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Autore: JeanRavenclaw    15/03/2016    2 recensioni
Dal testo:
- "Abbiamo bisogno del suo aiuto." - disse l'uomo.
"Io devo aiutarvi?" - disse l'altro, ora curioso quanto sorpreso.
"Potrebbe diventare potente. Potrebbe avere l'intero Paese - magico e non - ai suoi piedi, se solo accetta di aiutarci" - rispose l'altro, senza smettere di fissarlo intensamente.
Il prigioniero rimase in silenzio, gli occhi spalancati a perlustrare di nuovo il nulla. All'improvviso la sua bocca si piegò in un sorriso maligno, il suo sguardo si rimise a fuoco e si piantò in alto, in quello dell'uomo.
"Va bene" - disse infine. -
Sono passati 7 anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, ma l'Oscurità si muove come un'ombra tra la Londra magica e quella babbana. I Mangiamorte sono pronti a tornare, inisieme ad un aiuto prezioso.
Il mondo magico e quello babbano sarrano costretti a collidere.
Harry, Ron e Hermione, collaboreranno con le persone più improbabili, per salvare i due mondi: Draco Malfoy, Mangiamorte pentito del suo passato oscuro; e il babbano dalla mente più brillante, saggia - e razionale - che Londra abbia mai conosciuto: Sherlock Holmes.
Una bizzarra avventura attende questo bizzarro quintetto.
Il mondo magico e quello babbano, non saranno più quelli conosciuti fino ad oggi.
Genere: Avventura, Commedia, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Kingsley Shacklebolt, Mangiamorte, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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1.
 
Era ancora presto quando Harry e Ron lasciarono il Ministero. La riunione era stata intensa, ma relativamente breve, per cui - ormai del tutto svegli - avevano tutto il tempo di concedersi la colazione.
Uscirono utilizzando la Cabina dei Visitatori e percorsero le vie vicine in silenzio meditativo finchè non fu Ron a parlare.
"È un bel casino" - disse con aria preoccupata. 
Harry si limitò ad annuire, ancora perso nei suoi pensieri e, dopo una breve pausa, aggiunse - "Credo che sarebbe utile dirlo a Hermione".
Ron gli rivolse uno sguardo leggermente confuso - "Credi che possa aiutarci in qualche modo?".
Harry si voltò a guardarlo - "Beh, lei è sempre stata il cervello e noi le mani."
Ron corrugò le sopracciglia e strinse le labbra annuendo - "Già, è così."
Rimasero in silenzio, senza smettere di camminare. Poi Ron aggiunse, ghignando - "Se fosse stata sia il cervello che le mani probabilmente avremmo risparmiato parecchio tempo con gli Horcrux e..." - il suo sguardo si spense e si fece serio - "e - beh, molte vite.".
Harry lo guardò di sbieco, abbassando anch'egli lo sguardo. Si erano fermati senza rendersene conto.
"Dici che Hermione potrebbe essere già sveglia? Anche lei oggi era di riposo." - domandò Harry, dando un'occhiata all'orologio - e cercando di sorvolare sull'alone di tristezza che portava anche il più piccolo dei riferimenti alla Guerra. Era passato parecchio tempo, ma non v'era alcun modo di cancellare il dolore che quella notte del 1998 aveva inchiodato nei loro cuori.
Ron imitò Harry e guardò il proprio orologio - "Sono le sette e mezzo, lo è sicuramente. Quando mai Hermione si è alzata tardi?" - disse roteando gli occhi.
Harry accennò un sorriso - "D'accordo, allora troviamo un vicolo dove smaterializzarci."
 
Si materializzarono all'inizio del vialetto di casa di Hermione. Non volevano piombare in casa sua rischiando di farle venire un infarto.
Erano già stati parecchie volte da lei. Aveva trovato un piccolo appartamento a Paddington, così da non dover dare fuoco al camino dei suoi, facendoli sobbalzare per il chiasso, ogni mattina.
Harry suonò il campanello; dopo alcuni minuti si udì la voce pimpante di Hermione - segno che, per fortuna, non erano stati loro a svegliarla.
"Sì?"
"Siamo noi, Herm."
"Harry?" - il suo tono si fece confuso.
"Sì."
"E Ron." - aggiunse lui avvicinandosi al campanello.
Hermione aprì e loro salirono al primo piano, trovandola con la testa fuori dalla porta semi-aperta. "Che cosa ci fate voi due qua a quest'ora del mattino? Durante il vostro giorno libero?" - domandò con aria sorpresa.
"Riunione straordinaria al Ministero" - rispose Ron, lasciando trapelare il suo fastidio per la questione. 
Nel frattempo Hermione si era spostata di lato, aprendo completamente la porta per lasciarli passare. 
"Come diavolo fai ad essere già così sveglia e vestita?" - le domandò incredulo Ron, passandole accanto.
"Il mio lavoro richiede costantemente tempo per studi e ricerche, Ronald. Svegliandomi presto, ho più tempo ovviamente. E poi è questione di abitudine." - rispose lei soddisfatta.
I due la superarono e si accomodarono sul divano del suo salotto, mentre lei sparì in cucina dicendo loro che avrebbe preparato del tè.
"Allora? Avete intenzione di dirmi perchè avete quelle facce?" - disse ad alta voce, per farsi sentire.
"Scusa se siamo piombati qua così presto" - iniziò Harry - "Ma la riunione di oggi ci ha lasciati un po' scombussolati e crediamo che tu potresti aiutarci.".
"Ma il Ministro non mi ha convocata." - disse lei comparendo alle loro spalle. Fece il giro del divano e appoggiò un piattino di biscotti sul tavolino, per poi dirigersi di nuovo in cucina, continuando - "Per cui non credo sia un lavoro da Indicibile.".
"Forse non è del tutto un lavoro per un'Indicibile, ma sicuramente lo è per una persona intelligente come te." - rispose Ron, inclinando il capo all'indietro in direzione della cucina.
Hermione aspettò di tornare in salotto con il tè, prima di rispondere - "Ok, allora di cosa si tratta?". Si sedette sulla poltrona accanto al divano prendendo la propria tazza; gli altri due la imitarono.
Harry prese un sorso di tè e iniziò a spiegare - "I Mangiamorte hanno reclutato un criminale babbano perchè li aiuti a rovesciare il Governo inglese e il Ministero della Magia. A quanto pare questo tizio può controllare i computer e i telefoni, e intendono sfruttare questa sua capacità per lanciare una Maledizione sconosciuta su ogni babbano della città in grado di utilizzare un'arma da fuoco. Hanno scelto i babbani capaci di utilizzarle per facilitare la loro ascesa al potere.".
Hermione lo stava fissando con la tazza a metà strada tra il piattino che teneva nell'altra mano e la bocca, spalancata per lo stupore.
"Già, roba da niente." - disse sarcasticamente Ron.
"Vogliono prendere il potere di tutta Londra? Usare i babbani come soldatini per raggiungere i loro scopi? Sono disgustosi!" - esclamò Hermione, indignata, dopo essersi ripresa dal breve shock. "Il Ministro vi ha detto tutto questo?" - domandò poi.
"In realtà è stato Malfoy" - rispose Ron, pronunciando il nome come se fosse qualcosa di nauseabondo.
Hermione quasi si strozzò con il tè. "Draco Malfoy?!"
Entrambi annuirono.
"Vi siete fidati di lui." - affermò poi, senza troppa sorpresa.
"Non è la prima volta che sembra stare dalla nostra parte, e poi..." - Harry s'interruppe, ripensando alla cicatrice sul braccio di Malfoy - "Beh, diciamo che ci è andato giù pensate nel tentativo di eliminare il suo Marchio Nero.".
Hermione sembrava non averlo sentito. Teneva tazza e piattino appoggiati sulle ginocchia, e si mordeva il labbro riflettendo sulle loro parole.
Ron ruppe il silenzio - "Abbiamo bisogno di scoprire di quale maledizione si tratta, ma la parte più difficile - e anche quella di maggiore importanza - è capire come fermare questo criminale. - Insomma, noi siamo maghi!" - aggiunse, innervosendosi - "Usiamo le bacchette! Nessuno di noi sa come fermare un esercito di babbani armati di pistola e guidati da un tizio che sa entrare nei computer. Io non so nemmeno che cosa esattamente sia un computer!".
"Quindi non si tratta della Maledizione Imperius" - intuì Hermione, dalle parole di Ron - "Non avete la minima idea di che cosa potrebbe trattarsi?".
"No, e questo complica le cose." - rispose Harry. Non riusciva a vedere un briciolo di speranza per la risoluzione di quel problema. Sembrava tutto troppo complicato - tutto ancora più difficile del distruggere sette Horcrux. Non era mai successo che i babbani fossero coinvolti in modo così diretto in uno dei piani dei Mangiamorte, e la sfida che rappresentava questo caso particolare rendeva Harry nervoso.
"Magari hai sentito parlare del criminale" - tentò Ron.
"Malfoy vi ha detto il suo nome?"
"Sì, James... Moriarty - se non sbaglio".
L'espressione di Hermione si fece concentrata - "Moriarty..." - mormorò tra sè e sè - "Dove l'ho già sentito?".
"L'hai già sentito nominare?" - domandò Ron speranzoso.
"Sì, credo di sì. Datemi un momento." - Hermione lasciò la tazza sul tavolo e si avvicinò - com'era prevedibile - alla libreria, che copriva un'intera parete del salotto. Harry e Ron la osservarono frugare tra alcuni giornali che aveva riposto con cura nell'angolo di uno scaffale.
"Ecco qua!" - esclamò, tirandone fuori uno dal mucchio e andando a sedersi sul divano, tra loro due. Indicò l'articolo in prima pagina, che s'intitolava "James Moriarty, il consulente criminale che sta facendo impazzire la Polizia londinese".
"Sì, ma questo non ci aiuta molto" - disse Ron, con delusione, appoggiandosi alla spalliera del divano.
"Ascolta!" - gli disse Hermione, poi lesse ad alta voce una parte dell'articolo - " 'Moriarty è, inoltre, famoso per la sua ossessione nei confronti di Sherlock Holmes - l'investigatore di maggiore successo della città - con il quale sembra aver già avuto diversi scontri.' ".
Harry e Ron si lanciarono un'occhiata confusa oltre le spalle di Hermione.
"Ehm, non credo di capire" - disse Harry.
Hermione chiuse il giornale e gli rivolse la solita espressione che assumeva quando lui o Ron non coglievano il messaggio al primo colpo. "Sherlock Holmes!" - esclamò, come se fosse qualcosa di ovvio. - "Capisco che Ron non possa averne sentito parlare, ma tu Harry...".
"In realtà nemmeno io ne ho mai sentito parlare. Perchè dovrei?" - ribattè Harry, ancora più in confusione.
"Arriva al punto, Hermione" - s'intromise Ron, prima di addentare un biscotto.
Hermione alzò gli occhi al cielo e disse - "Sherlock Holmes ha aiutato la Polizia a risolvere i casi più elaborati ed improbabili. È praticamente un genio! E - come dice qua - ha già avuto a che fare con questo Moriarty! - Riceve i clienti a casa, e non abita molto lontano da qui!".
"Dici che dovremmo parlare con lui?" - domandò Ron, titubante.
"Saprebbe sicuramente darci delle informazioni sul nostro criminale" - affermò sicura.
La lampadina sulla testa di Harry prese a lampeggiare. "Credete che Kingsley sarebbe d'accordo se gli spiegassimo l'intera situazione? Se questo Sherlock Holmes conosce Moriarty e sa risolvere casi difficili, magari può anche aiutarci a fermarlo!".
"Miseriaccia! Sarebbe molto più facile con il suo aiuto!" - concordò Ron, ma Hermione storse il naso, e Harry se ne accorse.
"Cosa c'è che non va?"
"Non saprei... Prima di tutto, Kingsley dovrebbe darvi il permesso di violare lo Statuto di Segretezza -"
"Beh, se non lo violiamo noi tre, saranno almeno una ventina di Mangiamorte a farlo.." - la interruppe Ron.
"Sì, ma non è solo questo." - continuò Hermione - "Sherlock Holmes è un tipo particolare. È molto razionale ed è abituato a dare una spiegazione logica anche all'evento più insolito. Anche se Kingsley vi permettesse di rivelargli tutto, sarebbe molto complicato convincerlo dell'esistenza della magia. Rifiuterebbe certamente di credervi.".
"Io dico che vale la pena di provare." - ribattè Ron - "Che altre speranze abbiamo?".
"Ron ha ragione" - disse Harry, dopo un momento di riflessione.
Hermione guardò prima uno e poi l'altro con aria titubante, soppesando la questione.
"Oh, d'accordo." - si arrese, infine.
"Perfetto!" - esclamò Harry alzandosi dal divano.
"Vuoi parlargli ora?" - chiese Hermione, un po' contrariata.
"Prima è, meglio è!" - rispose lui raggiungendo la porta. Ron e Hermione lo seguirono subito dopo.

 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Eccomi! Scusate per questo breve capitolo, ma se non l'avessi diviso in due parti differenti avevo l'impressione che sarebbe stato troppo lungo, e non volevo annoiarvi! La nota positiva, se vogliamo, è che ho abbreviato anche la vostra attesa! Eheh.
Possiamo definire questo capitolo come una sorta di pre-introduzione al personaggio di Sherlock, che sarà presente dal prossimo capitolo.
Come avrete intuito, Ron e Hermione non stanno insieme nella mia storia (per una probabile necessità della trama).
I genitori di Hermione sono tornati dall'Australia. Hermione ha provveduto a rimettere in sesto la loro memoria, ma poco dopo aver iniziato a lavorare al Ministero ha deciso di trasferirsi per non scombussolare la loro vita con i suoi impegni magici.
Bene, per oggi mi sembra di avervi detto tutto.
Come al solito, sarei felicissima si scoprire come vi sembra per ora la storia :) Fatemelo sapere con una recensione!
Vi aspetto alla prossima! (Che potrebbe essere mooolto presto - un caso raro eheh).
 
Un bacione e grazie per aver letto :-*
 
-Jean
   
 
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