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Autore: _happy_04    09/02/2016    4 recensioni
Conan è arrivato alla soluzione del caso, ed è pronto per mettere fine ai giri dell'Organizzazione Nera, ma c'è un imprevisto: Vodka è andato da Ai per farla tornare tra i corvi... la ragazza accetterà? Questo potrebbe essere il capolinea per il Detective dell'Est...
--tratto dal testo--
"Io non le do' mai retta, ma la mia vocina interiore mi dice che stavolta sarà diverso, che stavolta ci sarà un motivo in più per contrastare e rischiare. O per accettare e tornare al lato oscuro. O forse, più semplicemente, voglio smettere di cercare di mimetizzarmi nel bianco del foglio nonostante io sia il nero di seppia. Forse voglio solo rassegnarmi al fatto che il nero non viene più via dal cuore."
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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  1. La ragazza in nero

 

[(Conan)]

 

Sono le otto, e Ai non è ancora entrata in classe. È strano per lei, non è una ritardataria. Ma forse avrà semplicemente avuto qualche problema, tipo “non trovo la mia gonna” o qualcosa del genere.

Otto e cinque. Tutto sommato, ancora accettabile. Forse c'è traffico.

Otto e dieci. Okay, ora inizio a preoccuparmi. La gonna che cercava sarà finita nell'ultra spazio? O magari le macchine sono ferme in coda? Non resta che aspettare ancora.

Otto e un quarto. Ora sono sicuro che c'è qualcosa che non va. Per quanto lontana possa essere questa gonna, o per quanto otturata possa essere la strada, non è da Ai fare così tardi. Controllo il cellulare, per controllare se mi ha scritto: di solito quando fa assenza, mi invia un messaggio per farmi avvertire la maestra. Ma non c'è nessun suo messaggio. Ci sono le conversazioni con Ran, con Ayumi e con Mitsuhiko, ma di Ai non c'è neanche un messaggio.

Improvvisamente, qualcosa di piccolo e leggero mi colpisce la schiena, facendomi sobbalzare. Quando mi chino per prendere la pallottola di carta e la apro, ci trovo scritto a caratteri quasi cubitali: DOV'E' HAIBARA?, con la firma di Mitsuhiko. Con lentezza, mi volto, per non farmi beccare dalla maestra, e il mio amico mi guarda preoccupato. “Dov'è andata a finire Haibara?”

Mi si secca la bocca, ho o stomaco in agitazione. I piacerebbe rispondergli che è tutto a posto, che Ai sta venendo, che è rimasta a casa, o, in qualunque altro modo, dirgli che Ai sta bene e non c'è nessun problema. Il punto è che non ne sono sicuro neanch'io. Così, molto semplicemente, scrollo le spalle. Mitsuhiko passa da uno stato di delusione, di tristezza, di preoccupazione, di sicurezza... e alza la mano. “Maestra, posso andare in bagno?”

La maestra si volta, con quel suo adorabile sorriso da angelo. “Mitsuhiko, questa è la prima ora, le sai le regole, no?”

“Lo so, ma...” Mitsuhiko si porta le mani alle cosce. “...è tanto, tanto urgente...!”

La maestra lo guarda un po'. Conoscendola, prima gli dirà 'Lo so, ma...', poi diventerà una signorina Hulk e griderà 'ALLA PRIMA ORA NON SI ESCE!!!', facendo venire i capelli bianchi a tutti gli allievi. Invece, anche se è un po' buia in volto, dice seccata: “Vai.”

Probabilmente tutti quanti avevano le mie stesse aspettative, perché rimaniamo tutti immobili, senza parole, della serie '...eh? che cosa..?...', come se la maestra avesse scritto alla lavagna '4000 triliardi x 634 ziliardi'.

Invece Mitsuhiko esce dall'aula (leggasi sfreccia a velocità supersonica) impassibile in volto, come se si aspettasse quella reazione dalla maestra.

 

[(Mitsuhiko)]

 

Cavolo, la maestra se l'è bevuta sul serio. Non pensavo di valere così tanto come attore. Ma adesso non è questa la mia priorità. Devo trovare Haibara. Il pensiero che possa esserle successo qualcosa mi manda nel panico. È mia amica, le voglio bene, non voglio che le succeda niente di male. Cioè... per me è un po' più di un'amica. Ma non è questo il punto. Lei è una dei Detective Boys, ed è nostro compito proteggerci a vicenda.

“Haibara! Haibara, dove sei?” comincio a urlare in giro per i corridoi, nella speranza che mi senta. Ma nessuna risposta. “Haibara, Haibara, sei qui?” urlo fio a lacerarmi la gola. Spero solo che lei stia bene...

All'improvviso sento un rumore di passi, passi di bambino... di un bambino della stessa stazza di Ai. Allora è arrivata! Sono sollevato. “Haibara!”

“No, non sono Haibara.” mi risponde una voce... che infatti non è la sua. Dall'ombra esce Conan, con le sue scarpe rosso fiammante di sempre.

Il mio umore cade di nuovo per terra. “Per caso hai trovato Haibara?”

Il mio amico scuote la testa. “No, mi spiace. Sono stato scelto dalla maestra per venirti a chiamare. Eri 'in bagno' da più di mezz'ora, sai?”

Alzo la testa, nonostante le mie speranze siano tutte sul pavimento. “L'avevi capito subito, vero?”

“Già. Vieni in classe. Non sia mai vengano a cercarci anche Genta e Ayumi. Si farebbe una gran confusione.”

 

[(Conan)]

 

Povero Mitsuhiko. Avevo sempre saputo che era innamorato di Ai dalla seconda, ma vederlo star così male per colpa sua mi fa sentire in colpa. Probabilmente, se quel giorno di tre anni fa fossi rimasto con Ran invece di seguire quegli scambi di soldi sporchi, niente di tutto quello che è successo in questi ultimi tre anni sarebbe successo. Io sarei rimasto Shinichi e mi sarei fidanzato con lei, non avrei neanche avuto rapporti così stretti con Ai Haibara è con l'Organizzazione, Mitsuhiko e Genta avrebbero continuato ad amare Ayumi, che sarebbe rimasta la loro principessa, e io non mi ritroverei a fare il countdown per il mio ritrovamento da parte dell'Organizzazione, e ognuno avrebbe continuato a vivere la sua vita. E invece.

Ora che ci penso, anche Haibara è perennemente braccata dall'Organizzazione, forse anche più di me. Un pensiero che mai avrei voluto avere mi si fa strada nel cervello. E se... no, non lo farebbe mai. Ma se fosse? C'è un solo modo per scoprirlo. Alzo la mano. “Maestra Kobayashi, posso andare in bagno?”

“No Conan, non ci casco unna seconda volta.”

“È urgente...”

“Ho detto no.”

“Me la sto facendo nei pantaloni...”

“HO DETTO NO!!” Eccola qui, la signorina Hulk che fa sussultare tutti quanti. Non mi resta che aspettare la quarta ora, quando andremo nel laboratorio di informatica.

 

[(Conan)]

 

Le ore passano interminabili, a parlare di cose di cui ho parlato quando ho frequentato per la prima volta la quinta elementare. Finalmente suona la quarta campanella, e la maestra ci porta al laboratorio dei computer. Era ora! Ho bisogno di soddisfare il dubbio tremendo che ho nel cervello. Scelgo una bella postazione in fondo all'aula e, non appena mi siedo, comincio ad armeggiare febbrilmente sul computer. Non appena cerco di aprire internet, sullo schermo compare un segnale di attenzione e COMPUTER NON CONNESSO ALLA RETE. IMPOSSIBILE SVOLGERE RICERCHE. Questa non ci voleva, ma so già come rimediare. Imposto il mio telefono sulla modalità 'router wi-fi' e connetto il computer: in quattro e quattro otto digito sul motore di ricerca il sito del comune, e usando l'account di Kogoro accedo alle registrazioni delle telecamere di sicurezza. La mano mi trema all'improvviso, sospesa sul pulsante del mouse, ho quasi paura di vedere. Perché se i miei dubbi fossero fondati.... beh, sarebbe una gran tragedia. Ma non sapendolo è ancora peggio, perché non potrei agire in nessun modo. Sono appeso tra due verità, nessuna delle due conveniente. Non ho altra scelta. Prendo un respiro e, sena pensarci, abbasso il dito.

Sul desktop si apre un'altra finestra, con il pulsante 'stop' in basso, e più in alto si vede un video: Haibara gira l'angolo, e Vodka le punta una pistola alla tempia. Un attimo... Vodka? Il sangue comincia a circolarmi più veloce nelle vene, bollendo dentro di me.

Il video, nel frattempo, sta continuando. Haibara fa la bambina spaventata, che frigna e strilla. Grande, Haibara... ma Vodka la scopre subito. I due conversano per tre secondi, ma poi lei spalanca gli occhi, come se il mondo le fosse caduto addosso. Che cosa le avrà mai detto, quel...? All'improvviso, lui le porge una valigetta e un sacchetto di carta. Haibara alza gli occhi, decisa... e afferra la valigetta, per poi andarsene con Vodka. E il mio intuito mi dice che la valigetta risale ai tempi dell'Organizzazione, e nel sacchetto di carta c'è l'antidoto definitivo all'Apotoxin. Il sangue mi sale alla testa, non ci capisco più niente, c'è solo un pensiero, che è il più terribile di tutti.

“Conan?” La voce della maestra fa eco nella mia testa. Tutti i ragazzi si sono radunati al mio computer, incuriositi dalla mia navigazione in internet, e la maestra è venuta a rimetterci ai nostri posti. “Lo sai che non si può navigare in rete senza il permesso, vero?”

“Chissenefrega?” rispondo, brusco. I miei compagni si sono ammutoliti. Una scintilla di rabbia ha iniziato a brillare negli occhi della maestra. “Conan, da bravo, chiudi internet e fai il tuo lavoro di Powerpoint.”

Non dovrei dire quello che sto per dire, ma ho la testa così vuota... che la mando a quel paese con una parola che non sto qui a ripetere.

“Conan” adesso il tono della maestra non ammette repliche. “ti sto dicendo che non devi parlarmi con un linguaggio del genere e che devi tornare a fare il tuo lavoro.”

“E io ti sto dicendo che non me ne frega un cavolo!” ringhio. Poi, senza aspettare risposta, mi metto lo zaino sulla spalla destra e esco a rotta di collo.

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ANGOLO DELL'AUTRICE
ciao a tutti!!
partiamo col dire che mi scuso con tutti per essere mancata per così tanto tempo -_-
io vi avevo avvertito, ma mi scuso lo stesso
spero di poterlo aggiornare più spesso stavolta *-*
un bacio a tutti quanti!
<3, _happy_04

   
 
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