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Autore: Ananke_ildestino    24/03/2009    1 recensioni
Episodio 37, introduzione: il colonnello va a teatro con Grace, ma come?! e Riza?
Assolutamente Royai e Anime-fic (prima serie ovviamente).
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jean Havoc, Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 37 Reprise

Disclamers: i personaggi e le ambientazioni sono una creazione della mente geniale della sensei Hiromu Arakawa, io mi limito a distruggere XD Nello specifico per questa fic il merito va quasi del tutto allo Studio Bones e ai suoi sceneggiatori.
Note: Possibile seguito di Through the Night o Tango Apasionado. Scusate per la fantasia al potere nei titoli dei capitoli, ma l'idea iniziale prevedeva solo 3 capitoli, ma è andato tutto a monte grazie alla mia sempre verde vena logorroica.


Episodio 37 Reprise
II capitolo

Roy aveva cenato con Grace in un ristorante del centro, l'aveva ascoltata piuttosto annoiato parlare di cose che non lo interessavano, o che non trovava affatto di suo gusto, più di una volta si era trovato costretto ad un compiacente sorriso di circostanza, non sapendo bene di cosa si stesse parlando. Per lo meno aveva mangiato bene, come solito in quel locale. Chissà se averebbe mai potuto portare Riza in quel posto, sedere con lei di fronte, guardarla mentre con grazia portava le posate alla bocca, le sue dolci labbra... Per qualche secondo Mustang si perse nei suoi pensieri, inebriato anche solo dal pensiero della donna che amava; ma fu presto portato alla realtà dal cameriere che gli mostrava il conto della cena.
Grace non era una cattiva ragazza in fondo, era anche carina, nulla di speciale, ma certamente non brutta; tranquilla e gradevole come compagnia, non parlava troppo ne era troppo timida e taciturna. Ma per Mustang era decisamente troppo ordinaria! Prima di iniziare quel folle rapporto con Hawkeye non si sarebbe mai sognato di uscire con una brava ragazza come lei. Ma ora una donna così era l'ideale per nascondere la sua relazione, non avrebbe preteso nulla e non avrebbe insistito quando lui avrebbe rifiutato i suoi inviti. Certo che se avesse avuto dei gusti migliori sarebbe stato tutto più facile!
Dal ristorante a piazza Nazionale non c'era molta strada, arrivarono al teatro con un buon anticipo. Freddoloso come era Roy si strinse comunque nel cappotto nero dell'esercito durante quel breve tragitto.
La sua vita sociale, da quando era stato ritrasferito nella capitale era piuttosto povera, a parte i finti appuntamenti con le ragazze non aveva molti altri svaghi, un po' per l'enorme dose di lavoro, un po' perché i rari momenti di libertà cercava di passarli con Riza, in qualche modo. Per questo era difficile trovare spunti di conversazione e doveva sempre dipendere dalle sue accompagnatrici e cavarsela in qualche modo grazie alla sua enorme esperienza da don giovanni. Restava lo stesso faticoso fingere a quella maniera, anche se il suo tenente rideva ogni volta che sosteneva questa tesi, dicendo che in realtà stava solo assecondando la sua indole naturale. Se fosse stato qualcun altro a dire una cosa simile sarebbe morto all'istante, ma a quella donna poteva perdonare tutto, soprattutto se sorrideva.

Quando furono in sala si ritrovò a leggiucchiare un volantino di presentazione dell'opera che stava per andare in scena: “There's Something About Yuko”. La commedia preferita da Hawkeye, e se ne era accorto solo ora. Lui l'aveva vista solo una volta, molti anni prima, quando ancora era un ragazzino dell'accademia, non se la ricordava molto bene, avrebbe sfruttato quell'occasione per seguirla con attenzione.
Mentre ancora stava pensando alla prossima rappresentazione Grace cominciò a chiedergli dei fiori, dopotutto era una fiorista. Roy amava i fiori, non come li amavano le donne, ma gli piaceva averne sempre un vasetto in ufficio e in casa.
-Colonnello, che ne pensa delle calle? Io le trovo bellissime, sono così raffinate ed eleganti...-
-Le odio.- disse secco. Gli saliva la rabbia al solo ricordo di quel ragazzino di primo pelo che aveva avuto il coraggio di regalare quel mazzo di fiori alla sua donna, la SUA donna. Vero che non sapeva della loro relazione e che lei aveva negato di aver scambiato con lo sbarbatello poco più di alcune parole, ma non riusciva ad accettarlo, comunque.
-Ah- Grace rimase piuttosto colpita da tanto astio.-e.. come mai? Se posso permettermi, ovviamente..-
Roy stava velocemente riordinando le idee per dare una risposta soddisfacente, ma non fece a tempo ad aprir bocca.
-Oh, ecco i nostri posti.- la voce di Riza lo attraversò come una scossa elettrica. Riza? Lì? Doveva aver sentito male. Si girò di scatto e in piedi nella corsia centrale del teatro c'era veramente la sua sottoposta!
Rimase quasi a bocca aperta, aveva messo a fuoco solo il viso della donna che sembrava sorridere compiaciuta. E lo era realmente, anche la sorte la stava favorendo, nemmeno volendo avrebbe potuto trovare i biglietti esattamente accanto al colonnello. Roy sembrava particolarmente sorpreso, ma non era tipo da farsi prendere troppo alla sprovvista, e infatti si riprese quasi del tutto quando lei lo salutò.
-Buonasera Colonnello, che caso trovarsi proprio vicini.- Ma non si sarebbe certo accontentata di questo, e aggiunse. - Visto Jean, siamo seduti accanto al colonnello- così dicendo si girò verso il suo accompagnatore. Havoc si era girato di scatto nel sentire il saluto della donna, sperando inutilmente di aver sentito male. Nel vedere il suo superiore seduto proprio due posti più in là rispetto a dove si era fermata lei, impietrì. Cosa fare ora? Non sentì quasi quel che gli disse lei, stava pensando se lo avrebbe incenerito sul posto o avrebbe preferito cuocerlo a fuoco lento. Nel attimo in cui le parole del tenente furono colte dallo spaesato colonnello questi lo notò di colpo e si capiva perfettamente che se doveva scegliere avrebbe preferito farlo soffrire, molto e a lungo. Da quando, si domandò il povero sottotenente, l'alchimista riusciva a far uscire le fiamme pure dagli occhi?
Dentro di sé la soldatessa era ancora più felice, tutto stava andando come previsto, Roy sarebbe bruciato di gelosia per ore e ore, e lei avrebbe avuto così la sua vendetta.
Nel frattempo Grace seduta dall'altro lato non aveva capito molto, si sporse oltre Mustang e domandò: -Colonnello, vi conoscete?- Solo in quel momento vide Havoc che stava lentamente riprendendo colore -Sottotenente Havoc! Anche lei qui!-
Jean si ritrovò di colpo con un secondo problema, gestire Grace senza fare una pessima figura, o il suo superiore prima di ucciderlo avrebbe passato il tempo deridendolo.
-Grace, buonasera.- disse un po' tentennante, continuando a fissare il Flame Alchemist e pronto a far fronte ad un qualsiasi attacco.
Fu Riza a quel punto a girarsi verso il biondino.
-Jean, conosci la ragazza del colonnello?- disse con voce tranquilla ma penetrante, ogni parola pensata apposta per colpire l'uomo che l'aveva scavalcata nelle decisioni di coppia.
Incredibilmente la voce di Hawkeye e il suo volto tranquillizzarono finalmente il ragazzo, non del tutto certo, ma forse non sarebbe stato ucciso lì e forse aveva addirittura una via di fuga, se lei l'aiutava.
-Si, ci siamo visti qualche volta.-
-Ah si...- rispose la ragazza poi aggiunse arrossendo -ma io non sono la ragazza del colonnello...-
Riza avrebbe voluto, per una volta, poter rispondere con fierezza “ovviamente, visto che sono io”. Ma non era ancora il tempo, un giorno forse avrebbero potuto vivere la loro relazione a ciel sereno, chissà quando.
-Oh Grace, non vi ho presentate!- Roy era rientrato magicamente nella parte, anche lui condivideva gli stessi pensieri della sua donna, ma non era quello il momento di lasciarsi andare.
-Questa è Riza Hawkeye, il mio tenente, e quel...-si fermò per una frazione di secondo, che ad Havoc bastò per immaginare mille epiteti poco gentili nei suoi confronti. -...uomo, che già conosci, è il mio sottotenente.-
-Molto piacere- fece Riza con un lieve cenno del capo, a cui Grace rispose allo stesso modo anche se non con la stessa eleganza.
-Colonnello, possiamo accomodarci?- chiese educatamente l'ufficiale prima di infilarsi nella fila di poltroncine. Si sarebbe messa accanto a Mustang, almeno per evitare che maltrattasse il suo accompagnatore sin da subito.
Solo in quel momento l'alchimista mise a fuoco l'abbigliamento e l'acconciatura della donna. Rispose con un si poco deciso, mentre notava le due ciocche di capelli che le circondavano il viso e il candido vestito che lasciava nuda la schiena e le spalle. La gonna frusciò mentre si metteva a sedere, evidenziando il lungo spacco. Era stupenda! Non le aveva mai visto quel vestito, ma ora non avrebbe voluto vederla indossare altro.
Ritornò in fretta alla realtà, quando la fiorista accanto a lui gli tocco delicatamente un braccio. -Colonnello, crede che manchi ancora molto? Vorrei andare a sistemarmi un attimo.-
Doveva sentirsi un po' in soggezione rispetto a Riza, pensò l'uomo mentre estraeva l'orologio d'argento.
-Mancano ancora sette minuti, puoi andare se vuoi, generalmente ritardano sempre di due, tre minuti per attendere anche i più ritardatari.- le sorrise cercando di sembrare il più innocente e sincero possibile, in realtà gli faceva decisamente comodo che lei li lasciasse soli, anche solo per un momento.
Ringraziando, Grace si alzò e passò davanti ai due amanti in incognito, Havoc invece si alzò per lasciarla uscire, quindi si risedette con un tonfo.
L'alto graduato aspettò qualche secondo, tempo che la ragazza si allontanasse a sufficienza, poi a bassa voce ma con naturalezza chiese:
-Dunque, cosa è questa storia? Cosa ci fate qui?-
Jean si affondò ancor di più nella poltroncina, Riza invece sfoggiò un bel sorriso e rispose:
-Vede colonnello, questa commedia mi piace molto, avevo due biglietti per cui ho chiesto a Jean di accompagnarmi, e lui ha gentilmente accettato.-
Roy la guardò un po' torvo, non era quella la risposta che voleva, ovviamente, ma se decideva di non rispondere non c'era verso di farle cambiare idea, questo lo sapeva. Decise perciò di passare ad altro.
-Quel vestito ti dona veramente, lo sai?- il tono della voce era molto cambiato, più tenero. Lei quasi arrossì a quel banale complimento, fatta dalla persona che ami ogni osservazione sembra speciale. Sussurrò un grazie perdendo la sua ostenta imperturbabilità. Quando faceva così Roy impazziva per lei, l'istinto lo portò ad alzare appena una mano, per accarezzarle il viso. Si fermò appena in tempo, quando lei gli toccò impercettibilmente il ginocchio; erano in pubblico, c'erano persone ovunque, nessuno pareva guardare, ma poteva essere un attimo. Havoc nel frattempo guardava in alto, non voleva sapere nulla, anzi avrebbe preferito essere da un'altra parte, al sicuro da un uomo geloso e pericoloso come Mustang.
Grace fu un lampo, torno subito, prima ancora che i due riuscissero a trovare qualche altro spunto di conversazione meno compromettente. Si era sistemata un po' i capelli, forse c'era anche un filo di trucco in più. Per l'alchimista però nulla cambiava, era una ragazzina carina che cercava di competere con una donna che pareva splendere di luce propria.


スズク...          

   
 
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