Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: floricienta    18/01/2016    2 recensioni
Una raccolta di piccole storielle basate sulla relazione tra Eren ed Armin.
Tutte piene d'amore, amicizia, rispetto reciproco e fiducia; raccontate dal punto di vista di uno o dell'altro che cercano di ragionare ed esprimere i loro sentimenti! Preparate il vostro cuore a tante palpitazioni!
[attenzione spoiler]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Morte e Vita (2)
Riferimenti: capitoli 44 - 45 - 49
POV: Eren
Note: Eccoci qua con il quarto capitolo! Finalmente uno dal punto di vista di Eren, poverino non l'avevo ancora considerato ahah! In questo capitolo ci sono degli spoiler riguardo ai capitoli sopracitati, quindi se non sapete cosa è successo fino a quel punto leggete a vostro rischio e pericolo ;) Non ho altro da aggiungere se non ringraziare chi commenta, chi ha aggiunto nei preferiti ecc, come al solito, e invito anche altri a farmi sapere cosa ne pensa :3 Buona lettura!

MORTE e VITA (2)
 

Quante persone ancora dovranno morire per me...
Eren si trovava sopra la parte di muro ammaccata da Berthold in forma di Titano Colossale; si sporse di un poco per poter vedere anche l'enorme solco nel terreno che aveva causato la caduta del Gigante da cinquanta metri di altezza solo per riuscire a rapirlo.
Strinse i pugni fino a farsi venire le nocche bianche.
Un suono distinto di passi lo raggiunse mentre era concentrato nei propri pensieri.
“Eren!” Armin corse verso di lui, fino a raggiungerlo completamente “Dobbiamo andare.”
“Sì, dammi un minuto.” rispose Eren con freddezza, senza staccare gli occhi dall'immenso buco.
“Eren.”
Lo chiamò ancora il biondo e tese la mano verso la sua per poterla afferrare e stringere saldamente. Non ci volle che un secondo perché il pugno di Eren si allentasse e le sue dita andassero ad intrecciarsi con quelle di Armin.
Che stupido sono. Ti stai preoccupando ancora a causa mia.
Rafforzò la presa sulla piccola mano dalla pelle candida e usò quella libera per accarezzargli la guancia.
“Questa volta sono io che devo ringraziarti.”
“Non sono stato io a salvarti. È stato un lavoro di squadra.”
“Se non avessi fatto quel discorso a Berthold, riuscendo a penetrare perfettamente nella sua mente, a quest'ora io non sarei qui.” gli sorrise mentre la mano era passata a scompigliargli i capelli.
“Non ti avrei mai lasciato morire.”
Fu in quel momento che Eren si accorse di quanto l'altro fosse cresciuto in così poco tempo. Avevano già tenuto un discorso simile e, in quell'occasione, era Armin il più debole tra i due, ma questa volta si stava dimostrando molto più forte di quanto potesse apparire alla vista.
Già, sei tu che mi salvi sempre.
Una piccola risata gli scappò dalle labbra.
“Sai, Armin? Quando mi sono visto precipitare addosso il Titano Colossale a bocca spalancata, ho davvero temuto che potesse essere la fine per me. Sapevo che il loro scopo fosse quello di rapirmi, ma non ho potuto non pensare che ci sarei rimasto secco.”
Gli lasciò andare la mano e si abbassò piegandosi sulle ginocchia, tornando con il volto sul territorio al di là delle mura.
Ma in quel momento la tua voce mi ha raggiunto, così come ho percepito i tuoi occhi pieni di paura. Non avevo mai riflettuto a fondo su quanto ti facessi allarmare.
“E sai un'altra cosa?”
Eren vide l'ombra del biondo sopra la sua testa e continuò a parlare.
“Ti sembrerà una sciocchezza, ma proprio per questo motivo ho visto passarmi tutta la vita davanti e solo una figura era sempre presente. La tua.”
Armin sussultò, per poi scuotere la testa incredulo con un piccolo sorriso stampato in volto e posò le mani sulle spalle dell'altro.
“Eren?”
Il moro alzò il viso verso il cielo, fino ad incontrare gli occhi azzurri di Armin e le sue labbra che si posarono delicatamente sulle proprie.
“Era da tempo che volevo dirtelo, mi hai risparmiato la fatica e l'imbarazzo.”
Armin lo prese in giro, soffiandogli quelle parole contro la sua bocca per poi riappropriarsene. Le ciocche bionde del ragazzo ricoprivano il volto di Eren, solleticandogli la pelle e, questo, portò un braccio al di sopra del suo corpo, acciuffando Armin per il collo e spingendolo di più contro di sé.
Assaggiò voracemente il sapore delle sue labbra, così come quello della sua lingua e del suo palato finché non ne fu sazio.
Il pensiero del moro andò nuovamente ai fatti appena accaduti, alle persone morte per salvaguardare la possibile arma per la salvezza dell'umanità.
Tu non dovrai mai essere una delle persone che si sacrificheranno per me.
Con un gesto fece riabbassare Armin sul suo viso e suggellò quella sua piccola promessa interiore con l'ennesimo bacio.

 

 
  
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