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Autore: meiousetsuna    30/01/2016    2 recensioni
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Il mio omaggio ai mieii Amori: i personaggi di Vampire Diaries e L’Ulisse di Joyce.
Il Romanzo è riadattato in modo semplicissimo, perché i personaggi si inseriscano nella complessa trama.
Stefan, Damon, Katherine,“interpretano” i protagonisti, con la comparsa di tutti.
Malgrado alcuni argomenti spinosi, il rating sarà arancione, visto che tutto sarà molto contenuto.
Aveva un bel dire, Lorenzo, della sua nobile terra. Stefan era certo che fosse poco più di un malfattore da strada, non un rampollo di buona famiglia che prendeva il tè delle cinque.
Non che lo disdegnasse; quello, la birra, il whiskey, purché non offerti da lui.
Stefan raggiunse Kai sul terrazzo, abbracciando con lo sguardo il panorama sotto di loro.
Le strade, avvolte dalla luce opaca e infida delle prime ore del mattino, apparivano illuminate da un alone pesante e sgradevole, come se nella notte la marea di un oceano immaginario le avesse sommerse, lasciando, nel ritirarsi, uno strato di alghe morte.
Stefan odiava il verde salmastro, che fosse la tinta sbiadita dei caseggiati popolari, il colore delle erbacce secche, fino alla sfumatura dei suoi occhi da quando non era più bambino.
Love, Setsuna
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Katherine
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questo capitolo, nel rispetto del romanzo, è scritto come un copione teatrale; su EFP non si possono pubblicare intere storie così, ma penso che si possa usare questa forma per un singolo capitolo. Invece il contenuto è il più differente rispetto alla “trasformazione” dei personaggi, per adattarli all’IC.
Tutto il capitolo si basa sulle allucinazione di Damon e Stefan, provati nello spirito e ubriachi. Quelle di Damon riguardano il rapporto con le donne, quelle di Stefan, la morte.


American Ulysses, capitolo 15
Purple Rain (Circe)


Ore 23:00-24:00

Una luce lattea di lampioni illumina le strade di Ponce de Leon Avenue*
C’è un’entrata presso un binario ferroviario abbandonato, con spettri e fuochi fatui. Due figure grottesche sembrano dei Goblin, ma sono solo bambini. Giocano su delle altalene; uno dei bambini, addormentato su una panchina, russa come un orco.
Voci si chiamano: “Amore, dove sei?”
Voci rispondono: “Qui, nel vicolo.”
Uno Gnomo cerca cibo nella spazzatura, in compagnia di una Strega. Le guardie notturne spiano quelle figure tenebrose, mentre delle prostitute cantano dalla finestra: “Io le toccai il viso, lei mi disse con un sorriso, vai più giù c'è il paradiso oh, oh, oh!”
Si avvicinano due soldati, Bill Forbes e Rudy Hopkins, ma la madame li scaccia subito.
Stefan è rimasto in compagnia di Ethan Crane, che sembra un prelato ubriaco, col suo abito color porpora. Stefan sta biascicando l’introduzione della messa.
“Kyrie, eleison…”
La ruffiana lo chiama: “Venga qui, signore, abbiamo ragazze ancora vergini!”
Ragazza: “Fanno i commenti brutti a me, che hanno riconosciuto il mio cappello con le violette nella Hills Alley! Non è vero, ecco!”
Il lampione proietta un’ombra purpurea.
Stefan: “I gesti eseguiti senza musica non hanno ritmo”.
Ethan: “Non ridurre sempre tutto alla metafisica!”
Stefan: “Shakespeare era ossessionato dalle donne, e così Socrate. Andiamo quindi dalle belle dame!”
Si porta le mani al petto, sul cuore, teatralmente.
Ethan: “Va bene, a quest’ora non distinguo più cosa dici, camminiamo”.

Dal fiume, come dalle fogne, salgono vapori scuri e densi.
Appare Damon, che ha perduto le tracce di Stefan ed Ethan, che gli sono sfuggiti pochi minuti prima.
Damon: “Ti ho lasciato andare una volta, ragazzo, non lo farò di nuovo”.
Si specchia in una vetrina, che gli rimanda un’immagine disperata, mentre frotte di predatori notturni lo fissano. Si accorge di avere fame, e si ferma a comprare un panino col roastbeef.
Matt: “Il miglior pranzo di Atlanta, panino con la carne, birra”.
Damon: “Perché non ho corso, prima? C’era la luce di un faro, o è l’aurora boreale? No, quella vira più sull’indaco… l’intero cielo sembra bruciare. Da questa nebbia uscirà un drago? No, soltanto un tram con i fari elettrici”.
Si sposta all’ultimo momento perché è abbagliato.
“Morirò per un incidente della strada? Credo che fosse lo stesso tram che stamattina mi ha ostacolato la visione della signora che scopriva le caviglie. Tutto quel parlare di bestiame, ora penso solo all’emblema della Bestia. Sono confuso dalla nebbia, oppure è l’esaurimento”.
Un tipo assurdo, col volto mascherato di nero lo squadra.
Damon: “Buonasera signore, lei appare come la Luna candida”.
La Persona: “Parola d’ordine?”
Damon, alterato: “Sono forse una spia del generale Grant, che mi chiede queste cose? Non disturbi la gente per strada. Ma in fondo a mezzanotte chi c’è in giro? Io e degli assassini, forse dovrei sdraiarmi sul lastricato e vedere che succede. Mi cadrebbero i Piaceri del Peccato, ma probabilmente mi ruberebbero anche altro”.
Si avvicina un cane, poi si erge una figura con un rivolo di veleno verdognolo che le scende dalla bocca.
Joseph Bloom: “Ti ho detto di non perderti con gli imbecilli, per giunta stranieri o yankees! Non mi sembri neppure mio figlio”.
Damon, a testa bassa: “Sì, padre”. Vede se stesso con l’uniforme del collegio.
Joseph: “Una volta ti sei procurato un taglio grave, potevi morire. Pensa a tua madre”.
La madre di Damon si affaccia dalle scale, con una candela in mano e i suoi bei boccoli neri ottocenteschi.
“Damon?” Una donna in costume da odalisca, gli scuri capelli con un’acconciatura orientale, coperta di gioielli, lo fissa.
Damon: “Katy?”
Katherine: “Tornerai a chiamarmi Miss Katherine! Hai paura di tornare a casa? Vedermi così ti spezza il cuore, spariscono speranze e deboli scuse. Sei così innocente, Damon, non conosci il mondo come credi”.
Lei sale a cavallo, lo sferza con crudeltà, e impreca selvaggiamente in bulgaro.
Damon: “Dovevo comprarti dei profumi orientali”.
Il Profumo: “Che bella coppia siamo, io e Katy! Meglio che con lui, m’involo! E mi trema un poco il cor!”
La Ruffiana: “Allora, non vuole proprio entrare? Ci sono le mie Monique e Nadia bagnate di pioggia”.
Monique: “Ti suscito qualche pensiero?” Si butta sulle spalle uno scialle nero, e per magia si trasforma in pipistrello.
La Ruffiana, con occhi gialli da lupo mannaro: “Badate, la polizia ci osserva”.
Appare Elena, con un panno insanguinato in mano, rivoli di sangue che sgocciolano dalle cosce.
Elena: “Sei stato tu, ti sei beffato dei miei segreti, li hai spiati nel mio cassetto”.
Nadia: “Damon, nell’alcova del peccato/ti ho scovato!”
Damon: “Che bella questa stagione, per vestirsi di nero, tutti noi”.
Nadia: “Smetta, aspetti che lo dica a Katy!”
Damon sorride malizioso e seducente: “Le piacerebbe. Si sentirebbe libera. Adesso la abbraccerei, ho sempre sognato una cosa a quattro, bendati: come da bambini… quei giochi in cui si indovinava il contenuto di una tabacchiera”.
Nadia: “Lei ha sempre avuto successo con le donne”.
Damon ora è abbigliato da massone, all’occhiello la spilla della Confraternita, smoking, cravatta di seta bianca.
Nadia, vestita da ballo, la mano sinistra sul cuore, mentre Damon pensa a Katy: “Brucio tutta, come aspettando sotto il vischio, sarà l’ora delle streghe. Sono la migliore amica di Katy, vuoi baciarmi?”
Damon: “Devo dirle un segreto che non sa neppure Katy, venga, passeggiamo. Si ricorda quando Becka era piccina e andammo alle corse? E Katy vinse sette dollari, sul cavallo chiamato Segreto? L’aveva consigliata di vestirsi male per farle fare brutta figura; un cappello con le piume, povero animale, e mi faceste delle domande….
Nadia: “Sì, sì, sì…”
Lei scappa e Damon si trova davanti alle porte dell’Inferno, con un cane che uggiola, e uomini senza braccia, che però fanno i manovali; ridono bevendo birra scura.
Le prostitute chiamano dalle porte. “Vieni che ti servo io!”
Intanto una mercanteggia con un manovale. I soldati Forbes e Hopkins  lo fermano perché è ubriaco.
Hopkins: “Forbes, lo portiamo dal sergente?” Se ne vanno a braccetto ridendo.
Damon: “È inutile cercarli, qui ci sono solo case di tolleranza… più sono ubriachi, più corrono veloce… ma forse anche io risento di aver bevuto. Stefan è il migliore in quel gruppo, si farà derubare di quello che ha guadagnato. Non si può contare sulla fortuna”.
Passa un dito sul finestrino polveroso di una casa con disegnati simboli fallici.
Damon: “Katy disegnava sul finestrino gelato della carrozza”.
Il cane fiuta il panino col roastbeef, e quando Damon glielo porge, addenta il cibo come un licantropo.
Damon: “Vanno trattati con dolcezza, e protetti, come quando ho salvato un cavallo maltrattato”.
Una Guardia: “Come si chiama lei?”
Damon mette le mani in tasca e trova il fiore della lettera di Andie: “Mi chiamo Flowers. Gli intrighi d’amore succedono a chi è affascinante”.
Andie, con una veletta per mascherarsi: “Salva il mio buon nome!”
Damon, facendo il cenno del silenzio massonico al poliziotto: “C’è stato uno scambio di persona. Sono sposato con la figlia di un ufficiale”.
Guardia: “Di dove?”
Damon: “Quinto Reggimento "Danubio", Bulgaria. Io sono un americano del sud, leale e giusto. Faccio il giornalista, ma amo tutta la letteratura”.
Arriva Ben McKittrick, parlando da solo come se fosse al telefono; poi sale al banco come giudice di un tribunale: “Ho scoperto la sua tresca d’amore ed ho le prove!”
Voce dalla galleria: “Traditore!”
Guardia: “Chiamate la teste, la signorina April”.
April: “Mi ha fatto delle avances, mi ha molestata agente, a casa da soli e io ho cercato di fermarlo”.
Damon: “Non provarci, ti ho aiutata quando ti hanno accusata di furto!”
Ufficiale: “Si dichiara non colpevole?”
Damon: “Sono stato cresciuto da un padre assente, anche per questo essere punito non mi dispiace. Sono un fedele esponente della Virginia, ma non antibritannico, vivo felicemente ad Atlanta, città delle donne che suonano e ballano”.
Lo stenografo del tribunale, Luke: “Questa non è un’arena dove i cristiani e i leoni si massacrano, è un’aula di giustizia! Il mio cliente ha commesso dei piccoli errori, umani. Sono allucinazioni, capite? Una tara familiare, forse non si è accorto di cosa faceva; alcuni di notte sembrano creature differenti. Questa lotta è impari, non lascerò che la legge del taglione prevalga sul mio assistito! Non ha certo bisogno di molestare servette. Quando verrà letta la sua anima, gli darete almeno il beneficio del dubbio”.
Damon: “Sono di ottima antica famiglia”.
Una signora: “Lo arresti. Mi ha chiesto di commettere adulterio, spedendomi fiori”.
Le prostitute insultano Damon.
Una donna vestita da amazzone: “Eravamo alla partita di polo e mi ha chiesto una fotografia, certo per motivi osceni; poi di frustarlo e cavalcarlo, e no, lo farò!”
Damon, col sorriso obliquo: “È una promessa? Mi vuoi sculacciare? Colpa della tua bellezza”.
Seconda donna: “Spogliati, e preparati! Comunque sei solo un cornuto!”
Appaiono nel banco dei giurati Lockwood, Elijah, Giuseppe, Crane, McKittrick, Shane, Matt, Sutton: “È noto come Jack lo squartatore ed è pure vestito di nero! Sarà imprigionato poi impiccato”.
Il boia: “Io, vostro onore”.
Damon: “Aspetta, non ho mai irretito una ragazza innocente. Enzo?”
Enzo: “Io non lo conosco”.
Appare il fantasma di Ray Sutton: “È vero è innocente!” Ulula. “Ascoltate! Sono defunto, e ho il pensiero di una moglie alcolizzata, pregate per noi”. Scompare nella botola del carbone; la nebbia inizia a diradarsi. Damon cammina e incontra Sarah.
Sarah: “Cerchi il ragazzo? Non sei il padre, vero? Siete vestiti di nero tutti e due”.
Damon: “No”. Lui la tocca, per memorizzarla, lei è piena di brividi.
Damon: “Non ho mai amato una ragazza così”.
Paesaggio orientale, rose, vino. Sangue. Lei è vestita di giallo, e cerca di morderlo, facendolo fremere.
Damon: “Dovrei essere il presidente!”
Il presidente Roosvel gli conferisce una onorificenza, con un discorso sul nome della città, ed è il Re di Atlanta! Oh, Damon I!
Damon immagina Elena vestita da Principessa della Luna.
Damon: “Potrei anche cambiare moglie. Sarebbe l’inizio di un nuovo mondo. Pagherete meno tasse, tutte le religioni saranno accettate, le sepolture onorate, cure mediche, indulti, amore libero. Matrimoni misti”.
Appare una Dea velata: “Darei la vita per lui, è divino”.
Molte donne presenti si suicidano in vari modi; nel fiume, col veleno, buttandosi da una statua, impiccate con le giarrettiere.
Un uomo: “Nemici di Damon, costui è un libertino, un cavaliere dell’ Apocalisse, bruciamolo vivo!”
Damon: “Posso chiamare il mio amico Kai, esperto di sesso, spiegherà”.
Kai: “Damon piace a donne e uomini, è esibizionista, a volte perde il controllo; è un uomo del Cancro, molto femminile come animo”.
Markos: “Profetizza chi può vincere la gara! Sei un miracolo! Fai fuggire Azazael e Lylith”.
Le donne si vestono di nero, si inginocchiano, mentre la lui splende di luce viola.
Coro femminile: “Oh tu che sei un fiore, un messia, un piacere del peccato, una musica, l’avversario del Cittadino, amico della biancheria intima, prega per noi!”
Damon: “Potrei darvi una possibilità! Venite nel mio salotto. Se mi risposassi, lei sarebbe gelosa”.
Sarah gli prende la mano graffiandola, Damon la segue, e vede altri clienti.
Damon fa accomodare Sarah prima di lui, e passa la soglia. Ma rimane turbato da un soprabito e cappello che vede. Segue Sarah dietro una tenda malva. C’è il fuoco, orme di passi come se avessero danzato. Ci sono Maddox e Megan vestita color pavone, lui le alza la gonna. Al piano c’è Stefan con  Carol.
Stefan: “Non importa niente se non i sogni… Chi ha conosciuto la Luna o Venere?”
Il cappello di Stefan: “L’importante sono le donne”.
Stefan: “A volte ci vuole l’intelletto, la coerenza, per capire le cose come la matematica. Quello che sopravvive a se stesso, diventa un altro”.
Maddox: “È così erudito che gli spareresti”.
Sarah e Carol: “Sei più di quanto tu possa aver dimenticato, ma sul giornale di oggi si annuncia che tu sia l’anticristo”.
Stefan si volta e vede Damon come una figura oscena con in braccio il figlio morto da cui sgocciola acqua nera, seguito da uno spirito, e odore di donna nell’aria.
Cadono stelle, annunciando l’arrivo di Elena e la fine del mondo.
Elena: “Chi danzerà adesso?”
Appare il profeta Elia in tonaca: “Insomma, ragazze, basta fare casino! Sto lavorando, qui? Non vorrete un viaggio verso l’eternità? Non avrete paura del cosmo? Il vostro ego è superiore, chiamatemi quando decidete! Tutti voi, puttane e ubriaconi avete un posto nel cuore per cose positive”.
Megan è in ginocchio: “Mi sono perduta, sono una donna fragile.”
Sarah: “Anche io non ho saputo resistere”.
Carol: “Io ero invece ero ubriaca non capivo che facevo”.
Stefan: “Secola seculorum”. Timothy, Crane, Kai e Maddox sono in camice da medico. Invocano Shiva.
Sarah: “Vorrei una sigaretta”.
Maddox le guarda le sottane, sotto non porta mutandine. Lei si lecca le dita toccandosi.
Joseph Bloom: “Avrai notato che non indossa gli indumenti che ti piacciono tanto, ma la sottogonna è imbottita per simulare i fianchi. Non cedere alla loro tristezza, è a pagamento anche quella. Che grande fondoschiena che ha, tutto da palpare. Non ti piaceranno mica le donne vestite da uomini? Meglio accoppiarsi con femmine evidentemente tali. Devo proprio scrivere un trattato di sessuologia.”
Damon: “Parlarti è come vedere le ombre sui muri”.
Joseph: “Devi mangiare solo cibi afrodisiaci come le ostriche”.
Damon, malizioso: “Gli animali bivalve sono come le vulve femminili, così aperte, infatti temono i serpenti. Ma loro amano il latte di donna”.
Falene si suicidano sulla lampada viola.
Entra Flower, vestito da mariachi. Lui Damon e Joseph si guardano.
C’è Stefan al piano: “Credo di essere ubriaco, sono colmo delle impressioni di oggi. Peccato io abbia poca voce. Maddox ha letto quella lettera? Lo spirito è forte la carne è debole, troppo. Finirò su un paletto di frassino”.
Sarah: “L’altro giorno è passato un prete che voleva un servizietto”.
Joseph: “È normale! Ecco perché molti si allontanano da Roma per il Diavolo! Yoni e Lyngam, quello sì. Alla fine l’uomo è un violento”.
Megan: “ Ho avuto un figlio da un uomo con la sifilide, il bimbo è nato soffocato”.
Si scioglie i bei capelli mossi.
Joseph: “La strega ci fa dei filtri d’amore, cera, fiori, o sangue di vergine?”
Le vergini: “Ne sanguina il nostro cuor”.
Stefan: “Sarah, preferisci i protestanti?”
Carol: “Stefan sei un ex prete, vero?”
Maddox: “Cardinale!”
Giuseppe è il Cardinale e i Peccati vestiti di rosso lo seguono: “Soffro per la mia cattiveria, per fortuna, non tutta insieme”.
Se ne va cantilenando con voce maschile ma pietosa.
Sarah: “Ha chiamato il diavolo”. Passa un sagoma scura.
Damon da della cioccolata a Megan, che gli imbocca un pezzo con piacere.
Ombra: “Basta, sfaccendate”.
Damon fa il gesto del maestro indiscusso; la figura maschile sparisce nella nebbia.
Sarah: “La tua cioccolata è afrodisiaca, c’è la vaniglia”.
Entra Isobel Fleming, la maitresse, in abito avorio e ventaglio nero, trucco scuro, molti gioielli.
Isobel: “Sto lavorando troppo; sposato, vedo”.
Damon: “Sì ma in parte è come se non lo fossi”.
Il ventaglio nero: “La moglie è la sua padrona”. Damon annuisce, stanco.
Il ventaglio: “Perché seguivi noi? È il tuo destino, sai? Sei nostro”.
Damon: “Desidero che mi domini, sono abbandonato e tu sei così forte. È estate eppure ho freddo…”
Il ventaglio: “Adesso, datti a me. Devi”.
Damon: “Potrei inginocchiarmi, da bambino lo facevo”.
Isobel solleva le gambe, in calze di seta; lui è li che apre i lacci.
Damon: “Ho sempre amato togliere e mettere le calzature femminili con i gancetti complicati”.
Isobel diventa dura e predominante: “Sei un perverso, Damon”.
Damon: “E tu una regina. Penso che potrei comportarmi come un maiale”.
Isobel scatta, mettendogli un piede sulla spalla: “Sarai obbediente? O dovrò usare la disciplina?” Lo prende per i capelli “ Sto per punirti. Posso anche torturarti, divorarti, come un maialino da latte. O cavalcarti, lasciandoti i segni della frusta a sangue. Da ora sei un soggetto soggiogato, ti terrò nudo per il mio uso, o vestito con lembi di seta nera”.
Damon trema: “Potrebbe piacermi, ho provato questa parte”.
I Piaceri del Peccato: “Ha fatto parte di un culto oscuro, è stato a letto con molte donne seduttive”.
Isobel: “Dimmi le cose peggiori che hai fatto, o memorie di fantasmi di donna, con guanti profumati, con cento bottoncini… potrei profanarti; ti ricordi la tua prima donna?”
Damon: “Giarrettiere viola, e capelli tinti di biondo. Sì, ora mi ricorda Rebekah; sembrerà così a un altro uomo che presto sarà il suo amante”.
Isobel: “Perderai Katy, il tuo libro di astronomia, leggeremo le tue lettere, forse vuoi altro vino che ti accompagni all’inferno? È tardi per evocare lacrime”.
Invitati al funerale di Damon: “Così e andato davvero? Si prepari una pira funebre!”
Le fiamme: “Hai guardato le gambe delle ballerine, di ragazze innocenti, di prostitute, delle ninfe del quadro sopra il tuo letto nuziale, le hai anche baciate”.
Damon: “Nel sonno, forse, le ho anche adorate”.
Fruscio d’alberi: “Il vento ha soffiato tra i nostri rami, ombre antiche mandando tra il bagliore dell’estate. Chi si è sempre riparato grazie a noi?”
Damon: “Pochissimo, da ragazzino. L’odore delle donne sulla tranvia, l’intimo nelle vetrine. Vorrei essere ancora così giovane”.
Alberi: “Che hai fatto sotto i nostri rami?”
Damon, con fierezza: “Era una bella fanciulla, bionda, ci spiavamo dalla finestra”.
Alaric: “Scriverò il mio epitaffio”.
Ninfe del quadro: “Sentiamo i tuoi occhi dappertutto”.
Damon: “Non resisto al fascino delle dame, tantomeno della seduzione”.
Le ragazze vedono che Damon vorrebbe spogliarsi.
Ninfa: “Sono pura e timida, stammi lontano”.
Damon: “Certo, come se voi donne non voleste farlo, anche pagando dei gigolò. Non mi ingannate”.
Osserva bene Isobel. “Stai sfiorendo, la tua pelle non ha l’eterna giovinezza”. Isobel emette un grugnito.
Damon: “Vendi queste ragazze, non puoi fare commenti!”
Sarah suona il piano, Megan beve per non pensare.
Stefan: “Noi tutti vorremmo qualcosa”.
Megan: “Qui qualcosa c’è”. Alza la sottana, e abbassa le calze.
Isobel: “Non siete ballerine spogliarelliste!”
Stefan prende i soldi per pagare.
Isobel: “Vanno bene per tre ragazze... sono le undici passate”.
Sarah prende i soldi e  li mette nella giarrettiera, Maddox va via con Megan e Carol.
Damon prende il resto per Stefan e glielo porta: “È tuo, non farti derubare. Sono undici dollari, come le 11 che hanno suonato”.
Stefan: “Vorrei fumare, ma ho difficoltà ad accendermi la sigaretta… mi servono degli occhiali per vedere da vicino, si sono rotti ieri. Vicino e lontano sono idee, in fondo”.
La sigaretta cade dalle dita, Damon la getta per non far bruciare Stefan.
Damon: “Hai bisogno di mangiare, non bere e fumare”.
Sarah: “Ti leggo la mano; c’è la linea di Marte forte, vincerai sui nemici”.
La cassa del pianoforte si apre come una bara, esce un sacerdote.
Sacerdote: “Potrei frustarti per aver rotto gli occhiali!”
Esce padre O'Connell, sorridendo: “Stefan è sempre stato un bravo bambino”.
Stefan osserva la sua mano: “Voglio carezze, le mia mani non scrivono più bene”.
Sarah: “Hai buoni amici”.
Damon: “Leggi la mia”.
Sarah: “Sei un marito maltrattato”.
Stefan: “Abbiamo la stessa cicatrice sulla mano destra, Bloom”.
Fuori passano OroBrunito e Rame facendo commenti; passa anche Klaus.
Crane: “Damon, vai a donnacce? Io già quattro oggi; e tua moglie? La custodisci?”
Katy avanza vestita da ninfa e va incontro a Klaus.
Klaus: “Damon, avresti dovuto guardarci, Katy è sadica”.
OroBrunito: “La adora”.
Rame: “Le farebbe di tutto”.
Appare Shakespeare: “Siete folli, o ubriachi, e vedete solo ombre”.
Mrs Sutton a lutto, piena di whiskey, e Mrs Lockwood col marito che la insulta.
Stefan: “La lussuria ha sempre trasformato gli uomini in maiali. La lune était sereine et jouait sur les flots, la fenêtre enfin libre est ouverte à la brise, la sultane regarde, et la mer qui se brise**
L’uomo vampiro deflora la donna”.
Maddox: “Vive le vampire!”
Stefan: “Gli angeli sono sporchi, le puttane sante. Gli specchi sono per i guardoni, le persone sembrano bestie nel riflesso; in questa strada c’è il diavolo, è questo che ci libera”.
Damon: “Ascolta… arrivano le guardie”.
Sarah riavvia il grammofono: “Chi vuole ballare?”
Stefan e Sarah ballano il valzer, le figure antropomorfe delle sette note ballano con loro. L’abito di Sarah si allarga ad ala di pipistrello. Damon balla con Isobel, Megan con Maddox, ora Stefan danza col bastone da passeggio col manico intagliato.
Appare Giuseppe: “Pensa a tua madre”.
Stefan: “Lei balla con la morte”.
Barcolla, volteggia, perde l’equilibrio finché vede il pavimento spaccarsi; Lily grigia e con la pelle rotta, vestita da sposa, esce dal pavimento come un cadavere.
Lily—ata rutilantum
Kai, su una torre di pietra: “È morta come una dannata. Κακαι κυνες”.
Lily: “Ero bella e giovane  prima di incontrare Giuseppe. Tu avrai più fortuna”.
Lascia cenere dove passa, e muco verde.
Stefan è terrorizzato: “Non ti ho uccisa io!”
Lily: “Pentiti, io ti ho amato più delle mie figlie, e sono solo sangue e ossa”.
Damon è preoccupato dal vedere Stefan parlare col vuoto; le ragazze gli prendono acqua fredda.
Lily: “Il cuore ti sarà strappato dal petto!”
Stefan ha paura e rompe col bastone il lampadario di vetro, poi, scappa.
Isobel lo insegue: “Devi risarcirmi, voglio i miei soldi!”
Damon, che lo trova un ricatto: “È un ragazzo di buona famiglia, non ti conviene andargli contro. Fa il gesto della massoneria”.
Oliver passa, e le ragazze salutano con dei baci.
Damon si sente inseguito dei fantasmi degli abitanti di Atlanta. I soldati passano, ma si fermano perché Stefan sta insultando delle donne.
Bill Forbes: “Vorrei picchiare questo stupido, ma non reagisce, non c’è gusto. Ehi, tu, se ti spaccassi la faccia?”
Stefan: “Io odio la violenza fisica. Che problema c’è, agente Hopkins?”
Damon scansa la folla con decisione, e arriva a prendere Stefan per un braccio.
Damon: “Vieni, adesso dobbiamo andare”.
Stefan: “Non ho paura di nessuno! La lotta è necessaria, se non si riesce a parlare, adesso potrei uccidere il Presidente, o il Papa”.
Forbes: “Che hai detto?”
Appare Roosvelt con la giubba di velluto rosso, la fascia, i bottoni d’oro, le mostrine e le medaglie: “Stiamo in Pace, americani!” Da’ la mano a tutti e cinque.
Forbes: “Ripetilo!”
Stefan: “Devo morire per il mio Paese, io che non voglio abitarlo? Non è un posto di unicorni e arcobaleni”.
Hopkins: “Dagli un calcio tra le gambe!”
Damon: “È un gentiluomo, solo troppo ubriaco”.
Stefan: “Mi odiano, ma non evito i guai, stimolano la mia intelligenza”.
Ruffiane alle finestre: “Viva i soldati, viva il Presidente!”
Il Cittadino: “Impicchiamo gli Yankees!”
The god old rebel: “Sono zoppo. Amavo le mie gambe, ma la Virginia di più”.
Stefan: “Non ho denaro da offrire alla patria”.
Forbes: “E chi lo vuole?”
Damon: “Lasciatelo, via… non fa nulla di male. Queste ragazze lo possono testimoniare. Dite la verità”.
Nadia: “Lascialo, caro Forbes, fallo per me”.
I fulmini e i terremoti dell’Apocalisse si riversano sulla strada lastricata di sangue e piena di lamenti. Hayley siede in trono abbigliata da Cerere, ma seduta al contrario, con i piedi girati indietro.
Damon corre da Maddox: “Porta via Stefan”.
Maddox: “Che se lo porti via Megan, non mi ascolta”.
Stefan: “Judas”.
Damon: “Corri via insieme a me”.
Nadia: “I passanti sparlano”.
Forbes: “Ora lo insulto io”. Lo colpisce alla mascella, e Stefan resta a terra, gli occhi sbarrati sul vuoto, sanguinando.
Forbes si giustifica con la folla: “Ci ha insultati!”
Appare Oliver, coperto di crespo nero.
Damon: “Lo lasci, agente, è il figlio di Giuseppe Salvatore. Oliver, aiutami”.
Oliver: “Va bene; perché oggi ho vinto alle corse, sai? Invece in carrozza ho uno che ha perso, ma si è consolato con le donne. Dove vi porto?”
Damon: “Credo alla torre di Sherman” Chinandosi su di lui “Stefan? Mi ricorda sua madre, Lily, tantissimo”.
Damon alza gli occhi verso il muro, dove silenzioso appare un bimbo di pochi anni, che gli manda un bacio.
Damon: “Trevor?”
Trevor gli sorride, giocando con una palla di vetro viola, come gli abiti e il nastro sul bavero. Come è apparso scompare, lasciando solo un riflesso.

Note cap. 15
*Ponce de Leon Avenue. Vera strada del quartiere a luci rosse di Atlanta, ma attuale.
** Clair de lune (Victor Hugo)
Arte: Scienza, magia
Organo: apparato motorio
Colore: viola


 

 

  
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