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Autore: batuffoloki    25/01/2016    0 recensioni
Il furto di un icona sacra porta l'enterprise a inseguire il colpevole su un pianeta dove vengono fatti prigionieri da insolite creature . L'dentità del colpevole li porterà di nuovo a confrontarsi con un vecchio nemico.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'star trek assemble'
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Se  ne stava attaccato  alla parete rocciosa solo  grazie alla forza delle sue mani. Ma era  più  che sufficiente  visto  che la sua forza era sovrumana. Certo  avrebbe potuto prendere  il teletrasporto,come tutti i visitatori ,  per  raggiungere  la vetta . Sulla  cima era  stato costruito un museo  temporaneo che attraeva migliaia di persone da tutta la terra e anche da  altri pianeti . Il  tema  della mostra era "Reliquie sacre da altri mondi ". Khan guardò in basso .La vista dalla parete di  El  capitain  era  mozzafiato. Si poteva ammirare tutto il parco  di  Yosemite, con  la sua natura incontaminata,un ‘oasi  nel  deserto  di  cemento  che era  ormai  diventata la terra. Preservata volutamente dal  progresso  a beneficio  delle nuove generazioni, questo parco  era la perla del nord america e la meta di  famigliole  in cerca di  relax , ma anche di  atletici  rocciatori  che  venivano a scalare  la parete di  El  capitain. Una delle poche  decisioni sensate prese  dall'uomo. La parete era quasi  liscia , c'erano  solo  poche  insenature qua e là  che permettevano  di inserire  mani  e piedi  e arrampicarsi , così, fino   alla vetta. Aveva deciso  di  arrivare sulla cima  in quel modo  anzichè più comodamente, perchè  gli  piacevano  le sfide. Lo  facevano  sentire  vivo  .E considerando  quanto  tempo  aveva trascorso  più morto  che  vivo ,addormentato in stasi, ne aveva proprio  bisogno! Arrivato sulla vetta, si  rilassò,  respirando  a pieni polmoni  e stirando  le braccia indolenzite . Poi  si diresse deciso  verso l'edificio fluttuante che galleggiava  intorno  alla cima, sostenuto  da  un sistema antigravitazionale, che ricordava, ardana la città  tra le nuvole. Una volta finita la mostra, sarebbe stato  messo in qualche hangar, in attesa della prossima  iniziativa culturale. Si mescolò  tranquillamente alla folla , di genitori  e bambini , ignari gitanti  della domenica che ammiravano i  bizzarri   oggetti  esposti, più attirati  dalla curiosità ,che dal  loro  significato  religioso.Il  suo  obbiettivo aveva il posto  d'onore. L'anima di Skorr ,scolpita nell' indurite,scintillava al  centro  della sala. Era  una reliquia sacra per  gli  skorr la cui  perdita avrebbe potuto  scatenare  la loro  ira. E una guerra....Non  avrebbe avuto  problemi  a  impadronirsene. C'erano  due  volatili  di  guardia alla stele.Gli  Skorr erano  una razza aviaria .Parevano  dei  grossi condor ,dalle soffici  piume dorate , dotati però  di stazione eretta e  ali prensili come mani . Erano lì in rappresentanza del  loro  mondo , per  dare un pò di  colore  folkloristico  all'esposizione, non certo per fare  sul  serio  la guardia. Ma  a Khan  non importava granchè. Tirò  su  il  bavero  del  maglione che era  ,in realtà ,una maschera con i filtri  nasali  per respirare.Aveva in testa un cappuccio  che  lo  nascondeva alle telecamere di  sorveglianza. Poi  estrasse dalla tasca della giacca  una piccola bomba rotonda.La lasciò cadere  al  suolo  e istantaneamente si  sprigionò un gas,incolore,   che  in pochi secondi fece  piombare tutti in un sonno profondo .Khan  tirò fuori dalla tasca  un potentissimo laser con cui intaccò, senza problemi , la teca della reliquia.L'afferrò  e  se la mise sotto  la giacca .Poi apri le cerniere a lato  della sua tuta, che  in un secondo , divenne  una tuta alare.Non poteva scendere  usando il  teletrasporto .Il sistema di  sicurezza l'aveva disattivato  automaticamente quando aveva violato la teca. Anzi , nel  giro di qualche secondo, lo  avrebbero usato le guardie per salire e catturarlo.Quindi prese la rincorsa e si  gettò nel vuoto .La tuta alare gli permise di librarsi  nell'aria come  un 'uccello. Certo  non gli  avrebbe permesso un atterraggio  morbido  ma  non era questo il piano.Voleva solo uscire dal  perimetro,  che  la sicurezza aveva  imposto intorno  a  el  Capitain, con un disturbatore di  frequenze. Il  congegno  impediva di  teletrasportarsi  fuori  dall'atmosfera terrestre. Perchè  là fuori  ad attenderlo  c'era  la sua navetta. Il  computer  era  programmato  per raccoglierlo  al  suo  segnale . Rimase ancora  un attimo  sospeso  nell'aria, godendosi  quella sensazione  di  libertà,  e insieme di  onnipotenza. Poi schiacciò un tasto  sul  suo  orologio  e  le  mollecole del  suo  corpo  si scomposero per  sparire   nel  nulla! 
   
 
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