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Autore: eos75    16/03/2009    3 recensioni
Raccolta disomogenea di storie dedicate al dì di San Valentino. Unico filo conduttore: i fiori. Solo coppie canon e tanto, tanto miele^^
Capitolo 1: Nontiscordardime, pairing: Stephan Levin - Karen. Il significato di un fiore, il destino di una storia d'amore...
Capitolo 2: Il profumo dell'amore; pairing: Hikaru - Yoshiko.
Yoshiko è disperata: che per Matsuyama, il calcio sia diventato più importante dell'amore che prova per lei?
Capitolo 3: Viola del Pensiero; pairing: Kojiro/Maki
Doppia drabble. Kojiro non è un tipo mieloso, ma forse il giorno degli innamorati contagerà pure lui...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kojiro Hyuga/Mark, Maki, Stefan Levin, Yoshiko Fujisawa/Jenny
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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il profumo dell'amore

Un doppio bip ed il cellulare che vibra nella borsa.
Tuffo la mano nel caos che vi regna sovrano, cercando freneticamente il telefono tra taccuini, portafoglio e oggetti vari. Lo trovo dopo due minuti buoni, borbottando tra me, chiedendomi come diavolo faccia a cacciarsi sempre sul fondo, quando l'avevo messo via non più di dieci minuti fa.
Guardo il display col cuore in gola e un sorriso pronto a dipingersi sulle labbra ma...
Papà mi ha fatto una sorpresa ed è tornato da Tokyo! Stasera usciamo a cena. Divertiti con Hikaru. Mamma.”
Appunto.
Sospiro e mi aggancio con un braccio ad uno dei sostegni della metro, appoggiandovi sconsolata la testa mentre rispondo a mia madre.
Hikaru.
“Non è possibile che se ne sia scordato!” mi ripeto per la centesima volta, inviando il messaggio e rituffando il cellulare in borsetta. Nei posti a sedere di fronte a me, un ragazzo e una ragazza si tengono la mano, scambiandosi qualche piccola effusione che fa arrossire lei, mentre stringe un piccolo ciondolo a forma di cuore.
No, non è assolutamente possibile che se ne sia dimenticato, con tutto il miele che scorre per le strade oggi...
Le porte si aprono e scendo come un automa, camminando distrattamente verso casa senza più guardarmi in giro.
Sono stata in un altro continente per quasi tre anni, e non l'ho mai sentito lontano come in questi giorni.
Il campionato è in una fase importante, è vero, così come è vero che ormai non si tratta più di partite a livello studentesco, ma di professionismo.
E poi la Nazionale, il Mondiale che si fa sempre più vicino, le eliminatorie...
Lui si impegna al massimo, mette tutto se stesso in quello sport che è il suo sogno, ed è normale, mi dico, che in periodo così denso di impegni abbia poco tempo per me.
“Ma non oggi, accidenti!” sibilo tra i denti entrando in casa.
Un biglietto sul mobile dell'ingresso mi annuncia che i miei sono già usciti. Papà era a Tokyo per lavoro e non tornava a casa da più di una settimana.
“Almeno loro si godranno una bella serata...” sospiro, buttandomi sul divano, gli occhi chiusi e la testa riversa sui cuscini, il cellulare stretto tra le dita.
Chissà mai che...
Il sole è basso, la luce dorata entra radente dalla portafinestra del salotto, tingendo la stanza tutt'intorno con toni caldi e confortanti. I raggi tiepidi m'avvolgono come un abbraccio, morbido e confortevole come quello del mio amore.
Sento una lacrima rotolare sulle guance, e non faccio nulla per asciugarla.
Sono capitati giorni in cui non siamo riusciti a scambiarci che un messaggio, senza neppure poterci sentire. In questo periodo, poi, è quasi la normalità. E' doloroso ma, mi dico, è solo un momento, passerà...
Il suo lavoro, la sua carriera sono ad un passo importante.
Poi, in fondo, non l'ho lasciato io per ben tre anni? E lui mi ha aspettata.
Posso bene attendere la fine di un campionato!
Cerco di sorridere, ma le lacrime non smettono di rigarmi il viso.
E' così difficile averlo così vicino e contemporaneamente tanto lontano.
In un giorno come questo, poi...
Mi lascio andare e svuoto la mentre, le dita si aprono ed il cellulare scivola accanto a me.
“Se suona, mi sveglierà.” penso, mentre una vocina cattiva sussurra al mio orecchio che il telefono, questa sera, non squillerà.
E' un rumore fastidioso quello che mi strappa dall'oblio. Apro gli occhi e vedo solo buio. Il sole è calato del tutto ed il cielo fuori s'è tinto di un blu intenso.
Scrollo la testa, cercando di svegliarmi del tutto e chiedendomi cosa mi abbia destata, quando il campanello d'ingresso ricomincia a trillare con insistenza.
“Arrivo!” grido, tentando di alzarmi e cercando un interruttore della luce.
“Una consegna per la signorina Fujisawa!” annuncia una voce dall'altra parte della porta.
I pensieri sono ancora annebbiati dal sonno, e lo sconforto che poche ore fa pesava su di essi schiaccia all'istante qualsiasi speranza.
Faccio scattare la serratura e l'aroma intenso di un'enorme mazzo di rose rosse, che occupa tutta la porta nascondendo il fattorino, mi avvolge come fosse morbido velluto, strappandomi del tutto dalle braccia di Morfeo.
Mi accorgo di essere rimasta imbambolata a bocca ed occhi spalancati, col cuore che ha cominciato ad accelerare man mano ed adesso batte come un tamburo nel mio petto, quando vedo tra i petali purpurei spuntare un bigliettino candido.
Lo prendo con le dita che tremano e l'apro adagio, temendo, dopo una giornata come questa, l'ennesima delusione...
“Ti amo.
Buon San Valentino, amore.
Hikaru”
Stringo il biglietto al seno, ridendo e piangendo contemporaneamente come una sciocca, aspirando a pieni polmoni il profumo di queste rose che è il profumo dell'amore che il mio Hikaru prova per me.
“Ti amo anch'io, Hikaru Matsuyama!” sussurro tra le lacrime.
“Lo so.”
E solo adesso mi accorgo che lui è lì, sorridente, il mazzo di fiori che lo celava posato in terra e negli occhi scuri uno sguardo intenso che spazza via ogni mia stupida incertezza.


Il profumo delle rose ha invaso la stanza con la sua dolce essenza, decisa ma discreta.
Socchiudo gli occhi nel buio, assaporando nuovamente il mescolarsi dell'aroma dei fiori con quello della sua pelle, ed accomodandomi nel forte abbraccio in cui mi tiene stretta a sé.
Un sottile raggio di luna fa capolino tra le tende e si posa sui di noi, giocando malizioso con l'anello che brilla sulla mia mano, strappandone un bagliore sfuggente.
“Yoshiko Matsuyama...” mormoro piano.
E sulle sue labbra si dipinge un sorriso.




Sì, lo so, gronda miele in maniera quasi indecente... XD
Sarà per il fatto che la dedico alla mia sister Saretta, che in questo periodo ne sprizza da tutti i pori?
Dedicata a te, cara, la mia prima shot su questa coppia che è la tua preferita.


   
 
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