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Autore: Celeste_08    07/02/2016    3 recensioni
Martina Stoessel, nota al mondo come Violetta, è una 19enne che non deve chiedere nulla alla vita: fama, successo, ricchezza, bellezza e leggerezza le appartengono.
Jorge Blanco, il bel Leon della serie Violetta, ha quasi 25 anni, ed è intrappolato nella sua vita sempre uguale da sei anni. Stessa casa, stesso lavoro, stessa fidanzata, stesso cast. Martina e Jorge non si innamorerebbero mai, hanno già dichiarato alle stampe. Eppure, basterà una svista per cambiare prospettiva. E da quel momento nulla, nemmeno il loro rapporto, sarà più come prima.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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*Questo è l'ultimo capitolo. Grazie a tutte voi per l'affetto: non speravo in tanto successo, ma VI ADORO. Grazie di tutto!* 

P.O.V. Jorge
Nel momento in cui in sala si è scatenato il caos Stephie è andata a sbattere contro un estintore, che ha liberato il contenuto e, nell'aria, un tremendo odore dolciastro. Credo abbia stordito tutti.
All'uscita del teatro, ripreso fiato, mi rendo conto che Martina non è con noi. E Stephie ride... Pezzo di infame.
"Jorge, fermo! Cosa fai?"
Tomas mi grida qualcosa, ma non mi concedo il tempo per ascoltare quello che probabilmente è un saggio consiglio. Mi copro la bocca con il papillon, che ho sciolto, e, in mezzo a fumi dolciastri e nauseanti che saturano l'aria, ripercorro il corridoio fino alla stanza in cui ci trovavamo. La porta è bloccata: o provo con una spallata o Martina resta dentro. Vorrei gridare il suo nome, ma fra poco sarò in debito di ossigeno e devo risparmiare fiato. 
Un colpo.. Due... Tre... Inizio a sentire male alla spalla. Al quarto, la porta cede. Entro e Tini è lì. Deve essere svenuta, è caduta per terra e quel magnifico abito rosso sembra una coperta regale addosso a lei. 
Cerco di sollevarla, è talmente minuta... Ma sono debole anche io, mi costa uno sforzo immenso prenderla fra le braccia e uscire. Il corridoio sembra immenso... Sto per cadere, e lei con me. 
Sento delle voci, ma non le riconosco. L'aria è pesantissima e l'ultima cosa che percepisco è la morbidezza della stoffa del vestito di Tini.
...
...
...
"Sei sveglio finalmente!" Diego compare nel mio campo visivo e mi rendo conto di essere in una stanza che somiglia vagamente all'infermeria che avevo a scuola.
"Dove sono?"
Diego mi aiuta a tirarmi su:
"Siamo nell'infermeria del teatro. Ricordi cosa è successo?"
Come potrei non ricordare... Tini... 
Ommioddio.
"Dove sta Tini?"
"Okay, sei sanissimo vedo. Ehm, lei è nella stanza accanto. Era abbastanza intossicata, vi hanno fatto respirare anidride carbonica pressurizzata. Ha rischiato il soffocamento, ma lei... È forte."
Annuisco e mi sento un po' più sollevato. Non faccio in tempo a voltarmi in direzione della porta che un urlo mi fa sobbalzare:
"E tu sei un coglione! Cazzo ti dice il cervello, idiota?" Ruggero è appena entrato e sembra molto arrabbiato 
"Buono Rugge, non è..."
"Non sto buono, cazzo. Hai rischiato di morire soffocato! Ma cosa avevi per la testa?! C'era una squadra di soccorso apposta, debitamente allertata e pronta ad agire.."
Lo guardo e sorrido:
"Lo sai che in amore non esistono limiti per me."
Scuote la testa e si avvicina al mio letto. Mi abbraccia e sento una lacrima sul viso.
"Mi hai fatto preoccupare, bastardo."
Dio... Quanto voglio bene ai miei amici, sono dei veri fratelli. Lo abbraccio, Ruggero non si spaventa spesso: mi fa strano vederlo così.
"Quando posso vedere Tini?" Faccio per alzarmi, ma Diego e Rugge mi bloccano. 
"Chiamo il dottore."
Quando arriva, mi misura la pressione e mi controlla i riflessi, ma a quanto pare non ho nulla.
"Ottimo, se vuoi seguirmi..." 
Quando scendo dal letto realizzo di indossare solo la camicia dello smoking, tutta stropicciata, e i pantaloni. Niente fascia, niente papillon, nemmeno la giacca... Devo davvero fare schifo. 
"Allora, mi segui o no?" Ride il dottore cogliendo il mio sguardo perplesso.
Martina è nella stanza accanto alla mia, sembra addormentata.
"Come sta?"
Il dottore mi fissa serio.
"È totalmente fuori pericolo, ma la abbiamo recuperata per un soffio. Nel suo sangue c'era una concentrazione inimmaginabile di CO2, direi che aver perso i sensi in quella sala la ha salvata. Anche il cervello sembra a posto, ad un primo esame." 
Grazie a Dio non parla medichese. 
"Quando si sveglierà?"
Scuote la testa e sorride:
"Lo farà.. Quando percepirà di avere sete. Comunque puoi restare... Vi lascio soli."
Mi avvicino al suo letto e la osservo. Sembra la Bella Addormentata, vestita colore corallo. L'abito segue perfettamente le linee del suo corpo, quel fisico mozzafiato che adoro. Sembra una sirena addormentata, ha i capelli spettinati sciolti sulle spalle e forse il trucco sugli occhi è troppo sbavato ora. Ma ai miei occhi è meravigliosa.
Mi chino su di lei e bacio quelle labbra piene nonostante il sonno. Se solo si svegliasse...
Mi tiro su e la vedo aprire gli occhi.
"Tini!!"
Mi fissa senza fiato per un istante solo, poi mi getta le braccia al collo:
"Jorge!! Come siamo finiti qui? E dove sono tutti? E oh... Jorge mi spiace. Io non.." La faccio tacere con un bacio, ed è di nuovo scossa fra noi quando lei risponde. Che sensazione di pace. 
Si scosta da me e sorride:
"Ho sete.."
Annuisco e le verso un bicchiere d'acqua dalla caraffa che trovo accanto al letto. È perfetta, penso mentre la guardo.
"Hai rischiato di soffocare. Durante la discussione Peter e Stephie hanno alzato i toni e un estintore ad anidride carbonica si è rotto. Siamo usciti subito sentendo i fumi, ma tu sei rimasta chiusa dentro e..."
Mi abbraccia attirandomi a sé
"E tu mi hai portata fuori. Ti ho visto entrare, ma poi devo essere svenuta."
Improvvisamente si allontana da me.
"Cos'hai?" Le chiedo 
"È che... Oh Jorge... Io non volevo, ma ho rovinato tutto. Io non ho mai smesso un istante di amarti.. Ma non potevo.. La foto.. E Stephie.. Ma poi.." Comincia a piangere e dentro di me sento fortissimo il bisogno fisico di stringerla al me per tenerla lontana dalle sue paure, dai suoi fantasmi.
"Shhh... Amore, lo so. Ho capito tutto troppo tardi, ma lo so."
La sua testa nell'incavo del mio collo, le sue mani intrecciate alle mie, io e lei lei ed io.
"Mechi mi ha raccontato tutto quando hai lasciato Albuquerque. Mi ha portato la foto con la scritta sul retro e da lì, con i ragazzi, abbiamo messo assieme i pezzi. Corbin è stato fenomenale, e poi Ashley e suo marito... Beh." Perché io, che di solito non sto zitto un attimo, sono senza parole?
Tira su con il naso e mi fissa. Dio quegli occhi di caramello.. Non smetterei mai di ammirarli.
"Sì, non so bene come, ma anche le ragazze hanno fatto un lavoro fantastico. Penso di dovere tutto a Lodo, Ashley e Mechi. Credo sia merito di tutti loro se siamo qui. Oh... Jorge. Mi spiace per tutto quello che hai passato." 
La abbraccio ancora e sto per baciarla quando entrano Lodo e Tomas con Ashley al braccio di uno che non ho mai visto, ma penso di sapere chi sia. 
"Tini!!! Mi hai fatta preoccupare!!! Come stai??? Hai sete???"
Lodo mi scansa via ed io sorrido mentre le osservo abbracciate. Due vere sorelle.
"Lodo io... Non so bene cosa abbiate fatto, ma so che VI DEVO TUTTO." E anche da qui la vedo commossa. 
"Shhhhh.. Oh non piangere che poi piango anche io.."
Ashley si avvicina al letto e Tini abbraccia anche lei.
"Adesso forse dovremmo parlare, però..." Sorride ed invita anche noi tre ad avvicinarci.
Lodo annuisce e sedendosi sul letto comincia.
"Mechi mi aveva chiamata con il satellitare, quando quel tipo di Albuquerque vi ha minacciati. Mi ha detto tutto, anche che tu avevi lasciato Jorge quando avevi letto il retro della foto. Non potevo avvisare Tomas e non potevo nemmeno restare a Milano a guardare. Per fortuna ad una serata ho incontrato lei." Indica Ashley e quest'ultima prosegue per lei
"Io ero in città per seguire il lancio della mia linea di cosmetici, quando ho visto Lodo. Frequentavamo lo stesso corso di recitazione qui a Londra, anni fa e non ci siamo mai perse di vista. La avevo beccata bella sconvolta, così mi sono fatta raccontare tutto. Quando mi ha detto che nel nuovo cast c'era Corbin, nella mia testa si è accesa una lampadina."
Riprende fiato e il tizio con lei continua il racconto:
"Io sono Chris, suo marito.. E sono anche il manager di Corbin. Così quando Ashley mi ha detto tutto ho chiesto a Lodo alcune cose sui vostri rapporti con la casa di HD01, perché sapevo che in qualche modo eravate legati a Lanzani e alla Camarena. Quando ho avuto un quadro sufficientemente chiaro, ho contattato Corbin e lui aiutato da Tomas e dagli altri ha messo a punto la parte più difficile della mia idea: reperire tutte le prove possibili per creare imbarazzo in HD01. Perdonatemi ragazzi, non è fine dirlo, ma la tresca fra i vostri ex ci ha salvati."
Sospira e sorride e Lodo continua 
"Esatto. Solo io, Mechi e Ashley avevamo un quadro completo di tutto, ma dovevamo capire come agire. Così Mechi ha contattato Stephie e ha prenotato l'hotel per tutti qui, si è prestata a fare da tramite fra noi ed i ragazzi ed era lei quella cui parlavo in inglese mentre elaboravamo il piano."
Vedo lo sguardo di Tini accendersi, come se avesse capito qualcosa.
"Giusto! Se aveste parlato spagnolo io avrei inteso che era Mechi e ti avrei riempita di domande, tu non sai mentire... E... Oh ragazze!" E stringe a sé Ashley e Lodo. 
Anche io comunque adesso ho capito perché Diego, Corbin e Mechi si comportavano in modo strano: se io e Tini ci fossimo incontrati prima della serata, sicuramente avremmo voluto chiarire e ciò ci avrebbe fatto perdere tempo prezioso per sistemare Stephie, Peter e la HD01. 
Messi a posto tutti i tasselli, arrivano giusto in tempo gli altri. 
Cande e Ruggero, Mechi e Diego e Corbin ed Alba. Sono momenti commoventi, che non so descrivere. Forse è perché Violetta ci ha fatto crescere insieme, forse è perché abbiamo caratteri nati per essere amici, forse è solo destino... Ma io non riesco ad immaginare la mia vita senza di loro. Ognuno, a modo suo, fa parte del mio cuore e, dal modo in cui Tini abbraccia e bacia tutti loro, capisco che per lei è lo stesso.
Tomas e Chris ci mostrano il video della serata che ci siamo persi, anche se è solo di poche ore fa. Sembra un povero morto di fame il CEO di HD01 mentre, rosso di imbarazzo, assicura a Chris che la compagnia avrebbe risarcito la Disney per intero e ognuno di noi per danno all'immagine.
Fisso l'orologio. Le 23.30. Guardo Tini.
"Devo ancora fare una cosa." C'è troppo vociare, così batto le mani e chiedo silenzio. 
"Tini, io non ho mai smesso di pensare a te e non ho scordato che giorno è oggi. Auguri amore mio." Prima che possa abbracciarmi, mi metto in ginocchio accanto al letto e le prendo una mano.
Sento Lodo emozionarsi e vedo Mechi alzarmi i pollici in su. Ragazze..
"Martina Stoessel, tutta questa storia mi ha insegnato che tu ed io possiamo affrontare TUTTO, se siamo insieme. Hai posto il mio bene prima del tuo e mi hai fatto capire che per me faresti ogni cosa, se servisse per proteggermi. Questo non deve ripetersi mai più, perché io voglio che 'io-te' diventi 'noi'. E vorrei sapere come sarebbe andare sempre sulla stessa barca, se lo vuoi anche tu."
Vedo un milione di emozioni negli occhi della ragazza più bella del mondo e so che per questo sguardo farei tutto. 
"Lo voglio."
Credo che qualcuno dei ragazzi mi abbia dato una pacca sulle spalle, ma in questo momento ho i sensi concentrati solo su di lei e su quel bacio che sta per arrivare. E non importa se saranno infiniti gli istanti precedenti... Volano mille parole silenziose e mille promesse d'amore tacite, prima che le nostre labbra si incontrino. E quando succede capisco che è la sola donna che vorrò baciare per tutta la vita, perché è la sola che mi trasmette tutto così. Amore, passione, scusa, grazie, gioia, energia, sostegno... Sono vagamente consapevole delle urla di gioia attorno a noi, ma penso solo a lei, a noi... A quello che sarà.

P.O.V. Tini 
Abbiamo passato una notte piacevolmente insonne tutti assieme e abbiamo visto sospendere Stephie e Peter stamattina. Abbiamo saputo dell'arresto del finto Harding e abbiamo firmato i nuovi contratti per il film. Io e Jorge ora stiamo insieme alla luce del sole e, per i miei 19anni, non potevo sperare in un regalo migliore. 
Adesso siamo a cena tutti assieme nella sala immensa del Four Season, ed io e Jorge abbiamo un annuncio da fare. Gli sussurro un "è ora" all'orecchio e lui mi bacia sulla tempia. È tutto ciò di cui ho bisogno. Mi alzo e mi godo la sensazione della seta argentata sul corpo: ho un abito lungo fenomenale, gentile dono del mio nuovo sponsor. 
Faccio tintinnare il mio flûte con un cucchiaino e chiedo silenzio con un sorriso.
"Amiche ed amici, compagni vecchi e nuovi, grazie infinite per essere qui con noi a festeggiare sia il nuovo contratto- applausi e apprezzamenti da parte di tutti- che il mio compleanno. -mi inchino leggermente quando volano fischi di apprezzamento-.
Come tutti voi sapete, la HD01 è stata più che generosa nei nostri confronti ed io e Jorge abbiamo preso una decisione. Non abbiamo davvero bisogno di tanto denaro, e abbiamo a cuore un certo progetto. Non entrerò nei dettagli perché non spetta a me descrivere quanto personale sia la storia alla base, ma da questa sera dichiaro ufficialmente aperta la fondazione 'We are all in this together', per la ricerca contro il cancro infantile ed il sostegno a bambini e famiglie."
Respiro profondamente e stringo la mano di Jorge, al mio fianco. 
"C'è una persona in particolare qui a cui devo l'ispirazione e la mia forza. Amore- e fisso Jorge- tutto quello che mi hai raccontato mi dà ogni momento la misura della tua forza d'animo ed integrità. Ti amo e sono certa che quello che stiamo costruendo insieme non avrà fine, finché qualcuno avrà da imparare dalla tua storia ed esperienza. Io sono fierissima di te, e Alejandro, Raphita ed i tuoi lo sono almeno quanto me. Grazie per avermi dato la possibilità di migliorare, anche con poco, la vita di questi bambini."
Scroscio di applausi, baci soffiati da Mechi e Lodo e, soprattutto, la sua voce al mio orecchio.
"Vieni via con me".
Nella bellissima e gioiosa confusione generale, ci ritiriamo e saliamo le scale che portano ai piani.
Jorge mi prende in braccio e, aperta una porta, mi fa attraversare così la soglia di una suite mozzafiato. C'è una sala immensa con pareti ad acquario, in cui nuotano decine di pesci colorati. Le finestre si affacciano sul Tamigi e vedo Londra illuminata. Sono commossa mentre mi rimette con delicatezza in piedi.
"È stupenda."
Jorge mi stringe a sé per la vita e guardandomi negli occhi sussurra:
"Se fosse così per sempre?"
Lo fisso. 
"Non ha importanza il panorama quando sono con te."
E nel momento in cui mi bacia e sento di nuovo quella scossa antica e sempre nuova fra noi, so che sarà così per sempre. 
"When love burns my soul, I walk the line" sono i versi della canzone che dolcemente si diffonde da casse che non vedo, mentre ci perdiamo, di nuovo, l'uno nell'altra. 
Il mio mondo è questo. Ed è perfetto.
   
 
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