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Autore: Crepuscolina13    14/02/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Buongiorno Regina, come ti senti?- chiesi dolcemente una volta che i suoi occhi furono aperti.
-Mh ho mal di schiena..deve essere colpa del divano- rispose con la voce ancora impastata dal sonno.
-Che ore sono?- aggiunse poi.
Distrattamente diedi un'occhiata alla finestra e quello che vidi mi spiazzò.
-Regina?- la chiamai calma.
-Mhmh?-
-Perché il cielo è verde?-
-Cosa?!- esclamò subito lei.
Toc toc.
Quel suono fece distogliere i nostri occhi dalla finestra e li portò alla porta.
-Avanti?!- esclamò dubbiosa lei alzandosi in piedi.
-Buonsalve vostra maestà- disse la figura appena entrata nella stanza.
Io e Regina rimanemmo a bocca aperta.
-Cosa ci fai qui? Tu dovresti essere...-
-Morta?- concluse l'anziana strega che Regina aveva ucciso recentemente.
-Bè si..dovrei..e di questo devo ringraziare te- rispose allegramente come se stesse prendendo del tè con delle amiche.
-Come è possibile che tu sia viva?- chiese Regina ancora incredula.
-Semplicemente perché sono morta-
-Sto sognando?- chiese confusa la mia protetta.
-Non esattamente cara, stai avendo un 'allucinazione-.
Regina si girò verso di me con uno sguardo di fuoco per ottenere una qualche spiegazione ma io alzai le mani.
-Non guardare me, io non c'entro nulla-
-Oh ma che maleducata, non ti ho neanche salutato Emma- disse all'improvviso la strega.
-Come sai il suo nome?- -Riesci a vedermi?- chiedemmo contemporaneamente io e Regina.
-Sono qua proprio per questo mie care-
-Cosa vuoi da lei?!- esclamò cattiva Regina, alzandosi in piedi per farmi da scudo.
Questo gesto mi procurò una fitta al cuore, era così dolce...
-Oh che gesto premuroso ma tranquilla, sono qui solo per vantarmi- spiegò.
-Vantarti?- domandò Regina, ignorando le sue iniziali parole.
-Si vedi, in teoria non dovrei farlo perché ti sto facendo un favore e visto che mi hai ucciso non te lo meriteresti però non resisto alla tentazione di far sfoggio del mio magnifico potere, quindi eccomi qua- spiegò la vecchia come se stesse tenendo una lezione  di storia.
-Puoi arrivare al punto?- chiese spazientita Regina.
-Oh ma certo. Ti sei chiesta perché dopo il mio incantesimo tu sei stata in grado di vederla?-
-Non mi interessava-
Le due donne parlavano tra loro come se non esistessi e come se io non fossi la protagonista di ciò di cui stavano discutendo.
-Invece avrebbe dovuto, per colpa della tua stupidaggine sono morta invano-
-E questo cosa vorrebbe dire? Aspetta ma mi ha dato della stupida?-
-Questo vorrebbe dire che il mio incantesimo ha funzionato, certo in un modo diverso ma ha funzionato- rispose la strega ignorando totalmente la seconda domanda.
-Puoi parlare in una lingua comprensibile vecchia megera?- sbuffò Regina ma per fortuna la donna non accettò la provocazione e con mia grande gratitudine continuò la spiegazione.
Finalmente qualcuno era in grado di fornirmi le risposte che cercavo e di certo non mi sarei fatta scappare questa opportunità.
-Il fumo non è riuscito a guidarti perché il tuo vero amore era celato e quindi agendo in maniera secondaria  ha annullato la sua abilità di invisibilità-
-Aspetta tu mi stai dicendo che.....-
-Esatto, il qui presente angelo custode Emma è il tuo vero amore-
La strega pronunciò queste parole guardandomi dritto negli occhi e il mio cuore si fermò.
Stavo sognando vero?
No cioè me lo ero sognato?
Forse qualcuno mi aveva drogato...
O forse ero morta.
Si, sicuramente ero morta perché non era possibile che io fossi il vero amore di Regina.
Certo mi sarebbe piaciuto, ed anche molto ma no..poi..cioè...bo..non aveva senzo giusto?
Mi sembrava di volare...il che detto da un angelo è tutto dire.
-Ahahahahahah-
-Ti ha dato di volta il cervello??- altre risate uscirono dalle labbra di Regina.
-IO innamorata di questo essere noioso, antipatico e pure brutto?-
Bastarono queste parole dispregiative per..neanche farmi tornare al suolo, ma sprofondare sotto terra.
-Non m'importa se non mi credi, volevo solo informarti- detto questo la strega svanì dal nulla ma l'allucinazione/sogno continuò.
-Davvero pensi che sono brutta?- chiesi triste.
Regina girandosi verso di me e dando le spalle alla porta mi guardò sorpresa.
-Emma non intendevo dire quello ma...insomma io e te innamorate? Assurdo no?- chiese ridacchiando per la scioccante idea.
-Giá assurdo- concordai poco convinta.
Regina stava per dire qualcosa ma poi si bloccò turbata dal mio tono di voce.
-Emma c'è qualcosa che devi dirmi?- chiese insicura.
-No no- risposi velocemente e i suoi occhi si ingrandirono.
-Io..io ti piaccio?- domandò ancora più sbalordita.
-No no ma cosa dici...- risposi subito, imbarazzandomi e cominciando a sudare.
Vidi il suo volto contrarsi e capì che aveva rilevato la mia piccola bugia così mi arresi.
-Sarebbe così assurdo?- chiesi io  sottovoce.
Regina distolse lo sguardo dai miei occhi e si girò verso la porta in modo che mi fosse impossibile vedere il suo volto.
-Grandioso, il cielo mi ha mandato un angelo gay- rispose ironica.
-Io non sono gay e poi...- poi però mi bloccai.
Tanto ormai non avevo nulla da perdere quindi decisi di giocarmi il tutto per tutto.
-Io ti piaccio?- chiesi timorosa.
-Gay , lesbica, chiamati come ti pare, non fa differenza-
-Non hai risposto alla domanda- e di fronte al suo comportamento cominciai a provare della speranza.
Lei non rispose e io le toccai una spalla per attirare la sua attenzione e la vidi rabbrividire.
-Regina guardarmi- la richiamai e questa volta si girò.
Ancora una volta i nostri occhi si rispecchiarono gli uni negli altri.
-Provi qualcosa per me?- chiesi con il cuore a mille e dopo un silenzio che sembrò durare anni invece che pochi secondi lei rispose:
-Non lo so-.
Non potei fare a meno di sorridere, è vero non era un si, ma non era neanche un no.
-Ma questo non conta nulla- parlò all'improvviso e con un tono di voce gelido, in questo modo le mie misere speranze si sgonfiarono come un aquilone.
-Questo non significa niente, perché io non voglio averti fra i piedi, voglio solo che questo stramaledittissimo cavolo di sogno finisca- arrabbiata si allontanò da me e sbatte una mano contro il muro.
Purtroppo come ordinato dalla Regina tutto questo finì."


Aprimmo gli occhi contemporaneamente e come colpite da qualche tipo di scosse di terremoto ci alzammo in piedi.
Questo purtroppo non giovò allo stomaco di Regina che si precipitò alla finestra per vomitare.
Subito la raggiunsi ma prima ebbi il tempo di notare che il cielo era ritornato al suo solito colore, azzurro con qualche nuvola grigia qua in là, probabilmente stanotte avrebbe piovuto.
Volli tanto raccoglierle i capelli per aiutarla a rigettare ma purtroppo non potei.
-Come stai?- le chiesi una volta finito.
-Un pò meglio- sussurrò pallida come un lenzuolo.
-Direi che non avresti dovuto bere- la rimproverai io dolcemente.
Regina mi guardò in volto pensierosa e si presa un paio di secondi in più per rispondere poi disse:
-Ho bevuto ieri sera?- chiese confusa.
-Esatto- risposi io ancora più confusa  di lei.
-Allora deve essere per quello che non mi ricordo niente-
Ed io gelai.
Non poteva essere vero.
-Qual'è l'ultima cosa che ricordi?- chiesi inorridita.
-Mhhh credo il ladro, ma meglio così no? Se ho bevuto un motivo ci sarà quindi meglio perderli che averli quei ricordi no?- domandò ottimista, incurante che il mio cuore si fosse appena rotto.
-S..i..giusto-
-Emma ti senti bene? Ti vedo un po' strana-
-Non ricordi neanche il sogno che hai fatto?- chiesi con l'ultima goccia di speranza in me.
Lei aggrottò la fronte e dopo averci pensato un po disse:
-No, perché è successo qualcosa di importante?-
-No no figurati nulla di che, ora credo che dovresti bere un po' d'acqua sarai disidratata- e così facendo cambiai discorso.
Regina seguì il consiglio e uscendo dalla stanza si diresse verso il grande salone per cenare, perché si, aveva dormito per tutta la mattinata e per gran parte del pomeriggio.
O forse si era addormentara durante il giorno e quindi aveva dormito poche ore...
Imbarazzata mi resi conto di aver perso la cognizione del tempo.
Io la seguì come un fantasma.
Il bello è che non sapevo neanche se essere triste o sollevata
Insomma dalla reazione che aveva avuto sembrava proprio che Regina provasse qualcosa per me ma che non ne volesse sapere niente.
Era come se fosse spaventata dall'amore.
Come se avesse paura di soffrire.
Si era dimenticata della mia semi dichiarazione e questo era sicuramente un qualcosa di positivo, non ci sarebbe stato nessun momento imbarazzante fra di noi, però al tempo stesso mi rattristava sapere che lei non ricordava più i nostri piccoli e teneri momenti.
Si era dimentica la sua confessione sul perché avesse imprigionato il ladro ed anche del nostro volo insieme.
Spalancando le porte Regina si diresse lentamente a capotavola, io mi sedetti accanto a lei e un cameriere provvide a portarle un piatto di cibo ed a riempirle il bicchiere di vino.
-No no stasera voglio solo acqua- ordinò lei.
-Potresti anche ringraziare no?- proposi io.
Lei mi guardo dubbiosa in volto.
-Per favore- aggiunse fredda e l'uomo la guardò sbalordita.
Dopo che le ebbe cambiato bevanda Regina lo congedò.
-Lasciami sola-
-Come desidera, vostra maestà- e facendo un inchino l'uomo se ne andò lasciandoci completamente sole.
-Ma per caso ce l'hai con me? Ti sento strana- chiesi io dubbiosa; non sapevo perché ma da quando si era svegliata mi era sembrato tutto un po' strano, o forse era tutto frutto della mia mente per via di quello che era successo nel sogno.
-No no sto bene, e tu?- rispose tranquillamente dopo aver masticato un pezzo di carne.
-Io sto bene- risposi osservandola e dell'imbarazzante silenzio ci fece compagnia per tutta la durata della cena.
Ogni tanto ci lanciavamo delle occhiate quando pensavamo di non essere notate dall'altra ma apparte questo non successe nulla.
-Mh credo che andrò a dormire- propose sbadigliando dopo aver finito di mangiare velocemente.
-Di già?- chiesi io stupita, in fondo aveva dormito fin'ora.
-Si mi sento un po' stanca e poi domani devo essere in piene forze, una delegazione del Regno di Arendelle ci farà visita per modificare alcuni accordi commerciali- spiegò pulendosi la bocca con un piccolo pezzo di stoffa.
-Oh certo capisco- e detto ciò mi alzai in piedi per seguirla.
-Non c'è bisogno che mi accompagni nei miei sogni, per stasera puoi anche prenderti una serata libera per...fare qualunque cosa facciano gli angeli nel loro tempo libero-
La situazione non mi convinceva molto, in più Regina aveva un falso sorriso stampato in faccia.
-Mi stai dicendo che non desideri più la mia compagnia?- chiesi con un filo di voce.
Non potevo credere che una cosa del genere stesse davvero accadendo e poi non capivo cosa le potesse essere successo, se non ricordava niente del sogno allora cos'era capitato?
-No no, non sto dicendo questo, era solo un gesto di cortesia- si giustificó lei in imbarazzo.
-Allora se permetti preferisco svolgere il mio dovere- le risposi fredda.
-Certo non c'è problema- e con un sorriso di cirscostanza si diresse verso le sue camere.
Ma cosa diavolo stava succedendo?
Regina era strana.
Io ero strana per colpa di quel cavolo di sogno.
A questo punto era proprio meglio dormirci su.

"Ci ritrovammo in un luogo....strano?
Okay stavo decisamente usando troppo quella parola.
Era giorno ed eravamo nel mezzo di una strada....insolita?
Non erano sassi, non era terra..ma allora cosa diavolo era?
Intorno a noi c'erano delle case molto lussuose e colorate, con strambe scritte disegnate su grandi lastre di vetro.
Davanti a noi poi si ergeva un gran campanile, solo che al posto delle campane c'era un grande orologio.
-Ma dove diavolo siamo?- esclamai io.
-Non ne ho la più pallida idea- rispose Regina che si trovava proprio accanto a me.
-Signor Sindaco, sceriffo, cosa fate in mezzo alla strada? Toglietevi o qualcuno vi investirà!- urlò un uomo dalla faccia gentile.
L'uomo che portava con se uno strano animale bianco e nero si diresse dalla nostra parte.
-Ma sta parlando con noi?- chiesi dubbiosa a Regina.
-Ma come è vestito?- e questa fu la sua eloquente risposta.
-Emma, Regina mi avete sentito?- chiese sorridendo una volta che si fu avvicinato.
Come conosci i nostri nomi?- chiese subito sulla difensiva la mia protetta.
-Bè direi che qui tutti conoscono i  vostri nomi- poi guardandoci dubbioso aggiunse:
-Vi sentite bene?-
-Dove ci troviamo?- chiesi io un po' impaurita dalla situazione.
-A Storybrooke- rispose lui dubbioso.
-A quest'ora non dovreste già essere al ristorante per festeggiare San Valentino?- mi chiese lui continuando comunque a sorridere.
-Cos'è un San Valentino?-
-Cos'è un ristorante?- chiedemmo noi in contemporanea.
-Okay qui c'è decisamente qualcosa che non va- rispose l'uomo, poi squadrandoci per bene aggiunse: - O mio dio siete sotto un incantesimo-
Solo in quel momento feci caso allo strano modo in cui io e Regina eravamo vestite.
Lei indossava un vestito nero che le metteva in bella mostra le  gambe e lo stupendo decoltè io invece indossavo dei pantaloni molto stretti e scomodi con  un'inusuale soprabito di pelle rossa...e dove diavolo erano finite le mie ali??
-Cosa stai facendo?- esclamò Regina interrompendo le mie osservazioni.
-Chiamo Henry sicuramente..- ma l'uomo non poté finire perché Regina lo strozzò con la magia.
-Ma cosa diavolo fai?-
-Stava per attaccarci con quella bizzarra arma- si giustifico lei.
-È troppo piccola per essere un arma- commentai io dubbiosa, osservando il piccolo oggetto luminoso e di metallo che era caduto per terra.
L'uomo si lamentò portandosi le mani alla gola annaspando ma proprio in quel momento un bambino sbucò da una delle numerose case.
-Mamma cosa stai facendo! Lascia subito Archie!- esclamò inorridito lui.
Regina si voltò e lasciò subito la presa sull'uomo.
-Henry....- mormorò incredula e si appoggiò a me per non cadere.
-Regina stai bene?- chiesi subito preoccupata.
-È lui- sussurrò.
-Lui chi?-
-Mio figlio- e questa volta fu il mio turno di rimanere impietrita.
-Tranquillo Henry, sto bene, ma credo siano sotto sortilegio- disse l'uomo massangiandosi la gola rossa.
Regina incurante di quelle parole scoppiò a piangere e si buttò tra le braccia del figlio, stringendolo in un soffocante ma caloroso abbraccio.
-Sei vivo!- cominciò a mormorare all'infinito sotto shock.
-Certo che sono vivo mamma- puoi guardandomi me aggiunse:
-Mamma voi state bene invece?-
-Mamme?- chiese Regina scioccata interrompendo l'abbraccio.
-Certo come dovrei chiamarvi altrimenti?- chiese confuso lui.
-Ehm scusami ragazzino, stai dicendo che io e Regina siamo le tue mamme?- chiesi io per capire meglio quella strana situazioni.
-Archie direi che hai ragione, sono sotto un sortilegio- rispose Henry rivolgendosi all'uomo adulto.
-Meglio andare da Gold, lui saprà aiutarci- detto ciò il ragazzino cominciò ad allontanarsi.
-Henry non andartene!- urlò Regina piangendo, ma il figlio non si fermò e continuò a camminare.
-Ehi Regina calmati- le disse io mettendo una mano sopra alla sua spalla come conforto.
All'improvviso cominciò a piovere, il vento cominciò a soffiare forte  ed insieme a quello un' impenetrabile nebbia cominciò a formarsi.
-Henry dove sei!!! Non lasciarmi di nuovo!!! HENRYYYY!!- urlò a squarciagola Regina.
-Ehi calmati lo ritroveremo- cercai di rassicurarla io ma non funzionò molto perché poco dopo in preda a lacrime, singhiozzi e a un probabile troppo sforzo del cuore Regina svenne tra le mie braccia."
  
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