piloti dell'impero galattico.
La Morte Nera era esplosa solo qualche mese fa vicino alla quarta luna di Yavin,e i ribelli stanno aumentando il numero degli agguati ogni giorno che passa.

L'Imperatore,furente per la perdita dell'imponente stazione da battaglia,ha lanciato i suoi agenti ai quattro angoli della galassia;
nel tentativo di identificare il fautore della disfatta.
Il loro passeggero,era uno di quelli.

Poco è noto di Darth Krosis,uno degli apprendisti particolari di Palpatine.
Non è un condottiero come Lord Vader,ma una sorta di stregone sempre a caccia di "ciò che il Destino lo manda a eseguire" come soleva dire spesso.
Difatti è un uomo sempre in movimento ai quattro angoli della galassia,con assoluta carta bianca.
All'inizio,i piloti spesso si chiedevano come mai il sith gli ordinasse di condurlo in luoghi tanto remoti,quando gli indizi conducevano da tutta altra parte.
Poi,dopo le prime teste mozzate,le perplessità cessarono di colpo;lasciando solo la cieca obbedienza.

"Quix,avvisa Lord Krosis che abbiamo raggiunto le coordinate prestebilite."
esclama annoiato il pilota,ansioso di atterrare da qualche parte per avere le sue più che meritate ore libere.

"Sissignore" ribatte piatto il collega,per niente contento di raggiungere il sith.
Si alza dalla poltroncina e si rassetta l'uniforme nera.
Era sempre stato dell'idea che una divisa inappuntabile fosse il messaggio stesso a chi osserva,che l'impero stesso fosse inappuntabile.
Si dirige verso la cabina.
Esita un attimo davanti al portello,poi preme un piccolo interruttore.
Un breve segnale acustico indica che si trattava di un campanello.

"...Avanti..." incita una voce bassa e profonda,dall'altra parte della paratia.
Il giovane avanza,con un tremore evidente. Ma non se lo fa ripetere due volte.
Preme un altro pulsante,e il portello si apre con un sibilo.

Una sala quasi completamente buia,illuminata esclusivamente da fioche candele gli si presenta davanti.
Simboli occulti ornano le pareti illuminandole di luci spettrali,mentre un uomo siede al centro della sala su quello che sembra una specie di trono.
Indossa una casacca nera con disegni rossi che lo avvolge da capo a piedi.
Un cappuccio gli copre la testa,si intravedono solo due paia di occhi gialli;il resto del volto é mascherato da una sorta di oscurità artificiale che non permette di distinguerne i lineamenti.
Alchimia sith,senza dubbio. 
Non si poteva certo dargli un età.

"Mio Signore,siamo in vista del pianeta Hutta e delle sue lune,come da Lei richiesto. Attendiamo istruzioni" esordisce tutto d'un fiato.

"Ottimo lavoro . Conduca la navetta sulla quarta luna,Nar Shaddaa. " comanda il Sith.

"..sissignore!"scatta con un lieve ritardo l'ufficiale,evidentemente si aspettava di scendere sul pianeta principale.
Perplesso,si volta per tornare alla cabina di pilotaggio.

"Ho percepito che quel pianeta avrà a che fare con me." Risponde alle sue spalle in modo gelido,percependo in qualche modo i pensieri del pilota.

Solo una volta al sicuro,in cabina, osa pensare che tale manovra è assurda.
Nar Shaddaa è l'ultimo posto dove un distruttore di stazioni da battaglia possa nascondersi.
Difatti,la luna pur ufficialmente sotto il controllo imperiale e sede di un cantiere navale militare orbitale,è in realtà sotto il controllo dei clan di hutt.
Ciò voleva dire che erano presenti ogni genere di attività illegali,dallo spaccio di spezie,al mercato degli schiavi.
Solo che l'impero chiudeva un occhio.
C'è una guerra in corso,e non era il momento di divertirsi con qualche schiava twi'lek.
Ma poi chissà...magari avrebbero davvero trovato qualcosa.

I piloti fecero compiere alla navetta una rotazione di trenta gradi a sinistra avvicinandosi alla Luna.
Le luci dell'immensa città che ne avvolge l'intero diametro ,la illuminano dallo spazio.
Intravidero anche l'immenso cantiere,il quale li fece procedere alla volta dell'atterraggio solo dopo aver richiesto i soliti codici d'accesso.

La navetta entra nell'orbita,mentre i piloti dall'alto ammirano la cosiddetta Luna dei Contrabbandieri, un tempo grande centro di commercio interstellare quasi al pari di
Coruscant,ora in completa decadenza.
L'immensa città è sporca, inquinata, e infestata dalla criminalità in ogni suo livello.

Lo shuttle atterra su una piattaforma secondaria sospesa nel nulla.
Pilota e copilota si affrettano a scendere,posizionandosi uno di fronte all'altro appena in tempo. 
Poi viene calata la passerella ventrale,e la figura di inquietante di Krosis la percorre molto velocemente,quasi ignorando i due.
E' un individuo molto alto e imponente,ancora incappucciato.

"Mio signore,possiamo sapere dov'è diretto,nel caso desideri una scorta?" si affretta a dire Kyraa
" Fatevi da parte. Sono diretto dove la Forza vuole che io vada. Basterò io,voi attendete il mio ritorno" tuona il Signore Oscuro,poi si dilegua in un corridoio,sparendo nei cunicoli infiniti della città