Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Eleanor Jane    02/02/2016    0 recensioni
Harry e Niall, due amici inseparabili, decidono di fare una vacanza in crociera, insieme a Barbara, l'attuale ragazza di Harry e Lucy, la ex ragazza di Niall, che pare ne sia ancora follemente innamorata. Ma cosa succede se durante questa crociera, Harry incontrasse Louis, ovvero il figlio del proprietario della nave, che tra sguardi profondi e sorrisi smaglianti, cominciasse a far dubitare Harry di amare Barbara nel modo in cui dovrebbe?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella sera a cena stava stranamente filando tutto liscio. Il comportamento di Barbara, in particolare, mi aveva stupito alquanto. Ero convinto che avremmo passato tutta la durata del pasto a litigare, proprio come quella mattina, invece sembrava persino essersi dimenticata di quella brutta discussione. Non me lo aspettavo certo da parte sua, considerato che di solito, prima che le passasse la rabbiatura dopo un litigio, dovevo come minimo presentarmi con un mazzo di cinquanta rose e un bigliettino in cui le chiedevo perdono. Certo, bisognava ammettere che a parte il disguido avvenuto a colazione, Barbara in quei giorni si mostrava piuttosto tollerante nei miei confronti. Era come se volesse in tutti i modi evitare complicazioni al nostro rapporto. Che si fosse accorta del mio improvviso allontanamento? Forse stava alleggerendo il proprio comportamento, perché persino lei aveva notato quanto fossi distaccato. Fatto sta che quella sera, sembrava essere addirittura dolce, cosa che, permettetemi di dirlo, era avvenuta piuttosto di rado. Non serve poi dire, che questo suo improvviso attacco di tenerezza, faceva accrescere ancor più i miei sensi di colpa. Se già prima trovavo difficoltoso dirle tutta la verità, ora che con me si stava comportando così bene, confessarle che provavo sentimenti molto forti nei confronti di Louis, risultava ancora più complicato. -Così alla fine, avete deciso di utilizzare il vostro pomeriggio tra uomini, per dare un’occhiata al negozio di costumi-, mormora Barbara, dopo aver ingurgitato il suo ultimo boccone di torta alla crema. -Mmh... si, è carino come posto, inoltre hanno maschere di qualsiasi genere, posso dire di essere pronto per la festa di domani sera-, afferma Niall, mentre io annuivo, come per concordare la sua risposta. -Ah si? E voi due da cosa avete deciso di vestirvi?-, chiede Lucy, abbastanza incuriosita, rivolgendoci un certo sorriso, che mi portava a pensare che qualcosa di bello nella sua vita stesse accadendo. Non che di solito non sorridesse mai, ma quel giorno la vedevo diversa e giurerei che non fossi l’unico a pensarla così, visto che anche Niall stava studiando quel suo sorriso, come fosse certo che non ce la stava raccontando giusta. -Io mi vestirò da Edward Cullen-, rispondo, buttando subito l’occhio verso Barbara, aspettandomi subito una certa disapprovazione, in quanto probabilmente si aspettava avessi optato per un costume da Romeo, visto che appunto, la sua scelta era già ricaduta sul vestirsi da Giulietta. -Ohw, sul serio? Io credevo... mmh no nulla, lascia perdere, hai fatto bene amore, credo starai benissimo, ti ci vedo nei panni del vampiro-, commenta, accennando una leggera risata, che se non l’avessi conosciuta fin troppo bene, sarebbe riuscita alla perfezione a nascondere quel suo disappunto o comunque delusione. -Bé, ti ringrazio, ma credo che qui la scelta migliore l’abbia fatta Niall, visto che si metterà nei panni di un personaggio che a mio parere, lo rispecchia molto-, prendo in giro il mio amico, che di rimando mi lancia una scherzosa occhiataccia, fingendo un’altra volta di essersi offeso. Anche se, sapevo bene non fosse così. Niall sapeva stare agli scherzi, difficilmente se la prendeva sul serio per qualcosa, altro motivo per cui riusciva ad andarmi così tanto a genio. Ero così rilassato quando stavo con lui, non solo mi sentivo libero di parlargli di tutto, ma in un certo senso potevo essere me stesso. Un po’ come con Louis in effetti, ma in quel caso la faccenda era diversa. Certo, perché per Niall non avevo una cotta, non mi batteva il cuore appena i mie occhi incontravano le sue iridi azzurre, o appena la mia mano sfiorava la sua pelle liscia, oppure non sentivo le gambe tremarmi al pensiero di sfiorare le sue labbra. -Ehi, è già la seconda volta che mi fai questa battuta, che per altro neanche fa ridere, se lo fai di nuovo ti fregherò il resto del dolce che hai ancora nel piatto-, mi avverte lanciando un’occhiata alla mia torta, che a parte un paio di bocconi, era ancora praticamente intatta. Alzo gli occhi al cielo divertito, era piuttosto semplice capire dove il biondo volesse arrivare. –Ni, è un modo non troppo diretto, per dirmi che vorresti finire il mio dessert?-, domando, guardandolo di sottecchi, senza trattenere una risata. -Oh bé, visto che insisti-, dice infatti come mi aspettavo, portandomi subito via il piatto da sotto il naso, per poi fiondarcisi sopra, come se non mangiasse da settimane, sotto lo sguardo delle ragazze un po’ confuse, visto che ancora non avevamo accennato a dire, di quale travestimento si trattasse. -Si vestirà da cappellaio-, chiarisco infatti, continuando a ridacchiare divertito, per la velocità con cui Niall stava spazzando via i miei avanzi di torta. -Ah, ora è chiaro e mi sa proprio che Harry ha ragione-, scherza Lucy, portandosi una mano dinnanzi alla bocca, mentre Niall, dopo aver ingoiato uno dei tanti bocconi, tira fuori la lingua mostrandola alla nostra amica, scatenando una risata questa volta collettiva. -Bene ragazzi, se Niall ha finito di divorare la torta di Harry, direi che possiamo andarcene, magari questa sera riusciremo finalmente a fare qualcosa noi quattro insieme-, propone Barbara, sistemandosi dietro l’orecchio, con la sua solita eleganza, una ciocca di capelli, cadutale dinnanzi agli occhi, spostando soprattutto lo sguardo verso di me. E riuscivo a vederlo bene, vedevo bene quella goccia di speranza nelle sue iridi, che questa volta avrei accettato e in seguito passato la serata insieme a lei, senza stranirmi, o scappare prima con una banale scusa. Il punto è che quella sera, di scuse non ce ne sarebbero affatto state. Non avevo programmato nulla con nessuno e non potevo inventarmi un’altra volta di non sentirmi bene. Dentro me avrei voluto reclinare la sua proposta, non solo perché non mi andava molto di passare la serata con lei, bensì perché, come già specificato, tutti i sensi di colpa stavano avendo la meglio su di me. Oltre al fatto che, ovviamente, non era con lei che avrei voluto passare la mia serata, ma questo dovevo comunque tenerlo per me. Avrei dovuto accettare per forza, per questo alla fine mi ero ritrovato ad annuire, senza troppo entusiasmo, cercando di non pensare a tutta la falsa che avrei dovuto mettere su quella sera, come tante altre, perché da codardo avevo troppa paura a dirle la verità. -Bene finalmente!-, aveva esultato Barbara, quasi gettandomi le braccia al collo per l’entusiasmo. –Allora ci troviamo qui tra mezzora? Vorrei andare un attimo in cabina a darmi una sistemata, tranquillo arriverò puntuale, poi decidiamo cosa fare-, mormora, avvicinando poi il viso al mio, posandomi un bacio sulle labbra, che quasi trovavo fastidioso. I suoi baci non mi avevano mai fatto un grande effetto, ma dovevo ammettere che da quando avevo baciato Louis la sera precedente, avere le labbra di Barbara, o comunque di qualsiasi altra persona che non fosse Lou, appoggiate alle mie, mi dava una sensazione di disgusto. Forse perché, sapendo che probabilmente quel bacio non glielo avrei mai più potuto dare, volevo gustarmi fino in fondo il sapore di quelle labbra sottili, ancora inciso sulle mie, senza che il sapore di altre labbra potesse intralciarlo. -Certo, ti aspetto qui allora-, dico fingendo un sorriso, mentre lei insieme a Lucy, si stavano pian piano allontanando, fino a sparire dalla vista mia e di Niall. -Ehm... Harry-, mi richiama il mio amico, rimasto insieme a me in quella grande sala ormai praticamente vuota, facendomi subito voltare verso di lui. –Tu sei proprio sicuro di voler passare questa serata tra noi quattro, in cui Barbara a un certo punto, farà sicuramente di tutto per rimanere sola con te?- -Bé in effetti no, credimi farei di tutto pur di evitarlo, ma non credo di avere molta scelta-, sospiro in modo quasi rassegnato. -Vorresti solo essere con lui in questo momento, vero?-, domanda Niall, certo di aver indovinato, abbassando il tono della voce, cosicché nessun altro sentisse. -Si...-, ammetto, passandomi nervosamente una mano tra i ricci, cominciando a mordicchiarmi il labbro, in un modo che sembrava quasi colpevole. –Lo so, devo stargli lontano, per il bene di tutti dovrei farlo, è solo che non riesco a smettere di pensare a lui. Passano i minuti e io non ce né uno in cui non mi chieda cosa starà facendo, dove sarà, con chi sarà e... Dio, sembro così patetico. Nemmeno una ragazzina con una cotta si comporterebbe così-, dichiaro rendendomi conto di quanto quella situazione fosse fottutamente ridicola. -Haz, non sei ridicolo, sei un essere umano-, ribatte Niall, rivolgendomi un sorriso incoraggiante. -Può darsi, solo ho così tanta confusione in testa-, mormoro, portando gli occhi in un punto non ben definito. -Ancora? Credevo che ormai avessi capito che i tuoi sentimenti verso Louis non sono solo un caso eccezionale. Voglio dire, so che è l’unico ragazzo che ti sia mai piaciuto, ma sempre un ragazzo è, perciò...- -Non confuso in quel senso-, lo interrompo prima che potesse aggiungere qualsiasi altra cosa, già ribadita più volte, durante quel pomeriggio. –Insomma, ho capito che sicuramente mi piacciono i ragazzi, il mio stato confusionale dipende da altro- -Ovvero?-, chiede allora confuso, inclinando appena la testa di lato, cercano di catturare il mio sguardo un po’ evasivo, visto che per quanto ormai parlarne con Niall mi sembrava quasi naturale, sentivo sempre quel lieve senso di disagio a esporre così i miei sentimenti ancora del tutto nuovi. -Il fatto è che vorrei riuscire a stare lontano da Louis, ma al tempo stesso non desidero altro che stare tutto il tempo al suo fianco. Se lo facessi però, dovrei fingere che per me lui sia solo un amico e non è facile, anche perché l’idea di mentirgli su qualcosa di tanto importante, mi fa sentire un verme. Del resto bé, lo sai, non voglio dirgli la verità, quindi non ho altra scelta che stargli alla larga, ma nonostante non lo veda solo da ieri sera, mi manca tanto che credo di impazzire-, esclamo, sentendomi le guance arrossire. –Mi sento come in un tunnel, ma senza che ci sia una via d’uscita. O meglio, la via d’uscita c’è, ma è molto pericolosa-, mi correggo, visto che in effetti per uscire da quella situazione, sarebbe bastato essere sincero, ma mi sembrava evidente che per il momento avrei escluso quell’opzione. -Sai Harry, penso che nella vita dovresti cominciare a correre qualche rischio. Non puoi trattenere sempre i tuoi desideri, per paura di deludere o essere giudicato-, obietta Niall, alzando leggermente le spalle, per poi incrociare le braccia al petto, sembrando quasi un maestro saggio, rendendo quella situazione quasi ironica. -Bé lo so, ma non è facile-, ribatto quella che più che una risposta, suona quasi come una specie di scusa, la stessa che ormai usavo da tempo. -Se fosse facile non sarebbe un rischio-, ridacchia, come a voler sdrammatizzare. –Senti, manca ancora un quarto d’ora prima che le ragazze tornino qui, perciò credo andrò un attimo al bagno, prenditi questi minuti per rifletterci un po’ su-, mormora, dandomi qualche pacca amichevole sulla spalla, per poi voltarsi iniziando a correre in direzione della sua cabina. Rimango quindi solo in quella sala, mentre pian piano cominciavo ad ammettere con me stesso, che effettivamente Niall aveva ragione. Anche se questo non cambiava le cose. Avrei voluto seguire il suo consiglio e correre il rischio. Dire tutta la verità sia a Barbara che a Louis, confessare che non provavo niente per lei, mentre invece mi stavo innamorando di lui. Perché si, nonostante lo conoscessi da pochi giorni, era inutile negare la realtà, mi stavo innamorando. Per la prima volta in tutta la mia vita, qualcuno stava riuscendo a portarmi via il cuore. Tra un sospiro e l’altro, decido di impiegare quei minuti da trascorrere tutto solo, sul ponte della nave, luogo in cui penso si fosse capito, adoravo stare. Soprattutto quella serata, in cui il cielo era particolarmente pieno di stelle. Ero sempre stato un amante delle stelle. Ricordo che fino a qualche anno fa, mi sdraiavo sul prato di fronte a casa mia e insieme a Niall, ci divertivamo a cercare tutte le costellazioni. Quella sera però, avrei evitato di prendere quella decisione, se mi fossi accorto prima, che non ero l’unico ad aver avuto quell’idea. -Harry?-, sento infatti quella voce, ormai famigliare, così melodica e cristallina, che il solo suono, causava una forte vampata di brividi, lungo tutta la mia schiena. -Harry, sono qui-, mormora ancora Louis, notando la mia titubanza nel voltarmi. Forse pensava che fosse dovuto al fatto, che non mi fosse molto chiaro da dove la sua voce provenisse. Mi volto quindi lentamente verso di lui, ritrovandomi così a perdermi nei suoi occhi azzurri, così limpidi e profondi, grazie ai quali potevo sentire i battiti del mio cuore, andare quasi senza controllo. –L-Louis... ehi, non ti avevo visto-, mormoro, cercando intanto di regolare il mio respiro, che più lui si avvicinava, più andava a mancarmi. Era incredibile l’effetto che il solo averlo un po’ più vicino, riusciva a farmi. -Oh tranquillo, sono piuttosto silenzioso, credo che nessuno si sarebbe accorto della mia presenza-, ridacchia piano, mostrandomi quel sorriso che avrei solo desiderato poter ricoprire di tiepidi e morbidi baci. Okay, dovevo calmarmi! -Già... comunque mi dispiace probabilmente volevi stare qui tranquillo, da solo, a gustarti questo bel panorama e come al solito, sono piombato io a disturbare-, mormoro, sperando che non fosse realmente così, anche se questo in effetti sarebbe stato un buon pretesto per allontanarmi prima di fare qualsiasi cavolata, che mi avrebbe di certo tradito. -Ma dai Harry, non dirlo neanche, lo sai benissimo che tu non disturbi mai-, mi rimprovera Louis, dandomi poi un piccolo buffetto sulla guancia, per il quale un altro brivido non può fare a meno di farsi sentire prepotente lungo tutto il corpo, facendomi quasi sussultare. -Si, ma io comunque ora devo andare, gli altri arriveranno a momenti e... bé nulla, non posso farli aspettare-, farfuglio nervosamente, maledicendo me stesso per essere improvvisamente diventato tanto fragile, da non riuscire nemmeno a reggere una semplice chiacchierata con Louis, senza sentire quelle scosse così forti, da mandarmi fuori di testa. -Aspetta Harry-, esclama lui, afferrandomi il braccio di scatto, come a volermi impedire di andarmene via. –Senti... è solo una mia impressione, o cerchi in tutti i modi di evitarmi?-, domanda, avendo sicuramente notato, quanto i miei atteggiamenti nei suoi confronti, fossero strani rispetto al solito. Mi ritrovo così ad avvampare bruscamente, ringraziando il cielo che fosse buio, in modo che Louis potesse non notare questo mio rossore, per essere stato colto in fallo. Prima di rispondere, mi viene automatico lanciare un piccolo sguardo alla sua mano, che nonostante stringesse abbastanza forte il mio braccio, non potevo che sentire la delicatezza della sua presa, oltre che la piccola scossa che quel contatto mi aveva provocato. –Io? No, non ti sto evitando-, mento, sperando di uscire da quella situazione al più presto. Non potevo dirgli che in effetti era così, avrebbe voluto sapere il perché e li rispondere sarebbe stato un bel problema. Ma Louis sembrava non credere minimamente alle mie parole. –Harry, andiamo lo so che è così, ogni volta che provo ad avvicinarmi e parlarti, cerchi sempre di scappare con una scusa-, osserva lui, sollevando appena il sopracciglio, mentre io avevo cominciato a maledire me stesso, per essere tanto pessimo a fingere. –E credo anche di sapere per quale motivo lo fai: il bacio, vero?-, indovina poi, facendo diventare le mie guance ancora più paonazze. Ecco, lo sapevo! Aveva capito tutto, sapeva che avevo una cotta per lui! Dannazione che stupido che ero! Era ovvio che l’avesse capito. E ora che avrei fatto? Come mi sarei comportato? -Harry guarda che puoi stare tranquillo-, mormora lui, notando il mio disagio nell’essere stato scoperto così facilmente. Tranquillo? Come potevo stare tranquillo, ora che sapeva tutta la verità? In quel momento avrei solo voluto sprofondare per l’imbarazzo. -Non devi farti problemi, non ha significato nulla nemmeno per me-, aggiunge infine, facendo poi spallucce, aggiungendo una piccola risata alla frase, credo giusto per ironizzare. Aspetta cosa? Quindi lui era convinto che il motivo del mio comportamento strano, fosse che in realtà quel bacio per me non aveva significato niente? Okay, forse da un parte ne ero anche sollevato, almeno ora avevo la certezza che per il momento, Louis era ancora ben lontano dallo scoprire la verità. Ma non posso negarlo, il fatto che lui mi avesse appena confermato che quel bacio era stato privo di significato, mi aveva ferito più di quanto potessi immaginare. Certo da una parte me lo aspettavo, ma infondo quel briciolo di speranza che anche io potessi piacergli almeno un pochino lo avevo. Bé fino ad ora almeno. Sapevo che Louis non lo aveva fatto con cattiveria, d’altra parte nemmeno sapeva cosa provassi per lui, anzi a quanto pare era convinto di essermi del tutto indifferente, visto ciò che le sue labbra avevano appena pronunciato. Però questo non proibiva al mio cuore di avvertire un certo dolore, dolore che per il mio mancato coraggio, mi ero imposto di nascondere come meglio potessi. Non potevo permettere che il ragazzo dagli occhi del colore del cielo, notasse la delusione che ora aleggiava nei miei occhi. Mi avrebbe chiesto delle spiegazioni e a quel punto mi sarei ancora una volta trovato in difficoltà su cosa rispondere. Ormai ne ero certo, lui per me non provava nulla, ragione per cui non gli avrei mai confessato che mi stavo innamorando di lui. -Harry, senti-, continua Louis, con voce del tutto serafica, interrompendo il mio flusso di pensieri. –Lo so come stanno le cose e lo capisco. A te piacciono le ragazze e probabilmente il fatto che io sia gay in quel momento deve averti incuriosito, così hai voluto provare a baciarmi. Insomma, succede a tanti ragazzi etero con almeno un amico gay, di avere qualche attimo di curiosità a baciare qualcuno dello stesso sesso. Probabilmente una volta finito il momento ti sarai sentito un po’ in colpo, perché hai creduto che potessi aver frainteso il tuo gesto e magari ora potessi avere una cotta per te, ma non è così. Non sei il primo amico che bacio, mi è successo già altre volte di baciare ragazzi con cui poi alla fine non ho concluso nulla, solo perché magari al momento ci andava così. So che per te potrà essere difficile da capire, visto che non sei abituato a baciare un ragazzo, soprattutto non un ragazzo gay che potrebbe benissimo innamorarsi di te, ma non devi preoccuparti perché non mi è successo. Noi due siamo amici, solo questo ed è esattamente questo che voglio da te okay?-, chiede una volta terminato il suo lungo discorso, che se possibile mi butta giù più di quanto le parole di prima avessero già fatto. Mi limito quindi ad annuire, cercando di nascondere tutto il dolore che stavo provando, nel constatare che il ragazzo che con un solo bacio era stato in grado di sconvolgermi la vita, non avrebbe mai provato un briciolo dei miei stessi sentimenti. –O-okay, si hai ragione, insomma non che credessi di averti fatto innamorare, ma in effetti ora che è tutto chiarito sono più tranquillo-, mento, abbassando di poco lo sguardo, pregando con tutto il cuore che il buio nascondesse i miei occhi, che pian piano si stavano inumidendo. -Bene, sono contento allora, sai per un attimo ho avuto paura che a causa di quello, ti saresti allontanato e francamente non l’avrei sopportato. Ci conosciamo da pochi giorni, ma sei uno dei migliori amici che io abbia mai avuto. In passato ho perso molti amici perché non hanno mai accettato il fatto che mi piacessero i ragazzi, tu sei stato quasi l’unico ad accettarmi subito Haz, ci tengo davvero tanto a te e non voglio perderti-, mormora, mentre sono più che sicuro di aver sentito la sua voce leggermente incrinata, nel pronunciare quelle ultime parole. Solo in quell’istante ero riuscito a capire quanto fosse importante per lui la nostra amicizia. Cioè, sapevo già quanto lui tenesse a me, ormai non facevo altro che sentirmelo ripetere da chiunque conoscesse il ragazzo, ma non immaginavo avesse bisogno di me fino a quel punto. Sia come sia, se c’era qualcosa che mai mi sarei permesso di fare, era farlo soffrire. Di conseguenza, non importava se standogli vicino pur sapendo di non poterlo mai avere, mi avrebbe causato del dolore, non lo avrei mai lasciato solo. Lentamente sollevo lo sguardo verso i suoi occhi, facendo incastrare alla perfezione il mio verde speranza con il suo azzurro, per poi alzare una mano e posargliela delicata sulla guancia. –Ehi Lou, tu non mi perderai mai okay? Non ho pensato nemmeno per un attimo di abbandonarti e so che il mio comportamento assunto oggi, potrebbe avertelo dato a pensare, ma non è così. Sei fondamentale per me, non ti lascerei scappare. Purtroppo, per me questa è solo una vacanza e quando sarà finita dovrò scendere da questa nave e salutarti, ma ti prometto che farò di tutto perché continuiamo a sentirci, fino ad allora comunque di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, non devi fare altro che venire a bussare alla mia cabina-, gli sussurro dolcemente, cercando di ignorare il più possibile quanto poca fosse la distanza che ora separava i nostri corpi, piegando poi lei labbra in un lieve sorriso, che prontamente vedo Louis ricambiare. -Ti ringrazio Harry, sei il ragazzo migliore che io abbia mai conosciuto, sei sempre così dolce e sincero, capisco perché la tua ragazza sia tanto innamorata di te-, dichiara Louis, allargando poi le braccia, fino a stringermi in un caloroso abbraccio. E Dio, sarei rimasto dentro esso per tutta la vita. Era così caldo, così dolce, non so neanche con quale coraggio sono riuscito a scioglierlo dopo qualche minuto. -Ora dovrei andare, sai gli altri mi stanno aspettando-, farfuglio, passandomi le dita tra i capelli, dopo essermi schiarito la voce, giusto il tempo di riprendermi dalla batticuore che le sue braccia accoglienti, mi avevano provocato. -Owh certo, vai pure, prima che la tua ragazza possa notare il tuo ritardo, per poi venirti a cercare e trovarti qui con me. Credo possa essere la volta buona che mi uccide-, ridacchia, dandomi un leggero pizzicotto sulla guancia, facendomi un pochino arrossire. –E a proposito di lei, non devi preoccuparti, non le racconterò nulla riguardo ieri sera, sarà il nostro piccolo segreto-, mi rassicura Lou, facendomi poi un adorabile occhiolino, che non può evitare di farmi sciogliere. Mi stavo trasformando davvero in una ragazzina innamorata. -Grazie Lou, allora ci vediamo domani-, ribatto io, lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia, per poi voltarmi, correndo di nuovo verso la sala, dove gli altri mi stavano ovviamente aspettando. Noto infatti Barbara, venirmi subito incontro e per quanto potevo leggerle negli occhi, la sua curiosità di sapere dove fossi sparito di nuovo, ancora una volta la vedo trattenersi dal fare qualsiasi domanda, cosa che non può che procurarmi un certo senso di sollievo. Non era il caso di dirle che avevo passato quei pochi minuti con Louis, soprattutto visto l’argomento principale della nostra conversazione. Mi limito quindi a sorriderle quanto meglio mi riusciva, prendendole poi la mano, pronto a fingere per l’ennesima volta la parte del fidanzato perfetto, che ovviamente non ero neanche lontanamente. Soprattutto, pronto a nascondere tutto il disagio che la falsità di quella situazione mi stava provocando e ancora a sopprimere tutto il dolore, che inevitabilmente provavo ancora, nel ricordare le parole che Louis mi aveva detto poco prima, affermando che quel bacio, che per me era stato il più bello della mia vita, per lui non era stato nulla. Avrei voluto piangere in pace, sfogarmi, ma mi sarei trattenuto. -Amore, qualcosa non va?-, chiede Barbara, che forse si era accorta dei miei occhi leggermente umidi. Ma non dico nulla. Scuoto semplicemente la testa, raccontando la prima bugia che mi fosse saltata in mente. –Non è nulla Barbs, mi è entrata solo un po’ di aria negli occhi-, mento perciò, tirando infine un altro sorriso, che per quanto Barbara stesse ricambiando, ero certo non avesse creduto alle mie parole, così come nemmeno Niall, che senza perdere tempo mi fa segno, che più tardi in camera avremmo parlato. Annuisco di nascosto al mio amico, sul quale ancora una volta mi ero ritrovato a poter contare, nonostante una parte di me, non aveva molta voglia di ripetere quelle parole, che minuto per minuto continuavano a bruciare.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Eleanor Jane