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Autore: _UriNameJungKook_    22/02/2016    2 recensioni
BTS x Te
Ciao a tutti! Questa è una raccolta di oneshots che avranno come protagonisti i BTS, ovviamente e voi. Per la trama prenderò ispirazione dai testi delle canzoni dei ragazzi.
C1, Jungkook: Dove lui è un bullo e tu hai una cotta per lui. > War of Hormone inspired
C2, Jimin: Dove hai una cotta per lui ma lui non ricambia. > I Need U inspired
C3,Taehyung: Dove tu e Taehyung siete due nerd ma lui diventa un ribelle. > Boy in Luv inspired
C4, Namjoon: Dove state insieme ma per ogni problema la colpa è sempre tua. > Danger inspired
C5, Hoseok: Dove siete nemici fin da piccoli ma una rappresentazione teatrale cambia le cose. > Save Me inspired
C6, Yoongi: ///// > guardare ultimo capitolo per scoprire
C7, Jin: ///// > /////
[ FINE DEL BLOCCO HIGHSCHOOL!AU * ]
*Ci saranno diversi blocchi in futuro, ognuno con AU diversa e una oneshot per ogni membro.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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ANGOLO AUTRICE
Ciaooo! Scusatemi per l’attesa, ma stavo aspettando l’ispirazione giusta perché anche questa oneshot potesse piacervi come le altre due. Ringrazio davvero chi ha recensito, sono molto contenta di sapere che apprezzate! Quindi ora vi lascio a questa storia, e magari fatemi sapere se è all’altezza delle aspettative. Taehyung biased siete pronte?
Informazione di servizio…"t/c" sta per "tuo cognome".
Lo so che all’inizio potrebbe sembrare noiosa, ma andate avanti a leggere e vedrete che…beh scopritelo voi!
Bacioni
 
 
 
 
 
 
 
Skool Luv Affair – Boy in Luv
 
 
 
 

"Andal nasseo na andal nasseo
Niga mwonde?
Neoman jallasseo?
Wae nareul jakku nollyeo nollyeo
Neo ije geuman hol’ up hol’ up
Wae nae mameul heundeuneun geonde"
 
"Mi sto innervosendo, mi sto innervosendo
Chi sei tu?
Sei così forte?
Perchè continui a prendermi in giro?
Adesso smettila, forza, forza
Perché stai scuotendo il mio cuore?"
 


Taehyung x Te
 
Perché stai scuotendo il mio cuore?
 
 
 
Tutti hanno un migliore amico vero? Ad alcuni è pure capitato di innamorarsene…e di mettercisi insieme.
Tu, per esempio.
 

Ma è ovvio che le cose perfette non possono durare per sempre.
 
 
Occhiali di vetro spesso, completa dedizione alla scuola e disinteressamento alla tua immagine erano dei termini che si addicevano perfettamente a te.
Eri la solita ragazza nerd, sfigata, impacciata e non molto attraente -dovuto al fatto che non ti curavi- a cui interessava solo studiare.
Fortuna che, c’era anche un’altra persona esattamente come te, Kim Taehyung.
E ovviamente, non potevi che avere una grande cotta per lui.
Anche lui portava gli occhiali, aveva tanti brufoli, imbranato e maldestro, sfigato, e tutto quello che potrebbe essere classificato come secchione.
Proprio come te.
Era infatti grazie allo studio che vi eravate avvicinati, poi conosciuti, e infine innamorati.
Dopo circa un mese che avevate cominciato a frequentarvi, si era confessato, chiedendoti di diventare la sua ragazza. E tu senza pensarci due volte, avevi accettato.
Lui era dolce, premuroso e divertente, e serio quando si trattava di scuola.
Proprio come te.
Forse era per questo che eravate fatti l’uno per l’altra, oppure, anche per il fatto che nel vostro armadio erano presenti solo tute sgualcite e scarpe da ginnastica che, come modello, sembravano provenire dagli anni ’90.
Ma entrambi eravate felici così, nella vostra ‘nerdaggine’, come la chiamavano molti.
Tutte quelle malizie non vi segnavano minimamente, non vi interessava.
Lui era semplicemente il tuo dolce Tae, e non potevi chiedere di meglio.
 
Un giorno eravate al centro commerciale, cercavate il dizionario di coreano per lui, visto che l’aveva prestato a qualche cugino il quale, sembrava non ritrovarlo.
“Come si fa a non prestare attenzione ad una cosa così importante” si chiese il tuo ragazzo mentre mano per mano camminavate per l’affollata via principale della struttura.
“Me lo chiedo anch’io” rispondesti scocciata. Per quanto una cosa del genere potesse essere banale, a voi due pareva scandalosa, invece.
Da fuori la vostra reazione era esagerata, ma per voi due…era giusta.
Mentre vi dirigevate alla libreria, vi fermaste davanti ad un negozio di abbigliamento.
“Tae, ti dispiace se entriamo? Devo proprio comprare una felpa nuova” dicesti
“Va bene jagi, non c’è problema” ti rispose con un sorriso.
Presa la tua cara felpa-oversize verde petrolio, alla cassa non facevate altro che parlare sulla gente che vedevate.
“Oddio Tae, guarda lì! Ma come fa quella a sopportare il mascara, l’eyeliner e il rossetto? Che poi…il rossetto è troppo scuro…sembra una poco di buono” dicesti.
Già…il vostro linguaggio era ben contenuto, eravate molto casti al riguardo.
Taehyung si lasciò scappare una leggera risatina, come per darti ragione.
Non userò mai roba simile” continuasti
“Per non parlare di come è vestita, sembra una di quelle ribelli che ci sono a scuola” proseguisti ancora.
“Oh t/n, guarda il ragazzo! Mi viene da ridere, è truccato pure lui ed è pieno di piercing, che schifo”
“Già” ridesti. Come ti capiva.
“Ah e i pantaloni in pelle non si possono guardare…quella coppia mi mette i brividi, sembrano davvero di quelle persone con cui non mettersi contro”
“Sono completamente d’accordo” dicesti infine, appoggiando la felpa sul bancone della cassa.
A dirla tutta, quella coppia era esattamente l’opposto di quello che eravate voi.
 
Le cose però, avrebbero lentamente cominciato a cambiare.
 
Taehyung, il giorno dopo l’episodio del centro commerciale, ti aveva avvisata che non avrebbe potuto accompagnarti a casa dopo la scuola perché dei ragazzi volevano parlare con lui. Gli avevi chiesto se avresti dovuto preoccuparti, ma lui ti rassicurò dicendoti che se la sarebbe sbrigata da solo.
Ma lo notasti che qualcosa non andava, quando arrivò a casa tua per studiare per la verifica di scienze. Era quasi assente, lo sguardo perso nel vuoto, e lui forse troppo concentrato nei suoi pensieri.
“E’ tutto ok jagi?” chiedesti pacata
“Oh, sì...tutto a posto. Sta tranquilla, sono solo un po’ stanco”
“Sei sicuro?”
“Certo, se non ti dispiace me ne vado a casa, non riesco proprio a studiare adesso”
“Umh, ok” rispondesti titubante, di solito lui non staccava la testa dal libro finchè non aveva finito, ed era strano un comportamento simile.
 
Ma parlando seriamente, non era tutto a posto.
I ragazzi con cui Taehyung aveva parlato erano quelli che causavano più problemi a scuola, quelli con i voti più bassi, quelli con l’atteggiamento più bastardo.
Non propriamente bulli, ma in un certo senso, sì.
“Sai Kim, ci stavamo chiedendo da quanto la gente ti giudica…” gli disse uno
“Cosa volete da me?” chiese infastidito il tuo ragazzo, quei ribelli gli davano troppo fastidio.
“Woah, woah, woah nerd, calma. Stiamo solo cercando di aiutarti, quindi rispondi e poche storie, se non vuoi prenderle” disse minaccioso un altro.
Taehyung sbuffò “Da sempre. Perché all’improvviso vi interessa? Fate parte di loro” disse poi, una nota di odio nelle sue parole.
“Beh, volevamo darti qualche consiglio…ci hai pensato al perché?”
“Non trovo nessuna spiegazione logica”
“Pff, logica. Sei proprio uno sfigato. E’ qui che ti sbagli. Ti sei visto? Hai le tute che sono più grandi delle vestaglie di mia nonna, metti gli occhiali da talpa e ti trascuri mettendo da parte il tuo potenziale
“E dove sarebbe il problema?” perché davvero non lo capiva.
“Dove sarebbe il problema? Sembri pronto ad entrare in seminario!” rise un ragazzo che era lì con gli altri.
E lì Taehyung realizzò. Realizzò, dopo aver pensato a sé stesso, che avevano ragione.
“Che potenziale avrei io?” chiese
“Oh” il primo ragazzo ghignò “Tu…tu potresti avere la scuola in pugno se solo lo volessi”
“Eh?!”
“Senza occhiali, e conciato meglio che con questi due stracci, sono sicuro che potresti avere tutte le ragzze ai tuoi piedi, per esempio...”
“E come dovrei fare?”
“Ti insegneremo” dissero, per poi andarsene.
Ecco cosa lo turbava, ma tu di questo, ne eri totalmente all’oscuro.
 
Fatto sta che, da quel giorno, la sua trasformazione ebbe inizio.
Per la verifica di scienze non aveva studiato, e come conseguenza il voto era stato negativo. Sia per tua sorpresa, che per sua, non gliene era fregato niente di non essere stato perfetto per una volta.
Anzi, gli era piaciuto. Fare quello che gli andava come e quando gli pareva.
E quello era stato solo l’inizio.
I vostri pomeriggi di studi erano scomparsi, lui si giustificava dicendo che non gli andava, e tu davvero non lo capivi più.
A tua insaputa, aveva cominciato a frequentare quei ragazzi, e aveva scoperto che in realtà erano più simpatici di quanto mostrassero.
Stava scoprendo che essere ribelli come lo erano loro era liberatorio, era divertente, non palloso come studiare o essere sempre perfetti.
Rompere le regole gli piaceva, e ad un tratto non si riconosceva quasi più.
Ma questo nuovo lui lo rendeva più sicuro, e più fiducioso in sé stesso.
Sul suo aspetto, si era reso conto che era davvero ridicolo, che quello che era, era patetico.
Si era stancato di quella sua immagine, si era stancato del nerd che c’era in lui.
 
Era da un po’ che ti ignorava, e non ne comprendevi il motivo.
Non lo vedevi più e non lo sentivi più se non a scuola.
…quando veniva.
Perché davvero non riuscivi a capire cosa gli stesse capitando di così importante da fargli saltare le lezioni.
Tutto quello che sapevi era che, per quanto sembrava stesse attento alla lezione, ogni suo voto era negativo.
E questo non lo scalfiva di un millimetro, ed era ciò che ti rendeva ancora più scettica.
L’incredulità scorreva nelle tue vene dopo che un giorno si presentò a svuola senza occhiali. In quel momento avevi pensato fosse ancora più bello, ma non ti capacitavi ancora del suo strano comportamento.
Anche perché, non riuscivi a parlarci.
“Hai tolto gli occhiali? Come mai non me l’hai detto?” chiedesti curiosa
“In realtà non ne ho più bisogno da un po’. Li stavo tenendo solo perché piacevano a te”
“Sì…in effetti eri meglio con gli occhiali” dicesti sorridendo.
Sorriso che scomparve non appena sentisti il suo freddo e distaccato tono di voce “No” disse, per poi alzarsi e andarsene.
Potevi sentire le lacrime agli occhi, e non riuscisti a trattenerle.
 
Taehyung non ti parlava più ormai, e tu ti sentivi vuota.
Rivolevi indietro il tuo ragazzo. Il tuo migliore amico.
Gli insulti continuavano, e senza lui, cominciavano a pesarti.
Così piangevi in silenzio.
Senza lui.
 
 
Quel giorno eri arrivata presto a scuola, ti eri svegliata prima e non ti era dispiaciuto essere lì una mezz’oretta prima. Avresti potuto ripassare.
Alla prima ora, la professoressa di matematica aveva ridato le verifiche fatte la settimana precedente, e tu avevi preso il massimo dei voti.
Taehyung non si vedeva, probabilmente non aveva voglia di scomodarsi.
Ti sembrava impossibile solo pensarle queste cose, eppure, erano vere.
Poi però entrò in classe, e per poco non ti cadde la mascella quando lo vedetti.
Il ragazzo alto appena entrato dalla porta aveva i capelli tinti di un arancio scuro, numerosi piercing e orecchini alle orecchie; una linea di eyeliner sulla palpebra inferiore, con un po’ di ombretto scuro a contornarne gli occhi. Dei pantaloni neri in pelle avvolgevano le sue gambe muscolose, completati da delle catene argentate che tintinnavano rumorose sul tessuto; una maglietta bianca con profondo scollo a V faceva intravedere il tonico petto che possedeva, e essa coperta da un giubbotto nero in pelle; e per finire, degli anfibi neri.
Con sguardo e fare strafottente, disse un semplice e svogliato “Sono in ritardo”, poi si diresse verso il suo banco, buttando malamente la cartella a terra e sedendosi scomposto sulla sedia, mettendo poi i piedi sul banco.
No. Pensasti.
Quello non era- non poteva essere il tuo Tae.
Non era fattibile, era ai limiti dell’impossibile.
Chi era quel ragazzo?
Chi?!

Un mese prima, non avrebbe mai fatto cose del genere.
Poi ti ricordasti dei ragazzi con cui aveva parlato, ripensando che tutte le stranezze erano cominciate da quel momento.
Erano stati sicuramente quei bulli/ribelli che vi dicevate di odiare a farlo diventare così.
E ora lui era…uno di loro.
Da come le ragazze della classe avevano urlicchiato come galline avevi intuito avesse già la coda dietro, e come minimo le sue fan.
Ridicolo.
“Ehehm, signorino Kim, non è a casa sua quindi è pregato di togliere i piedi dal banco, grazie” disse la professoressa
“Io faccio quello che voglio” rispose secco.
Avevi la nausea. Era troppo per te.
“Come scusi?” chiese infastidita l’insegnante.
“Mi ha capito. Ho detto. Faccio. Quello. Che voglio.” Scandì le parole.
“Bene allora, tenga pure le gambe all’aria. Penso che a questo punto non le dispiaccia restare un’ora in più a scuola per la punizione, vero?”
“Come le pare” disse scompigliandosi i capelli.
“Comunque, qui c’è la sua verifica. Davvero non capisco signorino Kim, un mese fa era lo studente migliore della classe mentre in questi ultimi compiti ha preso il minimo dei voti. Pensavo ci tenesse ai suoi risultati scolastici. Cosa le è successo?
“L’ha detto, professoressa. Ci tenevo. Ho solo capito che la scuola è una perdita di tempo, tutto qui”
“Anche il suo comportamento…aveva dieci in condotta, se va avanti così finirà per essere bocciato”
“Bah, non mi importa un cazzo”
‘E’ diventato maleducato…’ pensasti rattristata.
L’insegnante decise di ignorarlo e di andare aventi.
Continuasti a fissarlo per tutto il tempo.
Era molto più possente a vederlo, probabilmente era andato in palestra.
La sua figura e il suo aspetto, le sue espressioni e il suo sguardo, e non credevi di poterlo dire, ti intimidivano. Anzi no, intimidivano e basta.
Avevi quasi paura voltasse lo sguardo su di te, ma non finisti comunque di tenergli gli occhi addosso.
 
Passò la giornata, e alla fine dell’ultima ora ti recasti nell’aula della punizione dove Taehyung sarebbe dovuto essere.
Infatti entrando, eccolo lì.
“Possiamo parlare?” chiedesti avvicinandoti a lui
Si sistemò dalla sua posizione da balena spiaggiata e si mise composto, come da cenno per invitarti a parlare.
Ti sedesti di fianco a lui, timorosa di guardarlo negli occhi.
“Tae…cosa ti è successo?” chiedesti, la tua voce spezzata.
Ridacchiò lievemente “Sai, me l’aspettavo” disse
“Che cosa?”
“Che non trovando più il bravo ragazzo che eri abituata a vedere mi avresti fatto questa domanda. In ogni caso, nulla di che, ho solo modificato il mio aspetto esteriore. Ah sì…e una ritoccatina al carattere”
“Nulla di che?” dicesti con le lacrime agli occhi “Io non ti riconosco! Tu non sei il mio dolce Tae! Chi sei?! Non puoi essere la stessa persona!!” urlasti, totalmente nel dolore.
Lui ghignò, come se la cosa lo divertisse.
Non c’era nulla di divertente.
“Il dolce Tae…dimenticalo. Ho capito che essere così -ti squadrò dalla testa ai piedi- non serve a nulla. Solo studio e niente divertimento…sai, mi sono reso conto che era piuttosto noioso...fortuna che mi hanno salvato in tempo” rise per poi sospirare, "Quanto ero patetico" sorrise infine.
“C-Cosa…” balbettasti incredula
“Pensaci, prima ero un perdente, ora…ora sono il massimo” disse trionfante
“M-mi stai d-dando della perdente?”
“In un certo senso…
“Non pensavo tu mi potessi dire una cosa del genere…” dicesti tra i singhiozzi.
“Neanche io a dire la verità” rispose rimettendo i piedi sul banco.
Era il momento di fargli la domanda che più temevi: ‘Stiamo ancora insieme?’
“Stiamo ancora insieme?”
‘Ovvio che sì. Ti amo e ti amerò sempre, questo non cambierà mai’ era quello che ti aspettavi, o forse meglio speravi, ti rispondesse.
Illusa.
“Mi sembra ovvio che no. Non si era capito?”
“N-non ci credo…non m-mi ami p-più?” chiedesti mentre lacrime copiose ti solcavano le guancie.
“Mi dispiace, ma le cose cambiano.” Continuò con un sorrisetto meschino in viso.
“D-dicevi di amarmi…non vado più bene? Mi hai sempre detto che ero perfetta così e-“
“Ahahah, senti, non so come cazzo ragionavo quando stavo con te, magari potevi essere perfetta per me quando ero ancora uno sfigato, ma sicuramente non adesso. Ho alzato gli standard e tu, guardati un attimo, sei un casino. Non sto con i secchioni”
“Ma lo eri anche tu!” gli urlasti tra le lacrime
“Ero, ora non più.” Sorrise maligno.
Questa versione del tuo migliore amico, nonché ormai ex ragazzo, era spaventosa.
“Torna in te Tae, ti prego io ti amo, non puoi farmi questo! Io rivoglio indietro il mio Tae!”
“Io non ti amo più, e ‘il tuo Tae’ non ritornerà. Adesso sono così, quindi sarà meglio per te se te ne fai una ragione” disse, il tono ritornato freddo e distaccato.
“Ah, e non ti aspettare altre conversazioni tra noi, questa è l’ultima. Non parlo con gli sfigati
Potevi sentire una forte fitta al cuore, avevi quasi paura potesse scoppiare.
Quanto speravi tutto quello che stavi vivendo potesse essere solo un brutto incubo, dovuto alle troppe ore di studio.
Quanto desideravi poterti risvegliare tra le braccia del tuo dolce ragazzo, e tirare un sospiro di sollievo nel vedere i suoi delicati lineamenti riposare.
Quanto lo volevi.
Peccato che, la cruda realtà era tutt’altra.
I dolci lineamenti erano spariti nel frivolo ghigno stampato sulle labbra che più volte avevi baciato, l’osso della mascella ben pronunciato, risaltando la sua virilità, e dovevi ammettere, che era la prima volta che te ne rendevi davvero conto.
All’improvviso entrò una ragazza “Oppaaa!!!!” urlò
“Ti ho comprato le sigarette come mi avevi chiesto!” disse porgendogliele
“Grazie Lyn, vieni qui” disse con tono di voce basso e sensuale.
La baciò appassionatamente e quando si staccò le disse “Appena esco da questa merda di posto ti porto a casa mia, mh piccola?”
Ti si strinse il cuore, non solo le sue parole dette in precedenza ti avevano distrutta, ma quest’ultima affermazione voleva dire che era diventato un playboy.
Tutto così surreale.
Ti ricordavi ancora la promessa che ti aveva fatto: “Non ti ferirò mai. Promesso” disse per poi baciarti.
Gli avevi creduto.
Eppure l’aveva appena fatto, con noncuranza dei tuoi sentimenti, senza un briciolo di emozione.
Ti ricordavi quando entrambi vi eravate detti che per fare l’amore avreste aspettato almeno i diciott'anni, che avreste compiuto a breve.
Rotta anche quella, visto che sembrava dover passare la serata con quella ragazza.
Di certo, non potevi negare che fosse bella, ma non capivi cosa ci fosse in te che non andava.
Andavi bene così com’eri giusto?
No. Rispose una piccola parte di te, ma la scacciasti via.
Sì, eri sempre andata bene in quel modo, infondo.
Lui prese la sigaretta e l’accese.
Pensavi odiasse il fumo, i piercing, le parolacce, le tinte, il trucco, i pantaloni in pelle, i ribelli e i bulli.
Ribello e bullo, adesso, lo era lui.
E non poteva farti più male di quanto non lo stesse già facendo.
 
La serata e l’intero finesettimana, parevano non voler passare, lasciandoti persa in te stessa, a piangere, a odiare tutto e tutti, e a ripensare ai bei momenti trascorsi insieme a Taehyung. Ai momenti in cui ridevate, vi facevate scherzi, studiavate insieme e- non riuscivi a non ripercorrere senza sosta, continuamente, come un disco rotto, gli avvenimenti del venerdì, così dolorosi.
Eri arrivata a diverse conclusioni.
La prima era che, il Taehyung che conoscevi non sarebbe mai ritornato; ed era meglio per te cominciare ad accettarlo.
Guardandoti allo specchio, dicesti “Non vado più bene, perché? Cos’ha quella ragazza in più di me?”
Ti soffermasti a pensare alla sua immagine paradisiaca, e potevi capire perché fosse impossibile per qualsiasi ragazzo resisterle.
Poi riguardasti te: i tuoi capelli rovinati legati in una sottospecie di chignon scomposto e ballonzolante, le tue occhiaie ben visibili e il tuo aspetto da bambinetta;
I tue due buchi alle orecchie con dentro i due piccoli cristalli luccicanti che erano gli stessi di quando li avevi fatti per la prima volta, i tuoi spessi occhiali appannati dal pianto e dal respiro pesante;
Facesti caso ai tuoi pantaloni grigi giganti. Sembravano un pigiama.
Guardasti la tua felpa petrolio, quella comprata con Tae, e sinceramente la sensazione che ti davi era quella di non avere avuto nemmeno la voglia di scegliere cosa metterti la mattina.
Taehyung aveva ragione.
Eri un casino.

Ma te ne eri resa conto solo in quel momento.
Vederti ti faceva ribrezzo. “Ci credo che non mi vuole più, sono uno schifo” ti dicesti.
 
Avevi da studiare e da fare i compiti, ma per il giorno dopo l’intenzione non era quella di andare a scuola.
In ogni caso, non ti andava.
Domani si cambia” ti dicesti, una volta sotto le coperte.
 
Il mattino seguente, dopo aver fatto colazione prendesti tutti tuoi vestiti e li buttasti.
Lasciasti solo il cambio per uscire.
Dopo esserti vestita, guardasti dei video su YouTube per capire come truccarti, visto che non l’avevi mai fatto, e anche per capire cosa ti serviva per farlo.
Non sembrava così complicato.
Uscisti di casa, dirigendoti verso un negozio di abbigliamento.
Stavi comprando cose che eri convinta di detestare, invece ti piacevano.
Magliette, giacche, giubbotti, canottiere, jeans, pantaloni, stivali, trucchi e bigiotteria varia.
Ti dovevi rifare il guardaroba d'altronde, e tutte queste cose ti entusiasmavano.
In gioielleria, ti facesti fare tre buchi per orecchio, e dovevi dire che eri piuttosto soddisfatta.
Ti domandavi perché non l’avessi fatto prima.
 
Il giorno dopo, la classe fu non sorpresa, di più, nel vederti entrare.
Non avendo ascoltato la gioielliera, avevi riempito le tue orecchie con anellini, e persino due dilatatori.
Portavi dei jeans neri strappati, un corpetto a cuore dello stesso colore che si fermava poco sopra il tuo ombelico; avevi anche una specie di lembo di tessuto che ti avvolgeva una parte del braccio, quasi come fosse stato un bracciale ma posizionato in alto sui tuoi arti.
Gli anfibi bordeaux che ti eri messa ti piacevano molto di più di quello che avresti mai potuto immaginare, e poi, avevi pensato, si abbinavano al tuo rossetto borgogna opaco.
Già, sentito bene.
Eyeliner, matita nera, mascara.
Idiota, pensasti. Come avevi potuto odiare quel ben di dio?
La tua autostima era aumentata, ti sentivi a tuo agio.
L’unica cosa che ti dava fastidio, era di essere basicamente diventata la versione femminile di Taehyung.
Ma forse, eravate nati per essere uguali.
Eri troppo concentrata a camminare verso il tuo banco per accorgerti del grande ghigno che aveva il tuo ex ragazzo da in fondo alla classe.
I suoi occhi non si staccavano da te, erano pieni di lussuria.
Vederti così, lo riempiva di gioia.
Lo rendeva fiero.
“Signorina t/c, non pensa di essere troppo scostumata?” ti chiese l’insegnante di inglese.
“No, fuori fa caldo”
“Ma siamo a scuo-“
“Non mi interessa” rispondesti.
Ti eri promessa di seguire il tuo istinto, e per qualche motivo ti spingeva a comportarti così.
Forse eri stanca di essere presa in giro, forse volevi dimostrare a tutti che si sbagliavano su di te.
A uno in particolare.
Ma stranamente anche per te, ti piaceva essere così.
“Tirate fuori i compiti” disse la professoressa dopo non molto.
“Signorina t/c, dove sono i suoi compiti?”
“Non ho il libro” rispondesti
“Ha preso esempio da Taehyung per caso?” disse voltandosi verso l’arancio fulminandolo con lo sguardo, mentre lui tirò fuori la lingua facendole il medio.
Ormai lo ignorava e basta, il ragazzo non era intenzionato a smettere.
Sbuffasti quasi divertita, incrociando le gambe sotto il banco e le braccia sotto il tuo seno.
“Pff, assolutamente no” ghignasti per poi guardare alla donna che si era posizionata davanti a te.
“T/n, il tuo abbigliamento e il tuo comportamento non sono adatti alla scuola. Mi basta già un trasgressore in classe, non ne voglio due. Potresti gentilmente tornare a comportarti come la ragazza educata di sempre?”
Evidentemente credeva che la seconda persona singolare avrebbe toccato più della terza.
“No” dicesti alzando il tono della voce, quasi provocatorio.
Lei sbuffò, e tornò alla cattedra.
Il tuo compagno di banco, uno dei tanti che ti prendeva in giro, ora non stava facendo altro che guardarti la scollatura, improvvisamente interessato da te.
Ma guarda un po’ che strano, pensasti ironicamente.
Visto che non la smetteva, ti venne un’idea in mente.
Il suo urlo interruppe la spiegazione, dopo che il tuo gomito era arrivato forte nel suo stomaco.
“Pervertito” mormorasti.
Taehyung ridacchiava soddisfatto, poi l’insegnante ti mandò in punizione.
"Che minchiata" sussurrasti.
Ma lui poteva farsi sfuggire l’opportunità di parlare con te, così non perse un secondo a buttare giù dalla sedia il povero compagno che aveva di fianco, che si lamentò frustrato “Ma sei fuori di testa?”
“Chiudi il becco moccioso, stai parlando con me” disse alzandolo da terra prendendolo dal colletto della camicia.
“KIM! Metti giù il tuo compagno ORA. In punizione” disse spazientita la professoressa.
Lasciò la presa e si risedette.
Troppo semplice. Pensò.
Troppo scontato. Pensasti.
 
“Non pensavo saresti potuta diventare questo” disse ghignando, l'ora di punizione era appena iniziata.
“Complimenti…” sussurrò guardandoti.
“Patetico” dicesti sbuffando irritata
Ti sentì, e salì il fastidio anche in lui “Come?
Alzasti la testa, non più spaventata di guardare i suoi occhi profondi, resi più seducenti dall’eyeliner.
“Hai sentito bene” dicesti sorridendo beffarda.
Soffocò una risata scomoda, per poi proseguire “ ‘Oddio Tae, guarda lì! Ma come fa quella a sopportare il mascara, l’eyeliner e il rossetto? Che poi…il rossetto è troppo scuro…sembra una poco di buono’… ma ci pensi che ti sei data della puttana? Guarda che non lo sei eh” disse sorridendo, ad un tratto sembrava il suo solito rettangolo sincero.
Perdesti un battito, ma cercasti di non darlo a vedere.
“ ‘Non userò mai roba simile’ sembra ti sia smentita mh?”
“Zitto. O ti devo ricordare ‘Oh t/n, guarda il ragazzo! Mi viene da ridere, è truccato pure lui ed è pieno di piercing, che schifo’. Sei tu. Che schifo?” ridesti.
“Wow, che bel caratterino. Sei così forte? Non mi sembri neanche tu” disse
Dejavu” dicesti “Mi sembra di aver detto qualcosa di simile giusto l’altro giorno” buttasti indietro una ciocca di capelli, scoprendo il tuo collo e la tua clavicola, cosa che a Taehyung non sfuggì.
“Via gli occhi dal mio seno, idiota
Staccò subito lo sguardo per rincontrare il tuo, freddo.
Forse capiva cosa avevi provato tu, adesso.
Chi sei tu? Non sei la t/n di cui mi sono innamorato”
“E tu? Tu non sei il Taehyung di cui mi ero innamorata”
“Ero?”
“Sì. Ero. Hai detto che non andavo più bene, che non mi amavi più, di accettare il nuovo te. L’ho fatto.”
Ma io ti amo ancora” disse, il suo tono più addolorato.
Io ti odio. Sei cambiato e mi hai gettata via come niente fosse, come se quello che eravamo non fosse mai esistito, come se non valessi più niente per te. E ora, solo perché mi vedi le tette e il viso truccato, mi dici che mi ami ancora? Ti dovrei credere?!” dicesti, arrabbiata.
“Io…mi dispiace, ho sbagliato-“
“Ti dispiace…vediamo un po’ Taehyung, siccome sono sicurissima mi avrai pensato senza sosta tutto il mese scorso, mentre io soffrivo per te, con quante ragazze sei andato a letto?” senza accorgertene, stavi piangendo.
Silenzio.
Sbuffasti, come per dire che lo sapevi.
“Appunto. Sei un bastardo”
Non avevi mai parlato così, ma lui, lui ti aveva ferita nel profondo.
“Hai rotto pure la promessa, sei come gli altri”
“No- io...”
“Tu, mi hai spezzato il cuore.” Dicesti mentre continuavi a piangere.
Lo amavi ancora.
All’improvviso, sembrò come cambiare stato d’animo.
Mi sto innervosendo. Perché continui a prendermi in giro? Se mi odi tanto perché stai piangendo?” disse, quasi furioso come non l’avevi mai visto.
“Io…non posso smettere di amarti” dicesti fra le lacrime, inginocchiandoti a terra.
Adesso smettila, forza. Se mi ami, torna con me, ti dimostrerò che posso essere un buon fidanzato anche se non sono lo stesso di prima. Ti prego, t/n…” disse abbassandosi a te.
Lo amavi troppo per dire no.
Non facesti in tempo ad annuire, che ti avvolse stretta tra le sue braccia.
Sentivi i muscoli tonici attorno a te, non li aveva mai avuti, ma era una bella sensazione stare lì.
“Scusa t/n, ti amo, ti amo tanto.” Disse accarezzandoti dolcemente i capelli
“Anche io Taehyung” dicesti accucciandoti nel suo petto caldo.
Potevi sentire il suo cuore battere, veloce quanto il tuo.
Era così perfetto.
“Sei bellissima…ti preferisco così, ma se vuoi tornare come prima, lo capisco, mi andrà bene lo stesso”
“Non penso tornerò come prima, così mi piace di più. Tu invece, non ti azzardare a cambiare, sei un figo assurdo” gli sorridesti, facendo sorridere anche lui.
“Grazie jagi” disse baciandoti la fronte.
“Lo senti? Perché stai scuotendo il mio cuore?
Magari siamo fatti per essere uguali. Io sono te versione femminile e tu sei me versione maschile. Dobbiamo essere così” dicesti
Vero” disse accarezzandoti la guancia.
“Jagi...” dicesti
“Sì?”
“Ti ricordi la coppia al centro commerciale?”
“Certo!”
“Guardaci, siamo esattamente quello che un mese fa detestavamo” ridesti lievemente “Siamo come quella coppia” sorridesti.
Lui ricambiò “No, noi siamo meglio. Siamo i ribelli con cui non vorresti mai metterti contro, ma siamo perfetti.
“Ti amo”
“Ti amo”
Vi diceste, prima di catturare le vostre labbra in un dolce e bisognoso bacio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
Piccola anticipazione del prossimo capitolo:
Danger – Namjoon x Te
 
 
 
 
 
   
 
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