Serie TV > The Dukes of Hazzard
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Autore: Marzia1969    26/03/2009    4 recensioni
Questa volta il protagonista sarà Bo....e la sua incredibile voglia di dimostrare di essere cresciuto....e non solo di statura....
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bo Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ciao, sono Rebecca, Becky per gli amici, come ti chiami?” – chiede la figlia di Mr. Anderson.

“Io sono Bo”…

“Piacere di fare la tua conoscenza, Bo”

“Il piacere è solo tuo…” pensa il biondissimo Duke – “non bastava il padre, ora c’è pure la figlia….e addio alla mia telefonata”

“Ti va di parlare un po’ con me, Bo?”

“No grazie! Non sono mai riuscito ad andare d’accordo con le “figlie del capo”, non sono abituato a fare il ruffiano!”

“Innanzitutto, io non sono la figlia, ma la figliastra di Anderson, infatti il mio cognome è Whitaker, eppoi, guarda, voglio farti vedere una cosa…..”

Becky, si alza la manica destra del micro abito che indossa e mostra ad un allibito Bo una serie di lividi e scottature che ha sul braccio.

“Ehi, ma cosa sono questi segni, chi te li ha fatti?” – chiede il biondo Duke…

“Il mio patrigno…Ora che hai visto come sono ridotta, ti va di parlare un po’ con me? Ti prego, non ho nessun altro con cui sfogarmi. Io non ti conosco, non ti ho mai visto prima, sei nuovo al centro, vero? Mi sembri una persona sincera, mentre gli altri uomini del Madison sono solo degli squallidi “Yes Men” al servizio del caro Mr. Anderson” – continua Becky disgustata.

“D’accordo, se ti va fai pure, intanto avremo la stessa età più o meno: a proposito, io ho 24 anni!” – risponde Bo.

“Bo……io ne ho 16…..”

“Sedici? Ma…..MI PRENDI IN GIRO???”

Bo è veramente scioccato: Becky, oltre ad indossare un micro abito è truccata in maniera esagerata o meglio, in maniera da farla sembrare più vecchia di fronte ai clienti….

“Sì Bo, so di dimostrarne di più, ma se vuoi, ti faccio vedere i documenti: ho davvero 16 anni. Solo, ti supplico….non dirlo al mio patrigno o ai…clienti che te l’ho detto…..” – è la mesta risposta di Rebecca.

“Clienti???? Vuoi dire che il tuo patrigno usa una ragazzina per…..” – Bo non ha il coraggio di continuare…

Fino a pochi secondi prima provava disgusto per se stesso, ma ora si rende conto che, effettivamente, quella ragazzina che in teoria dovrebbe essere privilegiata, sta molto peggio di lui….

“Sì, purtroppo è così! Questi segni che mi vedi sul braccio destro, me li ha fatti il mio patrigno la prima volta in cui mi sono rifiutata di svolgere il mio….”lavoro”…Ora, mi sono abituata e non mi sembra più una cosa disumana intrattenere i clienti. Ma tu come sei finito qui? Da dove vieni? Chi sono i tuoi familiari?”

Bo comincia a raccontarle la sua storia, la sua vita semplice, ma dignitosa e gratificante ad Hazzard, il rapporto con lo zio ed i cugini, infine parla di Morrison Perry, del giorno nefasto in cui l’ha incontrato e gli ha suggerito di andare a Miami.

“Giorno maledetto da Dio!! Volevo dimostrare ai miei che sono cresciuto, che posso cavarmela da solo e guarda dove e come sono finito. Se avessi Morrison fra le mie mani, giuro che lo farei a pezzetti per il brutto tiro che mi ha giocato!” – dice seccato Bo.

“Bo, non prendertela con lui! All’inizio, anche Morry pensava di venire qui a fare l’istruttore di nuoto: solo in seguito si è accorto della melma in cui si era infilato. Un giorno se n’è andato, ma prima il mio patrigno ed i suoi scagnozzi, l’hanno picchiato a sangue.

Hanno sparso la voce che era in fin di vita, ma sono sicura che non è vero, ed è per questo che, da casa mia, sperando che anche il mio telefono non sia sotto controllo, sto cercando di mettermi in contatto con lui. A proposito, se vuoi telefonare a casa, ti sconsiglio di farlo da questo bar: Milton, il proprietario, è un fedelissimo di Mr. Anderson, perciò gli riferirebbe ogni cosa.

Se vuoi comunicare con i tuoi familiari, dammi il loro numero, ci penserò io a chiamarli da casa, sperando, ti ripeto, di non avere sotto controllo anche il mio telefono! Sai, io abito in un lussuosissimo appartamento in Buena Vista Drive, in un grattacielo proprio nel centro di Miami. Il mio patrigno cerca di tenermi buona in questo modo….”

A questo punto, Bo interrompe Becky:”Scusami, tu continui a parlare del tuo patrigno: ma tua madre, il tuo vero padre? Possibile che ti lascino svolgere un mestiere simile? Non vorrai farmi credere che sono contenti!”

“Mio padre è morto 10 anni fa: mia madre era disperata! E’ sempre stata una donna molto fragile, mio padre non era solo suo marito, ma anche la sua balia ed il suo angelo custode. Se avesse potuto, quel giorno si sarebbe fatta seppellire insieme a lui. Andò in depressione e fu così che venne avvicinata da Fred che all’epoca sapeva parlare molto bene, ma non aveva il becco di un quattrino, quindi gli serviva un tetto. Mia madre lo accolse in casa nostra, ben presto spese tutto quello che mio padre era riuscito a mettere da parte (ben poco, ti assicuro!). Mia madre, in seguito a quest’altro dispiacere divenne pazza e fu rinchiusa in una casa di cura; da allora non l’ho più rivista. Alcuni anni dopo, Fred conobbe Alan, il portinaio del centro, squattrinato quanto lui, ma ancora più disonesto. Non so come e da chi si fecero prestare del denaro, aprirono una piccola bisca che rese molto bene e dopo un altro paio d’anni, il centro. E….eccoci arrivati ai giorni nostri. Il mio patrigno decise di tenermi con sé, perché potevo rappresentare una buona rendita…..All’inizio, come ti ho detto prima, mi rifiutai, ma poi decisi di sottomettermi, altrimenti quello mi avrebbe massacrata di botte! Bo, come invidio la tua casetta ad Hazzard, la tua vita con zio Jesse, Luke e Daisy. Se vuoi un consiglio, cerca di fuggire!!! Non subito, dato che, essendo appena arrivato, ti terranno sott’occhio, soprattutto dopo la fuga di Morrison, ma tra un po’…..tenta….prima che ti riduci come me!”

Bo è sempre più scioccato da quella donna/bambina e dalla sua drammatica storia: decide così di consegnargli il numero di telefono della fattoria:”Ti supplico Becky, cerca di contattare i miei ad Hazzard!! Digli che sono nei guai e chiedigli…..se posso tornare a casa!”

“Sarà fatto! Ciao Bo, ora vado, prima che Milton faccia la spia al mio patrigno. Ciao ….e grazie di avermi ascoltato!”

“Grazie a te Becky”.

Come promesso, Rebecca, appena tornata nel suo appartamento in Buena Vista Drive, telefona immediatamente a casa Duke.

I Dukes che, da quando il cucciolo se n’è andato, vivono a turno attaccati al telefono in attesa di sue notizie, rispondono al primo squillo…

“Buongiorno, casa Duke? Sono Rebecca Whitaker, chiamo da Miami da parte di Bo, con chi parlo?”

“Da parte di BO????????? Buongiorno, io sono Luke Duke….o:p>

TO BE CONTINUED……

>Grazie alle mie amiche per le loro recensioni….Contano molto per me!!!!!
  
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