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Autore: alcunesere_    08/02/2016    1 recensioni
Amethyst Corine Wilson è un Akull come la maggior parte degli americani. I suoi genitori e quelli del suo ragazzo, Jason Moore, lavorano con un'equipe a delle medicine che potrebbero rendere immuni gli esseri umani dalle malattie. La diciassettenne sembra vivere una vita normale e felice insieme a tutti i suoi amici ma l'incontro con un umano in particolare cambierà tutto. Perché si avvicina d'improvviso ad Amethyst? Perché Jason comincerà a comportarsi in modo strano? A cosa andranno incontro spinti dalla determinazione e la curiosità? L'equilibrio instauratosi tra umani ed Akull un paio di decenni fa verrà destabilizzato per sempre?
{Ho un sogno nel cassetto. Vorrei pubblicare un libro. Amo scrivere, è la mia vita. Ognuno ha un proprio modo per esprimere se stesso e questo è il mio. Spero che apprezzerete quel che ho da raccontare. Lasciate dei commenti e fatemi sapere cosa pensate ad ogni capitolo.}
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.

Ci stavamo dirigendo in mensa tutti insieme.
Io ero alla sinistra del gruppo. 
Alla mia destra Daniel teneva per mano Twinky che chiacchierava con Izzy del compito di letteratura inglese che avrebbero dovuto consegnare la prossima settimana.
Seguendo il flusso di studenti, ci mettemmo in fila per prendere da mangiare. 
La mensa della scuola era veramente grande e sembrava tanto quella di un ospedale.
Aveva le pareti completamente bianche. Le uniche cose che davano un tocco di colore erano i tavoli rossi e qualche cartellone appeso alle pareti. Inoltre verso il fondo vi erano delle scale che portavano a un secondo piano, delimitato da una ringhiera, con altri tavoli.
La luce entrava nell'enorme sala grazie alle ampie finestre sbarrate che si affacciavano su un cortile con un prato troppo alto. Avrebbero dovuto chiamare un giardiniere prima o poi.
Scossi la testa e mi avvicinai al bancone per prendere le posate.
- Pensi che Jason si faccia vedere? Non dovrebbe avere gli allenamenti di calcio a quest'ora? - mi chiese Daniel mentre prendeva quattro vassoi, distribuendone uno l'uno.
- Ha detto così nel messaggio. Dovrebbe spuntare da un momento all'altro. - dissi scrollando le spalle, sempre con un sorriso sul viso. 
Avanzammo in fila e prendemmo tutti un po' di pasta, una mela ciascuno e delle bevande.
- Avete sentito cosa è successo alla festa ieri sera? Ne parlano tutti. - chiese Izzy mentre ci sedevamo al solito tavolo.
- Ho sentito solo parlare di Savannah e Kreig. A quanto pare la ragazza facile per eccellenza gli ha dato un due di picche. - rispose subito Twinky mentre Daniel le baciava una guancia dopo aver bevuto un sorso della sua CocaCola.
- Ho sentito dire da mia sorella che in realtà è incinta. - aggiunse subito lui.
- Beh, non ne sono tanto sorpresa. Prima o poi sarebbe successo comunque. - affermai e Izzy trattenne una risata.
I discorsi si spostarono sul ballo d'inverno che si sarebbe svolto tra un mese, sui vestiti e sugli accompagnatori quando due mani si posarono sulla mia faccia, oscurandomi la vista.
- Buongiorno principessa. - mi venne sussurrato all'orecchio da una voce maschile più che familiare. Sorrisi d'istinto e mi girai subito verso il ragazzo che mi guardava con quegli occhi castani sempre così vivaci.
Mi alzai subito in piedi e gettai le braccia intorno al collo di Jason. 
- Ciao. -gli sussurrai mentre gli davo un lieve bacio sul collo.
- Tutte queste effusioni, ragazzi? Moore posa quel sedere sulla sedia e raccontaci un po' le novità della stagione calcistica. -
Si intromise Daniel, facendomi sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
Jason rise di gusto e si sedette con me in braccio.
- Sta tranquilla, piccola. Avremo tutto il tempo per noi. - mi sussurrò per poi cominciare a parlare con Daniel di tornei, eliminazione diretta, fuori gioco e cose così.
Tutto mentre io e le ragazze parlavamo degli impegni scolastici e del fine settimana.
Izzy voleva passare venerdì pomeriggio, sabato e domenica mattina alla SPA senza ragazzi.
Norah ovviamente non voleva lasciare Daniel e quindi pensava di affittare una casa in campagna per spassarcela tra noi passando le serate con marshmallow, camino, film e coperte.
Io preferivo invece andare a qualche festa e sentendomi dire ciò, Jason si oppose dicendomi che era d'accordo con Norah.
- Potreste anche far nevicare o ghiacciare l'erba così pattiniamo un po' sul ghiaccio, no? - propose quest'ultima tutta emozionata.
Io e Jason la guardammo male e lei sussurrò un flebile "scusa", sapendo benissimo che non ci piaceva parlare o usare in questo modo i nostri poteri.
Subito dopo la pausa pranzo avevamo tutti le ultime due ore di lezione.
Svogliati ci alzammo dal tavolo, svuotammo i vassoi e li posammo su un mobiletto al lato della porta di uscita. 
- Bene bene, il piccolo Danny si è messo con la grassona. - disse Savannah mettendosi davanti a noi con il gruppetto di amichette che sghignazzava dietro di lei. Daniel avanzò subito verso di lei, ma venne bloccato per le braccia da Jason, che essendo un Akull aveva molta più potenza. 
Daniel era invece un umano come Norah. 
Gli Akull erano degli umani geneticamente modificati due decenni prima. Solo i nostri genitori sapevano per intero la storia, che a noi giovani veniva raccontata solo al compimento dei 18 anni.
Non potendo muoversi Daniel inveì contro di lei.
- Prova a parlare ancora così di Norah e ti faccio vedere io! -
La mia migliore amica era sbiancata per la reazione del suo ragazzo e Savannah sorrideva di sbieco, avvicinandosi a lei.
Avanzai per proteggerla.
- La grassona qui, sei solo tu. Non dovresti cominciare a mangiare per due, ragazzina? Penso proprio che metterai su diversi chili. -
La provocai e colpii nel segno, vedendo il suo viso cambiare subito espressione. 
Jason e Izzy si girarono verso di me sconvolti e Savannah se ne andò stizzita, seguita dal suo branco di oche. 
I ragazzi mi fissavano ancora e scocciata sbuffai. 
- Che c'è? Almeno adesso sappiamo che è davvero incinta. -
Avanzai e mi diressi al mio armadietto, seguita dalle risate dei miei amici.

                                        * * *

Il suono della campanella ci fece correre fuori dalla scuola strepitando. Arrivata al parcheggio salutai Norah e Daniel con un bacio sulla guancia, mi voltai cercando Izzy con lo sguardo e la vidi in braccio a Chad.
Sorrisi nel vederli così felici.
Chad andava al primo anno di università, dall'altra parte del paese, in California, e oggi deve averle fatto una grande sorpresa.
Appena si staccarono e si accorsero di me, li salutai agitando una mano e poi andai incontro al mio ragazzo, appoggiato con la schiena al suo SUV.
Era davvero bellissimo col vento che gli scompigliava i capelli castani. 
Indossava il giubbotto della squadra di calcio della scuola, sotto una maglietta bianca, un paio di jeans attillati e un paio di vans.
Mi passai una mano tra i capelli e camminai verso di lui mentre le farfalle allo stomaco facevano su e giù e il mio cuore batteva all'impazzata.
Una volta arrivata di fronte a Jason, si staccò dall'auto e fece due passi, venendomi incontro.
Mi poggiò le mani in vita e mi attirò a sé, sorridendomi in quel modo che tanto mi faceva impazzire.
Alzai lo sguardo per incontrare il suo e gli posai le mani sul petto.
Un calore mi pervase e mi alzai in punta di piedi per baciargli le labbra ma da scemo qual era, non aveva intenzione di abbassare il viso.
- Nana. - rise di me, facendomi mettere il broncio. Cercai di allontanarmi ma mi teneva stretta a lui.
- Lasciami stupido! - borbottai, dandogli un colpo sul petto.
Mi mordicchiò la guancia e poi mi baciò sulle labbra. 
- Non ti lascio, piccola. -
Mi diede un'altro bacio e aggiunse: - Mai. -
Il mio cuore cominciò a battere velocissimo e così lo baciai ancora e ancora fino a rimanere entrambi senza fiato.
Con l'affanno, ci staccammo l'uno dall'altra ed entrammo in macchina.
- Allora, dove mi porti? - chiesi curiosa mentre mi allacciava la cintura di sicurezza.
Sorrisi al suo gesto. Era sempre premuroso nei miei confronti ed amavo tutto ciò.
- È una sorpresa e non ho intenzione di dirti nulla. - disse ricambiando il mio sorriso e mettendo in moto.
Mi tolsi immediatamente i guanti, visualizzando nella mia mente tanti fiocchi di neve sulle nostre teste.
Sentii accendersi dentro di me un fuoco che sentii cristallizzarsi. Ogni molecola dentro di me fremeva per poi immobilizzarsi e diventare di ghiaccio. 
I miei muscoli cominciarono così a rilassarsi e sospirai in estasi, mentre tutto intorno a noi, dentro la macchina, si ricopriva di bianco.
- Non ce la facevi più a trattenerti, vero? - mi chiese, ridendo.
- È la nostra natura, Jaz. Non so ancora come fai a trattenerti per così tanto tempo. -
Ero quasi in trance per quanto mi sentivo rilassata.
- Perché sono più forte di te, nana. -
- Ma non credo proprio. -
Gli feci la linguaccia e scosse divertito la testa.
Accese la radio mentre le canzoni dei The Fray cominciavano a risuonare, accompagnate dalle nostre voci stonate e le nostre risate.
Tutto il tragitto andò avanti così per mezz'ora fin quando non mi addormentai.
Mi sentii scuotere e chiamare da lontano, quando la voce si fece più nitida e vicina.
- Piccola, svegliati. Siamo arrivati. - mi sussurrò all'orecchio Jason. 
Aprii un occhio e poi un altro, stropicciandoli e mettendo a fuoco la sua figura.
- Mh? - riuscii solo a dire.
- Non penserai che ho fatto tutta questa strada solo per farti addormentare! - rise e poi continuò: - Ah, comunque grazie per la bufera di neve. Cos'hai sognato? -
A quella domanda, arrossii violentemente e gli passai una mano tra i capelli per scrollargli di dosso tutti quei fiocchi bianchi gelati.
- Nulla di importante. - risposi ancora con la voce impastata dal sonno mentre lui scuoteva la testa divertito.
Mi prese per la mano con una e mi aiutò a scendere dalla macchina, posandomi l'altra sugli occhi.
- Se mi fai cadere, giuro che non torni a casa vivo! - esclamai, trattenendo a stento una risata.
- Fidati di me. - controbatté lui, conducendomi una decina di passi più avanti.
Mi lasciò libera di vedere quel che avevo davanti ed ero rimasta così stupita da portare una mano all'altezza delle mie labbra.
Il mio cuore perse un battito, forse anche di più.
Lo spettacolo che avevo davanti era davvero incredibile, mozzafiato.

CIAO A TUTTE!!!! 
Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate! Ho un bel progetto in mente quindi lasciate tante recensioni con le vostre opinioni/critiche! 
Baci xoxo
   
 
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