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Autore: Tinucha    17/02/2016    2 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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PRIMA DI TUTTO, VORREI RINGRAZIARE TUTTI. CHI HA LETTO, RECENSITO E SEGUITO LA MIA STORIA, O ANCHE AGGIUNTO TRA I PREFERITI, SONO FELICE DI AVER POTUTO REGALARE QUALCHE EMOZIONE, ALL'INIZIO HO PENSATO CHE A NESSUNO SAREBBE PIACIUTA, BEH MI SONO RICREDUTA. GRAZIE DAVVERO MI AVETE REGALATO SORRISI. ECCO A VOI LA FINE DI: 'Posso abbattere le tue paure?'
20 anni dopo.
Corro come una pazza per casa cercando di rendermi presentabile. Passo dalla mia camera da letto dove mio marito, il mio tuttora bellissimo marito si sta finendo di sistemare con nonchalance. Mi riserva un'occhiata maliziosa avvicinandosi in modo minaccioso. << Bimba, stavo pensando.. Che ne pensi di avere un quarto figlio? >> scoppio a ridere infilandomi il vestito e rispondendo con un'occhiata altrettanto sexy. << Direi che per ora devi farmi salire l'altra metà lampo del vestito >> mi volto di spalle raccogliendo i miei capelli con le mani. Sento le sue dita scorrere dolcemente sulla pelle nuda della mia schiena e d'istinto gemo. << Jorge devi salirla non scenderla >> sghignazzo. A quell'affermazione mi attira a se stringendomi forte. Sento la sua erezione premere contro le mie natiche e sbarro gli occhi. << Che diavolo..?! >> << Non facciamo l'amore da 2 settimane >> sbuffa baciandomi il collo e stringendomi più forte. Sorrido voltandomi verso di lui. << Jorge, Violetta sta per sposarsi e aspetta solo noi. Ci ho impiegato un'eternità a vestire quelle pesti di Imma e Caterina.. Se mi dai una mano col vestito, stanotte ti regalerò un altro figlio >> in un lampo le sue mani tirano su la zip Facendomi scoppiare a ridere. << Quanto sei stupido >> gli do una pacca sul petto. << Ricordati della promessa stanotte, quando faremo l'amore fino ad essere stremati >> << JORGE! >> lo spingo ridendo ancora. Sbuffa guardando altrove ed incrociando le braccia al petto. << Mi dà fastidio >> << Cosa? >> << Che Lui si stia portando via la mia bambina, insomma ha solo 18 anni >> avanzo verso di lui sorridendo dolcemente << Jorge, Leon la ama, e poi lo sappiamo bene che è un bravo ragazzo. È il figlio di Lodo e Diego >> annuisce. << Hai ragione ma io la voglio tutta per me, lei è Mia >> << Ed io? >> << Tu sarai sempre Mia, Bimba >> mi attira a se baciandomi intensamente e dolcemente mentre qualcuno bussa. Le testoline delle altre nostre due figlie sbucano da dietro la porta. << Posso guardare? >> domanda Caterina, l'ultima arrivata con la mano davanti agli occhi. Ha solo sei anni eppure è quasi più matura di suo padre (non diciamo però ad occhi verdi che l'ho detto). È bassina, magrolina e con i capelli biondi e ricci e gli occhi verdi come suo padre. << Si sta' tranquilla hanno finito di sbaciucchiarsi da un bel pezzo >> questa è Imma, la nostra adolescente 14enne dagli occhi identici ai miei, i capelli lisci e castani e un'altezza molto simile a quella di suo padre. Violetta invece è una via di mezzo tra me e lui. Scuoto il capo ancora abbracciata a Jorge. << Donne venite ad abbracciare questo bel fustacchione! >> ridacchia Jorge mentre loro due corrono da noi per un abbraccio di gruppo. << Ed io? Posso? >> domanda quella splendida creatura che ha rivoluzionato la mia vita con Jorge (rendendoci genitori per la prima volta), mentre ondeggia nel suo bellissimo vestito da sposa bianco. << Vieni qui, bambina mia, tu ci sarai sempre >> le sorride Jorge tirandomi via le parole di bocca. La famiglia è al completo, scoppio a piangere mentre il mio Messicano mi sorride asciugandomi le lacrime di nascosto dalle ragazze. << Ok forza, è ora di andare >> dico ridendo e ricomponendomi. Le nostre figlie una ad una escono dalla camera e Jorge rimane lì, fermo a guardarmi. << Ti amo come ben 26 anni fa >> << Ti amo anch'io >> lo bacio frettolosamente per poi prendere il cappotto che lui da perfetto galantuomo mi infila. In Chiesa tutto è perfetto. Appena vedo la mia prima bambina entrare come ho fatto io alla sua stessa età mi emoziono nuovamente. Jorge è al suo fianco, che la guarda. La guarda come mi aveva promesso di fare. La guarda come guarda me. Ed io lo amo anche per questo. La lascia tra le mani di Leon e mi sembra solo in quel momento di rivedere me e Jorge. Guardo la cerimonia cercando di non frignare mentre Imma e Caterina mi accarezzano dolcemente le mani. Sorrido per poi guardare al mio fianco gli amici di una vita. Diego e Lodo, Alba e Facu più uniti che mai, Damien e Maca che si sono sposati pochi mesi fa, Mechi e il suo nuovo fidanzato Pablo che si tengono per mano e poi.. E poi la mia bellissima rossa, Cande che ha la testa poggiata contro il petto di quel l'italiano super testardo: Ruggero. Aspettano il loro primo bambino e sono più felici che mai, ci sono voluti mesi perché lui riuscisse ad esternare i sentimenti, gli stessi mesi che Jorge ha impiegato a perdonare suo padre che adesso è vicino a Cecilia. Li guardo mentre la nonna di mia figlia lo rassicura con lo sguardo. << Posso toccarti? >> le domanda impaurito mentre io leggo le sue labbra, lei annuisce e lui dolcemente le carezza i capelli e poi la schiena. Non l'ha più toccata, nemmeno una volta senza il suo consenso. Ha smesso con la droga e lo ha fatto per la sua famiglia. Poi vedo i miei genitori innamorati come sempre che si tengono per mano. Sorrido ancora tornando con l'attenzione su mia figlia. Pochi attimi dopo il prete pronuncia quella fatidica domanda ad entrambi. Leon annuisce e risponde con un flebile: << Si >> guardando ammaliato Vilu mentre lei lo grida ai quattro venti. È questo il bello di loro due, sono gli esatti opposti, eppure si attraggono. Sono la perfezione. Sono me e Jorge. Lei, timida, allegra, indifesa, innocente. Lui, sfacciato, a volte privo di allegria, giocatore perfetto con i sentimenti, e uomo cresciuto in fretta. Eppure lei ha cambiato lui, e viceversa. << Vi dichiaro marito e moglie. Vargas puoi baciare la sposa >> i due si avvicinano pronti ad amarsi per il resto della loro vita. Jorge li ammira mentre si scambiano un dolce ma intenso bacio, ad un vero punto volta il capo nella mia direzione e tossicchia facendoli staccare e tutti scoppiamo in una risata. Ecco il mio maritino geloso. << Non cambierai mai >> scuoto il capo ridendo e sussurrando mentre lui continua a guardarmi. Sorride di rimando mentre usciamo dalla Chiesa pronti a tirare il riso. Poco dopo scattiamo mille foto per ricordare il momento. Al ristorante tutto prosegue tranquillo, rimaniamo fino tarda sera e quando stiamo per andare via Mamma e papà ci si avvicinano. << E se Imma e Caterina dormissero con noi, stanotte? >> sorridono mentre le bimbe annuiscono supplicando con gli occhi. Guardo Jorge che annuisce entusiasta. Non fraintendo quel suo comportamento, so che le ama con tutto se stesso per questo le ha affidate ai miei ma per stanotte vuole stare solo con me, deduco che abbia altri piani. Una risatina sfugge alle mie labbra mentre lui si avvicina al mio orecchio per sussurrare. << Non avrai nemmeno la forza di ridere domani >> mi mordo il labbro inferiore avvicinandomi alla sua bocca. << Lo spero >>. Ci avviciniamo a salutare gli sposi ed io stringo forte la mia bambina. Saluto Leon e Jorge mi segue a ruota. << VILU VIENI UN ATTIMO >> la richiamano le sue amiche mentre noi aspettiamo con lo sposo. << Leon? >> << Si Jorge?! >> << Sei un bravo ragazzo, mi fido di te per questo ho lasciato la mia piccola nelle tue mani, ma se la fai soffrire sei un uomo morto. Ti verrò a cercare ovunque sarai >> gli posa una mano su una spalla mentre Vilu torna. << Tutto bene? >> << Si amore, noi andiamo. A presto >> mentre ci giriamo per andare via tiro una pacca a Jorge che sghignazza e mi attira a se. << MI RACCOMANDO ALMENO IL QUARTO FIGLIO DAGLIELO MASCHIO >> gridano i nostri amici facendoci ridacchiare. << CI PROVO >> rispondo di rimando salutandoli. << A DOMANI >> grida Jorge raggiungendo l'auto pronto a tornare a casa. Quando apro la porta un silenzio tombale riempie la casa. << Non sono più abituata al silenzio >> Jorge alle mie spalle mi sposta i capelli di lato lasciandomi una scia di baci sul collo. << Ci sarà questo silenzio ancora per poco >> avvampo voltandomi a guardarlo ed indietreggio fino alla nostra camera da letto. Infilo le mani tra i suoi capelli e comincio a baciarlo. Mi solleva mentre attorciglio le gambe intorno alla sua vita e mentre con un braccio mi sostiene con l'altro mi carezza una coscia. Sento la mia schiena a contatto con la parete fredda e mugugno qualcosa di incomprensibile. In un attimo mi ritrovo in piedi davanti a lui, ansimante, in preda alle sensazioni di una quindicenne. Abbasso il capo, rialzandolo costretta dalle sue dita che mi sollevano il mento. << Sei bellissima Nena, come la prima volta >> con il pollice carezza piano le mie labbra ed io socchiudo gli occhi beandomi del suo tocco. << Spogliami, per favore >> mi supplica come non ha mai fatto. Non ci posso credere che in tutti questi anni io non abbia mai avuto il coraggio di farlo davvero. Faccio scivolare per terra la sua giacca e sbottono piano la sua camicia venendo a contatto con la sua pelle rovente. Brucia. Come il fuoco. Tasto il suo petto, il suo addome e quella v che scende fino al 'luogo proibito'. Mi avvicino a baciarlo mentre lui fa scendere la zip del mio vestito che cade rovinosamente per terra. << Dio Martina sei così bella. E sei Mia. E di nessun altro. Sei mia moglie >> mi morde il labbro mentre io mi allontano piano togliendo di mezzo la sua cintura ed i suoi pantaloni. Tolgo di mezzo persino i suoi boxer e per la prima volta provo a dargli quel piacere che lui è sempre stato capace di darmi in questi anni. Non è una bugia, ma diciamo che non l'ho mai toccato così intimamente. Scendo con le labbra a baciare il suo collo, il suo petto, il suo addome e poi quel punto che non avrei mai pensato. Ma i suo versi, la sua lussuria, la sua approvazione mi fanno capire che non sto sbagliando per la prima volta. Anche lui mi spoglia, toccandomi delicatamente, ancora come se fossi di cristallo. Sorride piano donandomi gli stessi piaceri che gli ho riservato. Pochi attimi dopo siamo sul nostro letto a baciarci come due ragazzini, ad amarci come la prima volta, ad unire e fondere i nostri corpi. Conficco le unghie nella sua schiena ansimando. << Non smetterò mai Jorge di amarti >> << Per me vale lo stesso Bimba. Grazie per essere stata in quel posto quel giorno, grazie per aver 'risolto' il caso clinico che ero, grazie per aver abbattuto le mie paure. Ma soprattutto grazie per amarmi e dimostrarmelo ogni giorno, lo hai fatto donandomi quelle tre splendide creature >> boccheggia << Mi hai insegnato a vivere >> rispondo tornando a baciarlo. 9 mesi dopo è nato un bellissimo bambino, il suo nome? Diego. Perché? Perché è grazie a lui se adesso io e Jorge esistiamo. 

   
 
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