Passarono due interminabili giorni, nei quali Giulia stava in America... a studiare al college, che papà le aveva consigliato e l’aveva inscritta... stava accanto ad un ragazzo di nome Jack.... è simpaticissimo, carinissimo e sopratutto dolcissimo... non era il massimo nel fisico... però occhi verdi e moro... niente male. Stava bene accanto a quel ragazzo, le giornate di Giulia, si stavano un poco accendendo di nuovo insieme a quel ragazzo che ad ogni minuto la faceva ridere... e stranamente in colpa non si sentiva... non sentiva di tradire Kay... anche perché s’erano lasciati... ma comunque per lei è strano... però non ne faceva a meno, di non ridere alle battute di quel ragazzo... che riuscivano a rallegrarla e a farla ridere.
Alla fine dell’ora, uscirono da scuola e Jack l’accompagnò a casa. Quante volte Giulia aveva vissuto questo ricordo... Kay che l’accompagnava oppure lei che accompagnava lui... così si sono conosciuti... ed è così che hanno capito d’amarsi... e la stessa cosa stava succedendo con Jack... sembrava che lei si facesse incantare dai modi naturali del ragazzo... se solo avesse un pò più di sfacciataggine avrebbe preso la mano del ragazzo, invece di tenerla dentro le tasche del giubbotto... ma questi pensieri furono tutti scacciati, quando la ragazza si trovò davanti Kay.
Giulia: tu cosa ci fai qui?
Kay: ti sono venuto a riprendere...
Giulia: no... adesso resto qua...
Kay: chi è lui?
Giulia: non sono affari tuoi...
Kay: invece si...
Giulia: è il mio compagno di banco del college...
Kay: college?
Giulia: esatto mio padre, saputo del mio ritorno in America si è affrettato a iscrivermi al college... i primi giorni, vedendomi male, mi ha lasciato a casa con la matrigna... mi ha preparato una bella cioccolata, e mi ha lasciato sfogare... e mi ha anche dato un consiglio che ho intenzione di mettere in atto: lasciarti in pace e rifarmi una nuova vita qui in America...
Jack stava guardando i due molto scioccato...
Kay: quindi vorresti dire che rimarrai per sempre qua?
Giulia: adesso si... devo finire il college... poi non lo so se durante l’estate farò un salto da voi in Italia... adesso scusami ma devo andare con Jack... devo ritornare a casa... mangiare di volata e ritornare per il rientro pomeridiano...
Prende il braccio di Jack e si allontanarono, lasciando Kay nuovamente nella disperazione e con un nuovo dolore... non era possibile... un’altra delusione... non solo l’aveva mollato, ma aveva anche deciso di restare per sempre (forse) in America... no... questo non lo poteva permettere... poteva reggere di non averla più a sé, ma così lontano... no... e poi quello strano ragazzo... aveva paura che la potesse conquistare... o l’aveva già fatto?? Si saranno davvero fidanzati, oppure sono solo semplici amici intimi? Non si sa... è strano... però... non poteva permetterglielo... doveva parlare, farla ragionare.
Aspettò diversi minuti, per arrivare alla mezz’ora per vedere se ripassava la ragazza per andare al college e sperando in dio che passasse per quella stradina, dove Kay aspettava...fortunato, la vede apparire da sola... che camminava con suo completino da studentessa azzurro, ballerine... e non ci poteva credere... occhi azzurri...
Kay: ma tu hai cambiato colore degli occhi... perché?
Giulia: ancora qui tu? Mi sembrava di averti liquidato... comunque... si... mi sono messa l’azzurro per intonarmi al vestitino...
Kay: o per conquistare quel tuo amichetto?
Giulia: chi? Jack? Oh, non essere stupido... è mio amico... poi non lo so se gli piaccio... questo è da vedere... sei geloso?
Kay (distogliendo lo sguardo): no, no... ho solo detto così... quando ti ho vista di nuovo e con lui che ridevi... sembravi felice... innamorata...
Giulia: no innamorata... è un termine grosso da dire...
Kay: e lo so cosa significa... e tu ne presentavi tutti i sintomi... tutti, tutti... finalmente... dopo tutti i litigi e le incomprensioni che sono successe, ti vedevo sorridere di nuovo... il mio sogno non è brutto...
Giulia (sedendosi sulla panchina e mangiando la mela): perché non è brutto?
Kay: ma non devi andare al college?
Giulia: il pomeriggio è facoltativo... adesso mi sono incuriosita a quello che stai dicendo... e poi penso, che parlare non ci faccia male...
Kay: in effetti... comunque... no non è brutto... se ti vedo felice... lo sono anch’io... se sei triste lo sono anch’io...
Giulia: come se tu fossi la mia metà...
Kay: esatto... e giuro... ehm... (arrossisce)
Giulia: sentiamo questo tuo giuramento...
Kay: beh... giuro che io questa cosa qui, non l’avevo mai provata con nessun altra... per niente...
Giulia: se per quello nemmeno io potevo trovare un ragazzo come te...
Kay: cioè?
Giulia: beh... io non ho mai avuto una storia così lunga e accesa... forse proprio perché non ho mai avuto un ragazzo speciale come te... ma te non ci puoi fare nulla...
Kay: so che ti arrabbierai se lo dico...
Giulia: avanti spara...
Kay: dove ho sbagliato?
Giulia (sospirando e guardandolo): beh... un pò nel carattere... quando ti avevo chiesto di diventare un pò più dolce e premuroso, tu mi avevi promesso che lo avresti fatto e poi no... e poi te non ti accorgi mai che tratti meglio tua sorella che me?
Kay: e quindi saresti gelosa di mia sorella?
Giulia: no perché l’unica cosa che ne sono certa è che quando mi hai detto che non ne eri più innamorato lo hai dimostrato davvero... quindi non ne ho motivo di essere gelosa... però... so che è tua sorella... ma io ero la tua ragazza, e come mi hai sempre detto che ragazze come me non le ritroverai mai, allora perché ti comportavi da schifoso? Ho anche iniziato a perdere fiducia in te quando mi hai tradito a Parigi...
Kay: lo sai cosa sarebbe successo se non fossi andato con Fiammetta... ne avremmo passate delle belle in Italia...
Giulia (urlando furiosa): ma tu hai preferito tradirmi andando con Fiammetta, invece che poi prenderle quando saremmo tornati in Italia! A questo punto sei solo un’egoista schifoso, che ha pensato alla sua di vita e non alla mia!
Kay (spaventandosi dalla veemenza della ragazza risponde a tono): ehi… non è vero nulla questa storia ok?!? Ti ho inventato una cavolata! Io non sono andato con Fiammetta, anzi a tua insaputa ho preso le botte per non far sì che ti ferissero!
Giulia (sospirando): perché non ne hai mai parlato con me della minaccia ma a tua sorella si??
Kay: perché... avevo paura...
Giulia: di che cosa?
Kay: che tu ti arrabbiassi... perché se ti dicevo che dovevo andare con Fiammetta mica c’avresti creduto... così quando facevo un pò il cretino con le ragazze è proprio perché facevo vedere a Takao e agli altri che stavo mantenendo la promessa... per difenderti...
Giulia: ma così te mi hai spezzato il cuore... preferivo spezzarmi le ossa... quelle si riparano, ma il cuore, una volta distrutto, no...
Detto questo si alzò... guardò l’orologio e iniziò a correre per raggiungere ancora in tempo il college pomeridiano...
Kay la guardò sparire... quella frase... l’aveva spiazzato, completamente... ma se per quello anche lei aveva distrutto il cuore del ragazzo abbandonandolo... ma allora perché lo diceva lei?? Forse le ragazze sono più sentimentali dei ragazzi e non fanno caso ai sentimenti dei ragazzi... ma lei... è sempre stata attenta a quello che diceva lui, ogni volta restava a guardarlo per ore... perché voleva sapere di più, entrare nel suo cuore... appartenergli... ma questo l’aveva gia fatto...lui era riuscito ad entrare nel cuore di lei, ma è lei che non era entrata nel cuore di Kay, e tutto perché non si fidava... aveva paura di amare... di non trasmettere quello che invece magari vorrebbe. Avevano le stesse paure, ma quella piccola ragazza era testarda e non lo avrebbe mai ammesso di essere simile a lui.
Un grande sogno della ragazza è quello di vivere la vita come una favola, dove lei era la principessa... ma le mancava una parte fondamentale della sua favola... il principe... anche se stava insieme a lui, si vedeva lontano un miglio che lo voleva diverso.
E così per i giorni che restava in America doveva escogitare un metodo per riavere Giulia... per riavere la sua principessa... e questo voleva dire, realizzare il suo sogno, e questa volta doveva farcela da solo, senza l’aiuto di sua sorella.