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Autore: lightwood4life    20/01/2016    1 recensioni
AU-MONDANI
IN QUESTA STORIA GLI SHADOWHUNTERS SONO MONDANI
Ciao, mi chiamo Alexander Lightwood, per tutti sono Alec però, solo i miei genitori mi chiamano con il nome completo, a volte anche Izzy quando….okay una cosa di me la avrete capita, sono logorroico ed uno sfigato.
Ho quindici anni, i miei sono divorziati ed ho poche certezze nella vita, una delle quali è questa: sono pazzamente innamorato di mio fratello.
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa mattina il rumore della sveglia è assordante

Questa mattina il rumore della sveglia è assordante. Apro gli occhi e la camera sembra girare. Ho un gran mal di testa. Sto sudando, ma se mi scopro dalle lenzuola batto i denti. Cerco di metttermi a sedere ma ricado subito supino sul letto, mi sento la testa pesante. Giro la testa e solo ora ricordo che Isabelle ha dormito con me stanotte. Le accarezzo una guancia e lei apre gli occhi.

-‘Giorno- la saluto io.

-Ciao- risponde lei. Poi si alza velocemente dopo aver guardato l’orologio ed esce dalla stanza. Quando torna ha tra le mani un mucchietto di vestiti e trucchi per prepararsi prima di andare a scuola.-Forza alzati- mi sprona lei- è tardi-.

-Non mi sento molto bene- lei si avvicina con la fronte aggrottata e appoggia la guancia al mio zigomo, quando si ritrae dice- Oh mio Dio, Alec! Tu scotti! Oggi non vai da nessuna parte-.

Poi comincia sfilarsi pantaloni e maglietta del pigiama, così io distologo lo sguardo. Poi si veste con vestiti troppo attillati per i miei gusti e va in bagno a truccarsi. Quando esce dal bagno mi si avvicina e da un bacio sulla guancia- Ciao-.

-Ciao, comunque hai troppo trucco per i miei gusti. Attiri troppi ragazzi-.

-Non ti preoccupare, sono una guerriera, so difendermi- mi fa sorridere.

 

 

 

 

 

POV ISABELLE

 

-Secondo me non avremmo dovuto lasciarlo solo a casa con la febbre, mamma è a lavoro, noi siamo a scuola…-dico io ad un Jace disinteressato.

-Alec è forte, sopravviverà-

-Certo, ma tanto a te non te ne frega più niente vero? Da quando hai conosciuto quella ragazzina oramai a noi non ci calcoli proprio- dico bloccandomi nel bel mezzo del corridoio della scuola. Poi noto che arriva Clary e me ne vado.

Vado al mio armadietto per prendere i libri e quando chiudo l’anta sussulto trovandomi davanti la faccia truccata di Magnus Bane. E’ un tipo che di certo non passa inosservato, sia per la sua sfacciataggine e per la sua sicurezza; ma anche per il modo in cui si presenta. Oggi è vestito più sgargiante del suo solito, il che è tutto dire. Ha delle Adidas nere e rosse in pelle (molto fighe), dei pantaloni, in pelle rossa con tante cerniere e tasche finte. Ha una maglietta nera con scritto in bianco: PER LE RICHIESTE INUTILI SEGUIRE LA FRECCIA à. Ai lobi ha svariati brillanti o aste in ferro. In viso è tutto un programma: ha un filo di eyeliner nero brillantinato che faceva risaltare ancora di più i suoi occhi verdi.

-Tu appari alle spalle di tutti così?- mi ha fatto spaventare.

-No. Solo a quelli che voglio- si passa una mano tra i capelli ingellati- comunque: tu sei la sorella di Alec, vero?-.

-Si, tu sei quello che era sdraiato sopra di lui domenica?-

-Esatto. Arriviamo al punto: perché Alec oggi non c’è a scuola. Lui non mi sembra il tipo che fa buca, quindi che ha? Sta male?-

Sorrisi involontariamente guardando quel ragazzo in attesa di risposte, che sembrava voler bene a mio fratello, anche se non lo conosceva molto.

-Si, è a casa malato. Ieri però non  lo era, e l’ho visto triste. Se scopro che tu c’entri qualcosa con il suo malumore, ti stacco la testa, okay?-.

Quando vedo che annuisce me ne vado. Facendomi largo un po’  a spallate per i corridoi riesco ad arrivare alla mia classe: oggi ho sport.

-Ciao Izzy- vedo Maia che si sta sbracciando per attirare la mia attenzione, così la saluto anche io. Mi si avvicina e ci abbracciamo, ci conosciamo da quando stavamo in prima elementare. Poi vedo che si sta avvicinando Simon, così dico a Maia di andare nello spogliatoio con le altre.

-Ciao- dice lui grattandosi la nuca. E’ palesemente imbarazzato,penso, faccio questo effetto io.

-Ciao. Volevi dirmi qualcosa?-

-Si. Bhè, in effetti…volevo chiedere se domani ti andava di…..insomma sennò potremmo andare…ma se non ti va bene possiamo andare anche a….Decidi tu, insomma-

-Per me va bene sia l’uno sia l’altro-.

-E’ un si?-

-Si-

-Fantastico, allora poi ti mando un messaggio con l’orario-

-Okay, ciao-. Poi mi saluta con la mano e se ne va. Credo proprio di essermi innamorata.

 

 

 

 

 

POV ALEC

 

 

 

Stare a casa con la febbre è noioso. Soprattutto se non hai nessuno con cui parlare. Guardo l’orologio e vedo che è l’una meno un quarto, Jace e Izzy saranno di ritorno tra poco. La sensazione di nausea mi è passata da un po’, per fortuna.

Cerco di alzarmi, tanto la febbre mi è scesa, attualmente credo di avere trentasette e mezzo. Sono ancora in pigiama, il che mi fa sentire ancora più malato. MI alzo e vado in bagno dopo aver preso un pantalone della tuta ed una maglietta a maniche corte con una felpa, tutto rigorosamente nero.

Entro in bagno barcollante e poso i vestiti su uno scaffale. Alzo la testa e vedo la mia immagine sullo specchio appeso al muro. Non credo di essere granchè, specialmente non oggi: ho due enormi occhiaie sotto a gli occhi, gli occhi lucidi e la faccia stanca. Apro il rubinetto e ci metto le mani sotto, il contatto con l’acqua del rubinetto contro la mia pelle mi fa rabbrividire, così la regolo su caldo e aspetto che si riscaldi. Quando sento che la caldaia si è messa in funzione riprovo. Ora è molto meglio. Mi lavo e mi vesto, dopo poco arrivano Isabelle, Jace e poi anche mamma.

 

 

 

Dopo pranzo io ritorno in camera mia, la testa mi fa ancora un po’ male. Sono le tre passate di pomeriggio e ad un certo punto sento il campanello suonare. Sarà la rossa, penso. Dopo un po’ qualcuno bussa alla mia porta, icuramente Izzy. La realtà mi sorprende però: la testa che spunta dall’apertura della porta non è quella di Izzy o Jace, bensì quella di Magnus. Magnus. La mia testa continua a ripetere questo nome, quasi come un mantra. Tutto mi sarei aspettato, tranne di trovarmi Magnus qui, davanti a me che, tra parentesi ho un aspetto più orribile del solito. La sua faccia ha un’espressione speranzosa e…dolce, che quasi per un momento mi fa dimenticare tutto quello che mi ha detto ieri. Scuoto  la testa per mandare via questo pensier, e poi cerco di mettere su l’aria più diffidente che mi riesce per dire:

-Che cosa ci fai qui? Mi ppareva di aver capito che non volevi vedermi più. Anzi no mi correggo, tu non volevi farti vedere con me perché pensi che sia uno sfigato e quindi…-ma non riesco a terminare la frase perché lui interviene.

-Scusa per quello che ti ho detto ieri. E’ solo che a volte non riesco, bhè, ad essere molto…comprensivo con le persone- dice lui con aria affranta. Poi dopo poco riprende- e visto che oggi non sei venuto a scuola ti ho preso i compiti. Pensa è stata la prima volta che sono stato attentissimo alle lezioni. In realtà anche l’anno scorso seguivo però poi…- il suo sguardo scappa verso il basso e capisco che l’aria si sta facendo pesante.

-Guarda che non c’è bisogno che ne parliamo per forza-

-Anche perché immagino che tanto non abbia bisogno del racconto della storia. Le voci girano, non è così?-

-Bhè si, ho sentito qualcosa- poi capisco che è meglio cambiare argomento, la situazione sta diventando imbarazzante- siediti pure-. Dico, e con un cenno del mento indico una sedia vicino alla scrivania in vetro trasparente. Lui la prende e l’avvicina al bordo del letto, all’altezza della mia faccia.

-Ho preso storia, matematica, fisica…- poi le altre cose che dice non le sento perché mi perdo a fissarlo. Ora che ne ho l’occasione senza che lui se ne accorga posso guardare ogni suo singolo particolare.

La sua pelle olivastra, gli occhi a mendorla, il trucco, i vestiti…

Poi ci sono quelle labbra, quelle labbra che sono dannatamente fantastiche. Oggi ha anche il lucidalabbra, il che le fa sembrare ancora più appetibili. Quella curva un po’ironica agli angoli della bocca…mi verrebbe quasi voglia di sapere che sapore hanno quelle labbra.

Mi sorprendo a pensare queste cose di un ragazzo. C’è non molto, visto che so già il perché. Però mi sorprendo a pensarlo di lui. Di Magnus. Così arrossisco.

-Alexander, so che sono attraente e degno di essere fissato per lunghi periodi di tempo; ma stai almeno ascoltano quello che sto dicendo?-

-Non chiamarmi così. Chiamami Alec, lo fanno tutti-

-Ma io non sono tutti-

-L’ho notato- sussurro quasi a e stesso, ma forse non abbasanza, visto che mi guarda alzando le sopracciglia, con un’espressione divertita.

 

 

 

 

Passa il pomeriggio spigandomi cose del tipo “questi appunti sono di storia” o “queste pagine sono messe in ordine in questo modo”.

Ad un certo punto dice:

-Ricordi quando stavamo parlando l’altro giorno, e tu mi hai detto di non essere mai stato con nessuno?-

-E allora?-

-Allora, questo vuol dire che nessuno ti ha mai baciato-

-E allora?-

-Allora volevo provare a fare una cosa di cui sicuro non mi pentirò-

-E allora?-

-Alec ti sei incantato per caso? E’ la terza volta che lo ripeti- mi guarda e poi dice- tornando al discorso di prima, voglio fare una cosa, ma tu devi restare immobile-

La cosa mi mette non poca ansia. Annuisco piano e vedo lui che si siede sul bordo del letto e che avvicina il suo volto al mio. Deglutisco. Prima l’idea mi alletteva parecchio, ma ora sono quasi spaventato. Non è che non lo voglia, è chiaro. La faccia di Magnus è a pochi millimetri dalla mia. I nostri nasi si sfiorano. Il suo respiro solletica la mia pelle, il mio non po’ fare altrettanto però, visto che sto trattenendo il fiato. Il momento tanto atteso arriva, ed ecco che le nostre bocche si sfiorano, una scarica di adrenalina passa per tutto il mio corpo. Chiudo gli occhi.

Non so come muovermi nel bacio, ma lui dopo un po’ riesce ad insinuare la sua lingua dentro la mia bocca. E’ tutto perfetto.Non riesco a prendere aria. Ansimo, i miei polmoni chiedono pietà. Magnus si stacca un momento dalla mia bocca per sedersi cavalcioni su di me. Poi riprendiamo a beciarci. Lui appoggia le sue mani affusolate sulle mie guance, io gli allaccio le braccia dietro al collo. Poi le sue mani scendono fino alle spalle, alla schiena. Il bacio è dolce , ma frenetico; appassionato ma delicato al tempo stesso. Lui arriva all’orlo della maglietta e piano piano insinua le sue mani al di sotto della stoffa, carezzandomi la schiena. A quel contatto mi irrigidisco, anche perché sento dei rumori. Mi stacco da Magnus, lui apre gli occhi. LO faccio scendere perché la porta si sta aprendo, e lui si risiede sulla sedia. La porta si apre ed è…Church?!

Io tiro un sospiro di sollievo, ma sono un po’ anche triste per aver finito di baciare Magnus. Lui guardando il gatto sorride, come suo solito. Poi sento altri passi, e mi allarmo di più. Entra mamma e chiede a Magnus:

-Vuoi rimanere per cena?-

-No grazie. Devo tornare a casa- risponde lui alzandosi dalla sedia. Mamma annuisce ed esce dalla stanza. Prima di andarsene lui si gira facendomi l’occhiolino e di cendo:

-Ora puoi dire anche tu di essere stato baciato-.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hallo!!

Scusate scusate scusate scusate scusate scusate!!! Ho pubblicato tardissimo, ma ho avuto un saccodi impegni: sono stata malata, ci sono state verifiche random, non avevo idee…

Devo dire che in questo capitolo si capisce che la Malec è la mia OTP preferita. ( come se non lo aveste già capito).

Ora però ho pubblicato e sono felicissima di vedere che questa storia sta avendo un sacco di successo. Un sacco di persone la recensiscono e la seguono e la mettono tra i preferiti, e altre cose varie.

Un ringraziamento speciale a:

ü   Andra12

ü   carlikiller

ü   Deevid

ü   Fantasya94

ü   fliflai

ü   Lovely Midnight

ü   nami78

ü   Ouden

ü   Ehi_Ciao_3

ü   Marty_sezzy

ü   saochan

ü   _Dreamer97

ü   Kalisi_81

ü   Drachen

Come sempre fatemi saper in una recensione che ne pensate di questo capitolo, perchè mi piace tantissimo ricevere le vostre recensioni, e rispondere.

Ci vediamo al prossimo capitolo.

SCRITTRICE NASCOSTA

 

 

 

 

 

 

   
 
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