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Autore: _ValentinaYoongi_    11/03/2016    2 recensioni
Sette ragazzi un solo obbiettivo....
Correre...
Genere: Angst, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Angolo autrice: Spero che anche questo capitolo sia interessante...Spero che vi piaccia e che lasciate commenti piacevoli . Fanno bene alla mia autostima come scrittrice... Ora vi lascio leggere. Buona lettura a tutti alla prossima :D
 
CAPITOLO 2
 
Due frarelli.
Stessa madre, padre diverso.
Uno di cognome faceva Min e l'altro Jeon.
Figli di una prostituta di alta classe. I suoi clienti erano dei politici. 
Lei oltre al suo lavoro quotidiano era anche un alcolizzata. 
Min che di nome faceva Yoongi aveva 10 anni quando insieme al fratello Jeon che di nome faceva Jungkook che di anni ne aveva solo 6, vennero lasciati per strada dalla donna. Proprio come due orfanelli vagavano per le strade dell'affollata Soeul chiedendo cibo e denaro fino a quando un anziana signora, proprietaria di un orfanotrofio li accolse in una casa famiglia. Ancora non sapevano che in quella casa cose impensabili stavano per accadere.
Yoongi aveva la pelle più pallida e i suoi occhi erano più piccoli e la pelle più scura rispetto al suo fratellino.
Quell'anziana signora era molto amorevole nei loro confronti. Li aveva spogliati della sporcizia della strada. C'erano anche altri bambini con loro. Ma il maggiore vide che alcuni avevano paura di parlare o addirittura sedergli vicino. All'inizio non seppe che cosa succedeva fino a quando non compì 13 anni. L'anziana signora nel corso del tempo fece seguire corsi di arti marziali per il minore e di pianoforte per il maggiore. Erano dotati. Yoongi vedeva qualcosa di strano nel suo insegnante di musica. Gli ronzava molto spesso intorno e poggiava le sue grandi mani su quelle del ragazzo ansimando mentre suonava. Tutto ciò gli sembrava assurdo. Iniziò ad accarezzare le sue cosce giovani e magre fino ad arrivare all'incavo dei suoi pantaloni. Ebbe paura in quell'istante e si ritrasse immediatamente balzando in piedi dalla poltroncina del pianoforte, ma una forza maggiore lo fece risedere.
"Se ti azzardi anche solo a fiatare piccola peste, andrò dal tuo fratellino, chiaro?" disse l'uomo con fare intimidatorio. Per il bene di Jungkook, Yoongi obbedì stando in silenzio mentre il suo insegnante iniziò a violare il suo corpo che fino a poco fa era immacolato. Abusò di lui quella sera, sessualmente, psicologicamente e fisicamente spegnendoli cicche di sigarette sul suo torace. Appena l'uomo finì, il ragazzo barcollante e dolorante tornò in camera sua. Non seppe nemmeno lui come ci arrivò dal fratellino.
"Hyung...sei tornato?!" disse il minore abbracciandolo, ma lui lo scansò malamente andando in bagno. Jungkook o meglio detto 'Kookie' (come lo chiamava il più grande) non capiva cosa stava succedendo. Tutto per lui era un gioco in quella casa.
 
Yoongi iniziò a piangere. Quell'odore malsano di sigarette e alcol che emanava il suo insegnante non facevano altro che far ritornare alla mente i rientri a casa della madre. La nausea invase il suo corpo fino a vomitare sangue. Si rimise in piedi cercando di sorreggersi sulle sue stesse gambe ed entrò nella doccia. Aprì l'acqua e si buttò sotto quel getto d'acqua gelida sperando che i dolori potessero svanire. Ma così non fu. Addocchiò dei sali da bagno. Avevano una forma a palla, carina a parer suo. Profumavano d'arancia. 
'Chissà, se ne mangerò una potrò eliminare lo sporco che ho dentro?' e senza pensarci due volte ne ingerì due per poi ritornare a piangere. Prese altre palline profumate e se le strofinò addosso freneticamente. Voleva davvero eliminare quei momenti passati con il suo insegnante. 
 
Passarono altri anni. 
Durante i quali Yoongi continuò a subire le angherie malsane del suo insegnante. Lo faceva solo per proteggere il suo amato fratello. Iniziò ad uscire di notte di nascosto, dalla finestra lasciando il minore a dormire. Era diventato una persona apatica e piena di rabbia. I suoi sentimenti li aveva rinchiusi nel suo piccolo cuore. 
Le notti per strada erano a dir poco oscure. E Yoongi un giorno, camminando, si trovò dinanzi a dei ragazzi che cantavano. Ma era uno strano canto. Era come se parlassero tenendo un ritmo costante. Ne rimase affascinato e chiese ad un passante che cos'era.
"Questo stile si chiama rap". 
Rap.
 Tentò di cimentarsi in quel canto e notò con stupore che era molto bravo. Uno dei ragazzi lo invitò a partecipare ad una gara di spit e freestyle in un pub a nord della città. A Yoongi piacque molto l'idea e partecipò vincendo. Il suo premio erano soldi. Ogni sera andava in quel posto per vincere, così avrebbe potuto comprare cose buone per il suo fratellino. Infatti quando rientrava il suo daesang che ancora dormiva, veniva svegliato per quei regali tanto apprezzati. A volte era della cioccolata, quella buona o degli spiedini di agnello.
"Hyung...quando lavoreremo più duramente e avremo soldi apriremo insieme un ristorante per vendere spiedini di agnello...sono così buoni" disse mentre masticava un pezzo di carne il mionore. L'unica cosa che poteva far ritornare il sorriso a Yoongi era suo fratello. Lui era il custode della chiave che custodiva segretamente i suoi sentimenti.
"Hyung...siccome sei tanto bello devo dirti che ultimamente sei freddo come il ghiacchio, ma non con me, sei diventato più magro e sei bianco come lo zucchero. Ti chiamerò Min Suga d'ora in poi" confessò poi ridendo.
Yoongi rimase un pò perplesso ma alla fine sorrise anche lui e gli scompigliò i capelli. 
'Min Suga....' pensò il più grande ammettendo a se stesso che gli piaceva molto quel nomignolo.
Min Suga era diverso da Yoongi. Era freddo e calcolatore rispetto al dolce e tenero Yoongi. Decise quindi, con i soldi vinti di cambiare. Voleva rispecchiare l'immagine data dal minore. Iniziò a tingersi i capelli di rosso, o almeno era quello che voleva che fosse, perchè sbagliò la miscela della tinta e i suoi capelli diventarono rosa confetto. 
'Sembro una fottuta donnina' si maledì mentalmente. 
 
Una sera, dopo aver ricevuto la telefonata dal suo insegnante di pianoforte, Suga era determinato a fargliela pagare. Ne aveva abbastanza di quei momenti oscuri con quel signore. Però questa volta non aveva intenzione di ritornare. Prese in fretta uno zainetto e ci infilò un paio di jeans, una felpa e una maglia con delle sigarette e un accendino. 
Stava per varcare la soglia della finestra ma la voce di Jungkook lo bloccò.
"Hyung...dove vai?"
"Kookie...? Che ci fai ancora inpiedi?"
"Hyung portami con te!" 
"Non posso" disse saltando giù. Ma non sapeva che Kookie da un pò di tempo ogni notte lo inseguiva. Andava in un pub a cantare quelle assurde canzoni e doveva ammettere che era davvero orgoglioso di lui. Così si vestì e andò in quel posto pieno di persone che ascoltava quella musica.
 
Yoongi era arrivato a quella stanza di motel dove ogni sera era obbligato a consumare quella lussuria che proveniva da parte dell'uomo.
"Sei venuto, accomodati" disse il grande spogliandolo del giacchetto e delle scarpe. Suga aveva i suoi soliti jeans strappati e una t-shirt bianca.
Prese una sigaretta e se l'accese provocando l'uomo che iniziò a toccarsi da solo. Il più giovane giocherellava con l'accendino in attesa che il grande uscisse dal bagno. Quando quello uscì il ragazzo dai capelli rosa prese la lampada che si trovava sul comodino e gliela scaraventò sulla testa facendolo cadere di colpo. 'Vendetta' urlava la sua testa.
Ricordò della tanica di benzina lasciata qualche sera prima nell'armadio. La prese e sparse quel liquido ambrato altamente infiammabile su tutto il pavimento, compreso il corpo dell'uomo. Quando quello si svegliò l'unica cosa che vide era quel ragazzino dal volto angelico ma dal sorriso diabolico che appiccò il fuoco. La soddisfazione di Yoongi non poteva essere descritta a parole.
"Brucia Bastardo" urlò con fare liberatorio.
Lo lasciò lì a marcire fra le fiamme mentre si dirigeva al pub dove avrebbe dovuto imbattersi con un certo 'Rap Monster' chi era? Non lo sapeva ancora, ma dicevano che era bravo.
 
"Tu devi essere Yoongi?" disse quel ragazzo dai capelli biondo platino.
"Si, esatto e tu sei....?" 
"Io? Il tuo sfidante...Rap Monster!" rispose allargando le sue labbra in un sorriso mostrando due fossette perfette.
La musica cominciò e loro si sfidarono come niente fosse. Verso la fine Yoongi ebbe difficoltà per via della sua bravura. Era davvero un osso duro, ma lui ebbe la meglio. Vinse il denaro e si diresse alla prima uscita di sicurezza per fumarsi una sigaretta. 
Uno sparo. Il suo volto apatico non fece una piega quando vide pochi minuti dopo un ragazzo uscire con l'incasso e una pistola. Non lo vide bene in volto per via della mascherina ma i suoi occhi erano talmente grandi da non poterli dimenticare. Andò verso sinistra.
Dietro di lui usirono i proprietari del locale chiedendo la direzione del ragazzo. Indicò a destra. 
Poi subito dopo usì Junkook con Rap Monster e un altro ragazzo alto dal sorriso quadrato. 
"Tu...che ci fai qui?" disse rabbioso al fratello.
"Ehi rilassati 'fratellone' era venuto per vederti" rispose quel ragazzo. Era al quanto strano.
"E tu chi saresti?" 
"Sono V" disse facendo il simbolo della vittoria. Ma che razza di personaggio è? 
"Hyung io..." Jungkook non finì di parlare perchè le sirene della polizia locale si stavano avvicinando. Suga prese di peso il fratello e prese la stessa via del ladruncolo. Andò a sinistra entrando nella zona del parco bruciato. Notò che anche V e Rap Monster erano fuggiti. 
"Hyung....dove stiamo andando?" chiese Kookie impaurito.
"Non lo so" rispose vago.
Ma poi dopo circa una decina di minuti videro del fumo e pensarono che ci fosse qualcuno che avrebbe potuto ospitarli almeno per la notte. Ma i rumori delle foglie a contatto delle loro suole squarciavano il silenzio. 
Uscì una persona da quella che potesse sembrare una casa. Subito si nascosero fra i cespigli per la paura.
"Chi c'è?" urlò questa voce. Sentirono un rumore metallico e Yoongi capì che quella voce stava ricaricando la pistola. 
"Segui quello che faccio" disse sottovoce il maggiore uscendo con le mani alzate in segno di resa. Fu sorpreso nel vedere che la voce era il ragazzo che aveva rapinato il pub.
"Cercavamo rifugio e abbiamo visto del fumo" Kookie era così innocente da non sapere cosa stava succendo.
"Aspetta un attimo...io ti conosco..." disse il ragazzo abbassando la pistola.
"Volevamo solo un posto per dormire. Sono Yoongi" capì che non voleva fargli del male.
"Ma io non posso tenervi qui" ammise quello dispiaciuto.
"Ok...cercheremo altrove allora..." Yoongi fece per andarsene ma Jungkook andò incontro al ragazzo.
"Ti prego...io e mio fratello siamo orfani...siamo scappati e non abbiamo un posto dove stare e io...io ho paura" disse con gli occhi pieni di lacrime. A quel visino dolce nessuno poteva resistergli.
"D'accordo. Ma una sola notte. Potete chiamarmi Seokjin" 
   
 
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