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Autore: ClosingEyes_    23/02/2016    3 recensioni
I sogni possono rilevare parti di noi che non conosciamo, cose che non ricordiamo ci vengono in mente senza motivo.
Rin sognerà una persona particolare e con l'aiuto di Kagome scoprirà chi è.
Tante avventure l'aspettano, e presto si troverà davanti ad una scelta.
Spero di avervi incuriosito :)
Buona Lettura :D
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'idea di non sapere mi stava uccidendo dall'interno, erano anni che cercavo risposte, ora le avevo davanti a me e Sesshomaru non me le voleva dare.

Quell'uomo accanto a me sapeva tutto , sapeva perchè facevo quei sogni , sapeva perchè non ricordavo nulla della mia infazia , sapeva perchè io non riuscivo a ricordarmi di lui, maledizione non potevamo prenderci una pausa prima di andare a lavorare?!.

Sbadata come sempre, avevo rischiato di rompermi il setto nasale e il femore per colpa di una stupida barella che era stata posizionata lateralmente al corridoio, con un angolo di sporgenza tale da prendermi il piede.

Ma per mia grande fortuna, quel grandissimo “spaccone” mi prese in tempo, salvando sia il mio femore che il setto nasale. Magari ci fosse stato anche tutte quelle volte che sono caduta nella sedia del mio studio, maledizione dovevo mettermi gli occhiali, non ci vedevo.

Nel momento, si focalizzò davanti ai miei occhi una scena alquanto simile a questa: ero piccola penso, stavo forse raccogliendo un erba, un fiore o non so cosa e improvvisamente persi l'equilibrio, cadendo nel vuoto ma senza sbatterci alla fine. Era come se lui mi avesse presa in tempo, come se fossi salva per miracolo grazie alla sua prontezza, ma come era possibile? Mica poteva volare?.

-Rin maledizione ma sei sempre la solita sbadata? Non sei cambiata di una virgola!- mi disse Sesshomaru rimproverandomi.

Rimasi imbambolata per un secondo, i miei occhi non si staccavano dai suoi, neanche la sua mano sul mio braccio se per questo, quel contatto mi stava facendo ricordare, ma sembravo un'emerita cretina a fissarlo in quel modo.


 

-Si scusami, sono sempre stata sbadata!Ma lo ero anche da piccola per caso?Perchè se no non si spiega questo mio mancato equilibrio- dissi spostandomi da quella bellissima presa.


 

-Eri tremenda da piccola, mi costringevi a prenderti ogni volta che rischiavi di farti male o finivi nei guai, sei sempre stata scocciante- la sua delicatezza fa invidia a quella di un ippopotamo, sul serio.


 

-Mi scusi principino, le ha dato tanto disturbo occuparsi di me quando ero una bambina, non si preoccupi adesso posso cavarmela anche senza di lei, sono grande e grossa da potermi occupare di me stessa!- ma tu guarda che bastardo.

-Ho visto come sei capace, stavi andando a faccia a terra, se non fosse stato per me-.

Effettivamente non aveva tutti i torti, potevo anche risparmiarmi questa prepotenza, ma davvero non capivo allora perchè ci teneva tanto a me se non aveva fatto altro che dire che ero scocciante.

Il mio giro turistico comprendeva ovviamente quasi tutto l'ospedale, le mie gambe ormai erano a pezzi, nonostante prendavamo sempre l'ascensore.

Avevo tanto bisogno di un caffè, ma Sesshomaru me la fece passare alla grande quando mi portò a vedere l'obitorio, se lo poteva risparmiare, sul serio.

-Qui è dove portiamo i pazienti deceduti, alcuni sono dimenticati dalla famiglia e tocca a noi fargli una specie di funerale, molti sono bambini e.. Rin perchè piangi?-.

Già, perchè stavo piangendo, forse perchè aveva detto bambini o forse perchè stavo avendo un ricordo, l'ennesimo in tutta la giornata.

-Tu ti dimenticherai di me se io muoio?-.

-Questa frase l'avevi detta anche da piccola e ti ripeto la stessa risposta di allora: non dire sciocchezze Rin-.

Lo guardai e non riuscì a trattenere l'istinto di abbracciarlo, senza considerare che avrei potuto sporcargli il camice con il trucco o che, ancora peggio, l'avrei forse fatto allontanare da me.

-Tranquilla, ora ce ne andiamo- si forse è il caso.

Mi porse gentilmente un fazzoletto e salimmo al piano di sopra, tornando al bar e finalmente mi concesse quel mio santo caffè, avevo bisogno innanzitutto di energie ma anche di riprendermi dopo quello che avevo visto.

Mi presi il caffè ma a quanto pare non accennavo a riprendermi, anzi a stento mi reggevo in piedi, infatti attirai l'attenzione di Sesshomaru che subito mi prese per un fianco.

-Sei decisamente stanca e provata, hai anche la fronte gelida, andiamo nel mio studio che ti riprendi un po-.

Non ebbi neanche la forza di protestare, feci come mi aveva detto, facendomi portare fino al lettino dove finalmente mi stesi.

Mi guardò per un secondo prima di formulare quella frase a dir poco discutibile.

-Rin devi spogliarti, lo so che è imbarazzante per te- perchè tu sei abituato a vedere donne nude, giusto?.

-Che? Ma dico sei impazzito , non sai fare una visita senza far spogliare una persona ..- ma tu guarda se questo deve farmi diventare un peperone rosso.

-Beh si , peccato che per sentirti il cuore con lo Stetofonendoscopio , devo passare per sotto il vestito , visto che a quanto pare hai indossato un abito anche poco comodo per come è attillato- disse Sesshomaru senza scomporsi.

Colpita e affondata, quindi non potevo fare alcuna protesta, mi è toccato spogliarmi davanti a lui, neanche si girava dall'altro lato, che pervertito.

-Ecco tieni ora sei contento ?Mi sono tolta anche le scarpe se vuoi sentire il battito anche dai piedi- lo prendevo in giro per sdrammatizzare il momento, ero decisamente scossa più io che lui.

-Rin finiscila, da piccola mi costringevi a vestirti, perchè sei la solita testarda che non vuole mai fare quello che le viene detto- disse Sesshomaru guardando il fonendoscopio.

-Pervertito fino al midollo- guardai in alto, fissando il muro per smorzare il mio evidente imbarazzo, ma con scarsi risultati.

Non appena mi sfiorò con la sua mano, ebbi un sussulto e il mio cuore iniziò a battere ancora più forte; ancora mi chiedevo perchè mai facesse tutto questo effetto stare con lui o essere anche solo sfiorata, perchè poi il motivo di tutti quei flash ancora non lo avevo capito.

-Hai un battito palesemente accellerato, sei in ipertensione, vuoi qualcosa per calmarti?- vorrei che mi spiegassi cosa cavolo sta succedendo.

-Si, spiegami chi sei, cosa vuoi, perchè sai tutto di me e perchè sei così scorbutico!-.

Vidi il suo viso piegarsi in una smorfia di disapprovazione alla mia prepotenza, forse quella scorbutica ero io. Nonostante ciò, si accomodò vicino a me, sul lettino, posandomi una coperta di quelle per malati sul corpo, intento a coprirmi senza farmi prendere freddo.

Mi mise, con mia grande disapprovazione, una flebo di fisiologica, nella speranza che potessi calmarmi e stare meglio contemporaneamente.

-Ascoltami Rin , secoli fa , tu vivevi in un villaggio, parliamo in un epoca completamente differente da quella dove viviamo adesso.

I briganti in una notte fecero strage nel tuo villaggio, uccidendo così i tuoi fratelli e i tuoi genitori, lasciandoti orfana. Io ero presente a quella strage, perchè i briganti li ho poi uccisi io.

La fortuna volle che tu ti salvasti, scappando in un villaggio vicino, ma non eri molto accolta poiché eri la figlia di nessuno e nessuno ti voleva, ti consideravano come un peso, picchiandoti anche, io vedevo i tuoi lividi quando mi portavi l'acqua o ti ostinavi a portarmi del cibo che io non gradivo.

Tu ora mi vedi così, ma io prima odiavo la tua razza, non so se hai notato ma non sono normale, sono un demone, il colore della mia pelle è più chiaro della vostra, ho un colore anomalo di capelli, dei segni strani sul volto e gli occhi completamente diversi dai vostri.

Io posso vedere tutto, anche senza bisogno di concentrarmi, ho una vista e un olfatto più sviluppato rispetto agli umani.

Comunque fatto sta che io ero un demone senza pietà, queste mani hanno ucciso tanti di quei innocenti per puro appagamento personale, io sono un assassino, ma nonostante tutto sono ancora vivo, non so per quale “miracolo”.

Quando vidi te, così innocente e terrorizzata forse, mi scattò qualcosa che non so neanche io da dove è arrivata, provai compassione e tristezza nei tuoi confronti che non ebbi il coraggio di ucciderti-.

Improvvisamente qualcosa nella mia testa si proiettò davanti ai miei occhi: un albero, un bellissimo albero di ciliegio in fioritura, l'immagine di lui appoggiato , stanco, sul tronco con un espressione dolente.

-Ci siamo conosciuti ai piedi di un albero, non è così?-.

-Si Rin , è proprio li che ci siamo incontrati, ma adesso arriva la parte in cui non crederai a quello che ti sto dicendo, ma è la verità: quando ripresi le forze, mi incamminai di nuovo verso il mio obiettivo, ma sentì con il mio olfatto che ti era successo qualcosa e non esitai a venirti a cercare.

Ti trovai morta, sul sentiero del villaggio, palesemente sbranata dai lupi, con uno sguardo ormai vuoto e privo di vita.

Allora mio padre mi aveva donato una spada, Tenseiga, in grado di resuscitare i morti, dunque optai per usarla con te, anche per provarla e capire se davvero fosse stato possibile salvarti.

Apristi gli occhi fra le mie braccia e, per me, è stato un momento indimenticabile-.

-Sono tutte menzogne, i morti non tornano in vita, il cuore smette di battere, non è anatomicamente possibile, smettila ti prego, dimmi la verità, perchè non vuoi dirmi cosa realmente è accaduto!-.

Piansi a dirotto, non volevo credere alle sue parole, era decisamente impossibile: quindi praticamente io ero una bambina del passato, catapultata nel futuro all'improvviso, avevo perso la memoria e una spada mi aveva riportato in vita, direi abbastanza assurdo.

Sesshomaru si limitò ad abbracciarmi per placare il mio attacco di panico e subitò sentì la pace interiore, che strano effetto aveva questo demone su di me.

-Comunque ti dicevo, così è iniziato il tuo percorso con me: Kagome, la tua cara amica, si stupiva di come era possibile che io potessi accompagnarmi ad una bambina umana senza volerla uccidere, ma ti ripeto, qualcosa cambiò in me appena vidi i tuoi occhi-.

-Cosa c'entra Kagome in tutto ciò?-.

-Kagome era una sacerdotessa, ma apparteneva all'epoca moderna , ovvero quella che stiamo vivendo adesso e da quello che so , per arrivare nell'epoca Sengoku , ovvero quella del passato , usava un pozzo..-

-“Pozzo Mangia Ossa”...- ricordavo un pozzo, nei miei sogni c'era anche quello.

-Esatto ed è proprio tramite quello che siamo finiti tutti qui , compreso me- lo disse quasi con rammarico.

-Ma come è possibile?Cioè è come se siete stati risucchiatti tutti dal pozzo e catapultati qui-.

-Vedi , dopo la morte di Naraku...- Sesshomaru si bloccò vedendomi tremare.

Quel nome mi rimbombò nella testa come il suo di un tamburo, facendomi venire la pelle d'oca, ma perchè?.

-Na-Naraku? Io .. Io mi ricordo qualcosa... Mi ricordo quando.. quando mi ha intrappolato nel suo corpo ed era una trappola e...- tremavo così forte che Sesshomaru dovette abbracciarmi per calmarmi.

-Naraku adesso è solo un lontano ricordo, sta tranquilla; il punto è che nel momento in cui è morto, le due epoche si sono fuse e da allora ci siamo ritrovati tutti qui senza sapere come-.

-E io?Perchè ci siamo separati allora.- eravamo così vicini, maledizione.

-Ci separammo , tu andasti con Kagome e io con Inuyasha e da allora non ti ho vista più .. - mi guardò con occhi tristi, come se questa cosa l'avesse veramente distrutto dall'interno.

-Quindi tu eri nei miei sogni perchè cercavi di rivedermi?Era come se mi stessi chiamando in un certo senso-.

-Si, volevo solo vederti, capire se stavi bene e se un giorno ti avrei mai rivisto-.

-Beh non è stato un caso che hai scelto Neurologia allora..- risi per sdrammatizzare la situazione.

-Rin la tua risata non è mai mutata , è sempre stata bellissima..- adesso si sta sciogliendo il ghiacciolo.

Quella sua frase mi stupì, lasciandomi a bocca aperta, non me lo sarei mai aspettato da un tipo come lui tali smancerie.

Eravamo così vicini, talmente vicini che se mi fossi spostata di un millimetro probabilmente l'avrei baciato.

Mi voltai di scatto, evitando di fissarlo ancora, ero sin troppo scossa da tutte quelle informazione che se l'avessi baciato sarei svenuta con tutta la fisiologica nel braccio.

-Per oggi va bene così , ho saputo abbastanza , nei prossimi giorni vorrò sapere altro..- mi staccai la flebo dal braccio e mi alzai dal lettino con molta calma, se avessi fatto di fretta sarei sbattuta a terra.

-Va bene, la fisiologica vedo che ha fatto effetto, buon per te-.

-Non c'era motivo di spogliarmi allora, vedi come sei pervertito!- scherzai.

-Devo dire la verità l'unica cosa che è cambiata è il tuo fisico , di carattere hai sempre lo stesso insolente!..- mi guardò con uno sguardo di rimprovero, ma è colpa sua!

-Grazie per queste affermazioni, anche i miei spasimanti dicono che ho un fisico bellissimo, non sarai certo tu il primo!- forse questo non dovevo dirlo, maledizione devo imparare a stare zitta!.

Si avvicinò a me, con passo svelto, chiudendo la porta della stanza, sbattendola anche troppo forte per i miei gusti: mi ritrovai fra lui e il lettino, poggiata con le sole mani ai bordi, fissandolo in quei occhi che tanto erano tranne che di ghiaccio.

-Ringrazia che adesso non ti vedranno più, se no te la vedi con me-.

-Qualcuno qui è geloso a quanto vedo- feci una smorfia di disapprovazione, ma non so cosa mi scattò, volevo provocarlo.

Misi le mie mani dietro al suo collo, avvicinandomi piano al suo orecchio e sussurrando:

-Non ti preoccupare caro, non mi vedrà nessuno, ora puoi aspettarmi fuori-

Lo spinsi lontano da me dolcemente, continuava a fissarmi con uno sguardo probabilmente di chi era stato provocato e uscì fuori dalla stanza.

Da dove mi uscì tutta questa voglia di stuzzicarlo non lo so, ma ciò che mi frullava di più nel cervello era perchè tutte queste cose non riuscivo a ricordarle, era davvero assurdo.

Era meglio pensare al lavoro, mi risparmiavo un altro mal di testa.

Assurdo!

   
 
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