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Autore: jacksmannequin    15/03/2016    1 recensioni
Secondo Frank, lavorare in un ufficio era incredibilmente noioso.
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Attenzione: questa storia non è mia, ma una traduzione dell'utente @PenceyPr3p di Wattpad, che mi ha dato il permesso di tradurla.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nelle due settimane successive, Frank e Gerard iniziarono ad entrare sempre di più in confidenza.

Quest'ultimo gli aveva dato il suo numero il primo giorno; "nel caso mi dovessi perdere", aveva detto. Ma Frank sapeva che era solo la prima scusa che gli era venuta in mente.

Andavano a prendere il caffè insieme la mattina, si scambiavano messaggi ogni volta che ne avevano la possibilità, si sedevano insieme durante la pausa e alla fine della giornata Frank portava Gerard a casa sua in macchina, che si trovava lungo la strada che percorreva abitualmente per arrivare alla propria abitazione.

Quando finalmente venerdì arrivò, Frank era agitato. Continuava a muoversi freneticamente per la camera, cercando dei vestiti che si abbinassero almeno un po'. Si stava comportando in un modo troppo strano per una serata tra amici, ma lui era Frank ed era sempre strano.

Indossò finalmente un paio di jeans neri, una maglietta dei Black Flag e una giacca, cercando di non dare l'impressione di aver pensato troppo a cosa mettere.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca per mandare un messaggio a Gerard, mordendosi il labbro inferiore mentre digitava rapidamente sulla tastiera a schermo dell'apparecchio.

Hey G, vuoi che ti venga a prendere? -frnk.

Poco dopo, ricevette la risposta.

Heeey, sì, okay, perfetto. Muoviti. -g.

Frank sorrise, rimettendo il telefono in tasca, e si diresse velocemente verso la porta dopo aver indossato le scarpe, prendendo le chiavi. Dopo aver chiuso la porta, corse giù per le scale, invece di usare il malridotto ascensore del condominio, e raggiunse il garage, ansimando appena. Camminò fino alla sua Fiat scassata, entrò e mise in moto, diretto a casa di Gerard per recuperarlo.

Arrivato a destinazione, vide Gerard in piedi, davanti al portone del condominio dove abitava; fumava. Lo osservò aspirare una lunga boccata, avvelenandosi gli organi con il tabacco. Vide la macchina di Frank poco dopo; fece uscire il fumo con un sospiro e la raggiunse camminando velocemente, per poi aprire la portiera dal lato del passeggero e sbirciare all'interno dell'abitacolo.

"Hey, Frankie!"

"Salta dentro, perdente, andiamo a fare shopping!" urlò Frank dal nulla.

"Amico, hai seriamente citato Mean Girls?!"

"Cazzo, sì" urlò ancora, "ora, seriamente, muoviti ad entrare."

"Okay, okay."

Gerard ridacchiò e entrò velocemente nella macchina, abbassando manualmente il finestrino.

"Gesù, la tua macchina è dell'età della pietra. Vuoi?" chiese, porgendogli la sua sigaretta.

Frank lo ringraziò e la prese fra le dita, fece un tiro e gliela restituì.

Oh, wow, abbiamo raggiunto un nuovo traguardo dell'amicizia, condividere le sigarette, pensò Frank.

"Allora, sai che band stiamo andando a vedere?"

"Ad essere sinceri, non ne ho la più pallida idea." rispose Frank, tentando di non andare a sbattere contro qualcosa mentre guidava.

Non era certo il miglior guidatore là fuori. 
Gerard gli passò nuovamente la sigaretta. La prese, aspirò un'altra boccata e gliela restituì, mentre un'espressione più rilassata si formava sul suo viso.

"Questo mi ricorda di quando avevo qualcosa come ventidue, forse ventiquattro anni, e andavo sempre a vedere questa band figa a un bar del posto. Adoravo da morire la loro musica, non puoi immaginare. Non so se li conosci, ma si chiamavano Pencey Prep, e fammelo dire, erano pazzeschi."

Frank si voltò di scatto verso Gerard, rischiando di farsi venire uno strappo e allo stesso tempo di andare a sbattere con la macchina contro un bidone della spazzatura. L'inquietante stridio degli pneumatici sull'asfalto mentre frenava bruscamente e la faccia scioccata di Gerard, a cui si aggiunse anche un urlo che il ragazzo non era riuscito a trattenere, furono il risultato delle acrobazie di Frank. Parcheggiò la macchina sul lato della strada; gli tremavano troppo le mani per riuscire a guidare.

"Hai detto- hai detto Pencey Prep? Pencey Prep?"

Gerard lo guardò con gli occhi spalancati, le labbra che si schiudevano e richiudevano, tremante sul sedile.

"Sì, Pencey Prep. L-li conosci?"

Frank rise, facendo un sorrisetto mentre saltava sul suo sedile, "Conoscerli? Gerard, ero il frontman di quella band! Ero il cantante, amico, conosci seriamente i Pencey?"

Gerard fissò Frank con una faccia da pesce lesso.

"Okay, aspetta, a parte che mi hai quasi ucciso... Mi stai dicendo che eri quel ragazzino con i capelli rosa? Cazzo, stai così bene ora, ti sei tinto i capelli di nero, e- Gesù Cristo, il tuo gruppo era fottutamente fantastico!"

"Grazie!"

Accese il motore e ricominciò a guidare, stando ben attento a non colpire niente questa volta, e cercando di non far venire un infarto a Gerard.

"Qual era la tua canzone preferita?" gli chiese Frank, sorridendo a trentadue denti mentre guardava la strada.

"Adoravo Trying To Escape The Inevitable e Cotton Candy, sono fantastiche. Ho ancora il CD a casa."

"Ho la cassetta di Inevitable da qualche parte nella macchina, controlla nel cruscotto."

Gerard obbedì e trovò l'album. Fece un urletto, aprì la custodia e, subito dopo aver trovato una matita e averla usata per riavvolgere il nastro, tirò fuori la cassetta. La inserì nel lettore e ridacchiò. "Macchina preistorica."

"Almeno io ho una macchina." Frank gli fece la linguaccia.

Gerard premette 'play' e la canzone partì al massimo volume nel piccolo veicolo.
Cantarono insieme alla cassetta, mentre Gerard faceva finta di suonare una chitarra immaginaria, finché non arrivarono al bar. A quel punto, Frank non era più tanto sicuro di volere entrare. Voleva solo andare a casa e parlare ancora un po' con Gerard.

Uscirono dalla macchina e Frank la chiuse a chiave, nonostante nessuno avrebbe mai pensato di rubare quel catorcio.

Camminarono lentamente dentro il locale, mentre la band stava già suonando le loro canzoni e il cantante saltava da una parte all'altra del palco, urlando nel microfono. Frank iniziò a setacciare il posto con lo sguardo per trovare Ray e Bob, finché non li vide seduti al bancone nell'angolo. Afferrò Gerard per un polso e se lo trascinò dietro fino a dove si trovavano i suoi amici, salutandoli una volta arrivati.

"Hey! Abbiamo ordinato per noi ma non sapevamo cosa voleste voi, scusa!" Ray dovette urlare per farsi sentire sopra la musica.

"Va bene, io non bevo. Grazie lo stesso, comunque." Gerard sorrise educatamente e si sedette. Frank fece lo stesso e esclamò a voce alta, cercando di parlare sopra la musica, "Yay, sono io quello che guida stasera!"

"Come ti pare. Qualunque cosa faccia galleggiare la tua barca*." Bob si strinse nelle spalle.

"L'acqua tiene a galla la mia barca!" puntualizzò Frank, tentando di sembrare intelligente.

"Woah, pure la mia! Amico, l'acqua è usata dalle piante, no? Gli alberi sono piante. L'acqua che tiene a galla le nostre navi viene usata per innaffiare l'albero, l'albero dell'amicizia, il nostro albero dell'amicizia, così i frutti dell'amicizia possono comparire e rafforzare il nostro legame-"

Frank posò una mano sulle labbra di Gerard per zittirlo. "Amico... oggi hai raggiunto un livello totalmente nuovo di stranezza."

Avvertì qualcosa di umido scorrergli sulla mano e strillò, "Mi hai appena leccato la mano?!"

"Sai di cuoio... Bizzarro."

"Fanculo, riprenditi i tuoi germi." gemette disgustato, pulendosi dalla saliva di Gerard passando la mano sulla sua maglietta, facendo gridare l'altro.

***
I quattro si divertirono parecchio quella sera. Parlarono, risero e scherzarono fra di loro. Bob sogghignava ogni volta che Frank guardava Gerard e viceversa, come se sapesse qualcosa - ma qualcosa cosa, poi? Frank non riusciva a capire il motivo che spingeva Bob a fare quella faccia; non gli importava molto, comunque. Bob era un po' strano. Gerard, invece, era del tutto strano, e lo stava dimostrando di nuovo quella sera. Mentre sorseggiava il suo Shirley Temple**, tirò fuori un pacchetto di Skittles*** e le distribuì a tutti, divertendosi a mettere a confronto i colori che assumevano le loro lingue dopo averli messi in bocca.

"La mia è rossa, guarda!" strillò Gerard, tirando fuori la lingua.

"E' uguale a com'era prima, cretino."

"La tua è blu! Oddio, Bob! La tua è verde! Quella di Ray è arancione, siamo un arcobaleno!"

"Quante cavolo ne hai mangiate?"

"Non tante... Qualcosa come due pacchetti e una tazza di caffè."

Frank si sbattè una mano in fronte, borbottando qualcosa sul fatto che Gerard non avesse bisogno di diventare ancora più iperattivo di quanto già non fosse. Quest'ultimo cercò di convincerlo del contrario, ma Frank lo ignorò e tirò fuori la lingua, che era, infatti, colorata di blu dal confetto.

"Hey, Frankie, vuoi renderla viola?" disse Gerard con un tono di voce basso.

Frank lo guardò confuso. Gerard gli stava chiedendo un bacio... Davanti a tutti? La sua lingua era blu, quella di Gerard rossa, blu e rosso insieme creano il viola... I suoi pensieri iniziarono a confondersi dopo la domanda di Gerard. 
Il suo viso assunse una scura tonalità di rosso, quando Gerard tirò fuori due skittle, uno rosso e uno blu, allo stesso tempo e se li ficcò in bocca. "Modalità viola, attivata!"

"Sei un cretino!" esclamò Frank con il viso ancora rosso.

"Invece è adorabile." si intromise Ray, prendendo un sorso della sua birra.

"Sono cretinabile." esclamò Gerard dal nulla. Frank ridacchiò, sbattendosi nuovamente una mano sulla fronte.

Finalmente la band abbandonò il palco, lasciando posto ad altri gruppi, mentre l'alcol iniziava a sortire i suoi effetti su Bob e Ray. Era appena scoccata la mezzanotte, quando Frank iniziò a lamentarsi di essere stanco.

Bob fece una specie di lamento, "Dai amico, smettila di rompere." Frank si morse il labbro ma prese comunque il telefono per mandare un messaggio a Brian - un altro suo collega - e chiedergli di venire a recuperare quei due idioti.

Hey, Brian, puoi venire a prendere Bob e Ray? Siamo al bar vicino a casa di Bob e io non ho abbastanza spazio nella mia macchina -frnk.

Pochi minuti dopo, ricevette la risposta di Brian. Diceva che sì, sarebbe andato a prenderli, ma che gli dovevano un enorme favore.

"Allora, stiamo tornando a casa?" chiese Gerard, avvicinandosi a lui per non dover urlare per farsi sentire. Frank arrossì, per poi annuire subito dopo.

"Uhm, sì, se non è un problema."

"Nah, va bene, sta iniziando a venirmi sonno." mormorò Gerard nell'orecchio di Frank, appoggiando subito dopo la testa sulla sua spalla e facendolo così arrossire ancora di più.

"Ce ne stiamo andando, Brian verrà a prendervi." comunicò ai due idioti ubriachi che chiamava amici. Prestarono a malapena attenzione a ciò che il ragazzo aveva detto, ma annuirono comunque, facendolo scoppiare a ridere.

"Dai, Gee, andiamocene." esclamò Frank alzandosi. Gerard si alzò in piedi ma si appoggiò a Frank.

"Puoi portarmi in braccio? Sono stanco." Sbadigliò per sottolineare il concetto, coprendosi la bocca con la mano e strofinandosi gli occhi.

"Ma che cazzo, amico, pesi più di me!" 
Sì, Gerard era adorabilmente strano, ma questo non significava che Frank se lo sarebbe portato dietro in braccio.

"Per favore?" lo supplicò il più grande, sporgendo il labbro inferiore in fuori e facendo gli occhi da cucciolo.

"Va bene, okay." Frank sbuffò, girandosi di spalle per far salire Gerard sulla sua schiena, facendo un verso di lamento quando avvertì il suo peso cadergli addosso. "Cristo, quanto cazzo pesi?"

Gerard sorrise.
"Chiudi quella fogna e muoviti!"

Frank uscì dal bar in quel modo, portandosi Gerard sulla schiena. Una volta arrivato alla sua macchina, fece scendere subito Gerard, facendolo sospirare di sollievo. Aprì la portiera e entrò all'interno dell'abitacolo, un'espressione stanca sul viso. Voleva solo dormire, non riusciva a credere che avrebbe dovuto portare Gerard a casa e poi tornare indietro.

"Vuoi rimanere da me stanotte?" mormorò Gerard dietro di lui, spostandosi i capelli neri dal viso.

"Mh, sicuro?"

"Ovviamente! Non serve che tu ti faccia tutta la strada fino a casa, puoi stare benissimo da me. Guarderemo un film o qualcosa del genere."

Frank sorrise. "Grazie, amico.

"Nessun problema, Frankie, nessun problema."

* La frase originale è "Whatever floats your boat", che sarebbe il nostro "fai come ti pare". 
** Un drink analcolico. 
*** Palline di cioccolato ricoperte di zucchero colorato (?). Per intenderci assomigliano agli M&M's.

   
 
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