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Autore: Faithfully_    24/03/2016    3 recensioni
In questa storia non esistono shadowhunters e nascosti, sono tutti degli studenti. Alec è un povero cucciolo spaventato da quello che prova per Magnus e Magnus è proprio come lo ricordiamo: un concentrato di glitter e simpatia.
MALEC, SIZZY, CLACE.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alec si era svegliato di buon umore. Si vestì frettolosamente e corse a chiamare Jace.

"Fratello sbrigati o faremo tardi il nostro primo ultimo giorno". Disse il ragazzo da dietro la porta del fratellastro.

Jace non era un Lightwood, almeno non di sangue. Il padre era morto in un incendio quando lui aveva solo otto anni e la famiglia di Alec essendo molto amica del padre lo aveva accolto come loro figlio. Jace era l'opposto di Alec amava il caos, dove c'erano guai c'era Jace. Alec era per la calma, la tranquillità. Era timido, seguiva le regole.

"Già pronto per la scuola fratellone ?" disse Izzy passando davanti alla porta di Jace per raggiungere di corsa il bagno.

"Si, tu invece non ti fai problemi ad andare con tutta calma" aggiunse Alec.

Isabelle Lightwood era la secondo genita della famiglia. L'unica femmina, per questo la più viziata. La sorella era di una femminilità unica. Capelli neri e lunghi, occhi castani scuro. Fisico da modella e sorriso perfetto. Non era una novità che tutti i ragazzi le sbavavano dietro. Jace uscì dalla sua camera vestito ma assonnato.

"Per l'angelo Jace ma che hai combinato ai capelli?" chiese Alec notando i capelli biondi sparati in ogni direzione del fratello.

"Non lo so Al. Ieri sono andato in discoteca con Izzy e dopo non ricordo più niente, solo che questa mattina mi sono svegliato con un fortissimo mal di testa e i capelli più scombinati di sempre."

Alec avrebbe voluto fargli la predica; non sarebbe dovuto andare a ballare la sera prima di tornare a scuola e la stessa cosa Izzy. Almeno la sorella, a differenza di Jace, conosceva il limite e non si lasciava sopraffare da esso. I due ragazzi aspettarono Isabelle in cucina mentre facevano colazione.

"Deve essere bella la scuola dei grandi" disse un bambino accomodandosi sulla sedia vicino ad Alec.
Era Max, il più piccolo dei fratelli. Aveva nove anni, capelli marroni e un paio di bellissimi occhi grigi. Era sveglio e molto furbo. Lui e Jace si divertivano a commettere scherzi di poco gusto ad Alec.

"No Max la scuola dei grandi fa schifo. Non credere a quello che ti dice Alec." rispose Jace con la bocca piena di cereali.

"Io voglio diventare grande per venire a scuola con voi. Così staremo sempre insieme" rispose il piccolino.

Alec stava per ribattere ma vide la sorella scendere le scale e scattò in piedi come una molla.

"Adesso dobbiamo volare per colpa tua Iz" disse il maggiore mettendosi di fretta la giacca.

"Il trucco richiede precisione Alec. Non sei femmina, non puoi capire."

"Certo come no." aggiunse Jace prendendo le chiavi dell'auto.

In meno di dieci minuti si trovarono fuori al liceo di New York. I tre fratelli camminavano spediti tra la folla che si apriva al loro passaggio. Non avevano molti amici, loro amavano stare per conto loro. Izzy era la più socievole tra i tre. Alec era taciturno e Jace era troppo orgoglioso e acido per avere degli amici. Jace aveva Alec e Alec aveva Jace e a loro questo bastava. Non avevano bisogno d'altro.

"Io vado in classe, ci vediamo dopo." disse la mora salutando i due fratelli con un bacio.

"Stavo pensando di saltarmi la prima ora, sei con me ? Proprio non riesco a sentirmi il professor Williams nelle orecchie." disse Jace appoggiandosi con disinvoltura ad un armadietto a caso.

I corridoi erano quasi vuoti fatta eccezione per loro e qualche ragazzo ritardatario. "Jace quando mai io salto le lezioni del professor Williams lo sai che le adoro!" rispose Alec come se fosse ovvio.

"Certo le adori come quelle della professoressa Brown o del professor Harris. Alec sei talmente noioso, non salti una lezione neanche con una pistola puntata alla testa."

"Io entro in classe tu fai ciò che vuoi" rispose stizzito il fratello mettendo su un broncio adorabile.

"Lo sai che adoro quando ti arrabbi ? Fai una cosa strana con le sopracciglia e sei talmente adorabile!"

"Jace ho afferrato il concetto grazie." disse Alec entrando in classe seguito dal fratello del tutto scocciato.

Si sedettero in ultima fila e aspettarono impazienti l'arrivo del professor Williams, o meglio, Alec aspettò impaziente. Dopo dieci minuti il professore entrò in aula scusandosi per il ritardo e augurando agli alunni un buon rientro a scuola e un anno scolastico prosperoso.
Iniziò a spiegare il programma dell'ultimo anno e poi fece l'appello. Iniziò a chiamare un po' di nomi.

"Bane Magnus"

"Eccomi" rispose una voce vellutata dalla prima fila.

Quel tipo strambo quest'anno era capitato proprio nel suo corso di scienze. Ne aveva già sentito parlare e qualche volta lo aveva intravisto per i corridoi. A differenza di lui aveva molti amici, girava sempre con Catarina Loss e Ragnor Fell. Strambi quanto lui.
Magnus era una di quelle persone che Alec non riusciva a decifrare. Ci aveva provato ma proprio non ci riusciva. Delle volte sembrava troppo colorato, altre invece appariva come una scala di grigio.
Dalle poche informazioni ricavate su di lui sapeva che era un tipo eccentrico, alla moda. Aveva un appartamento al centro di Brooklyn e viveva da solo. Amava suonare il pianoforte e partecipava a tutte le feste tenute in città. Bhè Alec poteva dire di averlo osservato per bene, non ne conosceva neanche il motivo; sapeva solo che quel tipo lo incuriosiva. Oggi era vestito con una semplice camicia bianca e un paio di eleganti pantaloni neri attillati. Portava un paio di bretelle rosso fuoco e i suoi capelli neri erano arricchiti da glitter.
Era un bel ragazzo, alto, pelle olivastra, occhi verdi, capelli corvino e fisico scolpito. Alec scosse la testa e rivolse lo guardo fuori dalla finestra, che pensieri frullavano nella sua testa?

"Herondale Jonathan Christopher"

"Sempre qui" rispose spavaldo Jace.

Il professore lo osservò dagli spessi occhiali, gli riservò un'occhiataccia e continuò con l'appello. "Lightwood Alexander Gideon"

Il biondo cominciò a ridere e Alec gli diede un paio di gomitate per farlo tacere.

"Posso saper cosa c'è di così esilarante Herondale?"

"Niente è solo il secondo nome di Alec, è così buffo."

Il fratello non la finiva di ridere, nel frattempo il resto della classe li fissava straniti e il professore era sul punto di scoppiare.

"Jace per l'angelo smettila" disse Alec rosso di vergogna.
Gli occhi di Magnus erano puntati su di lui con un vago interesse e il giovane Lightwood non poteva far a meno di lanciargli veloci occhiate.

"Per una volta stia a sentire il signor Lightwood." disse l'uomo dietro la cattedra cercando di mantenere la calma.

La lezione trascorse in tranquillità. Alec quando non era impegnato a prendere appunti, lanciava occhiate verso il ragazzo in prima fila dalla pelle olivastra e lo trovava quasi sempre a seguire annoiato la lezione.
La campanella suonò e il giovane Lightwood salutò il professore e uscì dalla classe seguito da Jace che non faceva altro che blaterare su quanto fossero noiose le lezioni di scienze.

"Insomma già la materia è noiosa poi lui è la lagnosità in persona un po' come te Alec. Solo che tu sei più figo." disse Jace.

Alec lo spinse giocosamente prima di intravedere la sorella con una ragazza bassina dai capelli rossi. "Jace chi è quella lì?" chiese infatti il moro.

Il fratello la squadrò da capo a piedi "Non l'ho mai vista in questa scuola, credimi me ne ricorderei."

Isabelle intanto si era avvicinata e Jace aveva assunto una delle sue pose da rimorchiatore. "Ciao ragazzi lei è Clarissa, è nuova in città. Frequenta con me letteratura inglese, è un fenomeno a disegnare."

La ragazza sembrava al quanto imbarazzata. "Potete chiamarmi Clary."

"Ciao Clary io sono Jace e lui è mio fratello Alec." disse subito il biondo porgendo la mano alla ragazza nuova che la strinse timidamente.

"Ragazzi questa sera sta una festa d'inizio anno a casa di Ragnor Fell, Clary noi andiamo tu vuoi venire con noi?"

La ragazza sembrò illuminarsi "Certo, posso portare anche il mio migliore amico Simon ?"

"Di solito noi"

"Certo che puoi" Dissero contemporaneamente Jace e Isabelle.

I due fratelli si lanciarono un'occhiataccia ma Clary non ci fece troppo caso. Aveva già preso il telefono in mano per chiamare l'amico.
Alec si era isolato dalla discussione; in lontananza Magnus Bane stava parlando con Catarina Loss. Avevano lo sguardo puntato su di una rivista e discutevano animatamente su qualcosa che alle orecchie di Alec non arrivava. Era come una calamita. Il moro non riusciva a non guardarlo, era troppo incuriosito dall'aura di mistero che emanava quel ragazzo.

"Alec ci sei ?" domandò Izzy agitando la mano in sua direzione.

"Cosa ?" rispose il fratello risvegliandosi da quel sogno.

"Ti ho chiesto se stasera invece di fare l'asociale ti andava di venire con noi"

"Non lo so Iz…ad una festa."

"Lo so che tu odi le feste perché la musica è troppo alta e le persone si ammassano gli uni su gli altri ma ti prego, vieni solo a questa. È per inaugurare il nuovo anno scolastico, forza che per te è anche l'ultimo."

"Ci sto" disse il fratello senza rifletterci.

Infondo che sarà mai ? Poteva sciogliersi qualche volta. Dimostrare che anche lui era in grado di divertirsi proprio come Jace.
Allora era deciso, si andava alla festa.



 
*
Salve a tutti!
Davvero non so cosa dire, questa storia mi è venuta in mente qualche giorno fa, ho avuto la brillante idea di scrivere i miei pensieri e questo è il risultato. 
Il titolo della storia "Bird Set Free" è preso dalla canzone di Sia che ADORO. In qualche modo è collegata alla storia quindi se vi va, ascoltatela e fatemi sapere se vi è piaciuta.
Essendo il primo capitolo, quello di apertura, non è molto dettagliato. Andando avanti (già dal prossimo) migliorerà. Analizzeremo meglio i personaggi da un punto di vista psicologico e sociale, ci soffermeremo sulle loro vite.
Mentre scrivevo la mia faccia era tipo questa 




Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, di questo primo capitolo. Appena possibile aggiornerò. 
Bacini. 
  
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