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Autore: YuzuChan    08/02/2016    1 recensioni
Quanto sei disposta a spingerti per farti notare dal ragazzo di cui ti sei perdutamente innamorata? Saresti in grado di andare oltre le tue aspettative? Perché non farlo nel giorno del suo compleanno, con un regalo speciale?
Per quanto riguarda me… bhè… ero disposta a tutto, ma veramente a tutto, tanto che mi ero ritrova a servire un maniaco pazzoide e rischiare la vita sull’orlo di un precipizio, per recuperare lo zainetto, con suo interno il mio regalo speciale per Castiel
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dake (Dakota), Dolcetta, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Finalmente quella giornata terribile era giunta al termine.
Non vedevo l'ora di andare in camera mia, farmi una doccia e infilarmi nel letto per dimenticare tutto quello che avevo passato al centro commerciale...
Più ci pensavo e meno riuscivo a trattenere le lacrime. La mente e il cuore mi stavano chiedendo pietà per il troppo stress e la rabbia.
Cercavo di fare il meno rumore possibile, posando dolcemente le chiavi sul mobile e togliendo le scarpe, ma mia madre si era accorta subito del mio ritorno.
-Che cosa stai facendo? Non si saluta più in questa casa?- disse sulla soglia della cucina con in mano il mestolo di legno. Probabilmente stava preparando la cena.
-Ciao mamma- gli risposi senza degnarle di uno sguardo. Non volevo che mi vedesse in quelle condizioni, altrimenti sarebbe partita a farmi domande su domande, non avrei retto e...Sarei crollata.
-Cos'hai Yuzu? Ti senti male?-
-No sono molto stanca, ho camminato tanto-
-Capisco, riposati ora. Tra qualche minuto è pronta la cena-
-Scusami ma non ho fame ora. Vado a dormire-
-Ma...-
Non gli diedi più attenzione e corsi in camera, chiudendo a chiave la porta, appoggiandomi ad essa.
Finalmente sola.
Sola e lontano da tutti.
Lentamente scivolai a terra, con le gambe al petto e la testa appoggiata a loro, ripensando alle parole di Dake.

-... In cambio dei biglietti voglio che tu faccia una cosa per me...- disse Dake. La sua voce era decisamente cambiata, se prima era calda e sensuale ora suonava come un comando, una minaccia. I suoi occhi solitamente dolci e allegri erano taglienti e freddi come il ghiaccio. Aveva un sorriso inquietante.
Non riuscivo a stare tranquilla e iniziavo ad avere paura...
-Cosa vuoi da me?-
-Nulla di cui preoccuparsi. Devi solo farmi da schiavetta per un'intera settimana-
-Ma anche no! Scordatelo proprio!-
-Non sei nella condizione di rifiutare, hai accettato i biglietti-
-E allora riprendili!- gli dissi tirando i cartoncini neri.
-Tu forse non hai capito con chi hai a che fare-
-Si invece, con un stupido egocentrico maniaco-
-Attenta a quello che dici altrimenti...- disse prendendo il suo cellulare e mostrandomi una foto-... Farò vedere questa al tuo amico dai capelli rossi-
Non riuscivo a credere ai miei occhi. Le mie braccia erano intorno al suo collo e le mani di Dake erano sul mio viso. I nostri corpi vicinissimi, come i nostri volti. La foto era stata scattata quando eravamo sul punto di baciarci.
In quel momento ricordai di aver sentito il rumore di uno scatto fotografico, era stato lui.
Probabilmente aveva calcolato tutto, sapeva che lo avrei rifiutato, ecco il perche della foto. Aveva pensato a come potermi ricattare cosi da costringermi ad accettare tutto quello che voleva lui. Che viscido!
-Come hai potuto? Cancella quella foto e subito!-
-La cancellero se farai quello che ti ho detto. Dovrai essere la mia schiava-
-Mi fai schifo-
-Ancora un insulto e questa finisce in mano a Castiel. Ti darò un giorno per decidere-disse mettendo il cellulare in tasca e uscire dall'edificio, sghignazzando sapendo di non avermi dato molta scelta, ma solo del tempo per realizzare che per un'intera settimana sarei stata alla sua mercé.


Mi alzai dal pavimento, andai verso la scrivania dove stavo appoggiando il cellulare e i biglietti.
Guardandoli, sentivo un nodo allo stomaco. Come ho potuto finire in una situazione del genere? Semplice, tutto questo lo stavo facendo per Castiel, perche lui si accorga dei miei sentimenti. Solo questo riusciva a tranquillizzarmi un poco. Solo per lui, solo per una settimana, poi sarei stata di nuovo libera. Cosa poteva mai farmi fare? Pulire la sua tavola da surf? Pettinarlo? Dirgli quanto era affascinante per aumentare il suo stupido ego?
Andai in bagno per fare una doccia rilassante e mettermi a letto. Per non rischiare di pensare a ciò che mi aspettava l'indomani, presi il mio IPod e ascoltai per tutta la notte i Skillet. La sua voce forte, il suono deciso delle chitarre e il fracasso della batteria. Erano quasi le 22 quando riuscì a addormentarmi.
Il mattino seguente mi ero svegliata molto agitata. Speravo che ascoltando la musica tutta la notte non mi avrebbe permesso di pensare a nulla, invece non feci altro che agitarmi e svegliarmi di continuo con una stratta allo stomaco, tanto era il nervosismo.
Non mi andava per niente di alzarmi e uscire dalla mia camera. Guardai la sveglia sul comodino che segnava le 8:50, presi il cellulare e cercai il suo numero nella rubrica. Avevo il bisogno di parlare con Rosalya, volevo sfogarmi e magari con la mente un po più calma, avrei trovato anche una soluzione per uscire da questo incubo.
Dopo vari squilli, finalmente rispose alla chiamata:
-Pronto?- a rispondere al telefono non era la mia amica, ma un ragazzo che conoscevo molto bene.
-Lysandro, sono Yuzuyu-
-Ehi Yuzu, buongiorno! Hai bisogno di Rosa?
-Ciao... Si devo parlargli, è li con te?-
-No a dire il vero. Ieri sera ha lasciato il cellulare qui a casa mia, più tardi verrà a riprenderselo-
-Ah... Capisco- dissi un po delusa e Lysandro se ne accorse.
-Qualcosa non va, Yuzu?-
-No, tranquillo. Più tardi provero a richiamarla, grazie comunque Lys-
-Yuzu... E' successo qualcosa?-
Non so come faceva, forse era il suo animo gentile e sensibile a fargli intuire se c'era qualcosa che non quadrava.
-....-non sapevo cosa rispondergli. Come l'avrebbe presa se gli dicessi che sarò la serva di un pazzoide maniaco? Conoscendolo... Per niente bene e sicuramente lo avrebbe riferito a Castiel, questo proprio non potevo permetterlo. Soprattutto lui doveva rimanere all'oscuro di tutto. Cosi rimasi sul vago-... No, niente del genere. Avevo semplicemente voglia di parlare con Rosalya- dissi senza troppa convinzione.
Era inutile non ero in grado di dire bugie, nemmeno tramite un apparecchio elettronico.
-Sai perfettamente che non voglio sentire menzogne! Ti è successo qualcosa, vero?- mi aveva domandato, anche se la risposta la sapeva già- Scommetto che ha a che fare con Castiel, ho ragione?-
-Non proprio con Castiel ma.... Indirettamente centra di sicuro-
-Immaginavo. Senti non parliamo al telefono, incontriamoci al parco, cosi ne discutiamo a voce. Ti va?-
Non potevo vederlo in volto ma sentivo che era preoccupato per me dalla voce che era un po alterata.
-... Lysandro... Io non voglio... Coinvolgerti in questa storia assurda. Si è vero, è successo un piccolo casino e volevo soltanto parlarne con Rosalya e...-
-Yuzuyu! Sai che puoi parlare con me di qualsiasi cosa! Non mi sono mai tirato indietro quando eri in difficoltà e non lo farò di certo adesso. Voglio aiutarti-
Quelle parole erano ciò di cui avevo bisogno. La sua infinita dolcezza era disarmante e non sapeva che mi aveva reso felice.
Senza rendermi conto, alcune lacrime stavano solcando le mie guance e senza fargli capire che stavo piangendo, di felicita ovviamente, gli risposi semplicemente...
-..... Lysandro..... Grazie....-

  
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