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Autore: HakunaMatata_3    12/02/2016    4 recensioni
Dal primo capitolo:
Appena rientrato, Joe si leva il camice e prende dal cassetto della scrivania due cornetti e due caffè enormi.
"Allora? Come stai?" mi chiede dopo aver scaldato il tutto con un colpo di bacchetta.
"Oh, andiamo, Joe! Come potrei stare, secondo te? Oggi è… "
"Venerdì. Grazie a Dio è venerdì. La solita storia" mi interrompe lui, liquidando tutto con un gesto della mano. Scuoto il capo.
"Tu proprio non capisci" gli dico.

Rose Weasley, 25 anni, Indicibile. Felicemente fidanzata, ha un lavoro che adora e una famiglia che le vuole bene.
Scorpius Malfoy, 26 anni, Spezzincantesimi. Felicemente single, ha un lavoro all'estero e una famiglia che non vede da anni.
Ma il letale morso di un Nundu africano sconvolgerà le loro vite.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lorcan Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Venerdì, 21 febbraio 2031
 
<< Evanesco >> ordino puntando la bacchetta contro il tavolo del salone. Tutti i documenti, i libri e le ricerche che vi erano sopra svaniscono all’istante, appello tutte le porcellane che ho e le dispongo ordinatamente sul tavolo. Indosso i guanti invernali e gli occhiali sole. Rendo imperturbabili tutte le porte di casa e quella d’ingresso. Mi punto la bacchetta alla gola e sussurro Silencio. Sono pronta.
L’urlo che emetto si diffonde nell’aria senza essere sentito, afferro un piatto e lo scaglio contro il pavimento. Si spacca in due, poi viene raggiunto da altri piatti e bicchieri. La gola mi brucia, nonostante non ne esca un filo di voce, ci sono schegge e cocci rotti ovunque. Sto per scagliare contro il muro una bella caraffa di vetro, ma qualcuno suona alla porta. L’orologio mi dice che sono le sette e mezza e io non sono affatto pronta a ricevere ospiti. Corro alla porta e un sorriso a trentadue denti fa mostra di sé dallo spioncino. Scuoto la testa e apro la porta a mia cugina, che inorridisce appena vede in che stato riversa il mio salotto.
<< Sei in anticipo di mezz’ora >> le spiego, ma la voce non mi esce. Mi punto la bacchetta alla gola e ripeto la frase.
<< Sarei venuta anche prima, ma i clienti sembravano voler dormire al negozio >> sbuffa lei, camminando sulle macerie di quello che era il mio servizio di piatti. Levo guanti e occhiali e la seguo.
<< Vuoi rompere altro o continui dopo avermi raccontato di Mark? >> chiede gettandosi sul divano.
<< E tu che ne sai? >>
<< Lorcan >>. Ovvio.
La raggiungo sul divano.
<< Non lo so, Rox. E se avessi sbagliato? >>
<< Sì che hai sbagliato. Hai sbagliato ad accettare il suo invito a cena l’anno scorso. Non voglio passare per razzista, ma lo sai che queste cose non vanno bene. Viviamo nell’era della scienza, i Babbani sono sempre meno propensi a credere alla magia e se era difficile prima figurati ora >>
<< Allora sono destinata a rimanere sola a vita >> butto lì con leggerezza, senza far trasparire il panico nella mia voce.
<< Troverai qualcuno, Rose, tutti lo trovano. Persino Molly tra poco si sposa, c’è speranza anche per te >> mi risponde Roxanne facendomi la linguaccia.
<< Sempre carina, Rox, sempre carina >> ribatto ironica.
<< Per servirla. Credo che dovresti rendere nuovamente abitabile questo buco che chiami casa >>
<< Lascia stare casa mia e apparecchia >> rispondo svogliata mentre, con un colpo di bacchetta, metto tutto in ordine. I piatti e i bicchieri, perfettamente integri, ritornano al loro posto. Guardo la brocca con risentimento (la spaccherò un altro giorno) prima di riempirla d’acqua. Prendo dalla dispensa la zuppa pronta che ho comprato da Tesco dopo essere tornata dal San Mungo e inizio a riscaldarla.
<<  Non volevi il sushi? >> chiede mia cugina avvicinandosi a me. << Ho fatto una fila immensa per poterlo pre- >>
<< Sei viva? >> la interrompe una voce proveniente dalla mia camera da letto.
<< Miseriaccia >>.

<< Ripetilo >> chiede Roxanne divertita.
<< Te l’ho già raccontato due volte >> sussurro inviperita, mentre verso di malagrazia la zuppa in un piatto. Prendo un cucchiaio e porto il tutto in camera mia.
<< Grazie >> mormora Scorpius Malfoy senza guardarmi.
<< Se ce la fai ad alzarti, puoi raggiungere me e mia cugina Roxanne in salone >> gli dico cercando di sembrare cordiale. << Altrimenti puoi restare qui e passo dopo a prendere il piatto >>
<< Bene >>
<< Bene >>. Mi chiudo la porta della stanza alle spalle e torno in cucina, dove Roxanne continua a sghignazzare mentre dispone il cibo in tavola.
<< Hosomaki, nigiri >> elenca. << Tempura di gamberi e verdure, l’amante a letto… >>
<< Smettila, ti prego >> le chiedo.
<< Solo quando mi avrai raccontato di nuovo cosa ci fa qui >> sorride beffarda. La odio.
<< Ha avuto un incidente, l’ho incontrato al San Mungo, non ha dove stare, hanno fatto leva sulla mia bontà, lui si è opposto, l’hanno sedato, l’hanno scaricato qui più o meno un’ora fa >> ripeto per la terza volta con voce monotona.
<< Non smetterò mai di riderne >> sghignazza Roxanne rubandomi un hosomaki all’avocado dal piatto.
<< E io di piangerne >> sospiro.

*
Dopo mesi passati nella foresta a mangiare tonno e carne in scatola, questa zuppa precotta mi sembra il piatto di uno chef pluristellato. Scuoto la testa e allontano il ricordo dell’Africa, mi concentro sulla stanza. Sono su di un letto matrimoniale abbastanza comodo, il copriletto è blu. Le pareti attorno a me sono color indaco. Il lumino alla mia sinistra è azzurro. Le tende sono dello stesso blu del copriletto. L’armadio è dello stesso azzurro del lumino. Mi sento soffocare.
<< Weasley >> la chiamo a voce bassa.

<< Guaritore Shepard, si sta svegliando >>.
Apro gli occhi, ho un mal di testa lancinante. Vedo solo il bianco del soffitto e una ragazza dai capelli rossi che mi guarda fisso. << Tu? >> chiedo incredulo dopo averla riconosciuta. Sono anni che non la vedo e se il dolore alla testa non fosse così atroce penserei di essere in un sogno. O di essere morto.
<< Aspetta, tirati su >> fa lei aiutandomi a sollevare la schiena. Che scherzo è questo?
<< Lavori al San Mungo? >>. È l’unica spiegazione plausibile. Lei sorride.
<< Assolutamente no. Sono un’Indicibile >>.
Indicibile. Mi ricordo qualcosa che ha detto un Guaritore riguardo un’Indicibile che mi aveva riconosciuto e, pare, salvato la vita. Ci scommetto che è lei.
<< Sei venuta a riscuotere? >> chiedo sarcastico.
<< Prego? >>
<< Pare ti debba la vita >>. Rose Weasley scoppia a ridere. Un Guaritore entra e la saluta, poi si avvicina a me.
<<
Lumos. Segua la luce con gli occhi, signor Malfoy. Ancora. Perfetto >> annota qualcosa su una cartellina, poi controlla il tubicino che ho dietro la schiena. Lo stacca.
<< E il morso e a posto, beva questa pozione e avrà una schiena quasi come nuova in un paio d’ore. Mmm. Gli esami sono a posto. Ora le cambio la fasciatura per il fianco, osservi bene come si fa, signorina >>. Perché un’Indicibile dovrebbe saper fasciare un fianco?
<< Mi dici che ci fai qui? >> le chiedo fissandola. È cambiata parecchio. Ha messo su qualche kilo, non ha più l’aria da “manico di scopa” che aveva a scuola e sta davvero bene. Ha i capelli più lunghi - scarmigliati come sempre -, gli occhi azzurri brillano come al solito, le lentiggini sembrano essersi moltiplicate. Sul collo c’è il segno di una recente ustione.
<< Ti porto a casa >> mi risponde distogliendo lo sguardo e arrossendo.
<< Eh? >>
<< La sua amica si è offerta di prendersi cura di lei finché non sarà guarito >> mi spiega il Guaritore. << Il gesso va tolto tra venti giorni, può levarlo qui al San Mungo. Dal fisioterapista per un mese, poi gliene indicheremo uno Babbano davvero bravo >>.
<< È uno scherzo? >> chiedo al Guaritore.
<< Certo che no, signor Malfoy >>.
La Weasley sembra offesa. << Per me puoi rimanere anche qua >> mi dice.
<< Dev’esserci un altro modo >> insisto. Non posso restare in ospedale solo per un braccio ingessato e un’ustione. E non ho più la mia tenda in Tanzania, mi hanno mandato un gufo dalla banca dicendomi di avermi sostituito. Di andare dai miei non se ne parla e non ho abbastanza soldi per una camera al Paiolo Magico.
<< Sei un ingrato, Malfoy >> sibila lei risentita.
<< Non credo ci siano alternative, signor Malfoy. Beva queste due pozioni: una è per sanare la ferita da morso, l’altra per renderle più agevole il trasferimento >>.
Guardo male il Guaritore e ingollo la prima pozione. Il mio sguardo passa a Rose Weasley. Corrugo la fonte prima di bere. Il suo sguardo azzurro è l’ultima cosa che vedo prima di perdere i sensi.

<< Eccomi >> mi dice sforzandosi di sorridere. << Com’era la zuppa? >>
<< Ben riscaldata. Non… non riesco ad alzarmi >>. È difficile chiederle aiuto direttamente. La Weasley annuisce e si avvicina per darmi una mano, mi tira su con un po’ di sforzo e si offre di accompagnarmi in salone. << Okay >> le dico, poi mi aggrappo a lei.
Entriamo nel piccolo salone e mi accascio sul divano.
<< Guarda un po’ chi abbiamo qui >> mi saluta allegra Roxanne Weasley.
<< Ehi, la Weasley non-rossa! >> sorrido al suo indirizzo. Ho battibeccato qualche volta anche con lei, la ricordo simpatica. Lei scoppia a ridere. << Sempre in forma, Malfoy! >> mi deride.
<< Vuoi qualcosa da bere? >> si intromette Rose.
<< No, grazie >>
<< Okay >>. La vedo avvicinarsi al tavolo della cucina e riprendere a mangiare con sua cugina.
<< Quindi, Mark? >> le chiede Roxanne.
<< Ancora, Rox? Non c’è nessun quindi, è un Babbano! Siamo inconciliabili. Siamo stati insieme, è stato bello, ma è giunto il momento di voltare pagina >> risponde Rose.
<< Così ti voglio, ragazza. Passando a cose più importanti: che film danno alla TV? >>.
Corrugo le sopracciglia sentendo quelle parole, poi prendo a guardarmi per bene intorno: siamo in un microscopico appartamento; il salone e la cucina sono un tutt’uno, c’è solo la camera da letto dove alloggio io e un bagno. Le pareti sono ricoperte di fotografie: con i genitori e il fratello, con Roxanne, con tutta la famiglia, alla consegna di un premo che Rose esibisce con aria vittoriosa, a una specie di conferenza stampa nella quale stringe a sé un libro. Alla mia destra c’è un enorme scaffale pieno di libri, alla mia sinistra un finestrone dà sulla strada, sotto c’è una cassapanca anch’essa trasudante libri e cartelline portadocumenti. Di fronte a me, attaccato al muro di mattoni a vista, c’è una sorta di specchio nero rettangolare: la TV cui allude Roxanne. Sotto c’è un mobiletto bianco con su delle scatoline di plastica e la bacchetta per accendere la TV.
<< Niente film, stasera. Devo lavorare >>
<< Andiamo, Rose! Sei stata con quel topo tutta la notte, ti meriti un po’ di riposo >>. Mi chiedo chi mai potrebbe insultare un ex definendolo “topo”, ma lascio perdere.
<< Lascia stare Eloise >> le risponde Rose e io continuo a non capirci niente. << Non sono in vena, tutto qui >>
<< Sei una noia, Rose. Io e Dominique abbiamo appuntamento con Lily al bar alle undici, se ti va di venire sai dove trovarci >>
<< Lavoro un po’ e poi vado a letto, è stata una giornata infinita >>.
Le sedie stridono sul pavimento, Roxanne si avvicina a me per recuperare la giacca lasciata sullo schienale del divano e mi dà una pacca sulla spalla.
<< A venerdì prossimo, Malfoy >> mi saluta.
<< Ciao ciao >> rispondo e m’incupisco al pensiero di dover passare qui così tanto tempo. Roxanne entra nel camino accanto al finestrone, dice “Villa Conchiglia” e svanisce lasciandosi dietro una scia di fuliggine. Rose traffica un po’ in cucina, poi si siede accanto a me porgendomi un bicchiere di vino rosso.
<< Vuoi ubriacarmi e sedurmi, Weasley? >> dico senza pensarci. Sta’ zitto, idiota.
<< Oh, sicuro. Non so cosa mi attrae di più: il fatto che indossi il mio pigiama magicamente ingrandito, il tuo braccio ingessato o le pustole dietro la schiena >> ribatte lei tranquilla. Rido.
<< Sono ridotto proprio male, eh? >>
<< Io avrei potuto fare di meglio, se gli insegnanti non si fossero intromessi ogni volta >>
<< Serata ricordi di Hogwarts? Malinconica, la ragazza! >>
<< Per niente, devo lavorare. Sai cosa sono i film? Te ne metto uno? >>

Rose mi ha acceso la TV, mi ha spiegato come si usa il telecomando e mi ha detto di chiamarla solo in caso di necessità. Poi si è seduta al tavolo dietro al divano dove sono steso e si è messa a trafficare con un calderone. Quando avevo udito qualcosa di vetro rompersi mi era venuto un colpo, ma Rose sembrava tranquilla e l’avevo lasciata fare. È da due ore che non proferisce parola, così continuo a guardare il film e a ridere per qualche battuta. Un trillo acuto proveniente dalla mia destra mi fa sobbalzare per la seconda volta e penso che, se continua così, morirò d’infarto nel giro di poco. Rose sospira pesantemente e si avvicina al luogo dal quale proviene il rumore.
<< Pronto? >> dice a un aggeggio di plastica che si è portata all’orecchio. Cerco di rievocare il ricordo del nome, ma mi sfugge.
<< Sì, ero a pranzo da Lorcan e Joe, mi ero dimenticata di avvertirla… Andiamo, mamma, lo sai che non… sì… okay… sì, mamma, ho capito. Okay, a domenica… non lo so, il più tardi possibile, oggi è stata una giornata assurda… okay, ti telefono io. Buonanotte, saluta papà. Ciao >>. Rose posa l’aggeggio e torna al trafficare in cucina. Ogni tanto la sento borbottare un “qua va la radice di zenzero, qua un altro po’ di essenza di Ricordella” e cose del genere. Mai sentito parlare dell’essenza di Ricordella. Dopo un po’ Rose mi dice che è ora di andare a dormire, poi entra in bagno. Sospiro e mi alzo dal divano con qualche difficoltà e mi guardo intorno. Il tavolo è vuoto e sistemato, il calderone è sparito, non c’è nessuna traccia del vetro rotto di prima.
<< Ma che combinavi? >> le chiedo una volta uscita dal bagno.
<< Preparavo una zuppa >> mente sorridendo. << Il bagno è tutto tuo. Buonanotte >>
<< Zuppa, come no. Buonanotte >>.
Una volta uscito dal bagno, vedo la Weasley stesa sul divano con una coperta addosso e la sveglia sul tavolino del telefono. È a pancia in giù e studia un paio di carte, piuma auto inchiostrante in bocca e un paio di occhiali sul naso.
<< Mi spiace privarti del letto >> dico nella penombra della casa. Lei sobbalza.
<< Dormo spesso sul divano, non preoccuparti >>
<< Altri pazienti del San Mungo caritatevolmente accolti? >> la schernisco. Lei mi guarda sorridendo: << Solo quelli che non fanno di tutto per irritarmi >>.
<< Allora perché sono qui? >> chiedo. La vedo posare le carte e la piuma sul tavolino, si prende tutto il tempo prima di dirmi: << Perché sei solo >>. Non lo dice per offendermi, è una constatazione. Sorrido.
<< O perché lo sei tu? >> insinuo. Sorride anche lei.
<< E perché lo sono anche io >>.
Annuisco.
<< Buonanotte, Weasley >>
<< Buonanotte, Malfoy >>.



Il titolo del capitolo è preso dall'omonima canzone di Laura Pausini.


CIAO A TUTTI!
Sono molto molto di fretta, quindi vi chiedo soltanto: cosa ne pensate di questa nuova convivenza? Che risultati avrà? Che ve ne pare di Roxanne? Io la adoro *-*
Ci tengo tantissimo a ringraziare tutte le persone che hanno inserito “Grazie a Dio è venerdì” tra le seguite (90110alheka, Dany_skywalkerfraneraJuliet80LadyAlaska_LoStregattoLux_PotterheadninfadafneRosewhite93Rosie MalfoySiverRoseValeria_Granger, Zindziswa), tra le preferite ( cla_malfoy_jackson, coolkids, ottaviaolimpia, Vin94, Zenza) e, soprattutto, le fantastiche Rosie Malfoy, Valeria_Granger, Vavvi96 e coolkids che hanno recensito gli scorsi capitoli. Un altro mega grazie (eccolo: GRAZIE *-*) va ad alheka, che mi ha inserita tra i suoi autori preferiti <3
A venerdì prossimo!
  
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