Capitolo Due
- La Sfortuna non ti abbandona
Sui tavoli erano
comparse tantissime pietanze: pollo arrosto,
salsicce, patatine fritte, salmone affumicato, ali di pollo. Gli
studenti del
primo anno rimasero sorpresi. Non avevano mai visto tanto cibo. Tutto
era
squisito, e si riempivano i piatti con un po’ di tutto.
Merida mangiava
tutto ciò che aveva davanti, non aveva mai
assaggiato cibo così delizioso, soprattutto quello cucinato da sua
madre. Vide
la compagna seduta accanto che giocherellava col cibo, era molto
pensierosa e
di tanto in tanto lanciava occhiate al tavolo dei Tassorosso.
- Ciao! Lo mangi
quello? - gli chiese vedendo le ali di pollo
lasciate intatte e abbandonate al loro destino.
- Eh? No.. tieni,
comunque piacere Astrid - disse e li porse il piatto.
- Io sono
Merida, come mai tanto interesse al tavolo
Tassorosso? - chiese curiosa, avendo notato che lo guardava.
- Cosa? Ehm no,
nessun interesse, mi chiedevo…conosci Hiccup?
- cercando di essere evasiva.
- Sì, fin da
quando eravamo piccoli, i nostri genitori sono
amici di lunga data, perché lo chiedi? - disse e iniziò a mangiare
quelle dolci
ali di pollo che nella sua mente continuavano a chiamarla.
-No, così per
sapere, vi avevo visto parlare e.. - Astrid fu
interrotta da una ragazza abbastanza alta, carnagione chiara, capelli
tendenti
all’arancio, Merida avrebbe giurato che potesse essere una dei Weasley.
- Tutti i nuovi
Grifondoro, venite con me! - urlò e si
diresse fuori dalla Sala Grande, mentre la rossa tentennava a lasciare
quelle
care ali di pollo che dovevano ancora essere finite, quindi le ripose
in un
fazzoletto e le nascose nel mantello, soddisfatta, e scorse che, anche
i suoi
amici si stavano dirigendo ai dormitori.
Avrebbe tanto
voluto salutarli ma, siccome avevano due giorni
liberi per ambientarsi prima che le lezioni cominciassero, l’indomani
avrebbe
iniziato la sua avventura insieme a tutti, eh.. doveva ammetterlo,
avrebbe
coinvolto anche Jack.
I Grifondoro si
diressero su delle rampe di scale che si
muovevano a loro piacimento, le adorava e soprattutto adorava il mondo
magico.
Arrivati al
settimo piano, si fermarono davanti a un grande
quadro con dipinta una grossa signora. Leggermente si poteva notare un
movimento nei suoi occhi.
- Parola
d’Ordine? - disse con tono cortese quella signora
squadrando i nuovi alunni.
- Diffindo -
disse il prefetto, con un leggero inchino il
quadro si aprì e gli studenti entrarono.
Merida era
sorpresa, una grande sala circolare, con diversi
tappeti, divani, arazzi tutti di colore oro e scarlatto. Un camino
enorme
padroneggiava la sala. Era meravigliata aveva finalmente un posto tutto
suo
senza l’intrusione di sua madre.
- Ragazzi,
ascoltatemi, prima di tutto vorrei presentarmi:
sono Kimberly Anne Possible, ma potete anche chiamarmi Kim, sono un
Prefetto
del quinto anno, e volevo darvi il Benvenuto qui tra i Grifoni - iniziò
la
ragazza sorridendo.
- I dormitori
sono lì, in fondo quelli maschili, mentre in
cima alla scala quelli femminili. Vicino a ogni letto troverete i
vostri bauli,
all’interno le divise, e tutti i vostri averi personali. Ogni mattina
dovrete
essere alle sette nella Sala Grande per la colazione. L’orario per le
lezioni
vi sarà consegnato da me domani durante la giornata, non preoccupatevi
le
lezioni non cominceranno prima di questi due giorni - i nuovi ragazzi
erano
sollevati.
- Non voglio
trattenervi ancora, sarete molto stanchi, il
regolamento lo troverete sui vostri bauli.. - Merida si diresse su per
le scale
nel dormitorio, era eccitata per questa scuola, e non vedeva l’ora di
incontrare
i suoi amici.
Si buttò sul
letto, e chiuse gli occhi, sentiva qualcosa nel
mantello di solido, provò a schiacciarlo pensando fosse qualche piega
ma.. si
tirò una manata sul viso ricordandosi del cibo nascosto.
“Accidenti!”.
Hiccup seguì il
prefetto verso le cucine, si chiedeva dove
stessero andando, avevano appena finito di mangiare, cosa ci facevano
lì.
Arrivarono
davanti ad alcuni barili. La ragazza batté tre
volte su un barile e due su un altro intimandoli a ricordarla se non
volevano
farsi un bagno, poi si aprì una botola accanto a loro, Hic si appuntò
mentalmente la sequenza non voleva certo farsi una doccia d’aceto.
Gli studenti
scesero le scale e, attraverso un cunicolo, entrarono
in un’accogliente sala rotonda, dal soffitto basso, un caminetto al
centro e un
quadro sopra la mensola raffigurante Tosca Tassorosso.
- Salve Tassi,
io sono Belle Dubois, innanzitutto benvenuti
nella nostra Casa! Ai lati del cammino troverete i vostri dormitori, a
destra i
ragazzi e a sinistra le ragazze. Qui di fianco a me c’è una bacheca,
domani
troverete il regolamento. Gli orari per le lezioni vi saranno
consegnati nella
mattinata.. - continuava a spiegare il prefetto ma Hiccup era troppo
stanco e
si diresse verso il dormitorio, appena entrò, vide diversi letti a
baldacchino
nero e giallo.
Scrutò i bauli
alla ricerca del suo, e vide una lettera
indirizzata a lui, pregò tutti gli dei che conosceva sperando non fosse
suo
padre ma essendo la sfortuna sempre dalla sua parte, era stata mandata
da lui.
“Accidenti!”
I Corvonero si
dirigevano verso il dormitorio, si trovava in
una torre nella sala ovest del castello. Salirono le scale a chiocciola
e si
trovarono di fronte a un grande portone nero. Il prefetto iniziò a
bussare:
- Chi viene
prima, la fenice o la fiamma? - una voce
proveniente dal batacchio di bronzo domandava agli studenti.
- Ragazzi,
vediamo se siete dei veri Corvonero, chi sa rispondere?
- il prefetto guardò i ragazzi.
“Beh facile, un
cerchio non ha inizio” sussurrò Rapunzel tra
sé la risposta.
- Ehi tu! Come
ti chiami? - indicando la bionda.
- Ra-Rapunzel -
disse timidamente, non si aspettava che tra
tutti quei ragazzi proprio lei avrebbe notato (tralasciando i capelli).
Non era
abituata ad avere l’attenzione di tutti e le gote iniziavano ad
arrossarsi.
- Bene Rapunzel,
rispondi all’indovinello - la intimò il
prefetto.
La bionda si
sentiva gli occhi dei compagni addosso, quando
una ragazza dai capelli neri a caschetto le sussurrò: “Dai, puoi
farcela, è la
prima volta per tutti”.
Le sorrise e la
ringraziò per il conforto, seppur minimo -
Beh, la risposta è c-che un cerchio non ha inizio.. - disse un po’
insicura.
- Esatta! Sei
una vera Corvonero! - esclamò la voce dal
batacchio, e questo si aprì mostrando un’ampia Sala, con finestre ad
arco, le
pareti erano tappezzate di blu e bronzo, il soffitto e il pavimento
erano
ricoperti di stelle. Uno spettacolo da poter godere in qualunque
momento.
Rapunzel
non aveva mai
visto niente di ciò, essendo Nata Babbana non aveva potuto godere
appieno della
magia.
- Benvenuti
ragazzi Corvi! Io sono Mulan, il vostro prefetto.
Sulla scala a chiocciola troverete i dormitori, sinistra i ragazzi e
destra le
ragazze. Gli orari saranno consegnati… - spiegò il prefetto ai ragazzi,
il
regolamento, gli orari, le lezioni e non poteva mancare la storia dei
Corvonero.
- Grazie! -
disse dolcemente Rapunzel verso la ragazza che
l’aveva aiutata prima.
- Figurati,
piacere sono Mavis - porse la mano alla bionda,
sorridendo mostrava dei lunghi canini appuntiti.
- Rapunzel, sei
un…vampiro? - chiese un po’ titubante, aveva
sentito molto parlare dei vampiri quando non era ancora
a conoscenza della sua natura magica, ma lei era
diversa come li descrivevano i film o libri.
- Sì, non avrai
paura? - chiese tesa, sorridendo e cercando
di non incrociare lo sguardo.
- Ehm, no no, ma
sei diversa dai vampiri che conosco, beh quasi,
ne ho solo sentito parlare - sorrise impacciatamente.
- Non siamo quel
genere di vampiri.. - le ragazze furono
interrotte dal prefetto che le invitava ad andare a riposarsi era tardi
per
restare ancora sveglie.
- Si dovremmo
proprio andare a dormire.. che ne dici di
parlarne domani a colazione? - propose la vampira, sciogliendo la
tensione.
- Sì, mi
piacerebbe - con ciò si diresse verso il dormitorio,
ma la sfortuna era sempre in agguato e Rapunzel inciampò sui suoi
stessi
capelli insieme ad altri compagni Corvonero. Era imbarazzata, le gote
erano diventate
più rosse dei capelli di Merida.
“Accidenti!”.
Jack percorreva
quei lunghi corridoi diretti verso il
sotterraneo, seguendo il gruppo del primo anno. Di tanto in tanto
scorgeva
porte e corridoi ma doveva sopprimere l’istinto di andarci avendo lo
sguardo
del prefetto continuamente addosso.
- Wow, dovete
essere proprio cattivi, per essere stati
rinchiusi qui sotto - disse Jack con il solito fare da sbruffone. Si
rimediò
occhiatacce dal prefetto e risate dai nuovi compagni.
Si fermarono
davanti a una grossa parete di pietra, e il
prefetto si mise di fronte ad essa:
- Avifors - urlò
il ragazzo, la pietra si ritrasse e poi
scivolò di lato, consentendo l’accesso alla Sala.
Era spaziosa, le
vetrate si affacciavano sul lago nero,
rivelando le profondità. Erano presenti cinque camini, divani e
poltrone di
pelle nera, con vari ritratti e dipinti che incorniciavano il tutto.
- Allora Jack,
che ne dici? - il prefetto era soddisfatto
della Sala della propria casa, era la più grande di tutte, infatti,
c’erano
biblioteche, sale studi e il piano di sopra con ampie camere.
- Okay, okay mi
devo ricredere - gli disse, continuando ad
ammirare il posto, non aveva mai visto un luogo così ampio e tutto per
lui.
- Benvenute
Serpi! Io sono Hans, il prefetto Serpeverde. I
vostri averi personali sono nelle vostre camere, nei bauli.. - spiegò
ai nuovi
studenti come si svolgeva l’anno.
Jack dopo aver
sentito dove si trovavano le camere si diresse
verso di esse, era stanco e le palpebre non sarebbero resistite ancora
per
molto.
Nella camera
erano presenti dei letti a baldacchino, tende e
arazzi verdi-argentate con delle poltrone che arredavano il tutto.
Si avviò verso
il proprio baule, dove di fianco si trovava un
piccolo specchio, guardandosi notò un particolare.
I suoi capelli
avevano striature platino. Pensava a ciò che
aveva detto Merida, ma non era stato lui a tingerli. Sorpreso, esclamò:
“Accidenti!”.
(A.A.)
Rieccomi! Allora
ho inserito alcuni personaggi della Disney/Pixar, li avrete conosciuti
immagino, e ce ne saranno molti altri.
Hiccup ha
ricevuto una lettera da suo padre, Jack ha scoperto la sua nuova tinta,
Merida
ci ha rivelato il suo amore per le ali di pollo e Rapunzel deve legarsi
i
capelli.
Spero vi
sia piaciuto e mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Un
saluto,
alla prossima! :)