Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Ale    25/03/2009    15 recensioni
“La quasi totalità dei giovani d’oggi sa cos’è Internet e come utilizzarlo. Molti di meno sanno districarsi nel difficile cammino che porta al Vero Amore. Cosa succede se si uniscono Internet e suggerimenti per giovani innamorati? Un successo! Proprio per questo il sito del Solviamore è da dieci settimane nella Top Ten dei siti più visitati dagli studenti della Konoha! Yosh! Proprio un sito che arde di giovinezza, eh?” Ma chi sarà questo Solviamore? Nessuno è ancora riuscito a svelare l’arcano. Il candidato più quotato è Shikamaru Nara, che però non ha alcun interesse nel consigliere cibernetico. Che cosa succede se, invece, è il teppista della scuola, Uzumaki Naruto, ad inciampare nella vera identità del Solviamore? Ricatti, incomprensioni, nuove amicizie, pene d’amore… ma soprattutto molto, molto caos![ShikaIno] [accenni NaruIno] [NaruSaku]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
10

10

Dedicato a celiane4ever, che ha compiuto gli anni il mese scorso

e a Mimi18, che li ha compiuti pochi giorni fa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

31 marzo. Camera di Haruno Sakura. Ore 00.51

 

Si girò su un fianco. Poi sull’altro. Infine si stese supina.

 

Il cuscino era scomodo e le coperte, intrecciate dal suo continuo rigirarsi, sembravano di colpo pesare una tonnellata. Il petto era oppresso, cosa che le impediva di riempire totalmente i polmoni d’aria, costringendola ad un respiro affrettato.

 

Avrebbe dovuto riposare, visto che l’indomani era in programma un test di Storia, ma troppi pensieri le vorticavano nel cervello, agitandola ed impedendole di addormentarsi.

 

Primo fra tutti, c’era il pensiero di Naruto a tenerla sveglia. Continuava a rivedere il suo viso: ridente, serio, imbarazzato, corrucciato, concentrato… Si era stupita di come riuscisse

a ricordare alla perfezione ogni singolo dettaglio, dai capelli arruffati alla linea decisa della sua bocca. Sapeva che il blu dei suoi occhi oscillava tra il Blu Ceruleo e il Blu di Prussia e che il suo sorriso non solo era bello, ma anche contagioso. Aveva impressa nella memoria la forma delle sue mani, forti ma non tozze, e come risaltava la loro abbronzatura sulle pagine bianche dei quaderni. Un sorriso intenerito le ammorbidiva il volto provato quando ripensava al modo in cui teneva la penna: stringendola tra le dita con troppa forza, cosa che probabilmente era la causa di quella sua calligrafia nervosa e a zampe di gallina.

 

Quando, però, cominciava a rivivere nella sua mente ciò che era successo in infermeria (Naruto così serio e così vicino), le baluginava davanti agli occhi il viso di Ino, amareggiato e deluso.

 

A quel punto apriva gli occhi, il groppo in gola si faceva più stretto ed il calore delle coperte insopportabile.

 

Si scoprì di scatto, tornando a girarsi su un fianco, mentre una lacrima bollente correva ad inumidire il cuscino.

 

Come aveva potuto? Come era potuto succedere? Era veramente una di quelle che provavano attrazione per il ragazzo della loro migliore amica? Era davvero una persona così squallida?

 

Probabilmente la risposta era sì. Se Shikamaru non l’avesse interrotta, Sakura era sicura che avrebbe detto qualcosa di irreparabile.

 

E se ne sarebbe sicuramente pentita.

 

O no?

 

Era questo che continuava ad agitarla e ad impedirle di addormentarsi. Una parte di lei le suggeriva che, in realtà, non aspettava altro che dare voce a quello che si era accorta di provare per Naruto.

 

Se rifletteva a fondo, era palese che si fosse innamorata (sì, proprio innamorata) di quel ragazzo e pure da diverso tempo: Naruto si era scavato un posto importante nel cuore di Sakura, probabilmente fin da quando Sasuke aveva fatto sapere che non sarebbe ritornato tanto presto dall’America. Perché lui c’era sempre stato, anche quando le cose andavano male e lei non voleva nessuno vicino. L’aveva sostenuta con quel suo sorriso un po’ idiota e quella premura dolcissima che la imbarazzava oltre ogni limite.

 

L’aveva conquistata poco alla volta, ma inesorabilmente.

 

Solo che lei non aveva voluto riconoscerlo, spaventata dal dolore che aveva provato per la partenza di Sasuke, ed aveva ostinatamente negato ogni affetto per quel teppista dai capelli arruffati.

 

Ed ora… Ora lui apparteneva ad un’altra, la sua migliore amica per di più.

 

Quelle balsamiche attenzioni, quegli energici sorrisi, quella voce che sapeva sempre come tirare su di morale, tutti quegli aspetti di lui che, scioccamente, aveva creduto sarebbero sempre stati rivolti a lei, ora erano di proprietà esclusiva di Ino.

 

Nonostante ciò, Naruto non le era mai stato così vicino, a portata di mano… I pomeriggi passati a dargli ripetizioni erano una dolce e terribile tortura.

 

Sakura tirò su col naso, asciugandosi la scia umida delle lacrime.

 

Quando Sasuke se n’era andato, aveva giurato assieme ad Ino che non si sarebbero più separate a causa di un ragazzo.

 

Adesso non sapeva se sarebbe stata in grado di non infrangere quel giuramento.

 

*

 

31 marzo. Corridoi del terzo piano. Ore 11.02

 

Ino si appoggiò al davanzale della finestra, sorseggiando il suo tè alla pesca ed assaporando la lieve brezza che finalmente parlava di giorni più caldi e di profumo di fiori.

 

Chiuse gli occhi, godendosi un tiepido raggio di sole che le riscaldava piacevolmente il viso, prima di riaprirli nel sentire grasse risate provenire dal cortile.

 

Curiosa, guardò in basso e scosse la testa con un sorriso esasperato quando constatò che si trattava di Naruto e Kiba. Si stavano chiaramente prendendo in giro, cercando di agguantarsi a vicenda e di strofinarsi le nocche sulla testa, tra il divertimento generale.

 

La bionda sospirò, sostenendosi il viso con una mano.

 

Per i maschi era tutto più semplice. Naruto e Kiba litigavano in continuazione ed era risaputo che a volte erano addirittura arrivati alle mani, eppure eccoli lì, che giocavano tra loro senza un pensiero per la testa né il minimo risentimento nei confronti dell’altro.

 

Ino era convinta che il cuore maschile fosse come una lavagna: bastava un gesto perché tutto ciò che vi era scritto sopra venisse cancellato e si potesse ripartire da capo.

 

Il cuore femminile, invece, era come una tavoletta in pietra. Per quanto ci si sforzasse di cancellare ciò che vi era scritto, rimaneva inciso fino alla notte dei tempi. E poi bastava un colpo di scalpello un po’ troppo forte per mandare in frantumi anche il cuore più saldo. Le donne possono far pace tra loro, ma non dimenticano ed il loro rapporto non sarà mai più lo stesso.

 

O, almeno, questo era ciò che era successo tra lei e Sakura.

 

Dopo Sasuke, avevano timidamente riallacciato i rapporti, dandosi pian piano più confidenza, fino ad arrivare ad essere quasi le stesse di un tempo. E, sebbene Ino fosse convinta che per certi versi la loro amicizia ora fosse molto più solida, si rendeva conto che riguardo a certi argomenti (Sasuke, per l’appunto) venivano colte da un manifesto imbarazzo e tendevano a dosare le parole.

 

Ino non aveva paura di parlare dell’Uchiha, dopotutto, per quanto la riguardava, la propria cotta per lui era morta e sepolta, ma l’imbarazzo di Sakura la contagiava e la faceva sentire a disagio; tant’è vero che in quattro anni non avevano ancora affrontato la questione.

 

Era una cosa che le era sempre dispiaciuta: capiva che questo tabù che si era creato fra loro minava la sincerità del loro ritrovato rapporto.

 

Forse era arrivato il momento di prendere coraggio a due mani e discutere di quello spinoso argomento: Sakura le pareva così tormentata in quel periodo…

 

Certo, probabilmente c’entrava il fatto che si stesse accorgendo dei suoi sentimenti per Naruto, ma non le piaceva per niente il modo in cui la sua migliore amica aveva cominciato a distanziarsi: non si erano forse dette che nessun ragazzo valeva la pena di rompere la loro amicizia?

 

Yamanaka!” il richiamo la fece sobbalzare per la sorpresa.

 

Sbatté gli occhi, stupita di trovarsi di fronte la famigerata preside della Konoha High. Tsunade aveva le braccia incrociate sotto il generoso decolté ed il suo viso (che si mormorava avesse ricevuto le attenzioni di un esperto del lifting per nascondere i segni della sua vera età) aveva un’espressione estremamente irritata. “Sì, Tsunade-sama?”

 

“Aiuta la Hyuga a portare queste fotocopie nella Sala Professori.” ordinò, indicando una pila gigantesca di fogli che nascondeva completamente chi le stava portando. Mentre Ino si affrettava a prenderne una parte, scoprendo così il viso affaticato di Hinata, Tsunade si allontanò borbottando. “Mai una volta che qualche fannullone sia a portata di mano per i lavori pesanti! Eh, no! Loro sono fuori a godersi il sole, i maledetti! Mentre a me tocca firmare tutti quei documenti del cavolo…

 

Hinata ed Ino si lanciarono un’occhiatina, scoppiando la prima in una risatina timida e l’altra in una divertita.

 

Tsunade-sama è proprio uno spasso!” esclamò la bionda, incamminandosi. “Vuoi che te ne prenda qualcun’altra, Hinata-chan?”

 

La mora arrossì, sentendosi chiamare in quel modo amichevole. “No, ti ringrazio, Ino-san…” mormorò, abbassando il viso.

 

Ino sorrise: a suo parere Hinata era semplicemente adorabile. Aveva un bel corpo formoso, la cui carica sensuale era mitigata dal grazioso faccino innocente. I lunghi capelli neri erano lucidi e corposi, gli occhi di un celeste chiarissimo, le mani piccole e bianchissime. Insomma, una bambola di porcellana in carne ed ossa.

 

Kiba Inuzuka aveva davvero un ottimo gusto. “Ho sentito che stai uscendo con l’Inuzuka.” disse, scoccandole uno sguardo malizioso.

 

Hinata le lanciò uno sguardo sorpreso, immediatamente seguito da un violento rossore. “K-Kiba-kun mi ha invitata al cinema.” farfugliò, imbarazzata. “È-È gentile…” aggiunse, abbassando così tanto il viso che la frangia le coprì i suoi particolarissimi occhi. “Tu, invece, stai uscendo con N-Naruto-kun…” sussurrò talmente piano che Ino fece fatica a sentirla.

 

Squadrò cautamente la ragazza dai capelli corvini. Ovviamente sapeva dell’infatuazione che Hinata nutriva per Naruto (era il segreto più rinomato di tutta la scuola) ed ora si trovava un po’ in imbarazzo nei panni della, seppur per finta, ragazza del teppista.

 

N-Naruto-kun è veramente in gamba. È gentile, determinato, sempre ottimista, sicuro di sé…” lo elogiò la moretta, con un lieve sorriso sulle labbra rosate. Abbassò di nuovo il viso. “Sei molto fortunata, Ino-san.”

 

“Lo so.” Nel vederla così abbattuta, le venne improvviso il desiderio di spiegarle tutto. Naruto è tutto quello che hai detto, ma è anche e soprattutto una persona leale. Il suo cuore non oscilla, sai? È una di quelle rare persone che ama incondizionatamente e senza ripensamenti.” disse, sperando che la ragazza comprendesse.

 

Hinata si voltò a guardarla, un po’ confusa.

 

Ino allungò il passo verso la porta della Sala Professori, che ormai avevano raggiunto. Quando ebbero consegnato i loro pesanti fardelli, la mora trattenne la bionda per una manica della divisa scolastica. La sua fronte era corrugata in un’espressione di incredulità. “Ino-san… Vuoi dire che… Naruto-kun e… Sakura-san…?” Non terminò la frase, insicura delle proprie supposizioni.

 

Ino sorrise. “L’Inuzuka è un bravo ragazzo. Un po’ chiassoso se vuoi la mia opinione, ma, se a te sta bene, dagli una possibilità: potrebbe anche stupirti.” le consigliò, girando sui tacchi per tornare al suo bel posticino al sole. Le lanciò un’occhiata da sopra la spalla. “Non è che avresti voglia di farmi compagnia per pranzo? Sakura ha una riunione con tuo cugino ed io ho voglia di un po’ di compagnia femminile…

 

“Sì!” squittì Hinata, arrossendo nel momento in cui si accorse di essere sembrata troppo entusiasta. Si schiarì la voce e fece un brevissimo inchino. “N-Ne sarei felice, Ino-san.”

 

Ino alzò gli occhi al cielo, un sorriso intenerito sulle labbra.

 

*

 

31 marzo. Caffetteria Konoha High. Ore 12.25

 

Choji si mise in bocca l’ennesima patatina, squadrando con perplessità l’espressione concentratissima del suo migliore amico. “Shikamaru?”

 

“Mm?” mugugnò quello, socchiudendo lievemente gli occhi.

 

“Posso sapere perché stai fissando Ino da questa mattina?”

 

“Non la sto fissando. La sto studiando.” lo corresse, sorreggendosi il viso con una mano e corrucciando le sopracciglia con fare pensoso.

 

Err… Okay.” Non era molto convinto. “Allora potrei sapere perché la stai studiando da questa mattina?” Un’altra patatina finì tra le sue ganasce.

 

Shikamaru rimase un attimo in silenzio, lanciando un ultimo sguardo alla bionda che stava chiacchierando allegramente con Hyuga Hinata. Si voltò verso Choji. “Hai mai l’impressione che Ino sia, non so, diversa da come appare?”

 

Arrestò per un attimo il lavoro della sua bocca, battendo le palpebre sorpreso. Oooh, questo era un discorso interessante…! Facendo forza su se stesso per non lasciare che il sorrisetto malizioso comparisse sulle sue labbra, ingollò una manciata di patatine. “Che intendi dire?” chiese, affettando perplessità.

 

L’altro strinse la bocca in una linea sottile, corrucciandosi di più. Sembrava in difficoltà. “Tu sai quello che ho sempre pensato di Ino, no?”

 

Choji aprì la bocca per ricordargli che prima di uncerto incidente’ il suo giudizio nei confronti di Ino era ben differente, ma all’ultimo riuscì a riempirsela di patatine ed annuire, masticando con aria indaffarata.

 

Annuì anche Shikamaru. “Beh, ieri l’ho vista fare volontariato in ospedale.” disse, facendo una pausa ad effetto per controllare la reazione dell’amico.

 

L’Akimichi continuò a mangiare tranquillamente le patatine. “Sì, e allora?”

 

L’altro alzò un sopracciglio, confuso. “Come allora?! Sto parlando di Ino Yamanaka, Choji!” A fronte dell’alzata di spalle che ricevette in risposta, Shikamaru spalancò gli occhi. “Aspetta un attimo: vuoi dire che lo sapevi già?”

 

Choji abbassò lo sguardo sul sacchetto di patatine. “Può darsi…” commentò con aria vaga.

 

Il Nara si fece scuro in volto. Alzò una mano ad indicare le due ragazze intente a consumare il loro pasto tra una chiacchiera ed una risata. “Tu mi stai dicendo che tutto questo accadeva sotto il mio naso e che io non mi sono mai accorto di niente?”

 

L’Akimichi scosse lievemente la testa, stringendosi nelle spalle. “O, forse, non volevi accorgertene.” suggerì.

 

Shikamaru si prese la testa tra le mani, un’espressione sperduta dipinta sul viso. “Non è logico…”mormorò. “Tu lo sai che non è logico, vero?”

 

“E quando mai Ino è rientrata in un qualunque schema logico?” esclamò Choji, alzando gli occhi al cielo, pensando ai suoi improvvisi scatti d’ira e alla sua spiazzante dolcezza.

 

Shikamaru sospirò. “Effettivamente…” Tornò a guardare la bionda con espressione intensa. “Cosa dovrei fare adesso secondo te?”

 

L’Akimichi si strinse nelle spalle e si mise in bocca una patatina. “Tu cosa vuoi fare?”

 

L’altro rimase in silenzio. Nel frattempo, Naruto e Kiba avevano raggiunto le due ragazze, sedendosi al loro tavolo. Nel vedere  i due biondi ridere tra loro, gli occhi di Shikamaru si rabbuiarono.

 

Choji ridacchiò tra sé. “Capisco che è arrivata la primavera, ma spero che non rientri nei tuoi piani futuri prendere Naruto a testate!”

 

L’amico si riscosse, distogliendo gli occhi dall’altro tavolo. “Mm? Hai detto qualcosa?”

 

Sospirò, scuotendo la testa con un lievissimo sorriso sulle labbra. “No, niente…” lo rassicurò, sgranocchiando un’altra patatina.

 

*

 

31 marzo. Atrio Konoha High. Ore 15.48

 

Il fulmine illuminò per un attimo le facce stupite degli studenti raccolti nell’atrio della scuola. La pioggia scrosciante non faceva altro che fomentare l’incredulità generale: soltanto un quarto d’ora prima non v’era ombra di quelle nubi plumbee e minacciose.

 

Il tuono non si fece aspettare troppo ed il suo potente rombo fece sussultare Ino Yamanaka, che sbirciava il diluvio accanto a lui. Naruto si voltò verso di lei. “Paura dei temporali?” domandò, curioso.

 

In risposta ricevette un doloroso pugno sulla spalla. “Non dire cretinate! Non me l’aspettavo così vicino!” sbottò lei, imbronciandosi. “E dire che mi sono lavata i capelli stamattina…” borbottò, incrociando le braccia seccata.

 

Naruto si massaggiò il punto dolorante, chiedendosi distrattamente perché le donne dovessero essere sempre così violente nelle loro manifestazioni di frustrazione. Lanciando un’occhiata oltre la testa bionda dell’amica incontrò uno sguardo scuro, che lo fece sogghignare. “Shikamaru ti sta fissando ancora.” commentò malizioso. A nessuno dei due quel giorno era sfuggito lo sguardo insistente del Nara.

 

Le guance di Ino si arrossarono lievemente. “Ah, sì?” replicò, affettando indifferenza.

 

“Ah, ma smettila!” ridacchiò il biondo, spingendola lievemente con fare complice. “Tanto lo so che ti fa piacere!”

 

“Piantala di fare lo stupido, Naruto!” sibilò lei, arrossendo di più. “E smettila di attirare l’attenzione!”

 

Aww! Come sei carina quando sei imbarazzata!” la canzonò lui sottovoce, evitando per un pelo il gancio destro, partito in risposta alle sue provocazioni. “Okay, okay! La smetto.” Si prese il mento fra le dita, lanciando un’occhiatina in direzione del Nara. “Mm… Chissà se Shikamaru ha un ombrello? Potresti fartelo prestare, così avresti un’occasione per parlare con lui e torneresti a casa con i capelli asciutti! Eh, non è una grande idea?” esclamò, sentendosi particolarmente strategico.

 

“No!” bisbigliò Ino, allargando gli occhi in preda al panico. “È una pessima idea! Non ci voglio parlare con Shikamaru!”

 

Ma Naruto aveva già aperto bocca ed aveva urlato a squarciagola il nome dell’amico. “Shikamaru!!

 

L’altro aveva risposto inarcando un sopracciglio. “Che vuoi, Naruto?”

 

Il biondo gli rivolse un sorrisone, incurante della tempesta di pugni con cui Ino stava colpendo la sua schiena. “Mi chiedevo se per caso stamattina ti eri portato dietro un ombrello.”

 

“No.” rispose il moro, avvicinandosi ai due. Sospirò, imbronciandosi. “Questa pioggia è proprio una seccatura: quando arriverò a casa sarò bagnato fradicio…” borbottò.

 

Sentendo questa frase a Naruto venne un’idea magnifica. Si voltò verso la ragazza e le rivolse un’occhiata che non prometteva niente di buono. “Shikamaru?” lo chiamò con voce melliflua. “Ma tu non dovevi fare una ricerca con Ino?” Dentro di sé gongolò nel vedere gli occhi terrorizzati dell’amica. “Non ti sembra che oggi sia la giornata adatta per passare un pomeriggio sui libri? Perché non accompagni Ino a casa e poi ti fermi lì a fare la ricerca?” Quasi ululò quando la bionda gli rifilò un dolorosissimo pizzicotto sull’avambraccio. Si massaggiò la parte dolente, imbronciato: la strega aveva pure impresso un movimento rotatorio per fargli vedere più stelle…

 

“Sono sicura che Shikamaru non ha voglia di venire a casa mia…” disse Ino, rifilandogli un’occhiataccia.

 

“In realtà, non è una cattiva idea: casa tua è più vicina ed almeno potremmo toglierci dalle scatole questa benedetta ricerca.” replicò a sorpresa il Nara.

 

“Beh, allora direi che è fatta!” esclamò Naruto, spingendo Ino verso Shikamaru. Lanciò un’occhiata all’orologio che non aveva e distese di nuovo le labbra in un sogghigno. “Oh, si è fatto tardi: devo scappare al lavoro! Buono studio! E, Ino: fa’ la brava, mm?” aggiunse, facendole l’occhiolino, mentre si dirigeva verso l’uscita.

 

Quasi scoppiò a ridere quando colse il labiale della ragazza: “Sei morto, Naruto!”. Si inoltrò sotto la cortina d’acqua, fischiettando una canzone, sentendosi particolarmente orgoglioso di se stesso.

 

*

 

31 marzo. Casa di Yamanaka Ino. Ore 16.24

 

“Forza: entra! Entra!” lo incitò Ino, facendogli freneticamente cenno di varcare la porta della villetta degli Yamanaka.

 

Shikamaru ubbidì in tutta fretta, le scarpe stridenti sul lucido pavimento in parquet. Con una smorfia, osservò le orme di pioggia che aveva lasciato al suo passaggio. “Mi spiace: ti sto bagnando il pavimento.”

 

La bionda si strinse nelle spalle, riconsegnandogli tra le mani la giacca della divisa che le aveva prestato come surrogato di un ombrello. “È a me che dispiace: se non mi avessi dato la tua giacca, non saresti così fradicio. Grazie, a proposito.” aggiunse, la bocca rossa imbronciata. Anche lei lasciava piccole pozze d’acqua dietro di sé: nonostante i capelli fossero quasi asciutti, si era bagnata tutte le gambe lasciate scoperte dalla gonna della divisa. “Dovresti cambiarti, Shikamaru.” rifletté. “Vado a vedere se c’è qualche vestito di papà che posso prestarti…

 

Nel guardarla salire le scale (non guardarle le gambe, non guardarle, dannazione!), improvvisamente si sentì a disagio. Ora non gli sembrava più una così grande idea studiare la bionda nel suo ambiente naturale. Non era più stato in quella casa dal funerale della madre di Ino e sprazzi di quella giornata continuavano a passargli davanti agli occhi. Per distrarsi sbirciò l’atrio della casa, stupendosi di trovarlo uguale a come se lo ricordava: che Inoichi avesse imparato a fare le pulizie?

 

“Vieni su, Shikamaru!” La voce squillante di Ino lo fece trasalire.

 

“A-Arrivo!” E adesso perché diamine balbettava?! Salì le scale, sentendosi agitato senza che ce ne fosse motivo.

 

La ragazza gli venne incontro con un asciugamano e degli abiti piegati ordinatamente. “Ecco qua. Sono un po’ vecchiotti, ma come misura dovrebbero andarti bene.” disse, porgendoglieli. “Sono puliti, eh! Li ho lavati e stirati la scorsa settimana. Vieni: il bagno è da questa parte.” aggiunse, con fare casuale.

 

Lui osservò stralunato prima la piega perfetta dei vestiti e poi la ragazza che si allontanava. Aprì la bocca, ma la richiuse immediatamente ricordandosi le parole di Choji di quella mattina. Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e la seguì docilmente.

 

“Se vuoi farti una doccia, ti porto un asciugamano più grande.” disse Ino, aprendogli la porta.

 

“Uh, no: non sarà necessario. Grazie.” aggiunse, sentendosi un po’ strano. “Tu non devi asciugarti i capelli?” domandò, indicando le punte umide dei capelli che cominciavano ad ondularsi. Il solito ciuffo che le incorniciava il viso si era già asciugato in due morbide onde.

 

Lei prese una ciocca tra le dita e la osservò con una smorfia. “Sono proprio brutti così, eh?” mormorò.

 

“A me piacciono.” confessò Shikamaru senza pensare. Nell’incontrare gli occhi stupiti di Ino, scostò lo sguardo, imbarazzato. “Ehm… A-Allora io entro, eh?” esclamò, varcando rigidamente la soglia del bagno e richiudendosi velocemente la porta alle spalle.

 

Ma che diavolo combinava?, si chiese irritato. Appoggiò i vestiti di ricambio sul bordo del lavandino e si sfregò con forza i capelli, fissandosi contrariato nello specchio. Si poteva sapere che diamine gli passava per la testa? Non era da lui dare aria alla bocca in quel modo. E poi cos’era quella vocetta acuta e balbettante? Per Giove, non era mica nervoso lui! Assolutamente! Se stava tremando era solo perché aveva freddo!

 

Ecco, sì… Allora era meglio cambiarsi…

 

Continuando a borbottare tra sé e sé, si sfilò l’uniforme fradicia, si asciugò alla bell’e meglio la pelle umida ed indossò gli abiti asciutti. Raccolse asciugamano ed uniforme ed uscì dal bagno. Si diresse verso la camera di Ino, l’ultima in fondo al corridoio, vicina alle scale.

 

Fece un respiro profondo, preparandosi a bussare. “Ino, ho…” fece in tempo a dire, prima di accorgersi che la porta non era chiusa del tutto e che quel piccolo spiraglio gli consentiva di sbirciare dentro la stanza e di vedere Ino… che si stava cambiando.

 

Richiuse la bocca di scatto, spalancando gli occhi per la sorpresa. Fece per chiudere del tutto la porta, ma all’improvviso la vista della schiena nuda della ragazza lo bloccò. Il cuore prese a battergli fortissimo nel pomo d’Adamo e nelle orecchie. Ino non si era accorta di niente e stava per slacciarsi il reggiseno…

 

Con grande forza di volontà, Shikamaru si scostò dalla porta, appoggiandosi con la schiena al muro e lasciandosi scivolare a terra. Aveva la bocca secca e si sentiva decisamente accaldato. “Che diavolo sto facendo? Adesso mi metto a fare il guardone?” sussurrò, con le guance infuocate. Nascose la faccia nell’uniforme bagnata che teneva ancora in mano, contando i propri respiri per tentare di calmare quel cuore agitatissimo.

 

Shikamaru?” Alzò lo sguardo con fare colpevole e vide Ino, che lo squadrava con un’espressione perplessa. “Che ci fai seduto per terra?”

 

“N-Niente!” balbettò, scattando in piedi. Ormai sulle sue guance si sarebbe potuto cuocere un uovo.

 

La bionda sbatté le palpebre, squadrandolo con aria curiosa. Infine, esplose in un sorriso. “Oh, sapevo che ti sarebbero andati bene questi vestiti! Ormai sei diventato alto quanto il mio papà! E pensare che un tempo eri alto come me… Ora mi sovrasti di almeno venti centimetri!” disse, avvicinandosi per controllare meglio. Guardò verso la sommità della testa di Shikamaru. “Wow! Mi sa che ti sei alzato ancora, sai?” esclamò, tornando a guardarlo negli occhi. All’improvviso arrossì anche lei, forse accortasi di essersi avvicinata troppo, e fece un passo indietro. “Uhm… Se mi dai la tua uniforme, vado a metterla ad asciugare…” mormorò, evitando di guardarlo negli occhi.

 

“Grazie.” rispose lui, porgendogliela.

 

Per qualche attimo ci fu un silenzio teso.

 

“Ah, ma perché non entri in camera mia?” ridacchiò Ino nervosamente, senza accorgersi del nuovo afflusso di sangue che aveva arrossato il viso di Shikamaru quando l’aveva preso per un braccio per condurlo all’interno. “Sì, è un po’ in disordine, ma tu non farci caso, eh?” esclamò. “Siediti pure: io torno subito!”

 

Shikamaru rimase in piedi al centro della stanza per qualche secondo. I passi di Ino non si sentivano più, ma lui non osava muovere un muscolo. L’unica cosa che sembrava essere in grado di fare era far vagare lo sguardo a trecentosessanta gradi.

 

Non era la prima volta che entrava in quella stanza: dopotutto, quando erano bambini erano state piuttosto frequenti le visite a casa l’una dell’altro. Eppure, quella stanza era diversa da come se la ricordava: soltanto i venti peluche sul piumone lilla evocavano lontanissimi ricordi. D’altro canto, era pure diversa da come se l’era immaginata.

 

Innanzitutto, era disordinata: la scrivania era ingombra di libri e quaderni aperti e penne colorate, quella che doveva essere una comoda poltroncina bianca accanto alla finestra pareva essere stata scambiata per un appendiabiti, la discretamente grande libreria appoggiata alla parete era stracolma di libri che, a giudicare dal modo in cui erano stati riposti e dall’usura delle copertine, dovevano essere letti piuttosto di frequente. Per di più, la libreria doveva fungere anche da ‘agenda’, visto che i bordi dei ripiani in legno erano completamente ricoperti da post-it gialli che recavano promemoria scritti in colori vivaci.

 

Incuriosito, si avvicinò per leggerne qualcuno. ‘Manca il riso!’,Chiamare idraulico per rubinetto rotto’, ‘Cucire bottone camicia blu di papà’, ‘Chiamare Sakura!!’, ‘Chiamare Naruto!!’, ‘Chiamare Shino-kun: problema sezione risposte’, ‘Risp. a 1010!’, ‘Inuzuka + Hyuga H. = awww!’,Chi è S.?’

 

Shikamaru allargò gli occhi. Poi corrugò la fronte. Se i primi post-it che aveva letto lo avevano sorpreso, gli ultimi lo avevano di certo stupito. Shino-kun? Stava forse parlando dell’Aburame? Ino era in così buoni rapporti con lui da chiamarlo in quel modo? E quel1010’ poteva riferirsi a TenTen-sempai? A quanto gli risultava, Ino non conosceva la Segretaria del Consiglio… E che c’entravano Kiba e la Hyuga?

 

Ma ciò che lo aveva scioccato era l’ultimissimo post-it: S.?! Stava forse parlando di lui? Ma non era possibile: solo il Solviamore aveva ricevuto i messaggi di S.! Doveva trattarsi di una coincidenza. Sicuramente. Insomma, quanti ragazzi avevano il nome che cominciava per S? E, poi, chi glielo diceva che si trattava di un ragazzo? Poteva benissimo essere una ragazza, no?

 

“Ah!” L’esclamazione di Ino lo colse di sorpresa, perso com’era tra i suoi pensieri. La bionda lo raggiunse di corsa, frapponendosi tra lui ed i post-it. “Non guardare!” Gli occhi lo guardavano spalancati, mentre nella voce si poteva notare una punta di panico. “Ehm… Insomma, non c’è niente di interessante: solo piccoli appunti sulle cose da fare…” Ino si toccò i capelli, apparendo visibilmente nervosa e rossa in volto. Forzò un sorriso, sospingendolo verso la scrivania. “Dai, andiamo a fare la ricerca, okay?”

 

Mm… Reazione sospetta, si disse Shikamaru, ma si lasciò comunque dirigere verso la sedia. “Possiamo usare il computer?” chiese, accennando con la testa verso il bel portatile che troneggiava sulla scrivania.

 

“NO!” gridò la bionda, gli occhi sempre più spalancati e la voce sempre più terrorizzata. La vide deglutire e distogliere brevemente lo sguardo. “Cioè, il fatto è che si è infettato. Sai come succede, no? Mentre scarichi musica, scarichi anche quei batteri che danneggiano il computer.

 

“Intendi i virus?”

 

“Sì, esatto: proprio la parola che cercavo!”

 

L’espressione della ragazza era talmente tesa che Shikamaru decise di lasciar correre: probabilmente il tema del desktop sarebbe stata una foto di lei e Naruto abbracciati o intenti a baciarsi e, sinceramente, era una visione di cui faceva volentieri a meno. “D’accordo…” sospirò. “Come intendi farla questa ricerca? A mano?”

 

“Beh, perché no? Così Asuma-sensei si convincerà che l’abbiamo fatta insieme e ci lascerà in pace!” replicò lei, andando alla libreria per prendere un libro. “Anzi, ho già un’idea per l’argomento: che ne dici delle ‘Reazioni Chimiche’? Pensavo di approfondire quelle che trasformano i liquidi in solidi o addirittura i gas in solidi, insomma quelle che cambiano completamente la struttura del materiale. Shizune-sensei mi ha prestato questo libro qualche tempo fa e…

 

“Sei proprio in buoni rapporti con Shizune-sensei.” Il ragazzo interruppe la tirata di Ino, lanciandole un’occhiata penetrante.

 

Lei si irrigidì. “Beh, ci conosciamo da un po’.”

 

Si fissarono per qualche istante, poi la smorfia di Shikamaru si approfondì, mentre il suo sguardo cadeva sulle mani. Prese un bel respiro profondo. “Senti, per ieri, mi di…” cominciò a scusarsi, ma la suoneria del cellulare ruppe il momento. Il moro lo fissò con astio, mentre il maledetto aggeggio viola vibrava sul piumone del letto.

 

“Ah, scusa!” esclamò Ino, nel protendersi per agguantarlo. Diede un’occhiata all’identità del chiamante ed aprì in fretta la conversazione. “Ehi! Che succede?” rispose. “Sì, ti avevo cercato…” Lanciò un’occhiata al giovane Nara. “No, veramente ho un ospite.” La vide diventare seria e poi riluttante. “Ah. Quindi non possiamo rimandare… Okay, allora aspetta un attimo. Coprì il telefono con una mano e si rivolse a Shikamaru. “Potrei metterci un pochino: inizia a guardare il libro, okay?”

 

Annuì imbronciato, ricevendo tra le mani il libro consunto e guardandola prendere la porta e scendere velocemente le scale, parlando fitto fitto con il misterioso interlocutore. Sfogliò distrattamente le pagine ingiallite e lo appoggiò quasi subito sopra l’eserciziario di matematica, aperto su una pagina di problemi di trigonometria.

 

Annoiato, si alzò di nuovo in piedi e riprese ad osservare la stanza della ragazza.

 

Di certo se l’era immaginata molto più rosa, si disse, passando distrattamente una mano sulla spalliera del letto. Quando si accorse di cosa stava facendo si diede dell’imbecille: cosa si aspettava? Di trovare veramente una tacca per ogni ragazzo che Ino aveva avuto?

 

Chissà quanti altri ragazzi avevano visto la stanza della bionda? Schioccò la lingua, infastidito da quel pensiero, e proseguì nella sua esplorazione. Appese alle pareti c’erano diverse stampe floreali ed una grande bacheca piena di foto e biglietti.

 

C’erano molte foto di Ino e Sakura da bambine e da ragazzine, tutte risalenti al periodo ante-Uchiha, e tre foto più recenti. Quella più in alto era stata fatta al mare: Ino e Sakura ridevano a crepapelle, cercando di aggiustare i capelli scompigliati da un forte vento. Quella a destra era una foto delle ragazze intente a mangiare da una stessa, gigantesca coppa di gelato: Ino rideva di gusto, avvicinando un cucchiaino stracolmo al naso di Sakura. L’ultima foto le ritraeva in completo da sera: entrambe sorridevano più pacate all’obiettivo, ma i loro visi guancia contro guancia sprizzavano allegria da tutti i pori. Vicino alle foto stava un foglio stropicciato scritto con una calligrafia infantile:Haruno Sakura e Yamanaka Ino con questo dichiarano di rimanere migliori amiche per sempre’; seguivano due firme impacciate.

 

Shikamaru sorrise lievemente, sollevando appena un angolo della bocca.

 

In alto, a destra, c’era una foto un po’ sbiadita di un’Ino bambina con sua madre. Shikamaru la osservò serio in volto. Ino assomigliava molto ad Inoichi, ma in quella foto sembrava l’esatta copia di sua madre: entrambe vestivano un prendisole giallo chiaro, stavano sedute in un prato fiorito, con un cappello di paglia bianco che creava pizzi d’ombra sui loro visi ed i capelli dorati raccolti in una treccia. Il giovane Nara osservò a lungo la foto, prima di sciogliersi in un sospiro.

 

La bacheca, poi, era disseminata di foto amatoriali di tramonti infuocati, molti dei quali fotografati dalla finestra di quella stanza, e di alcuni biglietti di auguri che la ragazza aveva ricevuto per il suo compleanno. Shikamaru allargò gli occhi stupito, quando notò il biglietto che proprio lui le aveva scritto, ormai più di quattro anni prima. ‘Tanti auguri alla persona più seccante che io conosca’… Sì, beh, non era mai stato troppo bravo con le parole lui…

 

Vicino al biglietto di auguri, Ino aveva affisso una foto che ritraeva loro due e Choji il primo giorno di asilo. Il ragazzo si riconobbe anche in altre foto scattate durante le gite delle elementari e persino in una del periodo delle medie. Fu molto sorpreso del fatto che Ino avesse conservato delle foto che lo ritraevano, soprattutto considerato che nella stanza non c’erano tracce di foto di Sasuke, o Sai, o Naruto. Questo, comunque, non lo infastidiva affatto. Anzi. Improvvisamente, sentiva un piacevole calore nei dintorni del cuore.

 

Una volta finito di guardare tutte le foto della bacheca, cominciò ad annoiarsi. Sbuffando dal naso (ma, insomma! Quanto durava quella telefonata?), si risedette sulla sedia, tamburellando distrattamente le dita sulla copertina del libro di Shizune-sensei. Contò fino a cinquanta, prima di sbuffare con più sentimento e sorreggersi il volto con una mano.

 

Poi, l’occhio gli cadde sul portatile di Ino.

 

Lo fissò per qualche secondo, prima di guardare in direzione della porta della stanza. Fece attenzione ai rumori che provenivano dal basso: non riusciva a captare la voce della ragazza, segno che era lontana. Tornò a fissare il portatile, combattuto tra la curiosità di scoprire se veramente Ino aveva una foto di lei e Naruto sul desktop e la consapevolezza che cedere alla tentazione sarebbe stata una violazione della privacy.

 

Si mordicchiò le labbra, incerto. Controllò un’altra volta la porta, ma nessuno stava arrivando. Con il cuore che gli batteva in gola, accese il computer.

 

Fu fortunato, visto che Ino lo aveva lasciato in stand-by. E anche perché non c’era nessunissima foto di Naruto come sfondo, ma un’immagine balneare dalla sabbia dorata ed il mare cristallino.

 

Eppure, se da un lato si sentiva scioccamente compiaciuto dell’assenza di foto del biondo, dall’altro non poteva non provare perplessità: le ragazze innamorate di solito non riempivano le stanze di foto dei loro ragazzi? D’accordo, Naruto ed Ino non uscivano insieme da molto tempo, ma gli sembrava un po’ strano che non ci fosse niente nella stanza della ragazza che avesse un collegamento con l’Uzumaki, nemmeno un messaggio scambiato a lezione o il biglietto di un film che erano andati a vedere insieme.

 

Mentre ponderava su queste considerazioni, si accorse di un’icona Internet aperta sul fondo dello schermo. Senza neanche pensare, vi cliccò sopra e, in men che non si dica, gli apparve l’ormai familiare videata del sito del Solviamore.

 

Quindi anche Ino era una fan del Cupido Virtuale… Beh, niente di strano, si disse. Magari aveva chiesto consigli per conquistare Naruto, pensò, improvvisamente di cattivo umore. Imbronciato, cominciò a navigare nel sito, approdando nella sezione ‘Risposte’. Con fare svogliato, cominciò a leggiucchiare i nuovi messaggi, finché non si accorse che c’era qualcosa di strano in quella videata. Qualcosa di diverso…

 

Dopo qualche secondo di attento scrutare si rese conto della presenza di un bottoncino che non aveva mai notato prima di allora: era un’iconcina con l’immagine di una piccola penna, situata appena sotto il box contenente il messaggio. Corrugò la fronte, confuso. Avvicinò lentamente il cursore e vi cliccò sopra.

 

Apparve una finestra rettangolare bianca, in attesa di essere riempita di parole di risposta.

 

Questa volta gli occhi di Shikamaru si spalancarono talmente tanto che rischiarono di uscirgli dalle orbite. Non… Non poteva essere così! Era impossibile anche soltanto pensarlo!

 

All’improvviso si udirono i passi di Ino sempre più vicini. Fece giusto in tempo a rimettere il computer in stand-by, prima che la ragazza entrasse nella stanza con un vassoio in mano. “Ho pensato di fare un po’ di tè…” cominciò a dire, fermandosi non appena notò la sua faccia sconvolta. “Ti senti bene, Shikamaru? Sei un po’ pallido…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti:

Ops!^^ Occhio a lasciare i computer in stand-by, con Internet aperto (cosa che io faccio puntualmente -_-)!

 

Okay, okay, lo so: scusate il tremendo ritardo di oltre un mese!! Perdonatemi, ma ho litigato con questo capitolo dalla prima scena fino all’ultima. Ogni scena è stata scritta in periodi diversi e l’ultima in particolare è andata avanti per ben due settimane a suon di due o tre righe al giorno… Il tutto dovuto al fatto che ho cominciato ad avere dei dubbi su alcuni futuri avvenimenti e mi sono trovata a rivedere la trama generale, per poi decidere che in realtà ciò che avevo pensato all’inizio era meglio… E va beh.

 

Quindi, per farmi perdonare ho scritto un capitolo luuuuunghissimo: non so quanti di voi ce l’hanno fatta ad arrivare alla fine.^^’

 

Beh, se siete arrivati fin qui (coraggiosi!), permettetemi di ringraziarvi con tutto il cuore perché se questa storia continua e non giace dimenticata in una cartella di Word è soprattutto merito (o colpa, dipende dai punti di vista!^_^) vostro!

 

Come al solito, ringrazio in modo particolare:

 

CELIANE4EVER: Spero mi perdonerai il ritardo e spero anche che il capitolo sia di tuo gradimento! Tantissimi auguri (in ritardo)!!!! Una tiratina di orecchie e a presto!

 

SOUSUKE SAGARA: Grazie mille per i complimenti: sei sempre troppo buono! Mi dispiace che questo capitolo sia più ShikaIno che NaruSaku! La prossima volta vedrò di dare più spazio alla tua coppia preferita! Spero di risentirti su msn!

 

MATTHEW: Anche tu sei sempre troppo gentile!! Spero che il capitolo ti sia piaciuto!! Fammi sapere!!

 

VOLPINA90: Sono contenta che ti sia piaciuta la scena in infermeria! Spero che ti sia piaciuta anche la scena a casa di Ino! Bacioni e alla prossima

 

RIKUZZA: Beh, visto che vi ho fatto aspettare così tanto stavolta, spero che il capitolo sia all’altezza! Oh, meno male che c’è qualcuna a cui piace il piccolo genio!^^ Spero tanto che ti sia piaciuto anche qui! A presto!

 

KIKKYXX14: Grazie! Quanti complimenti! Troppo buona!! Eh, hai visto cos’ha scoperto adesso Shika?! Vedrai, vedrai come si ricrederà il rampollo dei Nara…!^^ Fammi sapere se ti è piaciuto il capitolo! Alla prossima!

 

MIMI18: Tanti, tanti, tanti auguri!! Dando uno sguardo alla pagina di Naruto su Efp ho letto che era il tuo compleanno qualche giorno fa e così mi sono detta: “Ale, devi assolutamente finire quel dannatissimo capitolo e metterci una bella scena del pomeriggio ‘di studio’, come suggeriva Mimi!”. Beh, finalmente ce l’ho fatta. Spero solo che ti piaccia questo capitolo, visto che ho avuto l’ardire di dedicartelo!^^ Spero mi farai sapere! Una tiratina di orecchie anche a te e alla prossima!

 

KIRARA_CHAN: Wow! Hai letto i capitoli tutti d’un fiato?! Coraggiosa!^^ Sono contenta che ti sia piaciuta e spero che continuerà a piacerti! Alla prossima!

 

HILLY89: aspita! Quanti complimenti!! ^//^ E non sei la prima a dirmi che assomiglia a ‘Gossip Girl’, serie della quale, prima di leggere le vostre recensioni, ignoravo l’esistenza! Comunque, sono molto contenta questa storia abbia catturato il tuo interesse: spero che anche questo capitolo sia all’altezza! A presto! Ah, grazie anche per la proposta di matrimonio!^^

 

HELLAKAHELLBOY: O_o Santo Cielo! Mi hai lasciato tantissime recensioni!! Grazie, sei stato veramente gentile!! Ovviamente, dopo che tu hai recensito ogni singolo capitolo della mia storia, il minimo che posso fare è leggere la tua e lasciarti una recensione! Lo farò al più presto! E spero che anche questo capitolo ti soddisfi, anche se è più ShikaIno che NaruIno! Alla prossima!

 

ELIE91: Anche tu fai parte del club dei sostenitori del NaruIno! Ma sai che siete tanti?! Non pensavo!^^ Io li adoro insieme, ma come coppia di amici, mi dispiace! Ma, magari, se fate una bella raccolta di firme, potrei pensare di scrivere una one-shot tutta dedicata a loro come coppia romantica! Fammi sapere se anche questo capitolo ti è piaciuto!

 

HAGUMI: Un’altra nuova lettrice, che bello!!^^ Veramente ti sto facendo un po’ ricredere sulle ShikaIno? Bene, sono contenta! Dici che Shikamaru è impeccabile? Beh, meno male: ho sempre paura di cadere nel tranello degli OOC! Spero che allora ti sia piaciuto anche qui! Alla prossima!

 

DAVIDINO89: Grazie mille anche a te per i complimenti! ^//^ Sono proprio contenta che tu ti stia appassionando al personaggio di Ino: trovo che sia un personaggio un po’ troppo bistrattato nelle fanfic! Ti ringrazio ancora tantissimo per la recensione e spero me ne vorrai lasciare una anche per questo capitolo! A presto!

 

 

Mamma mia: quanti eravate questa volta! Vi ringrazio ancora infinitamente: le vostre recensioni mi danno la carica per continuare questa storia! Purtroppo sono una persona piuttosto pigra, ma quando vedo le vostre meravigliose recensioni mi carico di voglia di fare e anche le idee cominciano a frullare più velocemente!

 

Sperando di non litigare con il prossimo capitolo e di aggiornare con più celerità,

abbraccio virtualmente tutti quanti voi!

 

Ale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Ale