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Autore: Tinucha    13/02/2016    2 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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POV RUGGERO
Rientro a casa verso mezzanotte sentendo già dal pianerottolo due voci gridarsi l'una contro l'altra. Chiudo gli occhi provando a rimanere calmo e facendo finta di niente. << MI HAI ROVINATO LA VITA, TU E LE TUE FOTTUTE BUGIE! FINGEVI CON ME SPASSANDOTELA CON LE ALTRE MENTRE IO ERO SOLA A CASA AD ACCUDIRE RUGGERO >> grida mia madre ubriaca come al solito contro mio padre che ride senza dire nulla. << IO TI ODIO >> << Sei una lurida puttana >> sibila mio padre Facendomi sobbalzare. In casa sono volate spesso parole pesanti ma non così forti. Salgo sopra facendo finta di niente e mi chiudo in camera. << STAVOLTA FACCIO DAVVERO LE VALIGIE, ME NE VADO E VAFFANCULO >> sputa mia madre mentre avverto i suoi passi. << VATTENE UNA VOLTA PER TUTTE, COSÌ FINALMENTE SARÒ LIBERO >> inspiro mandando giù come al solito. Devo resistere. Come avevo immaginato nemmeno si sono accorti della mia presenza, o probabilmente non li importa e basta. Le grida continuano mentre io esco esausto dalla mia camera. << BASTA CAZZO, SMETTETELA >> << TORNA IMMEDIATAMENTE IN CAMERA TUA RAGAZZINO >> sbottano entrambi guardandosi e chiedendosi scusa con gli occhi. Inspiro una buona dose di coraggio e per la prima volta tiro fuori quello che ho dentro. Libero fuori tutto quello che ho represso negli ultimi anni spaccando ogni singola cosa. I vetri si frantumano ed io continuo fregandomene delle mie nocche che sanguinano e dei miei genitori che provano a fermarmi. << ME L'AVETE ROVINATA VOI LA VITA, VOI >> grido per farmi sentire. Non fiatano. Non posso resistere un secondo di più. Raccolgo il mio cellulare, il mio caricabatterie, le mie malboro, il mio accendino e le chiavi della macchina aprendo il portone e andando via sbattendolo. Solo una persona può calmarmi e quella persona è Lei: Candelaria. Guido per le strade isolate di Buenos Aires mentre le sue frasi riaffiorano alla mente, "Ci sarò sempre Rugg" "Non mi innamorerò se è questo che vuoi", stringo il volante sterzando e ritrovandomi di fronte casa sua. 
Flashback. 
Mi carezza dolcemente i capelli mentre io allontano la sua mano fingendomi infastidito "Candelaria?" "Nasconditi" sussurra spaventata prendendo i miei vestiti ed infilandoli sotto il suo letto "Eccomi Mamma" si sistema passando nel buio di fronte allo specchio della scrivania. "Perché ti sei chiusa a chiave?" Arrossisce "L'abitudine" scrolla le spalle fingendosi disinvolta mentre io sghignazzo silenzioso. "Piccola hanno appena chiamato da New York, la settimana prossima io e tuo padre abbiamo una riunione lì con dei tipi tosti e vorremmo tanto che tu andassi a stare dalla nonna" "Ma no Mamma, dalla nonna ci sarà anche Grace e lo sai che mi odia!" Sbuffa come una bambina Facendomi sorridere come un Coglione "Rimarrai qui,allora?" Tituba sua madre "Si" "Cande?" "Eh?" "Come si chiama?" "Lascia stare Mamma preferisco non parlarne" abbassa il capo sui suoi piedi nudi mentre sua madre le carezza i capelli "Non mostrarti mai debole ai suoi occhi bambina" "Mai" ripete. 
Fine Flashback
Suono il campanello incontrollato mentre la sento borbottare un: << STO ARRIVANDO, STO ARRIVANDO >> la porta si apre e lei sgrana gli occhi indietreggiando << Che-che vuoi? >> deglutisce mentre io avanzo verso di lei chiudendo la porta con il piede e udendo le voci provenienti dal televisore. << Te >>. Si morde il labbro scuotendo il capo. << No >> serro la mascella << Che stai dicendo? >> avanzo facendola indietreggiare ancora << Non mi avrai, non più >> << Non scherzare Cande >> << Non sto scherzando >> è seria, glielo leggo in viso. << Perché? >> << Perché sono andata troppo oltre >> sbotta << Ora va' via >> farfuglia poi spegnendo la TV, le luci e salendo di sopra. La seguo. << Vattene Ruggero >> mugugna ancora disperata andandosene in camera sua e stendendosi sul letto senza spegnere la luce. Mi tolgo le scarpe. << Non puoi forzarmi >> roteo gli occhi, ma che crede?! << Non lo farò >> mi vado a stendere al suo fianco sentendo il suo respiro farsi pesante << Sei andata troppo oltre, che vuol dire? >> la sento deglutire mentre mi volto a guardarla poggiando il gomito sul letto e la guancia sulla mano. << Vuol dire che mi sono innamorata di te >> mi irrigidisco guardandola torvo ed irritato. << Lo avevi promesso >> << Lo so >> << E perché allora non hai mantenuto la promessa? >> << Ma guarda tu che sfacciato >> sbotta mettendosi a sedere e scostandosi delle ciocche di capelli dal viso. << Senti razza di troglodita, io non sono un robot non posso gestire le emozioni, non posso controllarmi >> << Non lo fare >> scrollo le spalle << È questo il tuo problema Rossa, pensi troppo prima di agire. Sii impulsiva e sarai te stessa >> annuisce << Bene >> si porta a cavalcioni su di me posando le labbra sul lobo del mio orecchio e sbottonando bottone per bottone la mia camicia. << Posso fare tutto quello che voglio e sento, allora? >> ridacchia sensualmente sussurrandomi quelle parole. Chiudo gli occhi stringendoli forte e chiudendo le mie mani intorno ai suoi glutei << Tutto >>. Continua quella tortura mentre le sue mani carezzano lente la mia pelle, un urlo fuoriesce dalle mie labbra quando sento una sua ginocchiata colpirmi dritto lì. << AHIA CAZZO >> grido portando immediatamente le mani al cavallo dei miei jeans mentre lei soddisfatta si va a stendere sul letto. << Buonanotte Ruggero >> sorride angelicamente dandomi un leggero bacio a fior di labbra. << Niente bacino sulla bua? >> ridacchio mentre lei sconvolta mi tira uno schiaffo << Sei disgustoso >> scoppia a ridere per poi voltarsi dall'altro lato. << Cande? >> << Mm? >> è stanca e lo avverto dalla sua voce, forse stanca anche di litigare non so. << Posso restare qui con te? >> << Solo se non mi fai piangere >> << Non l'ho mai fatto >> << No, non te ne sei mai accorto, che è ben diverso >> sussurra mentre avverto un suo sbadiglio. << Allora scusa se sono un bastardo >> << E tu scusa se Ti Amo >> << Buonanotte Rossa >> sorrido alle sue parole stringendola a me è posando le mie labbra sulla sua tempia non prima di aver cercato l'interruttore della luce. La notte trascorre veloce ed ora che sono con Lei capisco che tutto ha un senso. Una chiamata di Jorge mi allarma parecchio, sua madre è in ospedale ma lui dice che è tutto ok e mi chiede se io e Cande vogliamo raggiungere lui e gli altri al parco. Chiedo consenso alla mia pazza che subito annuisce correndo a prepararsi e ridacchio per poi alzarmi. Una volta raggiunti gli altri e trascorso qualche minuto con loro mi accorgo che tra Jorge e Tini qualcosa è cambiato. Prendo il Messicano portandolo in disparte e offrendogli una sigaretta che accetta volentieri. Guardo l'orizzonte scrutandolo. << Jorge che succede tra te e Martina? >> << Le ho detto che la amo, finalmente gliel'ho confessato >> sorride come un bambino di 3 anni. Deglutisco. << E come è stato? >> << Strano.. >> storce il naso << ..ma bello >> con un'occhiata lo vedo guardare nella sua direzione. << Lei c'è sempre Rugg, non scappa, rimane a differenza degli altri. Lei mi ha accettato così come sono, si è innamorata nonostante i miei difetti. Si è innamorata del bello e tenebroso ma soprattutto dello Jorge Blanco che nessuno conosce davvero, lei è stata l'unica a conoscerlo. È bella si, ma ha un qualcosa.. Un qualcosa che mi fa battere il cuore contro la gabbia toracica, qualcosa che mi porta a non pensare solo al sesso, qualcosa che me la fa desiderare ardentemente ma contemporaneamente mi fa trattenere. Sembra una bambina ma io la voglio. È donna, è bambina, è amica, lei è.. >> scrolla le spalle << Tutto >> << Tutto? >> << Vado da lei quando ho bisogno e oramai è l'unica persona per cui mi preoccupo così tanto. Voglio bene a te e agli altri ed anche a mia madre e mia nonna ma lei, lei si fa volere bene non come voi, si fa.. Amare. Semplice >> << ..o difficile >> deglutisco << No Ruggè, l'Amore è semplice, non difficile >> << Jorge? >> << Si?! >> domanda ancora guardando Tini mentre il mio sguardo finisce su Cande << Credo che Candelaria sia diventato il mio Tutto >> la sigaretta gli cade dalle mani finendo per terra, ferma, immobile ed inerme come entrambi. 
   
 
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