Crossover
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Autore: Crybaby    19/03/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Rock Lee vs W

-Ecco fatto. Adesso te ne stai buono, mentre i nostri rispettivi alleati se le danno di santa ragione… E tu che vuoi?
G non fece in tempo a compiacersi di come aveva intrappolato Kiba, che il piccolo Akamaru gli saltò addosso per aggredirlo. L’androide fu però abbastanza lesto da evitare l’attacco, afferrando il cucciolo per la collottola.
-Lascia stare Akamaru, hai capito?- ringhiò Kiba -se provi anche solo a toccarlo…
-Frena i bollenti spiriti- rispose G, osservando divertito il cagnolino che cercava di morderlo -da quel che ho capito anche lui fa parte della squadra, quindi non gli farò del male (per adesso…). Ma per il bene di tutti, credo che lo ammansirò un pochino.
Senza provare alcun dolore, G si strappò da una guancia due dei suoi innumerevoli piercing, legati tra loro da una catenina. Come quelli che aveva usato per incatenare Kiba, anche questi anelli si ingrandirono: l’androide ne fece indossare uno ad Akamaru a mo’ di collare, e legò l’altro ad uno dei lampioni in zona. Infine, soddisfatto del suo operato, G raggiunse Kiba alla parete di rovi e gli si appostò vicino, accomodandosi su una delle spine giganti.
-Et voilà. Adesso tu e il tuo pulcioso vi date una calmata, e insieme assistiamo al duello fra il mio collega W e il tuo amico.
Kiba era sul punto di esplodere. Avere il proprio nemico così vicino e non poterlo colpire gli fece salire la rabbia a livelli mai raggiunti prima.
-Tu… aspetta che sia libero, e ti farò pentire di quello che hai fatto al mio Akamaru! Lee, sbrigati a finire col tuo avversario, che a questo qui non vedo l’ora di spaccargli il culo!!!
Caricato e anche un po’ minacciato da queste parole, Rock Lee si scagliò a folle velocità contro W. Ma frenò bruscamente poco prima di colpire.
L’androide gli stava porgendo la mano.
-E questo… che significa?
-Non possiamo combattere senza prima esserci presentati, non ti pare? Piacere di conoscerti, il mio nome è W come welter. Membro dell’esercito di Chaos.
Lee rimase sbigottito da quel gesto. Ma non sorpreso: quell’androide gli aveva ispirato fiducia sin dall’inizio. Alla fine, decise di accettare la stretta di mano.
-Piacere mio. Rock Lee, ninja del Villaggio della Foglia.
-Molto bene. Cominciamo allora, che vinca il migliore!
“Non ci posso credere. Ci voleva un viaggio per tutto l’universo, ma finalmente ho trovato un nemico sportivo proprio come me! Mi sento di poter toccare il cielo con un dito! Gai-sensei…”
Prima che si mettesse anche a piangere dalla gioia, W lo colpì con un calcio alto e lo spedì contro un muro.
-C’è qualche problema, Lee?
-Eh? Ah no, niente, mi ero distratto un attimo! Ora sono pronto!
Ringalluzzito, il ninja di verde vestito partì al contrattacco. Sotto lo sguardo incredulo di Kiba e quello annoiato di G.
-Naaaa- commentò l’Inuzuka -quello non mi convince per niente! Scommetto che appena si presenta l’occasione non esiterà a tirare a Lee qualche tiro mancino!…
-Invece (purtoppo) W è fatto proprio così come lo vedi. Gli piace combattere, sì, ma è anche fedele alle “regole di comportamento”. Personalmente, mi dà la nausea.
“Però, W sembra proprio il fratello separato alla nascita di Lee. Questo può tornare a nostro vantaggio!” riflettè Kiba “oppure, significa che quei due potrebbero andare avanti a lottare all’infinito…”
Intanto, Rock Lee stava cercando di mettere in difficoltà W con una serie rapidissima di calci, che l’androide parava uno per uno facendosi scudo con l’avambraccio; successivamente, ne schivò uno e colpì il ninja con una ginocchiata al mento, tanto violenta da spedirlo parecchi metri lontano e fargli sfondare una finestra di uno degli edifici. Non appena vide il ninja riaffacciarsi, W gli si scagliò selvaggiamente addosso, col ginocchio proteso in avanti; Rock Lee riuscì appena in tempo ad annullare la ginocchiata bloccando la gamba del rivale e lanciandolo contro il muro, per poi bloccargli le braccia dietro la schiena e gettarsi nel vuoto, con l’intenzione di farlo schiantare a testa in giù sulla strada. W, però, si liberò scaraventando l’avversario in avanti e, saltando da un muro all’altro, risalì in cima alla costruzione: Lee ne seguì l’esempio, solo per ricevere un gran pugno sulla guancia sinistra una volta raggiunto il tetto. L’androide ne chiamò un altro, ma il ninja glì bloccò la mano e gli restituì il favore con una rapida successione di colpi in pancia, conclusa con un pugnazzo sotto al mento. Con l’avversario in stato confusionale, Lee ne approfittò per saltare in alto e mettere a segno uno dei suoi colpi migliori.
-KONOHA SEMPUU…!
In questa occasione, fu W a bloccare l’arto del ninja e, girando vorticosamente su sé stesso, lo lanciò in aria, proprio contro il soffitto di rovi. Notando che l’avversario non ricadeva più, W alzò lo sguardo, e così fecero anche G, Kiba & Akamaru, scoprendone il motivo: oltre ad essersi aggrappato al rovo “incollandosi” con il suo chakra, Rock Lee era riuscito per un pelo ad evitare ogni spina, assumendo una posizione quasi da contorsionista.
-Fiuuu, l’ho scampata bella…
-Non vuoi scendere, ah? Allora vengo su io!
W saltellò da un tetto all’altro, raggiunse la parete di rovi e cominciò a scalarla correndoci letteralmente sopra. Capendo di non aver più molto tempo, Lee cominciò a sciogliere una delle bende che gli avvolgevano le mani: purtroppo, l’androide gli fu subito addosso e aggrappandosi proprio a questa benda si diede lo slancio per raggiungerlo con un pugno in piena pancia e fargli perdere la presa; infine, dondolandosi W saltò verso un ramo e vi si appese, mentre Rock Lee, aggrappato ora solo ad una delle spine, rischieva di cadere da un momento all’altro. Con un disperato colpo di reni, anche il giovane ninja riuscì ad appendersi ad uno dei rami sovrastanti, usando la benda che aveva precedentemente slacciato.
-Non vuoi proprio saperne di cadere, ah?- commentò W -ma in quella posizione dubito che tu possa fare ancora qualcosa.
-Aspetta, è ancora tutto da vedere!
Dicendo questo, Rock Lee cominciò a mordicchiare le bende della mano libera, per sciogliere anche quelle. Pungolato, l’androide si scagliò addosso all’avversario, ma questi si difese con un calcio e una testata, facendogli perdere l’equilibrio. Sul punto di precipitare, W si aggrappò disperatamente alle gambe del ninja.
-Non mi farai cadere tanto facilmente, sai?
-Credi, W? Io conosco un sistema efficace al cento per cento per riuscirci.
-Davvero, di che si trattMA SEI IMPAZZITO COSA FAI?!?!
Il ninja aveva lasciato la presa, ed entrambi ora stavano precipitando di sotto. Rock Lee però sapeva bene quel che stava facendo, ed infatti si portò alle spalle di W e lo intrappolò fra le sue bende, per poi schiantare insieme al suolo con un enorme boato.

Nel frattempo, uno dei componenti delle altre due squadre aveva raggiunto l’esterno della cupola di rovi.
“Toh, ma guarda…”

A seguito della tecnica di Rock Lee, un piccolo cratere si era formato sul tetto della costruzione da cui era cominciato il combattimento. Lì, il ninja riusciva a malapena a stare in piedi, ma era contento; W, seppure felice anche lui, giaceva a terra in condizioni ben peggiori.
-Mi… arrendo… hai vinto tu… non credo… di poter continuare…
-Lo credo… nello stato in cui ti ritrovi…- gli disse Lee, porgendogli una mano per aiutarlo a rialzarsi. Subito dopo, un battito di mani attirò l’attenzione dei due: era l’androide G, appostato sul tetto di un edificio più alto.
-Bravi, bravi, bravi. Gran bel match avete messo in scena. E, viste le tue condizioni, W, mi pare ovvio che tu abbia vinto la nostra scommessa: questi nemici sono davvero forti.
-Quindi… rispetterai le condizioni? Chiamerai P e V e farai quello che hai promesso di fare?
-Sì, certo. Però, ecco, mentre combattevate… mi è venuto un dubbio…
-Dubbio?
-Mi sono chiesto… anche se perdo la scommessa, chi mi vieta di mettere in atto le altre condizioni?
Con un ghigno malefico e l’aria da perfetto bastardo, G si tolse due dei suoi orecchini e li lanciò in aria: questi s’ingigantirono, trasformandosi in autentiche trivelle, e caddero di fianco a W e Rock Lee, provocando la rottura del pavimento e facendo precipitare ninja e androide nel vuoto.

  
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