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Autore: Charlotte10    24/03/2016    1 recensioni
Lui scoppiò in un pianto disperato,come se fosse tornato indietro nel tempo,quando piangere, era un'azione quotidiana di un bambino che sentiva la mancanza di qualcosa ;come se per un attimo la corazza di un cuore di ghiaccio si fosse sciolta.
Non tutte le persone erano uguali,e volevo farglielo capire.Lo abbracciai nascondendogli il viso,conoscevo la grandezza smisurata del suo orgoglio,e la sua difficoltà ad aprirsi con persone,lo abbracciai sempre più forte,non volevo lasciarlo andare.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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       THE NEW LIFE

Making mistakes is a lot better than not doing anything.

 

 

 

Era ormai giunto settembre,era appena volata via anche l'estate dei miei diciassette anni.

Avevo passato gli ultimi due mesi tra il nuovo e il vecchio appartamento,tra Roma e Milano.

Ero stata talmente occupata con lo studio che la mia era l'unica stanza della casa rimasta ancora da sistemare,ma mia madre non disse mai nulla a riguardo.Il trasferimento era stato quasi uno shock

per me,lasciare gli amici,la scuola,la mia casa;ma era anche un po' una via di fuga dalla solita monotonia,una via di fuga per lasciarmi finalmente il passato alle spalle dopo tanti anni.

Questo cambiamento era stato dettato principalmente dal lavoro di mia madre.Era una hostess,passava più tempo fuori che dentro casa,e se ne scusava in continuazione.

Ambientarmi alla nuova vita non sarebbe stato un problema per me,sono sempre stata una ragazza socievole,il vero problema sarebbe stata la scuola.

Prima di arrivare a Roma avevo esaminato a fondo il curriculum di molte scuola,e ne avevo trovata una che mi attraeva moltissimo.La struttura era imponente e spaziosa,dal punto di vista scolastico offriva molte possibilità per il futuro e una grande cerchia di corsi e club tra cui scegliere.

Ne avevo sentito parlare molto,arrivavano studenti da tutto il mondo per poter studiare lì.

Dal primo istante desiderai di poter entrare lì,l'unico ostacolo che si poneva tra me e l'essere accettata in quel liceo era il programma di studio.

Il liceo in cui mi trovavo precedentemente non era al livello di quello nuovo,e se volevo davvero riuscire ad arrivare al mio obbiettivo,avrei dovuto sudare parecchio per mettermi alla pari con il programma.

Mia madre si era trovata pienamente d'accordo con la mia scelta,era orgogliosa di me,e cercava di aiutarmi quanto poteva.

Alla fine della prima settimana di settembre arrivò a casa una lettera che annunciava la mia entrata in quella scuola.Non potrei descrivere in nessun modo l'agitazione di mia madre nel vedermi mentre aprivo la lettera,era più nervosa di me.

Quando lessi:

“Signorina Cara Herris,

le comunichiamo che ha superato l'esame di ammissione”,

cominciai a fare letteralmente i salti di gioia.

Il primo giorno di scuola cominciò esattamente come me lo immaginavo,non appena entrai nell'edificio seguì la miriade di studenti che si radunava nell'atrio,ragazzi francesi,inglesi e molti altri.

Poco dopo arrivò la Preside,capì che era lei dal suo modo di presentarsi,era una donna che nonostante fosse abbastanza anziana usava un tono di voce forte e sicuro,vestita in modo formale,incuteva timore.

Dietro di lei erano schierati una trentina di professori,se non di più,con delle liste in mano.

La responsabile dell'istituto si presentò e ci diede il benvenuto,dopo di che disse che ogni professore avrebbe chiamato alcuni nomi e che le persone chiamate l'avrebbero dovuto seguire.

Il mio nome fu chiamato alla lista numero cinque,la sezione E.

Il professore mi condusse insieme agli altri ragazzi nella nostra classe,eravamo circa una trentina di persone e l'aula era davvero enorme.I banchi erano tutti da due,e molti di loro erano già stati occupati da quelle persone che si conoscevano già,in quel momento pensai che forse ero l'unica nuova.

Prima che me ne accorgessi era rimasto un solo posto libero,vicino ad un ragazzo.

Era molto bello,aveva due occhi azzurri come l'oceano che spiccavano immediatamente tra dei folti capelli nero pece.Forse era nuovo anche lui e non conosceva nessuno come me,o era semplicemente rimasto solo.Se ne stava immobile a fissare fuori dalla finestra,non sembrava il tipo a cui piacesse molto socializzare.

Non avevo idea di come affrontare gli altri compagni per fare amicizia poiché quelle coppie vicine a me erano intente a chiacchierare tra loro,ma per mia fortuna fu una di loro ad avvicinarsi a me.

Erano due ragazze,si chiamavano Alice e Julia.

 

<> mi domandò la prima,

<>
<>

<>,

<> propose la seconda entusiasta.

<> risposi ricambiando l'entusiasmo.

 

La nostra conversazione fu interrotta dal professore che iniziò la lezione.

Come prestabilito,durante la pausa pranzo andai con Alice e Julia che mi portarono in un'aula al secondo piano completamente vuota.

 

<> spiegò Julia.

<>

<>

 

Alice e Julia erano ragazze davvero fantastiche,mi facevano sentire a mio agio come se le conoscessi da anni e non da qualche ora.Il tempo passava in fretta tra pettegolezzi e chiacchiere,mi fecero mille domande e altrettante gliene posi io.

Alice era la figlia di una dottoressa e un operaio,aveva un fratello maggiore,e da quello che mi affermò con orgoglio capì che i suoi occhi marroni e i suoi lisci capelli biondi erano tratti dalla madre.

Julia invece era la figlia di un'infermiera,grazie alla quale aveva conosciuto Alice tramite la madre,e un padre fotografo dal quale aveva ripreso oltre ai capelli neri e gli occhi marroni,anche la passione per la fotografia.

Parlando di me,tralasciai alcuni dettagli,tra i quali il motivo della separazione dei miei genitori.

Continuammo le nostre “interviste” per molti minuti ancora,finchè non notai qualcosa,qualcuno.

Proprio sotto la finestra dell'aula in cui mi trovavo c'era una panchina solitaria posta sotto quello che doveva essere un albero di ciliegio,e sopra a quella panchina c'era sdraiato il mio vicino di banco.

Le mie due nuove amiche notarono subito quello che ero intenta di fare e si interruppero.

 

<> parlò Alice.

<> aggiunse Julia.

<> dissi francamente.Sapevo bene cosa significasse sentirsi soli.

<>

<>

<>

 

Continuai a guardare il ragazzo per un altro po' di tempo,era davvero bello,ma aveva un'aria così stanca.

All'improvviso lui aprì gli occhi,guardò nella mia direzione.Dovevo sembrare proprio stupida,distolsi subito lo sguardo e tornai a posarlo sulle due ragazze che erano con me.

Avevo una strana sensazione vedendolo li da solo,mi erano tornati in mente i tempi delle medie.

Alla fine della pausa pranzo Julia era andata al club di fotografia e io accompagnai in sala professori Alice che doveva decidere a quale corso iscriversi,ma uscimmo dalla stanza senza alcun risultato.

Quel pomeriggio lo passammo entrambe a casa,aspettando il giorno successivo.

 

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE

 

Buonasera a tutti!!

Questa è la prima volta che pubblico un mio lavoro e spero vivamente che vi piaccia.

Personaggi e luoghi come il liceo li ho creati io di mia immaginazione.

Ho intenzione di scrivere molto,molto ancora,ho un sacco di idee per la testa e spero che perdiate un po' di tempo per commentare questo primo capitolo.

Per ora i personaggi sono pochi,ma vedrete che tra poco tempo ne entreranno in scena molti altri.

Spero di poter pubblicare minimo una volta al mese poiché credo di adoperare ogni momento libero per scrivere qualcosa.Il secondo capitolo lo comincerò da subito,se non prendo subito appunti delle mie idee svaniranno XD

Se avete domande su qualcosa chiedete pure.

Buonasera a tutti <3!

 

Writer_by_chance

 

   
 
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