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Autore: mischiri    22/01/2016    3 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi qua con la mia prima storia su Versailles no
Bara! Dopo essermi ampiamente dedicata a Xena, ho deciso di
mettere a frutto un'idea particolare anche in questo caso!
Nessuno di noi fan ha mai apprezzato la morte di Oscar e così
mi sono chiesta: cosa sarebbe accaduto se Oscar fosse
sopravvissuta e avesse combattuto in prima linea con i ribelli? E
soprattutto come avrebbe gestito un sentimento che mai prima
di allora aveva provato? Riuscirà a voltare pagina? L'unico
modo che avete per scoprilrlo è LEGGERE! hahaha ovviamente
ogni commento o critica sarà accettata con piacere! Buona
lettura a tutti e mi raccomando recensite!!!
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Revolution of life Capitolo IV Ciao a tutti! Scusate se pubblico solo ora, ma devo ammettere di aver avuto un rapporto conflittuale con questo capitolo! Alcune parti le ho scritte, cancellate e riscritte finchè non mi sono piaciute e io stessa l'ho riletto parecchie volte per lo stesso motivo xd In più volevo andare avanti con il quinto per non lasciarvi troppo tempo a bocca asciutta.. Spero comunque che vi piaccia come vi sono piaciuti i capitoli precedenti! Buona lettura e, mi raccomando, recensite!

Ps. Le scritte in grassetto blu rappresentano la coscienza di Oscar.. E' un esperimento che ho voluto fare e che mi è sembrato adatto alla circostanza.. Fatemi sapere che ne pensate :3 Di nuovo buona lettura e a presto!!!

Capitolo IV

Pensieri e piani..”


Nei pressi di Rue de temple, alba

Maximilien robespierre si svegliò la mattina del 7 ottobre 1789 con un solo obiettivo: dare alla rivoluzione quella marcia in più che ancora era mancata. Era diverso tempo che pensava e ripensava a cosa avrebbe potuto fare per attuare il suo progetto, noto solo ai suoi più fidati amici, ed era giunto ad un'unica conclusione: doveva eliminare una volta per tutte i ribelli suoi rivali e, cosa ancora più importante, doveva togliere di mezzo i sovrani.

"Max.. È presto.." La voce impastata del giovane sdraiato al suo fianco lo fece sorridere..

"Non lo sai che il mattino ha l'oro in bocca?" Ribattè maximilien, alzandosi in piedi e stiracchiandosi.

Saint just mugugnò, coprendosi i lunghi capelli biondi con il cuscino "io so solo che ho sonno e voglio dormire ancora un po'" si lamentò, la voce soffocata a causa della stoffa.

Il moro non rispose, limitandosi a scuotere la testa e ad aprire le imposte polverose. Parigi era tranquilla e le strade, solitamente già animate, erano sgombre e silenziose.

"È così strano vedere Parigi tranquilla a quest'ora" mormorò, ricevendo per tutta risposta un mugugno infastidito dall'altro, ormai rassegnatosi a non poter prendere sonno.

"Lo sai perché è silenziosa.. Le donne si sono prese una giornata di riposo dopo la marcia di ieri.. Sono riuscite a fare una cosa che dubitavo sarebbe riuscita a fare persino un esercito.."

Robespierre si voltò, incontrando lo sguardo chiaro di Saint just con il proprio "cacciare i sovrani da Versailles.." Disse semplicemente e l'altro annuì "e trascinarli in quella topaia del palazzo delle tuleries.. Sarà venuto un infarto alla nostra cara regina!! Avrei tanto voluto godermi lo spettacolo di quella schizzinosa circondata da ragnatele e muffa!"

Robespierre scrollò le spalle, facendo scrocchiare il collo "la giornata di ieri è stata importante quasi quanto il 14 luglio, ma non è ancora abbastanza.."

"Senti max, io credo che.."

"Per piacere, non voglio riprendere la discussione che abbiamo fatto ieri, sai bene come la penso e sai anche che non c'è altra via.. Faremo come dico io"

Saint just sollevò entrambe le mani, scuotendo leggermente la testa "e come pensi di cavartela..? Il popolo non desidera la morte dei sovrani, quanto è successo ieri lo dimostra pienamente e per quanto riguarda quel gruppo di ribelli.. Sono troppo rispettati e osannati per quello che sono riusciti a fare il 14 luglio.. Da quando Oscar si è risvegliata.."

Robespierre sbuffò, battendo nervosamente il piede a terra "quella donna.. Non si fa altro che parlare di lei e della sua abilità.. Persino con un braccio fuori uso e con il fisico debilitato riesce a guidare i suoi uomini senza sbagliare un colpo.. Mi chiedo davvero come possa essere così fortunata.."

"Senza contare che lo sanno tutti che non ti può soffrire..." Le labbra di Saint just si piegarono in un ghigno divertito "per cui, come vedi, il tuo progetto è press'appoco inattuabile, dovresti fartene una ragione e puntare il tuo sguardo altrove.."

"Io non mi arrenderò.. La Francia.. La Francia necessita di libertà, ma la Repubblica la getterebbe nel caos, ha bisogno di una guida solida, ma la monarchia ha dimostrato di non essere all'altezza della situazione.."

"È necessario voltare finalmente pagina ed adottare un regime nuovo.." Ripetè meccanicamente Saint just interrompendolo "lo hai ripetuto miliardi di volte, ma io continuo a non vedere una via d'uscita.. Non possiamo di certo andare dai francesi e dire loro che il grande robespierre, il paladino degli oppressi, sta sfruttando la rivoluzione per poter salire al potere, non trovi?"

Robespierre lo fulminò con lo sguardo prima di dargli le spalle "è per questo che devo togliere di mezzo quella donna e i sovrani.. Senza di loro, avrò la possibilità di ottenere il potere che desidero e senza di lei i ribelli sarebbero finalmente uniti sotto la mia guida.."

Saint just annuì, giocherellando con il pugnale che teneva sempre sotto il cuscino

"se i sovrani fuggissero, sarebbe tutto più facile.." Mormorò e a quelle parole robespierre si illuminò "che cosa hai detto?"

"Che sarebbe tutto più facile se i sovrani fuggissero.. Ma.." Ripetè Saint just perplesso, mentre robespierre tirava indietro la testa e scoppiava a ridere "ma certo! Perché non ci ho pensato prima? Sono stato un idiota! È un'idea geniale!"

"Potresti, di grazia, spiegarmi di che stai parlando?"

"I sovrani fuggiranno.. E saremo noi a dargli la possibilità di farlo.."

Saint just spalancò le labbra, fissando con evidente confusione l'uomo di fronte a sè "far fuggire i sovrani..? E come pensi di riuscirci..? È pura follia! E poi, qualora ci riuscissi, che cosa mai potresti ottenere..?"

"Più di quanto immagini.. L'hai detto tu stesso che il popolo non desidera la morte dei sovrani, ma questo solo perché è mancata l'occasione per renderli pericolosi agli occhi di tutti.. Saremo noi a renderli tali.. Pensa la sfiducia e la rabbia del popolo quando scoprirà che il proprio sovrano è fuggito dalla propria terra per rifugiarsi in austria e chiedere al cognato di invadere la Francia per sedare con la forza la ribellione.. Non ci farebbero davvero una bella figura.."

"Credo di cominciare a capire.." Mormorò Saint just lentamente "vuoi convincerli a fuggire per screditarli agli occhi della popolazione.."

Robespierre annuì soddisfatto, gli occhi luminosi e brillanti "esattamente.."

"Ma.. Come riuscirai a convincerli..? Insomma.. Non sono fuggiti fino ad ora.. Cosa ti fa credere che lo faranno quando vuoi tu?"

Robespierre rimase qualche secondo in silenzio, prima di schioccare le dita e battere soddisfatto il pugno sul palmo "perché non saremo noi a convincerli, ma qualcun altro molto, molto più adatto..."


Rifugio ribelle, tarda sera

Ancora una volta monsieur Oscar, provate di nuovo con calma” la voce dolce di Rosalie riempì la stanza silenziosa.

Oscar sospirò, puntando lo sguardo azzurro sul proprio braccio destro, appoggiato sul rude tavolo di legno. Si morse il labbro inferiore e si concentrò al massimo sulle esili dita, nell'estremo tentativo di sollevare la mano irrigidita, ma non ottenne altro che un impercettibile movimento del pollice e dell'indice.

E' inutile! Non funziona!”

Monsieur Oscar vi prego, ne abbiamo già parlato..” tentò Rosalie, appoggiando le dita della mano libera su quella rigida del comandante.

Oscar sbuffò, distogliendo lo sguardo da lei e puntandolo contro il caminetto acceso.

Perchè non guardiamo in faccia la realtà, Rosalie? Sappiamo entrambe che il mio braccio non tornerà più quello di una volta.. E io.. Io mi sono stancata di stare qui sera dopo sera in attesa di un risultato che mai arriverà!”

La fanciulla sospirò, rafforzando la presa sulla mano di Oscar “Dovete pazientare, il dottore ha detto..”

Sono stufa dei dottori!” proruppe Oscar, alzandosi in piedi di scatto e trascinando con sé il braccio offeso.

Rosalie rimase in silenzio, puntando lo sguardo, deluso e ferito, sulle proprie cosce coperte dal sottile tessuto azzurro.

Oscar la guardò mortificata e sospirò a sua volta, massaggiandosi la nuca con il palmo della mano sana “Ti prego di perdonarmi, Rosalie.. In questi giorni..”

So come vi sentite, comandante.. Siete nervosa a causa del comportamento dei ribelli amici di Robespierre e temete per le sorti della nostra rivoluzione perché non vi fidate né di lui, né di Saint Just...”

Oscar rivolse alla ragazza uno sguardo ammirato e annuì, sedendosi nuovamente accanto a lei “E' vero, è così.. Da quando ho ripreso conoscenza, non ho potuto fare a meno di sospettare di Robespierre.. Le sue idee di uguaglianza e di fraternità mi pare corrispondano poco alle sue azioni.. Non l'ho mai visto fare davvero qualcosa per migliorare le sorti del popolo. Paradossalmente la situazione non è molto cambiata nonostante la rivoluzione e quanto successo ieri non fa altro che confermare le mie teorie. Le donne sono andate sino a Versailles perché non hanno ancora il pane per sfamare i loro figli.. Dov'è, dunque, il cambiamento di cui Robespierre aveva tanto parlato? Dov'è la libertà, se i francesi sono ancora costretti a morire di fame?”

Avete ragione, comandante.. La situazione che si è venuta a creare continua ad essere difficile per tutti, ma io so quanto vi impegnate.. Pur non potendo combattere, guidate i vostri ragazzi verso la vittoria, organizzate missioni per trovare viveri, vesti e tutto ciò che serve alle persone più povere.. Siete voi il leader del nostro gruppo e noi seguiremo le vostre idee, non quelle di Robespierre.. E' solo e soltanto di voi che ci fidiamo.. Io per prima vi seguirei anche in capo al mondo..”

Lo sguardo di Oscar si raddolcì e un sorriso abbozzato comparve sulle sue labbra, mentre sollevava la mano sana e sfiorava la guancia dell'altra in una leggera carezza “E' così confortante parlare con te.. Sei l'unica in grado di calmarmi..”

Rosalie arrossì e scosse la testa, alzandosi in piedi in tutta fretta “Sarà.. Sarà meglio andare a controllare che la vostra stanza si sia riscaldata.. E' sempre così fredda..” disse brevemente, dirigendosi verso le scale a passo svelto.

Rimasta sola, Oscar sospirò, massaggiandosi lievemente la radice del naso.

Da quando le cose tra lei e Rosalie erano diventate così complicate?

Da quando doveva soppesare ogni parola ed ogni gesto..?

Cosa avrebbe dovuto fare o dire..?

E soprattutto, cosa pensava Rosalie di quella situazione assurda e che cosa provava?


Lei ti ama, Oscar, non è davvero difficile capirlo.. Ma tu..? Tu che cosa provi..? Sei solo grata delle sue attenzioni e della sua dedizione oppure.. Oppure provi per lei qualcosa che non avevi considerato..? Pensaci.. Hai mai provato per Andrè quel sentimento di profonda tenerezza che provi ogni volta che Rosalie ti sorride? Hai mai sentito il cuore palpitare così spesso..? Hai mai guardato Andrè come hai guardato lei quella notte?”


Sparate! Sparate!”

Oscar si svegliò di soprassalto, gli occhi sbarrati e il respiro affannoso, mentre le immagini della battaglia del 14 luglio le percorrevano la mente, vivide e chiare.

Era trascorsa già una settimana da quando si era risvegliata, eppure ogni notte quell'incubo la tormentava, impedendole di riposare serenamente.

Sospirò, socchiudendo le palpebre e coprendole con il palmo della mano, nell'estremo tentativo di dare un po' di sollievo ai suoi polmoni stanchi.

Non preoccuparti, Rosalie, sto bene.. E' stato solo il solito incubo..” mormorò, voltando il viso di lato per rassicurare la giovane, che ormai era solita dormire accanto a lei.

Rosalie però non c'era e solo il silenzio pesante della stanza fece eco alle sue parole.

Rosalie?” domandò la donna confusa da quell'insolita assenza.

Perchè Rosalie non era a dormire accanto a lei come ogni notte?

Possibile che fosse accaduto qualcosa?

Preoccupata, Oscar si alzò e in punta di piedi uscì dalla stanza.

Rosalie..?” tentò di nuovo, ma la sua voce fu completamente sovrastata dal russare di Alain, proveniente dal piano di sotto.

Oscar sorrise divertita per un istante e lentamente riprese a camminare, il braccio che scorreva lungo la parete per non inciampare nell'oscurità.

Fu una luce appena accennata a focalizzare la sua attenzione su una delle ultime stanze del corridoio.

Rosalie..?” sussurrò la donna per l'ennesima volta non appena fu sulla soglia, appoggiando il palmo alla porta socchiusa e sbirciando all'interno.

Rosalie le dava le spalle e, lentamente, si stava spogliando del suo logoro abito azzurro. La sua pelle candida quasi brillava alla luce della luna e i suoi capelli biondi, insolitamente sciolti e raccolti su una spalla, parevano fatti di oro puro: era talmente bella da sembrare un angelo.

Oscar spalancò le labbra a quella visione e, incapace di fare altro, rimase a guardare l'altra sistemarsi in un catino pieno d'acqua, strofinarsi lentamente prima le braccia, poi la schiena e infine il petto, rivelando il profilo appena accennato del seno...


Oscar chiuse gli occhi, mentre quelle immagini, che si erano impresse a fuoco nella sua mente e nel suo cuore, sembravano schiacciarle il cervello in una morsa d'acciaio. Sì, era tutto vero. Da quella notte non era più riuscita a guardare Rosalie come prima, non era più riuscita a considerarla come una sorellina o come un cucciolo sperduto desideroso di affetto. Quella notte per la prima volta aveva visto in lei una donna,

una donna bellissima, che si era dimostrata indomita, saggia, coraggiosa e capace di starle accanto, di lottare contro ogni avversità, di consigliarla e di guidarla nonostante le difficoltà apparentemente insormontabili.

Da quella notte sono così confusa..”

Tu non sei confusa, fai solo finta di esserlo per non affrontare la realtà.. Perchè per una volta non ascolti quello che ti suggerisce il cuore..? Hai sempre fatto ciò che era giusto fare, Oscar, ma mai quello che desideravi fare.. la voce della sua coscienza fu, come sempre, implacabile e tagliente

No.. Non sono sicura.. Io..”

Tu sei sicura Oscar, perché continui a mentire a te stessa..? Cerchi di comportarti come sempre, ma i tuoi sguardi ti tradiscono, così come i tuoi atteggiamenti.. Lei stessa si è resa conto della differenza.. Perchè non la smetti? Non ti rendi conto che non fai altro che farla soffrire?

Io non voglio farla soffrire... Io voglio..” ma i suoi pensieri furono bruscamente interrotti da un insistente bussare.

Oscar puntò in fretta lo sguardo verso la porta, irrigidendosi di colpo, la mano sana pronta a serrarsi intorno all'elsa della spada, sempre appesa al suo fianco.

Chi poteva essere a quell'ora della sera?

Il bussare si ripetè, diventando più frenetico “Comandante Oscar, aprite, ho necessario bisogno di parlarvi!” esclamò un uomo, la voce forte e impostata.

Oscar spalancò gli occhi perplessa e in silenzio si diresse verso la porta, aprendone solo uno spiraglio.

Finalmente siete arrivata! Forza, spostatevi, ho delle notizie importanti da riferirvi!”


Pochi minuti prima nell'altra stanza

Rosalie non rallentò il passo finché non fu al sicuro al piano superiore, la porta della stanza ben chiusa alle sue spalle.

Perchè..?” era l'unica cosa a cui riusciva a pensare, cercando disperatamente di trattenere le lacrime che premevano per scenderle lungo le guance.

Si avvicinò lentamente al letto e stando attenta a non disfarlo, vi si sdraiò, nascondendo la testa nel cuscino per poter inspirare al meglio il profumo della donna che, in quel momento come sempre, la stava facendo impazzire.

Per quanto si sforzasse, per quanto cercasse di non pensare a lei, per quanto evitasse con tutta se stessa di fissarla, di sfiorarla, si struggeva, giorno dopo giorno, a causa di quel sentimento che sembrava consumarla dall'interno senza alcuna pietà.

Ed Oscar..? Cosa faceva Oscar..? Forse il comportamento dell'altra non l'aveva mai messa così tanto in confusione: a volte le pareva vicina come non mai, altre volte era fredda e distaccata, quasi come se non si conoscessero per niente.

Eppure.. Eppure Rosalie la conosceva, la conosceva più di quanto la conoscessero gli altri, la conosceva più di quanto la conosceva Andrè. Già.. Andrè.. Oscar non parlava molto di lui da quando si era risvegliata ormai e se inizialmente Rosalie aveva attribuito quell'atteggiamento ad un desiderio di rivalsa, ad una voglia di voltare pagina una volta per tutte, non sapeva davvero che pensare quando l'altra, talvolta,

la paragonava lui, mostrando persino di preferirla al ricordo del suo compagno.

Lei.. lo dice per gentilezza.. Solo per gentilezza..” si ripeteva Rosalie, cercando di inculcarsi quel concetto nel cervello e nel cuore, ma invano.

Ogni volta che Oscar le rivolgeva un complimento, ogni volta che le stringeva la mano, Rosalie sperava ardentemente di sentirle dire “Ho capito di provare qualcosa per te..” oppure “Le cose sono cambiate per me, Rosalie..”

Ma sarebbe davvero arrivato un momento come quello?

Che le cose si fossero evolute, tra di loro, in realtà era chiaro e lampante agli occhi della giovane. Lei ed il comandante trascorrevano ogni momento possibile della giornata insieme, scherzavano, chiacchieravano, si confidavano pensieri e paure e proprio in quelle occasioni, da qualche tempo, la donna sembrava sempre essere sul punto di dire qualcosa, un qualcosa che però le moriva in gola, rimanendo racchiusa dentro di lei, quasi fosse troppo terribile da confessare.

A rendere la situazione ancor più imbarazzante, poi, pensava l'assenza di Bernard e Alain, partiti per la zona rurale di Parigi con l'intento di trovare viveri e compagni d'arme.


Dove andate di bello?” Rosalie sorrise a Bernard e Alain, indaffarati a preparare delle sacche di fortuna

Oscar ci ha dato un compito importante.. Andiamo nelle campagne, io e alcuni ragazzi fidati ci occuperemo di trovare il cibo e Bernard parlerà ai contadini per convincerli a combattere al nostro fianco per il bene di tutti!”

Alain, controllati! Sembri un bambino davanti ad un negozio di dolci!” esclamò Bernard, mentre un sorriso divertito gli incurvava le labbra.

Il soldato rise e con un cenno di saluto rivolto a Rosalie uscì.

Bernard, sta attento, per favore..”

Il ragazzo sospirò, indossando la sacca e stringendo a sé la ragazza

Tu sta attenta.. Non fare niente che non faresti di solito.. E..”

E...?”

Bernard la guardò per un lungo attimo, gli occhi tristi e lo sguardo cupo

Niente, lascia stare..”


Il ricordo dello sguardo di Bernard non faceva che tormentare Rosalie.

Da quando Oscar si era risvegliata, non avevano più avuto né il tempo, né il modo di chiarire le cose tra di loro e, se da una parte Rosalie non aveva di certo il coraggio di affrontare l'argomento, dall'altra Bernard non sembrava mai pensare due volte la stessa cosa. La amava ancora? E se l'amava, aveva deciso di non dare peso ai suoi dubbi e ai suoi sospetti?

Perchè doveva essere tutto così difficile..?

Perchè quella situazione si era ingarbugliata sino a quel punto?

Lei amava Oscar, Bernard amava lei e Oscar..?

Oscar chi amava?

E se... E se Oscar si comportasse in modo così strano perché ha capito di provare qualcosa per me..? Se si fosse resa conto, in qualche modo, di ricambiare il mio amore..? Lei sa che io la amo, l'ha sempre saputo.. Quindi.. Potrebbe essere confusa su quello che prova? Potrebbe essere per questo motivo che non parla più di Andrè..? Potrebbe essere per questo che, a volte, mi guarda come mai mi ha guardato, come se volesse scavarmi l'anima e il cuore..?”

Rosalie scosse la testa, imponendosi di non fantasticare eccessivamente e strinse la stoffa del cuscino tra le dita

Oscar.. Oscar.. Oscar.. Perchè non mi dici cosa si nasconde dentro il tuo cuore..?”


"Devi sapere che Oscar è in tutto e per tutto come un ragazzo.. Poverina, è stata allevata come tale del resto e, a parte che nel lavoro, non ha nulla dell'acume di noi donne, soprattutto quando si tratta di affetto!! Non bisogna mai aspettare che sia lei a fare la prima mossa, anzi.. al contrario!!

Si deve sempre fare in modo di portarla sulla giusta strada, perché lei, pur comprendendo quale sia il proprio sentimento, non sa mai né come, né quando esprimerlo! E' fatta così, rapida con la spada, ma lenta con le parole!”


In quel momento il ricordo di quello che, in una fredda sera d'inverno, la nonna di Andrè le aveva confidato davanti al camino di villa Jarjeyes, la colpì con la potenza di un tuono. “Se davvero la nonna di Andrè avesse avuto ragione..? Se davvero Oscar non fosse in grado di esprimere i suoi sentimenti..? Questo.. questo significa forse che devo essere io ad espormi per prima..? Che devo essere io ad andare da lei e dirle tutto, senza alcuna paura..?”

Era un'idea folle,terribile, ma al tempo stesso capace di farla sorridere: c'era davvero una possibilità per lei, c'era davvero una speranza?

Io.. io devo dirglielo.. Devo dirglielo costi quel che costi, anche se...”

Ma i suoi pensieri furono bruscamente interrotti da un impetuoso bussare, che la costrinse a mettersi seduta sul letto. Chi mai poteva essere a quell'ora..? Di certo non bernard o alain, che sarebbero rimasti fuori città ancora per qualche giorno, stando agli accordi, e allora..? Desiderosa di capire cosa stava capitando, Rosalie uscì dalla stanza e in punta di piedi, quasi temesse di essere vista o scoperta, camminò lungo il corridoio, fermandosi sul bordo del primo gradino, le dita strette sul corrimano e le orecchie tese.


Nello stesso momento

Robespierre, voi qui!” proruppe Oscar, incapace di contenersi.

L'uomo piegò le labbra in un sorriso accennato, appoggiando l'indice sulla bocca ed entrando in fretta nella stanza spoglia.

Non c'è un momento da perdere, capitano.. Siamo solo noi due..?”

Sì.. Solo noi due..”

Molto bene.. Ascoltatemi allora.. Mi sono giunte delle voci molto preoccupanti riguardanti i sovrani..”

Voci di che genere..?” domandò Oscar circospetta

Voci di omicidio.. C'è qualcuno che progetta la loro morte e non dubito che presto riuscirà nell'intento..”

Oscar scosse la testa, la mano sinistra stretta sull'elsa della spada

E' impossibile.. Nonostante la rivoluzione il popolo non ha mai mostrato l'intenzione di voler far del male al re e alla regina, lo sapete bene..”

Volete dire che lo sapevo bene.. Purtroppo non tutti seguono i nostri ideali, comandante. Io e voi ci stiamo battendo per la libertà, sappiamo come raggiungere i nostri obiettivi senza spargere del sangue inutilmente, ma.. ma non tutti sono del nostro stesso parere.. Per molti, il re e la regina, seppur decaduti, rappresentano il simbolo della loro miseria, la causa della loro triste vita..”

Cosa pensate di fare, dunque..?? Consentirete a queste persone di agire..?”

Robespierre ridacchiò, sedendosi sulla sedia alla sua destra

Mi credete davvero così meschino? Mi sembra di aver appena detto che non approvo certi metodi..”

E allora perché siete qui..? Non riesco a capire..” ribattè Oscar sospettosa

Sono qui perché ho intenzione di farvi un'offerta..” rispose Robespierre con voce suadente, mentre un sorrisetto sornione compariva sulle sue labbra

Vi ascolto..”

Dovete andare al palazzo delle Tuleries e dire alla regina di fuggire da Parigi. Non c'è altro modo, per loro, di salvarsi..”

Oscar spalancò gli occhi e sollevò il braccio sano “Scappare da Parigi? Siete forse impazzito? Se il re e la regina fuggissero, il popolo inneggerebbe al tradimento e allora davvero la loro vita sarà in pericolo!”

Voi non capite, comandante.. Se i sovrani non scappano, sono morti.. E se i sovrani muoiono, anche la Francia è morta.. Cosa pensate che farebbe il fratello della Regina e con lui tutte le potenze europee che adesso guardano con terrore alla nostra azione? La morte dei sovrani sarebbe per loro l'occasione perfetta per invadere la Francia e ucciderci tutti.. Siamo ribelli, dunque colpevoli..”

Oscar si morse il labbro, sedendosi a sua volta e fissando il proprio sguardo su quello più chiaro di Robespierre.

E dove potrebbero mai andare..? Chiunque li riconoscerebbe.. Nessun luogo è sicuro per loro..”

Questo, comandante, non è esatto.. Conosco un paesino, non molto lontano da Parigi, che fa al caso nostro e un amico fidato che si è offerto di accompagnare i sovrani.. Tuttavia..”

Tuttavia..?” ripetè Oscar socchiudendo le palpebre

Tuttavia il re e la regina avranno bisogno di qualcuno che li guidi fino al punto di incontro, qualcuno di cui si fidano, nonostante tutto quello che è successo, qualcuno che sappia difenderli.. Qualcuno come voi, comandante.. La regina non si farebbe accompagnare da altri in un viaggio così periglioso, lo sapete anche voi..”

Io...? Ma.. Il mio braccio..”

Non dovete temere nulla.. Se tutto va come penso, non avrete nemmeno bisogno di sfoderare la spada..” sussurrò Robespierre con voce suadente, lanciando un rapido sguardo alla mano di Oscar rimasta inerme lungo il fianco.

Il biondo comandante annuì lentamente, distogliendo lo sguardo dall'uomo e puntandolo per un lungo momento sulle fiamme danzanti del camino.

Per quanto odiasse ammetterlo, Robespierre aveva ragione da vendere e lei non aveva altra scelta che accettare: per quanto appartenessero a due fazioni diverse, nutriva ancora un profondo affetto per la regina e, se avesse potuto, avrebbe ancora combattuto per difendere la sua vita e la sua famiglia.

Accetto..” la sua voce pacata rimbombò nella stanza con la forza di un cannone.

Robespierre battè le mani soddisfatto e si alzò in piedi “Sapevo che potevo contare su di voi.. L'incontro con la regina deve avvenire domani.. Non abbiamo un minuto da perdere.. Entro domani sera avrete tutti i documenti necessari per passare attraverso i posti di blocchi e i travestimenti adatti a voi e alla famiglia reale..”

Vedo che vi siete organizzato bene.. Da quanto sapete del pericolo che minaccia i sovrani?” lo sguardo di Oscar si fece più attento, pronto a cogliere ogni possibile sfumatura negli occhi dell'altro

Da abbastanza.. Ma sono venuto da voi solo nel momento in cui ho avuto la certezza che quanto udito corrispondeva a verità.. In ogni caso, adesso vi saluto comandante.. Ho ancora molte cose da fare e il vostro incontro con il mio amico è fissato per dopodomani..” Robespierre si alzò in piedi, abbassò appena il capo e le diede le spalle, volgendosi verso la porta

Un'ultima cosa, Robespierre..” lo richiamò Oscar, costringendolo a voltarsi

Mmm...?”

Non ho ancora capito voi cosa ci guadagnate.. E non ditemi che fate tutto questo solo per onestà morale, perché non ci credo..”

Robespierre sogghignò “Diciamo pure che lo faccio per guadagnarmi la vostra fiducia” mormorò e con un altro cenno del capo, andò via, richiudendosi la porta alle spalle.

Oscar sospirò, sollevandosi in piedi ed avvicinandosi a rapidi passi al camino.

Far fuggire i sovrani.. Davvero potrebbe essere una soluzione..? Davvero Robespierre dice il vero..? Certamente potrebbe essere tutta una sua macchinazione, tuttavia.. Tuttavia non sono nella posizione di poter rischiare.. Il destino dell'intera Francia potrebbe dipendere dalla mia decisione.. Non mi sono tirata indietro il 14 luglio e non mi tirerò indietro adesso..”

Un rumore di passi affrettati interruppe quel flusso continuo di pensieri.

Oscar sollevò lo sguardo, incontrando gli azzurri occhi lucidi di Rosalie

E' vero..? Ditelo, monsieur Oscar, è vero?” domandò la fanciulla, la voce tremante

Cosa è vero, Rosalie? Non capisco di cosa stai parlando...” rispose la donna, cercando di assumere un tono distaccato.

E' vero che domani andrete a parlare con la Regina e che la aiuterete a fuggire?”

Oscar distolse lo sguardo, puntandolo sulle fiamme danzanti del camino

Vedo che hai origliato la nostra conversazione..”

Sì, lo confesso, ho origliato e sono qui per impedirvi di fare ciò che avete intenzione di fare..”

Non puoi impedirmelo, così come non hai potuto impedirmi di combattere il 14 luglio.. Si tratta della Francia e la Regina.. la Regina, nonostante tutto, è mia amica.. Non ho altra scelta che intervenire e nulla di quello che dirai potrà convincermi del contrario..”

Rosalie si morse il labbro inferiore e allungò il braccio, toccando la spalla della donna con la punta delle esili dita “E non pensate.. a cosa vi potrebbe accadere..? Avete il braccio ancora fuori uso e siete da sola.. Non avete con voi Alain e di certo non coinvolgerete nessuno dei ragazzi della guardia nazionale perché temete per la loro vita e la loro reputazione.. Siete la prima a diffidare di Robespierre, perché adesso eseguite i suoi ordini? Potrebbe essere una trappola!”

So perfettamente che potrebbe essere una trappola, ma non ho scelta!” ribattè Oscar punta sul vivo “Pensi che potrei sopportare in futuro di aver condannato il mio paese e la mia regina alla disfatta perché mi sono tirata indietro..?”

La mia regina..” ripetè Rosalie, gli occhi socchiusi nell'estremo tentativo di trattenere le lacrime di delusione “lei non è più la vostra regina, come non è la regina di nessuno.. Voi non le dovete nulla!! Lei.. Lei..”

Lei rimarrà sempre la mia regina e rimarrà sempre mia amica nonostante tutto!” gridò Oscar, mentre un attacco di tosse la coglieva a causa dello sforzo.

Monsieur Oscar!” esclamò Rosalie, riavvicinandosi a lei, ma la donna la scacciò con un gesto della mano, recuperando il logoro fazzoletto e premendolo sulle labbra.

Monsieur Oscar..” disse la fanciulla con un filo di voce, prima di fuggire su per le scale, le lacrime che le scorrevano senza freni lungo le guance.

E' stata tutta un'illusione.. Solo una splendida illusione!! Lei.. Lei non mi ama, non mi ha mai amato e io non sono altro che una stupida sognatrice!! Lei ha sempre pensato solo e soltanto alla Regina e le cose non sono cambiate!”


Johann Sebastian Bach nacque a Eisenach, in Turingia, allora parte del Sacro Romano Impero, nel 1685, dalla famiglia di musicisti tedeschi più nota ai suoi tempi, al punto che il cognome "Bach" nelle città della Turingia era diventato sinonimo di "musicista"” la voce dolce e profonda di Oscar rimbombava nel silenzio della sua stanza. Era ormai scesa la notte e lei e Rosalie erano impegnate a studiare i personaggi più influenti della musica barocca.

Ha una faccia buffa per essere un compositore così importante..” commentò Rosalie con un sorriso, indicando il viso paffuto ritratto sulla pagina.

E' quello che ho sempre pensato anche io!” confermò Oscar ridacchiando e voltando pagina.

Comandante Oscar! Comandante Oscar!” il richiamo insistente del suo maggiordomo, unito ad un forte bussare alla porta, interruppe quel momento di ilarità.

Entrate, cosa succede?”

L'uomo non se lo fece ripetere due volte, precipitandosi nella stanza, il respiro affannoso e la fronte sudata “La Regina.. La Regina vi chiama con urgenza a palazzo, deve essere successo qualcosa di grave!”

La regina, dite? Preparate subito la mia carrozza!!” esclamò Oscar, tirandosi in piedi e indossando la giacca rossa adagiata sul manichino alle sue spalle.

Rosalie osservò i suoi movimenti con espressione ferita, le mani strette intorno alla stoffa del vestito rosa “Non andate..”

Come dici, Rosalie?” la voce distratta di Oscar, intenta a sistemarsi la spada sul fianco, fu tutto quello che riuscì ad ottenere

Non andate, comandante.. Avevate promesso che avremmo studiato insieme stasera..”

Oscar sollevò il viso e le lanciò uno sguardo enigmatico “Hai ragione, Rosalie, ma come vedi c'è stato un imprevisto.. Studieremo insieme domani sera.. Devo andare dalla mia Regina quando mi chiama..”

La mia regina..” ripetè Rosalie, scuotendo la testa “Ebbene, la vostra Regina non ha il diritto di costringervi a infrangere le promesse! Dite sempre che ogni promessa è un debito, perché per la Regina non vale questa regola?”

Adesso basta, Rosalie, stai dicendo delle cose assurde e prive di senso.. Smettila di comportarti come una bambina capricciosa e riprendi a studiare Bach.. Domani mi dirai tutto quello che hai imparato..”


Il ricordo di quella sera così lontana non fece altro che far aumentare la sua disperazione. La regina era sempre venuta prima di lei e nemmeno la rivoluzione del popolo francese era riuscita a cambiare quella triste realtà. Lei era seconda, lei sarebbe sempre stata seconda rispetto a quella donna bellissima, che si era dimostrata coraggiosa come una leonessa di fronte al suo triste destino.

Ho trovato la risposta che cercavo.. Se Oscar ha mai amato una donna, quella donna non sono e non sarò mai io..”

  
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