Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: dolcefavola    18/01/2016    1 recensioni
Una grande STORIA D'AMORE tra Nami e Zoro, che insieme alla ciurma continuano il loro viaggio. Dopo molto tempo e tra mille difficoltà lo spadaccino e la navigatrice non avevano mai smesso di amarsi, ma la situazione si complicherà con l'arrivo di Law che diventerà l'amico e l'amante della navigatrice. Anche Robin e Sanji sono legati da un forte sentimento ma nessuno dei due ha il coraggio di farsi avanti.
Un intreccio di passione, di gelosia, di amore, di bugie, di odio che cambierà la vita dei membri della ciurma.
Questa è la mia prima fiction spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji, Tashiji, Trafalgar Law, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Poi arrivò il giorno, dove incontrai quel cuoco da strapazzo, che viveva in questo strano ristorante sul mare. Poco dopo capì che il capitano aveva già deciso chi sarebbe stato il nuovo compagno. Durante lo scontro quella strega scappò rubandoci tutta la nostra roba e fuggendo con la Going Merry. Dopo che finalmente quell'uomo dal sopracciglio strano entrò a far parte della ciurma, il capitano decise di andare alla ricerca di Nami, nonostante non ero molto d’accordo con la sua decisione, perché sembrava solo interessato a ritrovarla per continuare il nostro viaggio, accettai il compito di trovarla.
Durante il viaggio mi convincevo sempre di più che la presenza di una donna all'interno della di una ciurma portava solo guai. Quanto era contraddittorio il mio pensiero. Avevo visto in lei, anche per qualche istante, la gentilezza e l’innocenza nei suoi occhi di color marrone, pensando che in lei ci potesse essere un briciolo di sincerità. Quella donna era troppo spesso nei miei pensieri, mi divertivo a studiarla, a osservare ogni suo movimento, ogni sua parola per capire chi veramente fosse, sapevo che quel sorriso era solo una maschera per camuffare qualcosa. Iniziai a pensare che era una persona falsa, che ci aveva usato per raggiungere i suoi scopi, ma nonostante il mio giudizio negativo non smettevo di sognare a lei. 
Arrivato sull'isola, la ciurma degli uomini-pesce mi catturò, essi sostenevano di essere una razza superiore solo perché sapevano nuotare e respirare sott'acqua, proprio per questo erano convinti che gli uomini e le donne dovevano sottomettersi a loro. Il capitano di quella ciurma mentre parlava, venne interrotto dalla voce di una donna, che camminava con sicurezza e decisione, mostrando il volto della traditrice. Rimasi stupido nel vederla, non mi sarei mai aspettato di trovarla li, quando vidi il suo tatuaggio nel braccio capì che Nami faceva parte di quella ciurma. Non comprendevo come mai gli uomini-pesce avevano accettato un’umana nella loro ciurma, visto che dalle loro parole sembrava che odiassero gli umani.
Il suo volto era più freddo, parlava da donna vissuta, mostrando un lato di se diverso da quello che io conoscevo, e i miei pensieri si riempirono di dubbi e di molte domande. Forse era questa la sua identità oppure si comportava in quel modo per non mostrarsi debole ed evitare di essere screditata da quei pirati senza ritegno? Non potevo accettare questa realtà, dovevo avere immediatamente una risposta. Nonostante avevo le mani e i piedi legati mi buttai in quella piscina, collegata al mare, in attesa di essere salvato, non credevo nemmeno io che avevo messo a rischio la mia vita solo per trovare una risposta, per capire se Nami ci aveva usato per i raggiungere i suoi scopi o se esisteva un’altra motivazione che spiegasse il suo strano comportamento. I secondi passavano velocemente, nel momento in cui dubitai di lei, mi sentii afferrare il mio braccio, portandomi in superficie.
Poco dopo che mi rinchiusero in una cella, per la seconda volta venni stupido dal un suo gesto, Nami aspetto il momento giusto, entrò nella cella e mi slego, le sue parole erano fredde e severe, ma questa fu un'ulteriore conferma che lei aveva paura di essere scoperta, che temeva gli uomini pesce e proprio per questo assumeva il comportamento di una ragazza forte e acida, che non provava nessun sentimento umano d’amore o di pietà. Nel momento che mi liberò mi diede anche le mie spade, non solo stava rischiando molto nel liberarmi, ma aveva cercato le mie spade perché sapeva quanto fossero importanti per me. Lei non era una traditrice, proprio per questo dovevo assolutamente comprendere il suo passato e aiutarla.

Molte volte ho pensato di dirtelo, ma alla fine per colpa del mio onore o forse per la mia stupidità non ti ho mai detto niente. Non ho mai avuto il coraggio di dirti questa parole, di quei sentimenti che ho provato in quei giorni.

Con il passare del tempo tutti i componenti del puzzle si univano, non potevo credere che in questi anni avevi ingannato tutte le persone che conoscevi, fino ad arrivare a ingannare te stessa, facendo tutto questo solo per salvare i tuoi abitanti. Hai sofferto per troppi anni, lottando sempre da sola, disposta a rischiare la tua via solo per aumentare il tuo bottino con il quale avresti liberato la tua gente. Gli uomini a cui ti sei fatta sottomettere non hanno mantenuto la parola data, ti hanno ingannata fin dall'inizio, costringendoti a vivere una vita che non era la tua, ti hanno portato via tua madre, ti hanno tolto l’infanzia, ti hanno umiliata, ti hanno usata e non ti hanno permesso di sorridere in tutti questi anni. Il male che ti hanno fatto è imperdonabile.
Osservavo la tua sofferenza, quando presi in mano quel coltello e incominciasti a colpirti il braccio per cercare di cancellare quel tatuaggio che ti ha fatto così tanto soffrire, eri seduta sulle ginocchia che gridavi e piangevi, nel vederti in quello stato mi insultai più volte rimproverandomi di averti giudicato così frettolosamente senza sapere che eri un angelo imprigionato in una gabbia. Non so se in quel momento ceravamo noi tra i tuoi pensieri, ma so solo che Ruffy con la sua insistenza e con la sua bontà riuscì a ottenere ciò che voleva. Tu immersa nella lacrime e nel dolore chiesi aiuto al tuo capitano, svelando finalmente la tua fragilità, togliendoti quella orrenda maschera, adesso non avevi più bisogno di fingere. So solo che quando mi incamminai con Usop e Sanji dietro al capitano che con aria decisa disse << andiamo >> risposi con un si energico, adesso non ti dovevi più preoccupare di niente, ti avremmo vendicata e liberata sconfiggendo gli uomini-pesce che hanno osato far del male a te, che eri una nostra compagna, la nostra navigatrice, non sono degli di vivere. Diventerai parte della nostra ciurma, nessuno impedirà d'inseguire il tuo sogno, ecco perché oggi mi sento ancora più fiero e orgoglioso di aver scelto un capitano che non abbandona i suoi amici nel bisogno, che durante il suo viaggio, non lascerà mai nessuno indietro. Per dirti tutti questi pensieri avrei voluto darti questa lettera in cui avrei deciso di non giudicare le tue scelte, in cui mi rimprovero di averti giudicato male, per quel poco che so di te, non ho mai conosciuto una persona che sacrifica la sua giovinezza per aiutare i propri abitanti, nonostante eri debole e non abbastanza forte per reagire a chi ti ha sfruttato in questi anni. Adesso sono orgoglioso e provo stima nei tuoi confronti e ammiro la tua grandezza. Intanto dentro di me stava nascendo un sentimento unico, che non mi permetteva di stare lontano da te.

 
   
 
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