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Autore: Crepuscolina13    28/01/2016    6 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Più veloce!- gridai entusiasta.
-Emma è un cavallo, mica un drago, ha i suoi limiti- mi riprese severamente Regina, impegnata a guidare Speedy, il suo cavallo.
L'inizio era stato un po' faticoso, il mio equilibrio era precario e più volte avevo rischiato di cadere ma per fortuna non era mai succeso.
Neanche a dirlo Speedy incontrò un tronco di albero caduto sul suo percorso, spiccò un grande balzo ed io colta alla sprovvista caddi.
-O mio dio Emma! Stai bene?- gridò preoccupatissima Regina scendendo da cavallo per soccorrermi.
Provò ad offrirmi una mano per aiutarmi d rialzarmi, ma tristemente rinunciò quando le nostre pelli si ignorarono a vicenda.
-Si si sto bene, ho solo preso una gran bella botta al fondoschiena- dissi facendo una smorfia mentre mi massaggiavo il sedere.
-Ma tranquilla, continuiamo a cavalvare- aggiunsi poi sorridendo, felice di non aver riportato nessun trauma grave.
-Sei sicura di non voler ritornare a palazzo?- chiese lei insicura.
-Sicurissima- risposi convinta montando a cavallo.
Regina rimase pensierosa ancora qualche istante, poi anche lei si sedette davanti a me, alla guida di Speedy.
-Per caso era preoccupazione quella che ho sentito nella tua voce?- chiesi sussurrando al suo orecchio.
-Cosa? Io preoccupata per te?- chiese scettica.
-Dai ammettilo che ti sei affezionata a me- le dissi per provocarla.
-No davvero, solo che qualche volta sei simpatica tutta qua-
-Ti sto simpatica? Vedi è un inizio!- dissi felice.
-Si ma non sognare troppo!- mi avvisò severa.
-Guarda che qua l'unica che sogna troppo sei tu- le risposi a tono cominciando a ridere.
Lei spiazzata non seppe cosa rispondere.
-Dove andiamo di bello?- chiesi per cambiare discorso.
-Se mi prometti di stare in silenzio per il resto del viaggio ti porto nel mio posto preferito- mi minacciò severa.
Non potevo vederla in faccia, ma sapevo che sotto quella sua voce rigida stava nascendo un genuino sorriso.
-Ok sarò muta come un pesce- promisi subito.
-Bene, ma questa volta non cadere- mi disse cattiva (preoccupata).
-Sarebbe tutto più facile se potessi abbracciarti- risposi delusa della mia natura angelica, ma era solo quello il motivo per cui volevo abbracciare Regina?
-Ma non puoi quindi non lamentarti e mantieni l'equilibrio-
-Ma..-
-Emma!Pesce!- esclamò arrabbiata.
Questa volta non risposi.
Il viaggiò durò un'altra ventina di minuti dove il silenzio regnó su di noi.
Alla fine arrivammo vicino a un piccolo e lento torrente dove un grande albero faceva ombra ad un soffice tappeto di muschio contornato da qualche margherita qua e la.
-Ma è bellissimo!- mi lasciai scappare meravigliata poi mi coprì subito la bocca con le mani guardando preoccupata Regina.
Lei si mise a ridere.
Come era bella la sua risata.
-Ora puoi parlare- ridacchiò felice.
Entusiasta corsi verso il piccolo angolo di paradiso e mi stesi sul muschio.
Rivolsi lo sguardo al cielo e mi lasciai cullare dal lento movimento delle nuvole.
Regina rimase un momento accanto al cavallo, come se fosse incantata a vedere qualcosa e poi si stese accanto a me.
Cercai di non fare caso alla troppa poca distanza che si era creata tra noi.
-È un posto bellissimo- mormorai estasiata, contemplando un uccellino che si stava preparando a lanciarsi nel vuoto.
-Si lo è-
E ci lasciammo coccolare dai tiepidi ma piacevoli raggi solari.
Dando un occhiata a Regina notai che anche lei si stava rilassando ad occhi chiusi così decisi di tentare a creare un ponte fra le nostre due anime, e ci riuscì.
Subito emozioni leggere e pacifiche mi invasero.
Appoggiandomi sul gomito mi tirai su e stesa su un fianco osservai estasiata come i suoi capelli cambiassero colore a seconda della direzione in cui il vento soffiava.
Era veramente bellissima.
Affascinata allungai una mano per mettergli a posto una ciocca sfuggita dalla sua liscia massa di capelli, sapevo che non avrei potuto farlo, ma non mi importò e per un attimo credetti davvero di riuscirci.
Proprio in quel momento Regina aprì gli occhi.
-Cosa stavi facendo?- chiese curiosa.
-Oh niente, ti risistemavo i capelli- spiegai imbarazzata e lei arrossì poi però la sua faccia si fece pensierosa.
-Cosa....sei tu vero?- chiese stranita.
-A fare cosa?- chiesi non capendo a cosa si riferisse.
-Stai condividendo le nostre emozioni o qualcosa del genere vero?-
-Si- ammissi colpevole.
-Ti avevo chiesto di non farlo più- constatò tranquilla, stranamento non sembrava arrabbiata.
Cosa veramente insolita.
-Lo so scusa..ma non ne ho potuto fare a meno...è nella mia natura- mi scusai mortificata.
-Tranquilla, è piacevole..- ammise sorridendo.
-Davvero?- chiesi sorpresa.
All'improvviso mi imbarazzai ma questa non fu una mia emozione.
-Si...bè se non sbaglio...credo di aver sentito qualche tua emozione-
-E quale in particolare?- chiesi, curiosa di sapere cosa avesse provato di tanto bello.
-Tu mi vuoi bene- disse sorridendomi e riferendosi ai sentimenti provati, evidentemente non mi ero accorta di avergli trasmesso dell'amore amichevole.
-Beh si..d'altra parte è angelicamente impossibile odiare i nostri protetti- spiegai ridacchiando, ma ciò non fece ridere Regina che anzi si rabbuiò.
-È comunque bello sapere che qualcuno ti vuole bene, anche se sotto costrizione- mormorò strappando qualche filo d'erba.
-Ehi no cosa hai capito- dissi subito per chiarire questo enorme fraintendimento.
Provai inutilmente ad alzargli il mento per far incrociare i nostri occhi.
-Regina- la chiamai, e lei mi guardò.
-Io non ti voglio bene perché sono costretta..semplicemente mi sono affezzionata a te- le spiegai sorridendo.
Un gran calore mi invase lo stomaco e la solitudine che prima mi faceva rattristire adesso si trasformó in un senso di benessere.
Finalmente Regina non si sentiva più sola.
-Conosci il gioco del m'ama non m'ama?- chiesi felice come una bambina.
-No di cosa si tratta?- chiese confusa dal repentino cambio d'argomento.
-Devi prendere una margherita, pensa alla persona che ami e poi cominci a levarci i petali contando e dicendo m'ama o non m'ama, lo fai finche il fiore non rimane senza petali e se l'ultima petalo è un m'ama allora la persona a cui hai pensato ti ama se è il contrario purtroppo quella persona non ricambia i tuoi sentimenti-
-Ma è un gioco stupido- disse lei.
-Regina puoi mentire a tutti ma non a me, soprattutto adesso che le nostre anime sono unite- le ricordai sorridendo furbamente
-Okay okay- acconsentì sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
Io le porsi una piccola margherita appena colta e lei cominciò a strappare i petali contando mentalmente.
Alla fine la corolla gialla rimase pelata.
-Allora cosa ti è uscito?- chiesi curiosa battendo le mani.
-M'ama- rispose arrossendo, e una tenera emozione, un accenno di di un dolce amore mi invase.
-A chi hai pensato?- chiesi curiosissima osservandola.
Nel farlo non potei fare a meno di provare un po' di gelosia per quella persona, ma non perché amassi Regina, quello mai, ma semplicemente in fin dei conti mi sarebbe dispiaciuto non essere più il suo angelo custode.
Velocemente come era arrivata provvidi a nascondere quella fredda emozione, Regina non poteva assolutamente sapere una cosa del genere.
-Non te lo dirò mai- rispose raffreddando la voce.
-Eddai sono il tuo angelo custode- mi lamentai triste.
-Esatto, sei il mio angelo custode, mica il mio diario segreto- rispose ridendo della mia faccia delusa.
Sospirando mi arressi e ritornai a stendermi per terra.
Il tempo passò ma il silenzio che si era creato non era spiacevole, anzi.
Entrambe eravamo immerse nei nostri pensieri ed entrambe potevamo sentire i sentimenti l'una dell'altra, quindi in realtá era come se stessimo avendo una conversazione, solo silenziosa.
-Credo sia ora di ritornare a palazzo- sussurrò ad un certo punto Regina, interrompendo così il lungo silenzio.
-Si certo- acconsentì io lanciando un'occhiata al sole che si accingeva a tramontare.
Mentre Regina cominciò a preparare Speedy io decisi di interrompere il collegamento, si meritava un po' di privacy.
Appena lo feci regina sobbalzò e cominciò a respirare più velocemente.
-Cosa mi sta accadendo?- mi chiese allarmata da qualcosa che non riusciva a comprendere.
-Oh tranquilla, ho interrotto il legame, non pensavo che te ne saresti accorta- spiegai mortificata.
-Mi ha fatto male- mi incolpò severa.
-Scusa ma evidentemente era così piacevole che ti ci eri abituata- dissi provando  a spiegarmi meglio.
Lei non rispose ed io preferì non  insistere.
Questa giornata era stata fantastica, era inutile rovinarla per qualche stupida litigata.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso e come mi aspettavo nessuno venne incontro alla regina, preoccupato per il suo ritardo.
Anzi nessuno aveva notato il suo ritardo.
A nessuno era mancata.
Per tutto il giorno Regina era stata più felice del solito, ma appena ritornate a palazzo qualcosa l'aveva rattristata, forse la colpa era dei pensieri che anche io avevo avuto.
Appena arrivate in camera Regina andò a cambiarsi nella piccola stanza adibita a bagnò e indossò una leggera camicia da notte.
Evidentemente si vergognava a farlo davanti a me.
Una volta che fu sotto le coperte io mi sentì a disagio.
Non sapevo bene cosa fare ma per fortuna ci pensò lei a scuotere le acque.
-Emma cosa fai li in piedi, prenditi una sedia e vieni qua vicino- disse indicando il suo comodino che era ad una'adeguata distanza dal letto.
Per un millesimo di secondi ci rimasi male, avrei preferito stendermi accanto a lei sul letto,ma anche una sedia poteva andare bene.
-Entrerai nei miei sogni?- mi chiese una volta che mi fui seduta.
-No se tu non vuoi- ed era  la verità, avrei rispettato le sue decisioni.
Lei ci pensò un attimo e poi disse:
-No va bene, fammi pure compagnia nel mio inconscio- e felice della sua risposta aspettai in silenzio ma con un po'di ansia che lei si addormentasse.
"Ci ritrovammo in una sala enorme, addobbata a festa.
Numerosi erano gli ospiti di sangue reale e il cibo scorreva a fiumi, Regina si trovava al tavolo più decorato, ma purtroppo era sola e mentre tutti gli altri si intrattenevano in qualche danza lei era l'unica che si stava annoiando.
Per pochi o forse molti attimi mi incantai a guardarla.
Stava indossando un regalo abito bianco e i suoi capelli erano racchiusi in una corta treccia, ma il suosguardo vacuo e triste stonava con il suo sontuoso abbigliamento.
All'improvviso mormorò a se stessa:
-Questo è un sogno giusto? Emma dimmi che esisti e che non sto parlando da sola come un' idiota- quelle parole mi fecero ridere e prima di farla impazzire mi materializzai nel sogno.
-Qualcuno mi desiderava?- chiesi schiarendomi la voce, dopo essere apparsa alle sue spalle.
Colta alla sprovvista si girò e la sua bocca si apri a formare una O.
-Wow Emma sei veramente...- solo a quelle parole feci caso al mio abbigliamento.
Stavo indossando un lungo abito rosso, con gonna vaporosa, i capelli biondi raccolti in uno chignon da cui spuntava una delicata e costosa tiara.
-Ehm grazie- risposi arrossendo.
-Ma sbaglio o stavi mettendo in dubbio la mia esistenza?- chiesi divertita, lei fingendosi offesa rispose:
-Certo prova tu a stare in un sogno sapendo di star sognando anche se tutto quello che ti circonda sembra reale e in mezzo a tutta questa confusione prova a cercare un angelo che forse non esiste perché forse fa tutto parte di un sogno precedente con i ricordi che sfumano....
-Ehi ehi ho capito tranquilla, stavo scherzando- dissi interrompendola e prendendogli le mani come gesto di conforto.
-Aspetta!!! Ma tu mi stai toccando!- esclamò sbalordita rafforzando la presa.
-Ops forse mi ero scordata di dirti che nei sogni possiamo- risposi imbarazzata per la mia sbadataggine.
-Ah...e perché solo nei sogni possiamo?-
Lentamente ci eravamo avvicinate impercettibilmente e con una mano ancora congiunta intrecciai le nostre dita per rafforzare il concetto.
-Semplicemente perché in realtà non ci stiamo toccando, il nostro tocco è solo frutto del tuo inconscio, se io faccio così...- e le strinsi un polso con la mano libera -O cosi...- e le toccai una ciocca di capelli pericolosamente vicino alla sua guancia -Sarà solo un ricordo confuso la mattina dopo, e le sensazioni che stai provando ti sembreranno false-.
Finì il mio discorso guardandola negli occhi e lei ricambiò il mio sguardo; imbarazzata la vidi deglutire.
Regina era nervosa, ed anche io.
Il mio discorso aveva aperto le porte a qualcosa di strano, qualcosa che stava accadendo tra i nostri occhi.
Fortunatamente una ragazza della servitù fece cadere un vassoio per terra che produsse un rumore così metallico che riuscì a zittire tutti i presenti.
Disorientate ritornammo alla realtà, rendendoci conto del luogo in cui ci trovavamo.
-A proposito dove siamo?- chiesi speranzosa di dimenticare lo strano momento appena vissuto.
-Credo che sia un mio vecchio ricordo, siamo alla corte di Re Leopold, mio marito- confessò triste.
-Tu sei sposata?- chiesi sorpresa e stranamente curiosa di sapere chi avesse rubato il cuore alla mia protetta.
Quando lei me lo indicò con l'indice non potei credere ai miei occhi.
-Ma..ma è...-
-Si lo so, è vecchio, purtroppo sono stata costretta- disse rabbuiandosi.
-Cosa???!!!!! Ora mi sente!- esclamai preparandomi a dirgliene quattro.
-Emma cosa credi di fare?- chiese lei trattenendomi per un braccio.
-Gli vado a tirare un pugno- risposi arrabbiata.
-Un pugno? Ma tu non dovresti essere buona, gentile e tutte quelle cavolate lì? Comunque lui non ha colpe, lo stava facendo in buona fede-.
A quelle parole mi bloccai.
Regina aveva dannatamente ragione, io ero un angelo, ma perché adesso mi ritrovavo una voglia irrefrenabile di picchiare quello stronzo?
Evitai di rispondere alla prima domanda, così su tutte le furur chiesi:
-Allora chi è che devo andare a picchiare?-
Non riuscivo a trattenermi, al solo pensiero di Regina, costretta a giacere insieme a quell'uomo... una rabbia incandescente mi invadeva da capo a piedi.
-Adesso non ne voglio parlare, e poi so difendermi benissimo da sola- rispose gelida e a malincuore non insistetti.
-Con chi sta ballando?- chiesi calmandomi un po'.
-Con sua figlia- osservai la ragazza e la trovai stranamente familiare, ma non ci diedi tanta importanza.
Mi osservai intorno e notai che tutti si stavano divertendo, tutti tranne Regina, così mi venne una grandiosa idea per risollevarle l'animo.
Cogliendola di sorpresa le feci un inchino.
-Sua maestà posso avere il grande onore di ballare con lei?-
Le mie parole la fecero ridere, finalmente una risata di gioia.
-Volentieri-
Mi circondò il collo con le sue braccia ed io la strinsi a me.
Ci trovammo pericolosamente vicine e goffamente cominciammo a muoverci.
Io non ero bravissima ma riuscimmo comunque a danzare.
Vidi le persone intorno a noi guardarci stranamente ma Regina non ci fece caso, era troppo impegnata ad evitare i miei occhi.
-I miei occhi non mangiano- le feci notare per iniziare una conversazione.
Finalmente mi guardò in volto e sorrise.
Quando sorrideva era veramente bellissima.
-Tu credi che io sia cattiva?- chiese cogliendomi di sorpresa.
-No-risposi sinceramente.
-Penso solo che tu sia un po' stronza e antipatica,  ma io sono qua proprio per non farti essere più così- dissi tranquillizzandola.
-Sembra proprio che tu sarai la mia salvatrice- commentò pensierosa.
E fu in quel momento, fu lì che osservando il suo sorriso e i suoi occhi capì qualcosa di sconvolgente.
Qualcosa che non mi era mai successo prima.
Qualcosa che infrangeva tutte le legge più importanti degli angeli custodi.
Mi ero innamorata di Regina.
Mi ero innamorata del suo lato buono ma anche di quello cattivo.
Mi ero innamorata del suo corpo e dei suoi occhi.
Mi ero innamorata di lei.
Questa rivelazione mi lasciò senza fiato.
Avrei dovuto sentirmi strana, confusa o preoccupata per ciò che questo avrebbe comportato.
Invece no.
Io ero felice.
Felice come non lo ero mai stata.
-Ehm..Emma stai bene?- chiese imbarazzata.
-Si perché?- sorrisi felice di questa nuova consapevolezza.
-Ti eri incantata nei miei occhi- rispose arrossendo.
-Forse perché hai degli occhi stupendi- ammissi sinceramente e ciò la fece arrossire ancora di più.
Quando il ballo finì Regina si sedetta su una sedia, stranamente stanca.
-Credo che tu stia per svegliarti- suggerì io.
-Cosa? Ma non è successo nulla di che in questo sogno-
-Vedi i sogni sono creature strane, forse il tuo incoscio era così concentrato o così tranquillo che non ha avuto bisogno di elaborare ne un sogno ne un 'incubo- spiegai io, non potendo fare a meno di sorriderle.
-Ah- rispose sbadigliando.
Poi il sogno finì."
Quando aprì gli occhi Regina stava ancora dormendo, forse necessitava di qualche altro minuto in più, per svegliarsi del tutto.
Nell'attesa decisi di andare un po' sul balcone.
Avevo bisogno di riflettere ma  capì che avrei potuto scervellarmi quando volevo, ma mi ero innamorata di lei e purtroppo non potevo cambiarlo ne tornare indietro.
Attraverso i raggi di sole che stavano lentamente illumimando il cielo riuscivo a scorgere solo i suoi occhi, quegli occhi che durante il ballo mi guardavano in un modo così.....in un modo per cui il mio cuore aveva cominciato a fare male, affaticato dai troppi battiti prodotti.
Purtroppo quella luce così chiara e pura mi riportò alla mente un altro problema.
Cosa ne avrebbero pensato gli anziani? I miei genitori? E tutta la comunità angelica??
Dopo aver riportato Regina nel lato buono, perché sicuramente ci sarei riuscita, mi sarebbe stato affidato un nuovo protetto, non l'avrei più vista, e non avrei potuto oppormi.
Forse il destino era contro di me, forse avrei potuto evitare di innamorarnene se solo non avesse potuto vedermi ,eppure qualcosa aveva fatto si che le nostre strade si incrociassero.
Avrei dovuto dimenticarla, e l'unico modo era tacere ed aspettare con pazienza che mi fosse affidato un nuovo protetto.
Abbattuta ritornai nella camera dove trovai Regina sveglia che stava piangendo.
Non ebbi neanche il tempo di chiedere cosa fosse successo per chè dopo aver mormorato un "o mio dio" Regina si alzò di scatto dal letto e mi corse in contro per abbracciarmi.
Una fitta gelida e lancinante mi divise in due nel momento in cui il corpo di Regina mi trapassò.
Questo fatto fece piangere ancora di più Regina.
-Ehi ehi calmati, cosa è successo?- chiesi preoccupata per lei, frustrata per l'impossibilità di toccarla.
-Io...io..mi sono svegliata..e tu non c'eri..ho..ho pensato che fosse stato tutto un sogno e che..- ma non riuscì a finire la frase perchè altre lacrime sgorgarono dai suoi occhi.
-Regina non piangere per favore, io sono qui, non me ne vado- dissi cercando di tranquillizzarla.
Unì le nostre anime, ovviamente non trovai muri, e trasmettendole pace e serenità la rassicurai.
-Non andartene- mi implorò in lacrime, e ciò mi fece tanta pena che nascosi bene per non farla provare anche a lei.
-Non me ne vado- ripetei sedendomi sul letto per farmi seguire da lei.
-Scusami, di solito non mi lascio andare così- disse dopo essersi ripresa un po'.
-Non preoccuparti, ti fa bene sfogare le emozioni con le lacrime-
Avevo una voglia tremenda di accarezzarle i capelli.
-Emma io mi sentivo sola, tu sei la prima persona da tanto tempo che non prova solo odio nei miei confronti  e la sola idea che tutto ciò fosse stato solo frutto di un sogno mi ha bé...lo hai visto- spiegò mortificata.
-Quindi lo ammetti che in fin dei conti mi vuoi bene- dissi sorridendo.
-Ora non esageriamo..proprio bene no, diciamo che ti tollero- mi rispose lei ridacchiando.
Fortunatamente ero riuscita a far tornare un sorriso su quel bellissimo viso.
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Ciao, spero che questo capitolo vi piaccia. Regina è stranamente dolce, ed anche se può sembrare un po' fuori dal personaggio a me piace immaginarla così.
Finalmente Emma ha capito i suoi veri sentimenti, chissà ora cosa accadrà :).
Siccome lei mie idee per i numerosi sogni/incubi di Regina stanno per finire, se per caso qualcuno vuole suggerire qualcosa, un qualche evento o una qualche persona che Regina potrebbe sognare lo suggerisca pure. A presto.
  
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