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Autore: firstdatee    19/03/2016    3 recensioni
Jace sembrava il solito ragazzo popolare con tante ragazze alle calcagna che aspettavano solo di infilarsi nel suo letto e quindi aggiungersi alla sua interminabile lista di cuori infranti, ma in realtà aveva un segreto.
Clary, con la sua ristretta cerchia di amici, era sempre relegata ai margini, non era conosciuta e preferiva non mettersi al centro dell'attenzione, a differenza di molti altri che nella sua scuola avrebbero fatto i salti mortali pur di avere una buona reputazione.
Nessuno dei due avrebbe mai pensato che in un giorno come tanti i loro mondi si sarebbero scontrati, le loro anime si sarebbero incontrare e i loro occhi si sarebbero incrociati incatenandosi gli uni con gli altri.
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"Tu qui?" Clary era abbastanza sorpresa di trovare uno come lui in quella sala, di solito a quell'ora era sempre deserta.
"I-io be'.." Jace dal suo canto non si aspettava di essere beccato, faceva sempre attenzione che la stanza fosse deserta e che non ci fosse nessuno spettatore.
"Jace Herondale quante altre cose dovrò scoprire su di te?"
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Si ricomincia



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Non le era mai piaciuto il primo giorno di scuola, se molti dei suoi coetanei passavano la mattinata per scegliere cosa indossare e a preparare lo zaino, emozionati per il ritorno, lei riusciva a malapena ad alzarsi dal letto per prendere l'autobus. Ormai aveva degli orari prestabiliti e così cominciava la solita routine, niente di nuovo. Le corse in bagno e le litigate con Jonathan che ormai erano all'ordine del giorno, le colazioni svelte con latte e cereali, perché sua madre non riusciva mai a preparargliene una degna di nota e i cartoni animati alla tv mentre terminava qualche compito per casa e ascoltava suo fratello borbottare per il suo studio disimpegnato.

Infatti Jonathan a differenza sua, era uno di quelli che riuscivano ad alzarsi ogni mattina con il sorriso sulle labbra al solo pensiero di andare a scuola. I suoi voti erano molti alti ed era il primo della classe nella maggior parte delle materie, i suoi genitori erano fieri di lui per questo e nonostante i voti di Clary non fossero ottimi come i suoi in tutte le materie, lo erano anche della figlia. 
Jonathan sognava di fare l'ingegnere aerospaziale e tutti erano convinti che sarebbe riuscito benissimo nel suo intento. 
Clary invece aveva la passione per le arti, specialmente per la danza ed il disegno. 
Amava dipingere o anche disegnare a carboncino, le sprigionava un senso di libertà innato, riusciva ad esprimersi meglio disegnando o danzando che a parole. 
Non era molto loquace con coloro che non conosceva, al contrario era piuttosto aperta con tutti i suoi amici, a volte non riusciva a fare a meno di parlare.

"Dove sono finiti i miei occhiali?" urlò per farsi sentire dal fratello nell'altra stanza, mentre infilava una t-shirt dalle fantasie scure. Prese al volo lo zaino e se lo mise in spalla una volta messo qualche quaderno a casaccio.

"Possibile che non riesci proprio ad essere ordinata?" Le chiese retoricamente Jonathan uscendo dalla sua camera con in mano gli occhiali della sorella, sembrava compiaciuto e sorridente come sempre, Clary era stufa e innervosita. Non riusciva a sopportare quell'aria serena che contraddistingueva sempre il fratello, almeno per quella mattina lo avrebbe preferito arrabbiato e triste, così sarebbe stato più facile sopportarlo.

Sbuffò sorpassandolo per entrare in soggiorno e trovò Luke a cucinare delle uova per colazione, ai fornelli. Si era trasferito solo da qualche mese da Jocelyn, eppure doveva ancora abituarsi a vederlo gironzolare in casa. Sua madre e suo padre avevano divorziato da qualche anno, lei non aveva preso molto bene la notizia, essendo la più piccola non riuscì a superare appieno la separazione, all'inizio. 
Quando qualche anno fa, Jocy portò a cena Jonathan e Clary per il suo compleanno, glielo fece conoscere ad entrambi e la presero piuttosto bene. Per tutti e due fu strano vedere un altro uomo al fianco della mamma, ma erano abbastanza grandi e intelligenti da capire che la vita deve andare avanti per tutti prima o poi.
Anche Valentine, il papà, conviveva con un'altra donna ormai, non andava tanto a genio a Clary, però lo rendeva felice.

"Ehy Clary, ti piacciono le uova?" Luke la salutò allegramente, alzando la forchetta dalla padella. Lei arricciò il naso prendendo posto. Fortunatamente erano in anticipo.

"Preferisco latte e cereali in realtà." Prese la scatola di cereali al cioccolato per poi versarli nella tazza e riempirla di latte.

"A me piacciono invece!" Jonathan fece capolino in cucina prendendo un piatto di uova fumanti.

"Allora c'è qualcuno che apprezza la mia cucina" Si disse Luke sorridendogli e mettendogli nel piatto due fette arrostite di bacon.

Una volta finito di mangiare, quando anche la sessione di cartoni animati mattutini finì, ricordandogli che era ora di andare, si alzò a malincuore e prese lo zaino. L'unico lato positivo del ritorno a scuola era quello che avrebbe rivisto i suoi amici. 
Simon, che aveva lavorato per tutta l'estate in un villaggio turistico come animatore, nonostante lui fosse pessimo in certe cose aveva confessato che gli servivano assolutamente soldi. 
Poi c'era Isabelle, che aveva passato le vacanze con la sua famiglia in Italia. 
Jordan che fortunatamente insieme a Maia le aveva fatto compagnia durante tutti e tre i mesi, si erano divertiti con lunghe passeggiate sotto il sole in compagnia di un tè freddo.

Presero l'autobus in fretta e furia e non appena arrivarono a scuola videro la solita moltitudine di studenti stanziata nel cortile, il sole era pallido e tirava un vento fresco che penetrava fin dentro le ossa facendo rabbrividire Clary, che aveva pensato solo all'ultimo minuto di prendere una giacca. La scuola si ergeva come sempre, maestosa e spaventosa di fronte a lei e calpestando il prato verde antistante al cortile si chiese se fosse pronta a cominciare il penultimo anno. Sperava di sì, ma in realtà era terrorizzata. 
Almeno avrebbe avuto i suoi amici, ci sarebbe sicuramente stato da divertirsi con loro. Perse subito suo fratello tra la folla, avevano due gruppi completamente diversi, quindi una volta arrivati a scuola si separavano.

"Ragazzi!" Clary camminò verso un gruppetto vicino che subito l'accolse in un abbraccio, erano sempre calorosi.

"Che fine hai fatto, Fray?" Le chiese Jordan alludendo alle ultime due settimane, in cui era sparita dalla circolazione per concentrarsi sui compiti che per tutta l'estate aveva relegato in un angolino della scrivania.

"Quando lo studio chiama, bisogna rispondere." Rispose. 
Isabelle si fece avanti in tutta la sua primordiale bellezza, i capelli lunghi, neri e liscissimi come spaghetti non erano assolutamente cambiati, non si erano minimamente schiariti. I suoi occhi vitrei e impenetrabili emanavano la stessa allegria di sempre.

"E chi lo dice? Io non ho aperto libro" mise un braccio sulla spalla dell'amica e al trio si aggiunse anche Maia.

"Ehi, perché noi dobbiamo fare la parte degli emarginati?" Simon era dietro di loro con Jordan e aveva un'espressione contrariata. Lui era il migliore amico di Clary, potevano considerarsi come la propria ombra. Dove c'era uno c'era anche l'altro. Si conoscevano da tantissimo tempo e nessuno era riuscito a rompere o incrinare il loro rapporto, nemmeno le ripetute sconfitte a D&D inflitte a Simon.

"Qui qualcuno è permaloso" Isabelle sbuffò prendendo per mano Simon e attaccandosi a lui. Clary fece un occhiolino al suo amico che arrossì per poi posare lo sguardo su Isabelle. A Simon Isabelle piaceva da un po' di tempo, Clary ricordava quando a sette anni lui la guardava giocare nel cortile della scuola con le altre bambine. Fin da piccola era stata ribelle, coraggiosa e testarda. Era sempre a capo di ogni tipo di gioco.

"Ragazzi, come sono andate le vacanze?" Chiese agli altri e proprio in quel momento passò davanti a loro la combriccola di Jace Herondale con i suoi adorabili amici. 
Tra cui ovviamente non poteva mancare Jonathan, che come la maggior parte dei ragazzi che facevano parte di quel gruppo, era uno dei più ambiti della scuola. 
Suo fratello quando era in compagnia di quei tipi cambiava, pensava Clary mentre lo vedeva sfilare fino all'entrata per salutarla con un sorriso affettuoso a cui lei non ricambiò. Non le erano mai piaciuti i suoi amici e non faceva altro che ribadirglielo.

Ad Isabelle invece non dispiaceva che Alec si fosse accodato a quei ragazzi, non le andavano molto a genio, ma il fratello era troppo testardo per darle anche minimamente ascolto, così aveva rinunciato a distrarlo da loro e aveva cominciato invece ad apprezzare le sue nuove amicizie. Spesso se li ritrovava a casa al ritorno da scuola e non erano affatto un brutto spettacolo, sarebbe rimasta a contemplarli per ore.
Peccato che non erano fatti per lei, non le piacevano i ragazzi troppo montati e sicuri di sé.

"Isabelle, ti sei incantata?" Simon la risvegliò dalle sue riflessioni e lei lo prese sottobraccio lanciandogli un sorriso.

"No - prese l'orario dallo zaino - che hai alla prima ora?" Simon si affrettò a prendere il diario.

"Storia, tu?"

"Perfetto, ci andiamo insieme." Decise di sua iniziativa senza neanche scambiarsi uno sguardo con l'amico, non ce n'era bisogno. Simon avrebbe accettato lo stesso. Quando suonò la campanella si avviarono tutti verso i loro armadietti e Clary salutò i suoi amici maledicendo il suo armadietto che era dall'altra parte del piano e distante dai loro. 
Mise la combinazione e cominciò a posare tutti i libri nuovi di zecca, l'armadietto era completamente sgombro, ma c'erano ancora delle foto che non avrebbe mai tolto e un piccolo poster della sua band preferita. 
Lo chiuse per ritrovarsi con sorpresa una chioma bionda al suo fianco. 
Era inconfondibile quel taglio di capelli, non che fosse una specie di Stalker, ma Jace Herondale era molto popolare e chiunque l'avrebbe riconosciuto.

Era girato di profilo, anche lui intento a posare le proprie cose nell'armadietto. Strano, pensò Clary, non aveva l'armadietto accanto al suo l'anno scorso e di solito non si cambiavano mai fino al diploma.
Senza volerlo si fermò un attimo ad ammirarlo. Tutte le sue coetanee e non impazzivano per quei capelli biondi e mossi, quegli occhi così dorati che somigliavano al colore dell'oro fuso, quelle labbra proporzionate con il suo naso dritto, quel portamento sicuro e allo stesso tempo elegante e accattivante, quelle camicie abbinate ad una giacca di pelle e talvolta di jeans che lasciavano intravedere il suo torace. Forse cominciava a capire perché le sue amiche non facevano altro che lodarlo, doveva ammettere che era davvero fantastico, una di quelle bellezze rare e mai veramente esplorate.

Quando lui si voltò e la beccò a fissarlo chiuse l'armadietto e la squadrò, Clary rimase ferma sul posto incapace di proferire parola. Era stata colta sul fatto, le mancava solo un rivolo di bava a completare l'opera, ma la situazione non poteva essere più imbarazzante, forse..
Un ragazzo dai capelli neri e lunghi senza un minimo di leggiadria le finì addosso rovesciandole mezza bottiglietta di acqua sulla maglia, dietro di lui ce n'era un altro, quello che lo aveva spinto poco prima facendolo cadere su di lei.

"Oh mio Dio, ehm..scusa" Disse in fretta, per poi voltarsi verso il ragazzo dietro di lui e cominciare a correre di nuovo lungo il corridoio. Che idioti pensò Clary guardando la maglietta completamente bagnata. 
Era diventata praticamente trasparente. Si affrettò a chiudere la giacca di jeans prima di fare ulteriori brutte figure e restò di sasso quando scoprì che Jace Herondale la stava fissando con un sorrisetto beffardo. 
In quel momento l'avrebbe preso a pugni, ma si limitò a fuggire in classe e a chiudersi ermeticamente la giacca.

Da quel momento era ufficiale, avrebbe odiato per sempre il primo giorno di scuola.

   
 
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