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Autore: Tinucha    29/01/2016    2 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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3 mesi dopo.
<< Come sta Alejandro? >> domanda Candelaria. Sono davvero fortunata ad avere una migliore amica come lei, è sempre stata al mio fianco quando ne avevo più bisogno. Ci conosciamo da quando avevamo 6 anni. L'ho incontrata per caso, un giorno di Primavera nel parco dietro casa, ricordo che piangevo perché papà non voleva comprarmi una bambola nuova (in quel mese ne avevo rotte una decina). "Perché piangi?" Si era avvicinata con il suo dolce sorriso capace di portare il buonumore ovunque "Il mio papà non vuole comprarmi una nuova amichetta" aveva tossito guardandosi le scarpe "E se fossi io la tua nuova amichetta?" Da quel momento nessuno era riuscito a separarci. Ritorno alla realtà guardandola con un sorriso che va da un orecchio all'altro << Credo si non averlo mai visto così pieno di vita >> << E a te come va? >> << Oh alla grande! >> << Ancora problemi con Jorge? >> << Beh se con problemi intendi che dopo aver conosciuto parte della mia vita ed avermi vista frignare come una mocciosa sia diventato più freddo del solito.. Si, problemi con Jorge >> abbassa lo sguardo << So che dovrebbe essere lui a parlartene, ma non lo farà mai >> << Che stai dicendo? Sei fuori di testa? >> ridacchio mentre lei assume un'aria seria. << Il passato per Jorge non è stato facile >> << E tu come lo sai? >> << Suo padre ed il mio sono soci in affari >> << Da quando? >> << Da qualche tempo >> << Credi sia sbagliato conoscere parte della sua vita senza che lui me ne dia il permesso? >> << Si, ma anche lui ha conosciuto parte di te senza che tu glielo abbia concesso >> << Mi odierà il triplo ma voglio sapere >> << Sua madre l'ha abbandonato quando era molto piccolo >> mordo le labbra cercando di mantenere le lacrime che minacciano di uscire, come se lo avessi vissuto sulla mia pelle << Davvero? >> << Si, purtroppo >> << Ora comincio a capire la sua distanza dalla gente >>. Lui è così perché ha sofferto. Chiudo gli occhi incontrando ancora una volta quelli della mia amica. << Andiamo dagli altri? >> annuisce e si alza dirigendosi verso il nostro punto di ritrovo. Cominciamo a chiacchierare uno a quando 'la bionda' non se ne esce con una delle sue solite domande che non c'entrano nulla. 
<< Da quanto vi conoscete tu e Damien? >> domanda Mercedes << Conosco questa mocciosa da quando era nella culla >> la rossa riduce gli occhi a due fessure << Già Cande, ho battuto il tuo record >> << Stronzo >> sbotta incrociando le braccia sotto il seno. << Grazie >> sorride lui,sghembo. Jorge arriva alle nostre spalle, lo riconosco dalla voce, dal fiatone, dal Profumo. È un miscuglio di emozioni quello che cresce in me. Amore, dolore, odio. Credo di essermi innamorata dei suoi difetti, non dei suoi pregi e dicono che quando è così si è fregati. È saccente, odioso e si lamenta per ogni cosa ma se non fosse così probabilmente non lo avrei neanche desiderato con ogni fibra del mio corpo. È prepotente e possessivo, ma se fosse troppo sdolcinato mi infastidirebbe parecchio. Non mi piacciono le cose fatte in grande, ma se ogni tanto mi prendesse la mano senza preavviso sorriderei come un'ebete. Ritorno alla realtà, dedicandomi ai miei amici e dopo un paio d'ore ritorno a casa. Ceno silenziosamente con mamma e papà e mi infilo sotto le coperte.
Qualcuno mi scuote per un braccio ma sono troppo stanca per ragionare, mi lamento voltandomi dal lato apposto << Stoessel alzati forza >> sbarro gli occhi girando il viso e trovandomi a 2 centimetri dalle labbra di Jorge. << Sei impazzito? Cosa ci fai all'1 di notte nella mia camera? E soprattutto come ci sei arrivato? >> scrolla le spalle << La finestra era aperta, mi è bastato scavalcare il cancello e l'albero e raggiungerla >> risponde tranquillo come se non avesse appena confessato di aver compiuto un'azione da perfetto stalker. Lo ascolto, sapendo di non essere capace di obbiettare e lo seguo. Nascondo un sorriso notando che è indirizzato verso il mare.
<< Che ci facciamo qui? >> gli domando dopo attimo di silenzio guardando le onde infrangersi contro gli scogli. Prende tra le mani dei granelli di sabbia che vengono portati via dal vento. È uno spettacolo sensazionale. << Sembravi nervosa oggi >> abbasso lo sguardo senza guardarlo in viso << Non è vero >> << Si invece >> ribatté risoluto. Il silenzio torna a fare padrone per qualche minuto. << Conosci il mio passato >> e non è una domanda la sua. Ridacchio nervosa << Tu sei fuori di testa >> << Ti conosco, con me non sei mai stata così. Sei rigida e hai evitato tutto il tempo di parlare di tua madre, solitamente lo fai >> << Sei arrabbiato? >> << Si >>. Passa qualche minuto << Ne parleresti con me? >> << Mai >> << Perché? >> << Perchè per me tu non sei nessuno >> a quest'affermazione avrei dovuto alzarmi e correre via piangendo, invece rimango ferma e immobile. << Sei una stupida ragazzina, una mocciosa che crede di conoscere il mondo. Ti brillano gli occhi quando nomini tua madre, a me cresce l'odio nelle vene >> << Ne stai parlando però >> balbetto imbarazzata. Il suo sguardo è malinconico e continua a parlare senza dar conto alle mie parole e peso alle sue. << Sei odiosa e hai sempre quel sorriso sulle labbra anche quando ti tratto di merda >> << Ci sarà un perché, no? >> domando furiosa mentre lui si stende sulla sabbia scoprendo un lembo di pelle. << Hai delle paure Martina, eh?! >> << Ho paura del buio >> mi vergogno un po' ma è la verità. << E tu Jorge? Tu di cosa hai paura? >> << Di nulla, io non ho paura di nulla >> << Impossibile, chiunque ha delle paure. Tu ad esempio? Cosa ti spaventa? >> << Ho paura di essere amato >> confessa malinconico e sofferente. Il cuore batte all'impazzata. Poso una mano delicatamente sulla sua guancia carezzandogliela. << Jorge, credo di essermi innamorata di te >> 
La reazione è immediata, allontana bruscamente la mia mano. È furioso. << CHE CAZZO TI PASSA PER LA TESTA STOESSEL? HAI SENTITO QUELLO CHE TI HO APPENA DETTO? >> scuoto il capo << Permettimi di.. Jorge.. Posso abbattere le tue paure? >> si alza di scatto << No che non puoi. Alzati, torniamo a casa >>.














































CIAO A TUTTI !!! Ok sono fuori di testa lo so! Jorge sa essere un vero Stronzo quando vuole, eh?! Ma tranquilli, Tini gliela farà pagare. Grazie per le recensioni e davvero per tutto. Siete delle persone fantastiche, già vi adoro!!!
   
 
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