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Autore: raffychan    14/03/2016    2 recensioni
Questa non sarà una storia a capitoli ma una raccolta di varie Drabbles in cui mi divertirò ad esplorare e ad approfondire i momenti e le scene LinaxGourry presenti sia nei romanzi che nella serie TV. Spero vivamente che vi piacciano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una nuova Drabble è nata dalla mai mente malata anche se, vista la lunghezza, questa più che una drabble è una Shot in piena regola XD. Questa volta la scena è quella del  finto matrimonio di Lina e della gelosia, quanto mai palese, del nostro Gourry! Ringrazio come sempre la mia musa Sonia soprattutto per il prezioso suggerimento. Come sempre commenti e critiche sono ben accetti. Buona lettura
 
 
Sentimenti.
 

“Credi che Lina si lascerà baciare ?”
“Non lo so” e se anche fosse non sono affari miei!  Dopotutto è lei che ha deciso di assecondare l’assurdo piano di quel Haras quindi che si lasci pure baciare, non sarà mica la fine del mondo. Inoltre in gioco ci sono ben cinquemila monete  e conoscendola, Lina starà sicuramente pensando che, in fin dei conti, un bacio non è niente paragonato a tutto quell’oro. Già, lei è solo attratta  dalla ricompensa che presto riuscirà ad intascare, e anche io lo sono. Quindi è inutile stare qui a rodermi lo stomaco, a stringere forte i pugni fino a sentire le unghie conficcarsi nella carne mentre osservo quel damerino avvicinarsi pericolosamente alle labbra di Lina. La folla li incita, così come quella strega di cui ho già scordato il nome. È una trappola, lo so, ma se non vogliamo essere scoperti, se Lina non vuole essere scoperta, deve stare al gioco e assecondare il suo finto sposo.
Le braccia di Haras cingono la vita di Lina attirandola a se, scostandole il velo che fino ad ora proteggeva il suo volto. Dei, è bella, così dannatamente bella! Il lungo abito bianco le fascia il corpo, i capelli sono una cascata di lava che scende morbida sui suoi fianchi, le labbra piccole hanno un accenno di colore. Quelle labbra non hanno mai conosciuto il tocco di labbra estranee, non sono mai state violate, contaminate dal peccato di un bacio. Io, dovrei proteggere quelle labbra, dovrei proteggere quell’innocenza che è racchiusa in loro.
“Concentrati sulle cinquemila monete” ripete incessantemente Haras a Lina e automaticamente anche io inizio a ripetermelo più e più volte. È una finta, è tutta una dannata finta. Un bacio, che cosa sarà mai un bacio? È solo il sovrapporsi di due labbra in fondo, delle labbra di Lina contro quelle di un altro uomo. Un altro uomo. Non io.
Maledizione!
Che cos’è questa rabbia? Perché sento come se la mia anima stesse sanguinando. È un sentimento scomodo, che non voglio sentire, che non posso permettermi di sentire. È un demone che lentamente si insinua dentro di me, confonde i mie sensi, graffia il mio cuore, distrugge ogni mia verità.
Io sono la sua guardia del corpo, sono la sua guardia del corpo.
Mi ripeto come un mantra
“Ci siamo quasi” la voce di Amelia mi riporta bruscamente alla realtà.
Guardo Lina stretta nella morsa di Haras, le loro labbra ora sono a un soffio di distanza e senza pensarci allungo la mano sul fianco sinistro ma il vuoto che sento mi ricorda che la spada di luce non è con me. Distolgo lo sguardo, digrignando i denti. Non oso guardare, non voglio guardare. Perché se lo facessi sentirei improvvisamente tutta la rabbia, che in questo momento mi sta corrodendo, esplodere di colpo.
È solo un finto bacio, è tutto finto.  
Il boato che all’improvviso sento mi fa spalancare gli occhio. Un banda di mercenari irrompe nel tempio e Zangruz è in testa. Lo guardo puntare un dito contro di me e contro Lina che, per fortuna, è finalmente libera dalla stretta del suo finto sposo.
Sorrido correndo verso di lei, recuperando  velocemente la mia  spada. Osservo Lina caricare uno dei suoi incantesimi contro la figura che fluttua sulle nostre teste.
“Mi sembrava strano che non ci fossi anche tu, Vrumgun” .
In un attimo si scatena il finimondo e  mi ritrovo circondato da almeno una decina di mercenari armati. Lancio istintivamente una sguardo vero Lina. La vedo correre verso le scale, Vrumgun la insegue scagliandole contro un incantesimo dopo l’altro. La chiamo cercando di inseguirla ma una spada viene puntata contro la mia gola, impedendomi la fuga.
Cerco di concentrarmi sul combattimento ma la mia mente è perennemente occupata dal pensiero di Lina. Un altro boato, fiamme e fumo divampano. Lina è in pericolo e io non sono con lei. Non riesco a raggiungerla. Sento la rabbia cresce ad ogni affondo e ogni volta che sconfiggo un avversario un altro si para davanti a me. Dannazione!
“Il mio bel palazzo verrà distrutto”
Ma certo! Corro verso Haras nascosto dietro l’altare.
“Hey Haras, io vado a vedere come se la cava Lina, tu tieni occupati quei tizi”
“Cosa? Ma io…”
Senza nemmeno pensarci lo scaravento nella mischia, finalmente sono libero di correre da Lina sentendo un nuovo incantesimo esplode lontano. Corro tra le macerie e le fiamme, sento gli occhi pizzicare per il fumo, la spada è stretta nelle mie mani.
 
 
 
 
La villa è ormai un cumulo di macerie. Siamo riusciti a sconfiggere quella strega, Zangruz e Vrumgun anche se qualcosa mi dice che li incroceremo ancora sul nostro cammino. Il carro che Haras ci ha promesso è pronto fuori dalle scuderie, unico elemento della villa sfuggito dalla distruzione. Amelia tiene in mano le redini dei cavalli pronta a partire ad un nostro segnale.
“Coraggio Lina andiamocene”
“Niente da fare, ho portato a termine la mia missione e ora pretendo di essere pagata!”
“Ma Lina…”
“Gourry zitto e pensa a salire sul carro se non vuoi finire arrosto anche tu”
Niente da fare, quando è così arrabbiata non c’è ragionamento che tenga con lei. In lontananza la figura di Haras si avvicina lentamente a noi. I suo abito da cerimonia, come quello di Lina, è stracciato in più punti, sul viso un’espressione non proprio soddisfatta per come è finita.
“Finalmente. Forza Hars tira fuori la mia ricompensa” Lina allunga una mano verso di lui e un pezzo della tenda che l’avvolgeva scivola dal suo corpo, rivelando le spalle nude.
“Ma Miss Lina la mia casa è distrutta e io..”
“Niente MA la mia paga, forza!”
“Ecco come dire….oltre alla mia casa avete fatto saltare in aria anche il mio patrimonio”
Il tonfo che sento mi mette subito in allarme. Allungo il collo e vedo Lina riversa a terra, gli occhi spalancati e pieni di lacrime agli angoli.
“Oh mamma, non ha retto il colpo” dico prendendola tra le braccia adagiandola delicatamente sul carro.
“Forza Amelia, partiamo..”
“Un attimo”
La mia salita viene bloccata dalla mano di Haras poggiata sul mio braccio.
“Messer Gourry io volevo chiederle scusa, non immaginavo. Se l’avessi saputo non avrei ami chiesto a Miss Lina di inscenare questo matrimonio”
“Cosa?”
Haras si avvicina al mio orecchio coprendo la bocca con la mano.
“Si insomma voi siete innamorato di Miss Lina, non è vero?”
Quelle parole iniziano a rimbombare come un eco nella mia mente facendo crollare di colpo tutte le mie certezze. Cerco di mascherare lo stupore attraverso il mio solito sorriso.
“No ti sbagli, io sono sola la sua guardi del corpo”. Dico cercando di convincere prima di tutto me stesso.
“Eppure non avete avuto alcuna esitazione a vendicarvi su di me scaraventandomi in mezzo a tutti quei mercenari. Beh vi perdono, dopotutto me la sono cercata.”
Haras si avvicina ancora una volta al mio orecchio.
“Dovete dirglielo, Miss Lina è troppo carina e voi sembrate il tipo giusto per lei, non ho mai visto un’intesa così perfetta tra due persone. ”
“Hars io..”
“Gourry-san andiamo!”
La voce di Amelia blocca le mie parole. Salgo sul carro guardando Haras salutarci diventando sempre più piccolo. Le sue parole son ben fisse nella mia mente e istintivamente lancio uno sguardo al viso addormentato di Lina. Guardo le sue labbra socchiuse e sorrido pensando al pericolo scampato.
 
 
 
"Di la verità, l'avresti baciato?"
È sera e finalmente siamo riusciti a seminare il gruppo di mercenari che per tutto il giorno hanno continuato a darci la caccia. Ci siamo rifugiati dentro un vecchio capanno abbandonato, fuori la tempesta infuria e un vento gelido entra dagli infissi malmessi della finestra. Il pasto che siamo riusciti a rimediare è stato consumato velocemente ed ora io e Lina ci ritroviamo a fissare le deboli fiamme che lentamente vanno a spegnersi. Amelia alla fine è crollata per la troppa stanchezza, dormendo in uni dei giacigli che lei stessa ha preparato.
"Come no, non aspettavo altro che di essere baciata da quel damerino".
Sorrido non appena sento la risposta di Lina. Chissà perché le ho fatto quella domanda? E perché il mio cuore adesso è più leggero sapendo che non si sarebbe mai lasciata baciare?
Forse perché nella mia mente i ricordi di questa lunga giornata sono ancora vivi. Lina in abito da sposa, Lina che raggiunge l'altare insieme a quel ragazzo. Lina… che stava per essere baciata.
Siete innamorato di lei.
Stringo forte i pugni. No io, io sono la sua guardia del corpo e il mio compito è quello di proteggerla da tutti, anche da me stesso e da questo strano sentimento che sento crescere, come un vortice che si va via via allargando dentro di me. Non posso, non posso permettermi di avere questi sentimenti per lei, che è così pura, che ai miei occhi appare ancora come una ragazzina.
Mi volto a guardarla mentre vedo le fiamme creare dei giochi di luce sulla sua pelle. Il collo è scoperto mostrandomi un lembo di pelle, gli occhi grandi sono fissi sul fuoco e brillano alla luce delle fiamme. Le labbra sono rimaste incontaminate e sono invitanti, così dannatamente invitanti. Arrossisco, volgendo di nuovo lo sguardo alle fiamme.
"Hey Gourry che ti prende?"
"Niente, sono solo stanco"
Dico cercando di mascherare l'imbarazzo della mia voce. È la mano di Lina quella che sento poco dopo sulla mia fronte.
"Non è che per caso hai la febbre? Sei tutto rosso" mi chiede poggiando la mano sulla mia fronte, Il suo volto pericolosamente vicino al mio. Sento il suo respiro sul mio viso e mi perdo nei suoi occhi che mi guardano con un'aria stranamente preoccupata. Stringo forte i pugni per non cedere alla tentazione di allungare le mie braccia, stringendola a me. Di posare le mie labbra sulle sue e di affondare le mie dita in quella cascata di capelli rossi.
“No…non ho niente, davvero, deve essere solo la stanchezza, oggi quei mercenari non finivano mai.” Lina mi sorride allontanando la mano dalla mia fronte.
“Meglio così, sei la mai guardia del corpo e mi servi tutto intero”
La guardo annuendo e vedo sul suo volto comparire quel sorriso sincero che da qualche tempo rivolge solo e unicamente a me.
Già, io sono questo per lei: una guardia del corpo e io la proteggerò, sempre!
Proteggerò quel sorriso, quegli occhi pieni di vita, quelle mani piccole e calde.
Proteggerò lei e questo sentimento. 
   
 
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