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Autore: Papaya    29/03/2009    6 recensioni
Ho sempre scritto o letto la maggior parte delle storie sotto il punto di vista di una ragazza. Con questa nuova fic ho deciso di dare sfogo anche ai pensieri di un ragazzo, e non è stato del tutto semplice. La storia tratta prevalentemente dell'amore rincorso tra Gippal e Rikku ed è descritta in prima persona da Gippal. Attenzione agli spoiler. Premesso questo non posso che augurarvi buona lettura!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gippal, Rikku
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Tristezza. Dolore. Angoscia. Sofferenza. Rancore. Voglia di vendetta. Sono questi i sentimenti che mi travolgono all’improvviso, contemporaneamente. Ma non sono i miei. Questi sentimenti non appartengono a me, ma sono di qualcuno che ha rubato la mia identità, confinandomi in un angolo remoto e buio nella mente non più mia. Forse sta tentando di cancellarmi definitivamente. Ma non ci riuscirà, non lo permetterò. Avrà pure preso il possesso del mio corpo, ma io esisto ancora. E’ come se fossi sotto l’effetto di un sonnifero. I miei sensi si sono assopiti ma non posso permettere che ciò accada alla mia anima. Ciò significherebbe la mia cancellazione. Eppure...ho tanto bisogno di chiudere gli occhi e allontanarmi per un po’...

 

*^*^*^*^*^*^*^*

 

Che differenza. Avevo proprio bisogno di un corpo nuovo. Quello di Nooj, per quanto forte che era, non era abbastanza agile. Questo mi sarà molto d’aiuto. Grazie Gippal.

Ghigno. Lancio un’ultima occhiata a Nooj e Baralai stesi a terra, privi di sensi ed esco dalla stanza. Finalmente. Finalmente riuscirò a mettere fine a questa storia. Sono mille anni che cerco di far provare a quest’ammasso di gente ipocrita che abita questo mondo lo stesso dolore che ho provato io. E ci sto riuscendo. Manca poco ormai.

Adesso mi serve un mezzo per spostarmi. Purtroppo è lo svantaggio di essere un uomo in carne ed ossa, non potersi spostare a proprio piacimento come un’anima. Ma non importa, non è un problema. Vediamo che risorse ha il biondino...

Comincio a scavare nella mente di Gippal, appropriandomi dei suoi pensieri e cercando nei suoi ricordi un qualcosa che mi possa essere utile facendo scorrere tutte le immagini immagazzinate nel suo cervello. Ed eccola lì. Un’aeronave. Rimango basito, maledicendomi per non averlo posseduto prima. E’ tutto così perfetto che non mi sembra vero. Ancora mi chiedo perché ho scelto Nooj prima di Gippal. Mah, non importa.

Tanto faranno tutti la stessa fine.

“Per contattarci puoi usare le trasmisfere. Shinra le ha piantate su tutta Spira!”

Ah, grazie, questo ricordo mi è utile. Quindi ci dev’essere una trasmisfera anche qui a Bevelle, giusto?

Esco dal Tempio e percorro tutta la strada fino all’entrata della città e lì la vedo, la trasmisfera. L’accendo. Dapprima sento un ronzio, poi qualche voce in lontananza. Vedo adesso un uomo calvo che si avvicina e prende a parlare.

“Gippal! Finalmente ci hai intercettato! Abbiamo bisogno di te, le ragazze sono qui. Veniamo a prenderti, dove sei?”

“All’entrata di Bevelle” dico io, con la voce di Gippal.

“Perfetto, arriviamo” e si spegne il collegamento.

Non posso crederci. E’ troppo facile. Tutto troppo perfetto. Adesso quelle persone verranno qui con la loro aeronave a prendermi. Si stanno scrivendo da soli la loro condanna...

Rido. Un riso liberatorio, un riso per il mio successo. Finalmente ho vinto.

Rimango per un po’ seduto per terra finchè non sento un forte rombo. Eccoli. Raggiungo lo spiazzale dove l’aeronave è atterrata e salgo.

Grazie ai ricordi nitidi di Gippal non c’è niente che mi è nuovo. Conosco l’aeronave, conosco le persone che ci sono dentro. Quello che mi aveva parlato per mezzo della trasmisfera si chiama Cid. Bene, mi basterà solo fingere un po’ e farmi portare dritto dritto da Vegnagun.

“Ben tornato” dice Cid. “Hai saputo? I leader dei Neoyevon e della Lega della Gioventù sono spariti. Ormai le insurrezioni sono all’ordine del giorno, non fanno altro che combattersi, quegli stupidi.”

“Davvero? C’era d’aspettarselo, gli uomini sono degli esseri così idioti...”

“Eh si, alle volte è così.” Dice Cid senza accorgersi del senso letterale della mia frase. Meglio così. “Noi l’abbiamo saputo da Rikku” continua “ E secondo lei c’è una connessione fra la scomparsa dei leader e il risveglio di Vegnagun. Magari se ne vogliono servire per farsi guerra.” Rikku, eh? Questa persona sta sospettando troppo...le dovrei chiudere la bocca. Ma chi è? Provo a scavare tra i ricordi di Gippal, ma non vedo nulla connesso con questo nome. Vuol dire che questa persona è nuova anche per lui.

“Chi è Rikku?” chiedo, interessato. Solo che non mi sarei aspettato gli occhi sgranati di Cid, come risposta. E in più si voltano verso di me increduli Fratello, Compagno e il bimbo, Shinra.

Poi Cid comincia a ridere sguaiatamente.

“Ahahah, per un momento c’ho quasi creduto! Certo che te fai di tutto per sdrammatizzare situazioni tragiche!” Mh, qui c’è qualcosa che non va’. Dovrei forse conoscerla questa Rikku? Fingo una risata per stare al gioco. Compagno ritorna al suo lavoro sorridendo, mentre Fratello continua a guardarmi infuriato e Shinra non so che espressione abbia sotto quella sua maschera.

“Se vuole conoscere la suddetta signorina, e sufficiente che vada nelle cabine” dice Cid ironico. Fa un altro sorrisetto mentre io mi allontano dalla sala pilotaggio.

Chi è Rikku? Perché Gippal la conosce, ma nella sua mente non riesco a vederla?

Raggiungo il corridoio delle cabine, senza avere una precisa idea su cosa fare. Cammino avanti e indietro facendo scorrere tutte le immagini dei ricordi di Gippal, ma niente. Il che è molto strano.

All’improvviso si apre la porta della cabina alla quale in quel momento stavo passando davanti e ne esce correndo una ragazzina che, per la fretta, mi sbatte contro, facendomi barcollare. Per istinto, la prendo per un braccio, impedendole di cadere.

“Scu...”comincia lei, ma si blocca non appena alza lo sguardo e riconosce chi sono –ovvero, Gippal-. “Ah!”

 In realtà, adesso che la vedo bene non si tratta di una ragazzina, come l’altezza mi aveva fatto credere. Si tratta proprio di una bella ragazza, vestita con una semplice minigonna e un reggiseno giallo e con un corpo bellissimo...

Improvvisamente sento una lancinante fitta al petto e un mal di testa incredibile.

Lei è mia.

Quella voce nella testa...Che cosa mi succede? Barcollo di nuovo, questa volta per il secondo forte giramento di testa.

“Che...cosa ci fai qua?” chiede lei. Solo dopo si accorge che ancora le sto tenendo un braccio, e lo allontana da sé, imbarazzata. Prima che potessi rimuginare sulla risposta da darle, esce da un’altra cabina una seconda ragazza. Una ragazza che non solo Gippal, ma anche io, Shuyin, conosco: Paine. Credevo fosse morta. Due anni fa le ho sparato, quando ancora controllavo la mente di Nooj.

“Oh, ciao Gippal.” Dice fredda. Poi si rivolge alla ragazza bionda. “T’è venuta in mente qualche idea, Rikku?”

Bingo. È lei, Rikku. Perché, perché non l’ho saputo prima? Perché la mente di Gippal non me l’ha rivelato?

“Si” risponde lei, “stavo giusto andando il sala pilotaggio a proporlo a papy. Ma ci deve essere anche Yuna, sta tutto nelle sue mani.”

“E’ in coperta. Vado a chiamarla.” E Paine si dilegua.

Rikku mi guarda per un’ ultima volta poi mi da le spalle e fa per andarsene.

“Rikku” la chiamo. Lei si ferma ma rimane di spalle. “Guardami.” La incito.

“Perché?” mi chiede con un filo d’amarezza nella voce.

“Guardami. Per favore” Lei si gira, lenta, ma rimane con il viso basso.

Rikku, non farlo!

Sta’ zitto, idiota.

Mi avvicino a lei e con il pollice le alzo il mento. La guardo negli occhi e sento una fitta al petto, più dolorosa di quella di prima. Questo è un sentimento che io non provo da mille anni.

La ami.

Si.

Sai che non dovresti essere in grado di comunicare con me, Gippal?

Si, lo so. Ma in qualche modo, ci riesco. Non sei stato in grado di cancellarmi del tutto. Hai preso il mio corpo e gran parte della mia mente. Ma come vedi, esisto ancora.

Prova a dormire un po’.

Non mi inganni. Per poco non mi addormentavo sul serio, e sarebbe stata la mia fine.

È lei la causa.

Hai perso.

Scaccio quelle voci dalla mia testa e ritorno a guardare Rikku. Lei è la causa per cui Gippal s’è svegliato da qualche parte nella mente. Che sentimento dolce...

Ghigno, improvvisamente preso da una forte rabbia.

“Cos’hai da sorridere in quel modo?” chiede lei pacata. Mi ricompongo.

“Cid mi ha detto che sospetti che la scomparsa di Nooj e Baralai abbia a che fare con il risveglio di Vegnagun. È una teoria strana. Spiegamela, magari mi tornerà utile e potrò scoprire dove si trovano quei due.” mento.

“Si, beh...E’ solo una supposizione...Magari uno di loro due voleva attivare Vegnagun per usarlo e l’altro gli è andato dietro per fermarlo.” Mi sembra imbarazzata, come se non volesse sostenere un dialogo lungo con me. Anzi con Gippal. “Comunque non prendere troppo sul serio quello che dico. Dobbiamo ancora scoprire di più sul ragazzo delle sfere...”

“Il ragazzo delle sfere?” questa volta non fingo, sono davvero interessato.

“Si, Shuyin...” A quel punto sgrano gli occhi. Cosa sanno di me? “Comunque per adesso dobbiamo placare le acque fra Neoyevon e Lega della Gioventù. Quindi...” In quel momento una terza ragazza compare nel corridoio.

“Ciao, Gippal” saluta. Non appena la vedo in volto ho un fremito.

Io non ho niente a che fare con Yuna. Mi dice Gippal telepaticamente, come a difendersi subito e a farmi capire che quel fremito non proveniva da lui, come prima con Rikku, bensì da me.

“Ah, Yunie, vieni sbrigati! Ho avuto un’ideona!” Rikku prende per un braccio Yuna e la trascina correndo in sala pilotaggio, tutto pur di non stare ancora un minuto con me. Faccio per seguirle, quando improvvisamente vengo fermato dalle parole di Gippal.

Non ti permetterò di fare del male a queste persone, né a nessun altro, chiaro?

Rido. Gippal, forse non hai capito che, confinato nei meandri della tua stessa mente come sei, non puoi fare niente.

Invece queste persone saranno le prime a sparire dalla faccia della terra. Rikku sa troppo. Non posso permetterle di essere d’ostacolo ai miei piani. E Yuna e Paine la seguiranno a ruota, per lo stesso motivo. Inoltre, ho un motivo in più per ucciderla: tu la ami. Eliminata lei, tu non avrai più motivo di esistere, caro Gippal, e avrò un ostacolo in meno. Inoltre non permetterò che tu e lei siate felici come non ho potuto esserlo io mille anni fa con…Lenne.

Altra rabbia e altra voglia di distruzione mi pervade.

 

 

---Angolo Autrice----

Rieccomi con un nuovo aggiornamento^^ Questo capitolo è stato un po’ complicato scriverlo, avevo paura che non tutti capissero bene cosa stesse succedendo. Ero indecisa sul cambio di narratore, ma alla fine l’ho fatto. Spero solo che non si sia rivelato confusionario ^^”

Purtroppo Shuyin appare OOC: nel videogioco è rappresentato come il “cattivo” della situazione. Quello che vorrei fare io è, sì mantenere il suo aspetto malvagio, ma anche farlo apparire più umano. D’altronde anche lui era un ragazzo innamorato. Spero vi piaccia lo stesso e di non aver combinato un casino ^^” Ringrazio tutti quelli che recensiscono, un bacio :-*

*Per scrivere questo capitolo mi sono ispirata al libro L’Ospite di Stephanie Mayer, che spero leggiate perché è meraviglioso^^

  
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