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Autore: Hermione Weasley e Nightmare    17/03/2005    22 recensioni
"E anche se tutto andava male, anche se non vedeva più la luce da tanto tempo… lei avrebbe continuato a vivere. Non avevano importanza quelle mani profane sul suo corpo. Non avevano importanza le sue lacrime quando entravano selvaggiamente in lei. Non avevano importanza le parole di quell’uomo che con quelle frasi voleva piegarla al suo volere. No, non si sarebbe piegata."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questo capitolo a Silverwings… che è tornata finalmente

Dedico questo capitolo a Silverwings… che è tornata finalmente.

 

Eccoci qua!

Non vedevate l’ora, dite la verità! I due pazzi che scrivono insieme, che meraviglia!

Ok, non andatevene… non ancora almeno. Dobbiamo raccontarvi una storia, una delle nostre storie. Potrà piacervi, potrà disgustarvi… come meglio crederete. Ma è venuto fuori così questo capitolo, senza uno schema preciso… E pensare che volevo scrivere con un po’ più di romanticismo, stavolta! ^_^ Ma come al solito la mia vena macabra e malinconica, ha preso il sopravvento e… è venuto fuori questo. Del resto i capitoli romantici sono una priorità della nostra cara Hermione Weasley… lasciate i capitoli tristi allo Zio Night, ok? ^_^

 

Ed è così che ha inizio il nostro cammino insieme. Stavolta è il mio turno, la prossima volta toccherà a Hermione Weasley, che alzerà il livello senza dubbio ^_^, e così proseguiremo insieme fino alla fine… lasciatevi portare per mano, per una volta. Non abbiate fretta, pazientate.

 

E con Passi nel buio, cominciamo a camminare…

 

Buona lettura

 

 

SIAMO ANCORA NOI

- Passi nella notte -

Molti uomini si sono trovati a vagare per strade, senza accorgersi di dove stavano andando. Molti uomini si sono lasciati trasportare dall’istinto. Molti uomini hanno perso la via ancora prima d’averla trovata. Ma per quegli uomini non ha importanza avere una metà precisa… basta solo camminare nella notte.

 

1° capitolo

Passi nella notte…

 

*** *** ***

My shadows the only one that walks beside me
My shallow hearts the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
'Till then I'll walk alone

 

La mia ombra è l'unica che mi sta vicino.
Il mio cuore dissanguato è l'unica cosa che pulsa.
In certi momenti desidero che qualcuno là fuori mi trovi,

ma sino ad allora, continuerò a camminare da solo…

 

(Boulevard of Broken Dreams – Green Day)

 

*** *** ***

 

L’uomo è stanco.

Sa di dover camminare ancora molto prima di arrivare al rifugio, ma non gli importa. Le energie rimaste sono tutte concentrate per quell'unico scopo: arrivare a casa.

L’uomo è stanco e si guarda intorno… carcasse e rifiuti per terra. Sacchi maleodoranti e un vicolo a pezzi. Ha fatto un buon lavoro, verrà ricompensato. Sa di aver commesso un crimine, ma non gli importa. Una cosa di poco valore, che rilevanza ha?

L’uomo è stanco, e tira dritto. Sente un ululato nella notte, i passi di qualcuno che sì avvicina… che lo stiano seguendo? La paura s’impossessa di lui. Inizia a correre…

L’uomo è stanco, ma non ha importanza. Il frusciare ritmico di qualcuno che si avvicina, i passi leggeri e precisi sulla neve appena caduta… svolta, prende vie che nemmeno conosce e si perde nell’oscurità. Sa di dover correre veloce o verrà preso.

Non può permetterselo.

L’uomo è stanco e il suo respiro si fa irregolare. Sente mille occhi che lo scrutano e lo seguono, lentamente. Inizia a sudare freddo… “Lasciatemi in pace” grida, ad una notte che non lo ascolta. Non sa di aver firmato la sua condanna, non capisce cosa sta facendo…

Estrae la pistola e prende un nuovo caricatore. Sente i passi sempre più vicini. Uno scandire lento e preciso, l’appuntamento con il destino… i passi si fanno sempre più rumorosi sulla fredda neve d’inverno, ma non vede nessuno. 

Aspetta.

L’uomo è stanco e ha paura. I suoni della notte si fanno di colpo più vivi. Si guarda intorno al minimo rumore, scatta al primo alito di vento. Guarda e scruta, in una notte che non gli appartiene… poi, ad un tratto, il silenzio.

I passi svaniscono… la paura si dirada. La notte non gli fa più così terrore, e od ogni cosa sembra tornare al proprio posto, vittima di uno strano gioco che viene chiamato vita… Che sia stato tutto frutto della sua immaginazione?

L’uomo sorride.

Pensa di essere al sicuro. Ripone la pistola dentro la giacca e attende… sì, si è immaginato tutto. Che sciocco che è stato.

L’uomo è stanco, ma è tranquillo adesso. Riprende lentamente il cammino senza guardarsi indietro. Non manca molto al suo rifugio. Una serata piacevole l’attende… perché darsi pensiero?

Inizia a percorrere l’ultimo tratto di salita che lo separa da casa. Inciampa nella soffice neve chiara e ci ride sopra. È stata una buona giornata, dopotutto… ma non si rende conto che potrebbe essere l’ultima.

L’uomo è quasi arrivato… ma qualcosa lo blocca.

Una mano decisa si poggia sulla sua spalla e gli sbarra il passo. Sente le gambe molli, e il coraggio svanire a poco a poco… suda freddo e non si volta. Ha paura di quello che potrebbe vedere… ha paura di quello che potrebbe sentire.

L’uomo trema e decide di affrontare la paura.

Si gira… e poi il buio.

Il peso della coscienza che cade su di lui. Sa di aver commesso un crimine, ma che importanza ha?

Passi sicuri e spediti tornano indietro… il destino ha effettuato il suo corso.

Un corpo senza vita sulla neve…

L’uomo è morto.

 

 

16 Gennaio. Mattino. Ore 05.13

Casa di Ron

Odio svegliarmi la mattina presto.

È una cosa che non sopporto, non ci riesco… credete che sia bello, ogni mattina, alzarsi al solo rumore di quella dannata sveglia? È un qualcosa di tremendamente infernale quell’aggeggio. Inizia a suonare in maniera assordante, a tal punto da scatenare proteste persino nei miei vicini, e non la smette più per buoni cinque minuti… e non si può bloccare. È terrificante.

Considerate le mie ragioni, allora… sono ormai sette lunghi anni che mi sveglio a questo modo.

Alzarsi, già di per sé, è qualcosa che nessuno di voi vorrebbe mai fare… abbandonare il tepore del letto, il calduccio delle coperte per andare a lavoro? Ma chi me lo fa fare! Ma poi prevale la coscienza e iniziamo a mettere il primo piedino fuori dal letto. Quando entra in contatto con il freddo pavimento di casa, allora possiamo dire d’essere pronti per la nuova giornata.

Odio svegliarmi la mattina presto… e lo faccio da molti anni ormai.

Sempre con occhiaie pesanti e con una voglia matta di ritornare sotto le coperte, ma lo faccio…e devo dire che nei primi tempi, ero particolarmente restio ad intraprendere una carriera del genere, così priva d’ore di sonno e così piena di turni di notte. Ma adesso, con giorni e giorni d’esperienza alle spalle, posso dirmi abbastanza soddisfatto della mia vita. So che manca ancora qualcosa… ma non ho tempo e voglia di parlarne, al momento. Non ci riesco a quest’ora del mattino…

La sveglia emette il suo ultimo stridulo acuto e poi tace…

Che sensazione magnifica… non so se ha voi capitano mai cose del genere, ma posso assicurarvi che sentire quella sveglia smettere di suonare, è per me qualcosa di terribilmente appagante. È un po’ come quando si corre tanto, faticando, e dopo abbiamo un’impellente bisogno di una doccia. Trovarsi sotto i suoi getti caldi e rilassanti fa terribilmente piacere… con la sveglia è così. Quando finisce la sua atroce cantilena, ti senti in pace con il mondo…

Vi chiederete, e a ragione, perché non me ne sia ancora sbarazzato. Vi chiederete perché io non l’abbia semplicemente presa a martellate e chiasso finito.

Vi chiederete molte cose… ma io posso solo dirvi che non potrei mai separarmi da essa.

Mai.

Non che l’idea non mi sia passata di mente, lo ammetto… un pensierino ce lo avevo pure fatto. Ma quando arrivavo a metterlo in pratica, la mano si bloccava e un tremendo senso di colpa si attanagliava a me. Oggi, non ho più di questi problemi: mi alzo, aspetto che finisca di “cantare”, e inizio a vivere…

Semplicemente mi sono abituato all’idea di averla sempre lì con me, schiamazzi a parte… gli unici che non si sono abituati sono i miei vicini, ma questo è un discorso che tralascerei… non posso separarmene. È troppo importante.

Cosa avrà mai di speciale questa sveglia? Dite la verità, ve lo state chiedendo già da un po’…

Semplicemente non posso separarmi dall’ultima cosa che mi è rimasta ancora di lei… non ci riesco. È più forte di me. Solo gli sciocchi si fanno influenzare da certe cose, ma in questo momento non ho nessun motivo per non esserlo.

Sono uno stupido, lo so.

Ma la speranza che in questi anni mi ha accompagnato, il desiderio di poterla rivedere almeno una volta, solo una volta… a poco a poco si sta affievolendo per lasciare il posto ad una quieta agonia… una lunga e quieta agonia.

È scomparsa.

Non si sa il come e non si sa il perché… non abbiamo un minimo indizio, una sola traccia… niente di niente. Se n’è andata ed è svanita nel nulla… senza un saluto, senza un abbraccio… senza sapere di ferire una persona che le è stata sempre accanto. Senza sapere di ferire me.

Ricordo ancora il giorno in cui divenni partecipe di quell’atroce verità.

Ricordo le facce sconvolte dei miei genitori, il tremolio ritmico di Ginny…

Ricordo una strada buia. Ricordo la pioggia che cadeva sul mio viso affranto…

Ricordo quella precisa bottiglia di whisky che mi sono bevuto, vagando come un uomo senza metà per vicoli oscuri…

Ricordo… e mi fa male.

Ma non devo pensarci più di tanto, ormai. È andata, devo farmene una ragione…

Inizio a prepararmi la colazione con particolare maestria. Devo fare presto. Il lavoro mi attende.

Non posso permettermi di arrivare ancora una volta in ritardo, dopo la mia ultima convocazione ufficiale… semplicemente mi sono giocato il bonus. E non mi sarà permesso di sbagliare ancora.

Liam me lo ha detto chiaro e tondo: “Se arriverai anche solo un secondo dopo il raduno, comincia già a fare le valigie, Weasley” e se n’era andato senza dire nient’altro, come spesso faceva. Era un tipo apposto, Liam. Credeva in quello che realizzava e ci metteva l’anima. Alcuni pensavano che fosse solo un presuntuoso bastardo che si atteggiava a generale… ma lui non si atteggiava a generale, lui lo era…

Per quanto mi riguarda, ha sempre fatto una buon’impressione su di me, influenzando la mia vita di recluta in maniera determinante… quando sono salito di grado i nostri contatti giornalieri sono diminuiti considerevolmente, ma non manca mai di farmi, quando mi vede, la sua strigliata quotidiana…

È uno che non scherza, il generale Liam… e non vi auguro di trovarvi sotto i suoi colpi, come a me è capitato, perché se lo vorrà potrebbero essere gli ultimi. È di una potenza mostruosa, ineguagliabile… quando combatte si estrania da tutto e diventa una belva. Una belva in cerca di sangue… di quel sangue che, con estrema codardia, gli è stato sottratto.

Non ha passato una vita facile.

Molti se lo scordano, restando abbagliati dalla luce della sua fermezza e dal suo spirito battagliero, ma non dovrebbero. Ha perso molto, in questa dannata guerra…

È rimasto solo… e non è facile tirare avanti nelle condizioni in cui si trova. Io non so se ci riuscirei. Non so se avrei ancora la forza di alzare la testa dopo tutte le umiliazioni, i dolori, le torture… non so se riuscirei a guardare ancora in faccia un essere umano, dopo aver visto con quanta leggera barbaria la sua vita è stata stroncata. Distrutta, spezzata… un angelo caduto, le ali divise in due da una fitta lancinante, in un eterno dolore che rappresenta il silenzio… è l’uomo ha fatto tutto questo. Ha distrutto dove con così tanta fatica era stato creato. Ha diviso un legame indissolubile per lasciare il vuoto. Ha portato la morte dove la vita scorreva leggera, in un limbo di pace dal quale non si vuole uscire.

I Mangiamorte sono anche questo.

Non vedono la purezza di un bimbo appena nato, ma ne vogliono il sangue indifeso per cibarsi nella loro famelica corsa al potere. Non provano pietà. Non sentono ragioni… sono automi creati, formati, educati per un unico scopo: cancellare la vita, in ogni sua forma.

Non si piegano al dolore. Non si scompongono se vengono colpiti e continuano la loro folle marcia verso la morte. Non si curano dei sentimenti e delle emozioni… sono vuoti. Gusci vuoti in attesa di essere saziati.

I Mangiamorte sono anche questo.

Ma, essenzialmente, tutto ciò è dovuto ad una e ad una sola cosa: la loro cecità. Sono ciechi.

Non vedono quando dovrebbero vedere. Non provano strazio alcuno nel togliere una vita ad una persona. Non vedono… sono ciechi.

Proprio come Liam… anche se in forma diversa.

Liam… il nostro generale.

E ancora oggi non mi sono abituato all’idea di vederlo in questo stato. Lui che più di tutti sapeva emanare energia da quegli occhi così carichi di fiero orgoglio. Lui che avevo visto pericoli lontani quando altri non ne avevano ancora avuto il cauto sentore. Lui che mi aveva guardato con sincero dispiacere e una buona dose di decisa determinazione, il giorno più brutto della mia vita. Il giorno della sua scomparsa…

E in un momento come un altro, in quel tremendo venerdì di luglio, si era ritrovato cieco… isolato da un mondo per il quale aveva combattuto. Scacciato da una realtà che gli apparteneva di diritto.

Fu un colpo tremendo, per tutti.

Quel giorno, che verrà ricordato nei libri di Storia della Magia come il giorno nel quale avvenne il più grande genocidio di massa dell’intero globo magico, resta ancora una macchia indelebile che non sono riuscito a cancellare. Una ferita profonda che ha segnato un’epoca che ancora oggi fa fatica a rialzarsi… uno sterminio indiscriminato, un atto di pura vandalia…

Un popolo.

Un popolo che ha retto le ultime difese prima dello scontro. Un popolo che ha dato la sua vita per consentire ancora agli altri di sperare… Il popolo che con estremo coraggio ha consentito la ritirata alle Avantgardes

Nessuno li ha mai ringraziati abbastanza per il loro sacrificio… nessuno li ha mai ricordati abbastanza.

Ma io non mi scorderò mai delle nobili gesta dei Queen e del loro ultimo grido di battaglia…

Il cercapersone inizia a vibrare in maniera fastidiosa dentro la tasca leggermente sfilacciata della divisa.

Chac mi sta aspettando…

 

Ore 05.59

Quartier Generale

Un minuto.

Un minuto ancora e tutta l’ira di Liam si riverserà su di me, come se non attendesse altro… corro per uno stretto corridoio illuminato da torce, alcuni quadri ad olio appesi alle pareti e un’insopportabile aria viziata che mi da letteralmente alla nausea… dietro posso sentire il respiro irregolare e affannato di Chac, che come al solito ha deciso di aspettarmi fino all’ultimo. È un buon amico, Chac.

Io non so se, ogni giorno, riuscirei a fare altrettanto per lui.

Distinguo un brusio concitato arrivare dal salone laterale. L’ora del raduno sta per scoccare e ormai sono tutti riuniti in attesa di iniziare una nuova giornata lavorativa. O meglio, quasi tutti sono riuniti… come al solito sono in ritardo…

Venti secondi.

Possibile che ogni volta debba sempre ritrovarmi in queste condizioni? Chac arranca nella mia scia e sembra perdere colpi, ma non molla. Non è da lui. Sarebbe tutto così facile se ci lasciassero smaterializzare, basterebbe un secondo. Ma una barriera magica molto potente, come quella che una volta avevamo anche a Hogwarts, ci impedisce questo particolare privilegio, per cui ogni mattina… Ogni santa mattina, mi ritrovo a fare questi sprint che se rafforzano il fisico, di sicuro mi lasciano anche una consistente e fastidiosa fitta al petto. Insopportabile.

Dieci secondi.

Ormai penso di avercela fatta. Sento il brusio dietro la gigantesca porta delle Rifondazione, farsi sempre più vicino e distinto. Spalanco con forza l’entrata e sono finalmente arrivato. Chac è dietro di me, c’è l’ha fatta anche lui. Anche questa volta…

I presenti si voltano verso di noi, incuriositi dal quanto mai eccessivo sbattere della porta alle nostre spalle, assumendo espressioni più o meno contrastanti: dalla fila dei Progressisti salgono alcune calde risate e posso vedere distintamente il colonnello Brave alzare il pollice alto verso la mia posizione; alla mia destra, nel reparto dei Rivoluzionari, sento distintamente il classico è sonoro fischio di Clear che si perde nel vociare dei compagni; al centro, dove la tanto odiata e stimata fila dei Conservatori tiene raccolta, posso distinguere chiaramente occhiate di disappunto e un imperturbabile maggiore Stiff che ci squadra con una fastidiosissima aria di sufficienza…

E poi c’è lui.

Il ghigno sul suo volto è evidente. Un sorriso esce spontaneo dal suo viso tormentato. Cosparso da un’infinità di cicatrici da fare invidia persino all’ormai defunto e compianto “Malocchio Moody”, richiama in me ancora una certa tranquillità d’animo. Sicurezza… una parola che nel mondo in cui siamo costretti a vivere, si sente sempre più flebilmente. Una parola, che presto o tardi, verrà dimenticata e scacciata da un mondo che non ha più bisogno di lei.

Una parola che siamo tenuti ad onorare ma che sempre di più sfugge al nostro controllo.

« Grazie per averci onorato della sua presenza, tenente Weasley… » il suo tono era scherzoso e gioviale, ma lasciava trasparire anche una decisa nota di severità nascosta. Un secondo di più e sarebbero stati guai veramente grossi. « E anche lei maggiore Meek, si segga o potrebbe morire di infarto da un momento all’altro… » aggiunse il generale scatenando le risate della fila dei Progressisti e l’imbarazzo evidente del povero Chac in evidente affanno fisico, che come unica colpa aveva soltanto l’avermi aspettato un momento di troppo.

Ci sedemmo e…

Così ha inizio la mia giornata da molti anni a questa parte… non vi serve sapere altro. Non è necessario che veniate a sapere dei nostri compiti, della nostra organizzazione, del nostro modo di fare… non ha assolutamente alcuna rilevanza. Non vi racconterò la mia classica giornata lavorativa, e le mille peripezie che vi sono in essa svolte… non vi serve saperlo.

Posso solo dirvi che vivere così è come essere di nuovo in famiglia; essere appoggiati nelle proprie scelte e prendere decisioni che possono salvare vite umane; ricevere un sorriso una volta ogni tanto; vedere negli occhi delle persone ancora un briciolo di speranza… io non ho bisogno di altro in questo momento.

Ed è per questo che sono entrato nel corpo più spregiudicato della Rifondazione: sono diventato un avantgarde e nulla potrà farmi tornare indietro. Niente e nessuno potrà distogliermi dal portare a termine il mio compito… lottare, fino alla fine se necessario, per portare la suprema Luce dove nessuna luce risplende più. I vigliacchi non sono ammessi. I codardi vengono cacciati. Le spie vengono uccise.

E vi sembrerà strano che io vi dica queste cose. Ma la realtà è immutabile ed è l’unica cosa che mi tiene ancora in vita, quando nulla più mi è rimasto…

Io sono solo…

Ma quando sono con loro… non lo sono più.

 

17 Gennaio. Ore 3.00

Obscure Cave

Una figura scura rivolta a terra, come un straccio… come qualcuno che non ha più la forza di vivere.

Attorno a lei soltanto fredde mura di cemento e una sensazione di impotenza, di chi non ce la fa più. Sono mesi, forse anni, che si trova in questa situazione… non può fuggire, non può scappare… non può morire. Viene tenuta in vita esclusivamente per un perverso gioco, per una stupida e fiera rivalsa… Il volto di quegli uomini che la violentano, che la torturano… che non le lasciano campo ad altro se non la sofferenza, si perdono in una notte che non sa dare risposte e che alimenta solo domande.

Non è forse meglio la morte di questo?

Sarebbe un premio troppo grande da soddisfare, una cupa e pallida illusione di chi si attacca a tutto pur di continuare ad esistere. Cosa può fare, altrimenti? Non esiste sbocco, via d’uscita… non ci sono amici che la possono trovare. Non ci sono modi per continuare a sperare. C’è solo l’attesa.

Straziante, assolutamente inaccettabile e incredibilmente lunga… c’è solo l’attesa, di chi spera in un cambiamento che non verrà. C’è solo una speranza, di quando le cose si fanno insopportabili e nulla a più senso. C’è solo l’attesa di chi attende la morte.

La figura striscia sul pavimento sporco di sangue… il suo sangue. Quello che con tanta leggerezza le è stato strappato. Emette un impercettibile sospiro, come a volersi ricordare di respirare. Striscia su quel pavimento che ha ospitato gli atti perversi di uomini, che non hanno identità… che non hanno volto.

Le parole di quell’uomo, che ha visto una volta sola ma che riecheggia nei suoi incubi più duri, le rimbombano nel cervello, stordendola… una cantilena insopportabile che non le dà pace e che non la lascia respirare.

   « Tu sei mia. E il tuo amichetto, non verrà a salvarti… »

E poi quella risata. Gelida, agghiacciante… una risata senza gioia, che si nutre della disperazione e della sofferenza altrui. Quella risata che l’accompagna nel triste regno degli incubi, guidandola quando non ce ne sarebbe bisogno…

   « Il tuo amichetto non verrà a salvarti »

Poteva perdere anche quell’ultima speranza? Aveva il coraggio di abbandonarsi completamente all’oblio, senza provare né dolore né gioia? Sarebbe stato comodo… molto comodo. Spegnere la luce e dire basta. Sarebbe stato tutto più semplice, ma non sarebbe stato da lei…

E anche se tutto andava male, anche se non vedeva più la luce da tanto tempo… lei avrebbe continuato a vivere. Non avevano importanza quelle mani profane sul suo corpo. Non avevano importanza le sue lacrime quando entravano selvaggiamente in lei. Non avevano importanza le parole di quell’uomo che con quelle frasi voleva piegarla al suo volere.

No, non si sarebbe piegata.

Il ricordo di lui, ogni giorno sempre più debole e forte allo stesso tempo, la convinceva ancora a resistere. E lei sapeva che un giorno o l’altro l’avrebbero salvata, non come ma lo sapeva.

E con quell’unica luce continuava a aspettare.

E poi… passi. Passi nella notte che si fanno più vicini. Un uomo dalla corporatura robusta si fa avanti alla luce febbricitante di una bacchetta. Oggi è il suo turno… lo sguardo famelico di chi a perso la ragione. Il sudare disgustoso di chi si eccita per così poco. Oggi è il suo turno e non sentirà ragioni… non esiterà a picchiarla se si lamenta. La prenderà a poco a poco, infamando il suo corpo ormai distrutto… nell’animo, nella ragione.

Oggi è il suo turno, e domani toccherà a qualcun altro…

Ma lei vede ancora quella luce. E in fondo, sì sa…

La luce più grande è in ognuno di noi. 

 

Ringrazio infinitamente chi ha letto fino a qui, vi ringrazio davvero. Questo è solo un progetto in via di sviluppo. Un’idea… l’idea di scrivere insieme. E se vorrete lasciarci impressioni e recensioni, noi saremo ben felici di leggerle. Ve lo assicuro!

 

Appunto personale: ringrazio tutti quelli che hanno letto e commentato “Lettera dall’inferno”, vi adoro!Mi spiace non poter scrivere un ringraziamento personale per tutti, stavolta. Ma non ne ho proprio il tempo, caspita! Grazie, grazie, grazie! ^_^ Non posso che dirvi questo!

 

Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta dolo per lui. Si chiama disperazione. L’anima è piena di stelle cadenti.

Victor Hugo – L’uomo che ride

 

Nessuno può possedere completamente un altro perché nessuno può darsi interamente.

Octavio Paz – Passione e lettura

 

Dobbiamo essere contenti di morire, se non possiamo vivere come uomini o donne libere.

Gandhi – Antiche come le montagne

 

Iniziative: è stato aperto da qualche mese un carinissimo forum di Harry Potter. Abbiamo un gioco di ruolo, lo smistamento, e ogni settimana chi troverà la soluzione all'indovinello che l'Amministratore propone vincerà avatars, gift e animazioni riguardanti chiaramente Hp! Abbiamo bisogno di nuovi iscritti per entrare nel vivo del gioco. Quindi, perché non ci fate un salto? Ci farebbe davvero molto piacere.

 

Harry Potter Forum

 

È stato aperto da pochi giorni anche un altro forum! Non che io condivida i principi morali di questo sito, ma visto che è stato creato da 3 delle mie più care amiche, mi sembrava giusto segnalarlo!

Solo per chi odia, disprezza, ritiene indegna di ruolo di attrice… Emma Watson!

 

Anti-Emma Forum

 

Per coloro che volessero contattarmi, per parlare del forum o di qualsiasi altra cosa, accludo il mio indirizzo e-mail e il mio indirizzo MSN:

 

godhands89@yahoo.it

darksoul899@msn.it

 

 

Harry Potter e la Stella di luce

L’attimo prima del volo…

Behind Blue Eyes

Lettera dall’inferno

 

E quindi mi trovo qui, a pubblicizzare i miei lavori! Per coloro che non avessero ancora letto queste storie, e per coloro che vogliono leggere qualcos’altro scritto da me, eccovi sopra indicati i titoli delle mie fanfiction.

Per maggiori comodità andate sul mio account, se volete leggerle!

 

E ricordate una recensione, è sempre gradita… ^_^

 

Vedete quella scritta blu? Quella in basso? Bene, cliccate e recensite!

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