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Autore: HakunaMatata_3    26/03/2016    5 recensioni
Dal primo capitolo:
Appena rientrato, Joe si leva il camice e prende dal cassetto della scrivania due cornetti e due caffè enormi.
"Allora? Come stai?" mi chiede dopo aver scaldato il tutto con un colpo di bacchetta.
"Oh, andiamo, Joe! Come potrei stare, secondo te? Oggi è… "
"Venerdì. Grazie a Dio è venerdì. La solita storia" mi interrompe lui, liquidando tutto con un gesto della mano. Scuoto il capo.
"Tu proprio non capisci" gli dico.

Rose Weasley, 25 anni, Indicibile. Felicemente fidanzata, ha un lavoro che adora e una famiglia che le vuole bene.
Scorpius Malfoy, 26 anni, Spezzincantesimi. Felicemente single, ha un lavoro all'estero e una famiglia che non vede da anni.
Ma il letale morso di un Nundu africano sconvolgerà le loro vite.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lorcan Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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A tomemma, che ha segnalato questa storia per le scelte del sito <3
Mercoledì, 02 aprile 2031


Louis Weasley è diverso da come me lo ricordavo a scuola.
Eravamo allo stesso anno, ma in case diverse, quindi lo ricordo per lo più a lezione. Probabilmente abbiamo condiviso qualche progetto di Erbologia, Pozioni o Cura delle creature magiche. È un bravo ragazzo, molto simpatico e molto, molto meno paranoico e schizzato delle sue cugine. Mi sistemo della camera di Roxanne, adibita a camera mia, quando la sua proprietaria dà un urlo da basso.
<< Roxanne, non puoi piombare qui così >> dice Louis premendosi una mano sul petto in preda allo spavento.
<< Questa è ancora casa mia, Loulou >> gli risponde lei poggiando la borsetta sul tavolo. Quella fa un rumore tremendo e Roxanne si affretta a dire che ha sequestrato a Rose tutto il materiale per le sue pozioni. Louis ride, mentre io mi limito a scuotere la testa.
<< C'è della posta per te da Rose >> aggiunge guardandomi. << Credo che potresti approfittarne per dirle della tua partenza >>
<< A Rose non importa niente di me >> dico senza celare il mio tono deluso.
<< Glielo devi dire >> insiste e sembra che anche Louis sia d'accordo.
<< Preparo le ultime cose e vado da lei >> sospiro rassegnato. I due Weasley si guardano sorridenti, poi battono il cinque.
<< Accompagnami al negozio e poi a fare la spesa, Loulou >> dice Roxanne avvicinandosi alla porta di casa. Louis la segue e le sue proteste si perdono per Diagon Alley. Mi rifugio in camera di Roxanne e mi getto di peso sul letto, perdendomi nel ricordo di quest'ultima settimana.

Rose giace immobile nel lettino dell'ospedale, costantemente monitorata dal suo amico Joe e da sua cugina Victoire. Non potrei essere qui, hanno mandato via tutti i parenti di Rose, ma Joe mi ha fatto entrare di nascosto per dieci minuti. Le tengo la mano e la osservo mentre dorme.
<< Non è colpa tua >> mi dice Joe dando voce ai miei pensieri. << Le ci voleva una bella scossa e tu gliel'hai data. Deve solo capire che la vita cambia e non sempre in negativo. E deve imparare ad accettare quello che prova per te >>.
Le parole di Joe mi danno più speranza di quelle che Roxanne mi ripete da mesi. Rimango estremamente deluso quando so che Rose è tornata cosciente e che non vuole che la vada a trovare. Esco di casa e prendo a vagare per Diagon Alley senza una meta precisa, poi mi ritrovo fuori alla Gringott. Sospiro ed entro ripensando a tutti gli anni che ho passato qui come tirocinante. Un paio di folletti mi riconoscono e mi salutano, si fermano a fare due chiacchiere, mi chiedono come sto e se mi sono ripreso dall’incidente. Annuisco e chiedo che novità ci sono nel mondo dell’oro e dei tesori. Mi rispondono che è tutto come al solito, poi sento qualcuno che mi picchietta dietro il ginocchio. Mi volto e guardo in basso. È Atti, il direttore della banca.
<< Vedo che ha ricevuto il mio gufo, signor Malfoy >> mi dice.
<< Atti! No, non ho avuto niente, sono passato qui per caso. Perché mi cercava? >>
<< Venga nel mio ufficio >>.
Seguo Atti lungo il corridoio centrale della Gringott, poi dietro un muro scorrevole di marmo, dove ci sono il suo ufficio e gli archivi. Atti siede dietro una scrivania ad altezza folletto e mi fa cenno di mettermi comodo. Prendo posto su una sedia microscopica, le ginocchia che mi arrivano all’altezza del petto, e mi guardo intorno mentre il folletto sistema delle carte e fischietta. È tutto molto piccolo e molto lucido: dalle pareti in marmo alle cornici d’oro e d’argento tempestate di pietre preziose. Una targa d’oro massiccio sulla scrivania recita “Folletto Atti, direttore della banca dei maghi Gringott”. Tossicchio.
<< Allora, signor Malfoy. L’ospedale San Mungo mi ha inviato un sacco di documenti e certificati, la nostra agenzia assicurativa ha versato direttamente nella sua camera blindata l’equivalente in Galeoni che le spetta per l’incidente –dopo può passare a controllare– e ho parlato con il suo capomissione… stamane è arrivato il certificato del suo guaritore, che le dà il via libera per poter tornare a lavoro >>. Atti si zittisce e mi guarda, come se mi stesse dando il tempo di capire qualcosa.
<< Ehm… ottimo. Sono stato riassegnato, suppongo >>.
<< No, signor Malfoy. O meglio, avevano richiesto la sua presenza in Perù per degli scavi, ma ho bocciato la richiesta >> mi dice, poi tace di nuovo. Vorrei ucciderlo. Le missioni in Perù sono le migliori e le più pagate: cinque anni lì e tutto l’oro che ho nella camera blindata avrebbero potuto garantirmi una vita più che dignitosa in Africa.
<< Perché l’ha fatto? >> chiedo senza mascherare il risentimento.
<< Perché lei è sprecato. Non avrebbe fatto altro che scavare e cercare oro, ormai non ci sono quasi più incantesimi, sono stati debellati. E non credo che avrebbe voluto condurre una vita da Snaso, signor Malfoy >>
<< Sono uno Spezzaincantesimi con specializzazione in cerca-tesori… cos’altro potrei fare? >>
<< Potrebbe andare dalle parti di San Pietroburgo, voglio che coordini l’inizio delle ricerche per trovare il tesoro di Rasputin >>
<< Chi? >>
<< Rasputin. Il più grande stregone russo di tutti i tempi, si dice che abbia nascosto molti tesori in quella città prima della sua dipartita. Ho bisogno della sua abilità e della sua inventiva. Il Ministero non le offrirebbe un incarico così importante. Noi della Gringott sì >>. Guardo il folletto con gli occhi sgranati. Capomissione a soli ventisei anni e per una missione così importante e delicata è un sogno. Ma non devo perdere di vista il mio obiettivo.
<< Quanto tempo ho? >> chiedo. In genere le missioni all’estero finanziate dalla banca hanno una durata ben precisa: i folletti tendono a risparmiare il più possibile.
<< Tutto il necessario. Comprendo la sua sorpresa, ma… come si dice? Il gioco vale la candela. La partenza è tra cinque giorni, ha due settimane di tempo per studiare ed esaminare il tutto, potrà anche scegliere di formare un’équipe, se lo ritiene utile. Voglio quei tesori, Malfoy, e al termine di questa missione sia io che lei saremo tanto ricchi da poterci permettere di non lavorare più. Può tornare in Africa, se vuole >>.
Se non avesse pronunciato l’ultima frase, avrei declinato l’offerta. Ma la frase è stata detta e la mia determinazione vacilla.
<< A quanto pare le voci circolano abbastanza in fretta >> dico cercando di prendere tempo per pensare. Atti sorride, ma non dice niente.
<< La durata massima? >> chiedo. Almeno quella dev’esserci.
<< Sei anni >>
<< E se fossero sei anni senza risultati? >>
<< La sua paga e quella della sua ipotetica équipe diminuirebbe e si potrebbe pensare alla sospensione della missione, se non si hanno risultati concreti entro i primi due anni >>. Annuisco. È un ottimo impiego, ma esito ancora.
<< Cosa la trattiene qui, Malfoy? >> mi chiede Atti con serietà.
Il volto di Rose compare dal nulla. Penso ai suoi capelli rossi, ai suoi occhi azzurri, alle lentiggini sul viso, all’ustione sul collo che sta piano piano scomparendo, alle sue mani su di me, alle sue labbra, alla sua risata. Penso a Rose e al fatto che probabilmente l'ho persa. Di nuovo.
<< Niente, Atti. Accetto >>


Un ticchettio mi riscuote dai miei pensieri e mi giro verso la finestra. Un gufo con una lettera in mano (indirizzata a Louis), mi fa ricordare della posta che ho da prendere a casa mia. A casa di Rose. Lo stomaco mi si contorce al pensiero di rivederla e mi sento un ragazzino alla prima cotta.
<< È quello che sei, idiota >> mi dico guardandomi allo specchio sopra il cassettone di Roxanne. Scuoto la testa e mi precipito in salone. Prendo una manciata di polvere volante, ordino “Il nido di Rose” e mi ritrovo a vorticare tra un’infinità di camini prima di atterrare a casa di Rose. La trovo di spalle, in piedi vicino alla libreria, intenta a leggere qualcosa da un quaderno nero dall’aria vagamente familiare*. Si gira verso di me con un ampio sorriso e sento il cuore accelerare. Quando si rende conto che sono io sembra allarmata e capisco che tutto quell’entusiasmo non era per me.
<< Roxanne ha detto che c’è della posta per me, me ne vado subito >> dico con distacco. Lei sembra sorpresa e un po’ triste. Cosa pretende? Mi dice di fare con calma e vorrei prenderla in parola, mettere radici lì davanti a lei e non dovermene andare mai. Quasi quasi mi scaglio da solo un incantesimo di adesione permanente penso mentre apro le lettere indirizzate a me dalla Gringott e dal Ministero, che devo firmare per garantire la massima discrezione e per acconsentire a una sorta di isolamento per queste prime due settimane. Mi confermano l’orario e il luogo della partenza –tra due ore dalla Gringott, via passaporta–. Un gufo mi distrae per la secondo volta dai miei pensieri sulla partenza. Rose sembra delusa nel sapere che le rose che le sono state recapitate non sono da parte mia e lo stomaco fa una capriola. Mi distraggo parlandole dei fiori d'arancio e sembra apprezzare il fatto che mi ricordi che sono i suoi fiori preferiti. Prendo una delle sue piume auto-inchiostranti per firmare i moduli da spedire al Ministero, quando Rose mi porge il biglietto che accompagna le rose.

Gentile signorina Weasley,
le confesso che è stata per me una sorpresa incontrarla di nuovo al San Mungo (in veste di paziente, questa volta) e so che non è passato inosservato il mio intervento nella sua degenza. La verità è che mi ha piacevolmente sorpreso sin dalla prima volta che parlai con lei via camino e mi chiedevo se volesse accettare un mio invito a cena.
Sperando in un sì,
suo Jack Shepard.


<< Complimenti, bel colpo >> le dico amaro mentre riprendo a firmare i moduli. Mi sento uno straccio e il sapere che Rose non andrà a cena con il mio ex guaritore non mi fa sentire molto meglio. Chissà quanti altri le chiederanno di uscire e chissà quale sarà il fortunato al quale lei dirà sì.
Non tu, mi dice una vocina nella testa. Stringo forte il pugno e la piuma si spezza tra le mie mani. Rose è ancora intenta a scrivere un biglietto per declinare l’invito di Shepard, così porto la piuma sotto al tavolo ed estraggo la bacchetta, pronto a ripararla. Colto da un’improvvisa ispirazione, la trasfiguro in un fiore d'arancio. Per la fretta al termine dello stelo spicca ancora il pennino, ma non ho il tempo di correggere il mio errore, perché Rose mi passa accanto per avvicinarsi al barbagianni del suo ammiratore e mandarlo indietro con la risposta. Le rubo Cooper, il suo gufo, e spedisco le mie missive dopo aver lasciato il fiore sul tavolo.
Chiacchieriamo un po’ e le dico della mia missione in Russia. Rose sbianca alla notizia, ma non dice niente.
Ha solo perso la persona con cui divideva l’affitto, penso. Me ne vado da casa sua poco dopo, dritto al Ministero, dove l’Ufficio per la cooperazione magica internazionale mi sta aspettando per definire i termini del mio soggiorno fuori. Per tutta la giornata, non faccio altro che rimpiangere il bacio che non ho dato a Rose prima di andarmene, preferendo un anonimo, triste e stupido cenno della mano.

*
Quando torno a casa, canticchiando allegramente e con le buste della spesa tra le mani, non noto subito la figura di Rose, china sul tavolo e scossa da singhiozzi silenziosi. Solo quando inizia a gemere e piangere forte la individuo e corro subito da lei facendo cadere le buste sul pavimento. Il sacchetto delle mele si rovescia e fa rotolare sul parquet il suo contenuto nello stesso istante in cui mi inginocchio vicino a mia cugina.
<< Rose, che succede? >> le chiedo allarmata. L’ultima volta che l’ho vista piangere è stato al funerale di nonna Molly, ai tempi di scuola. Rose si limita a scuotere la testa e a singhiozzare sempre più forte. Dice parole sconnesse che non riesco a cogliere. Ogni tanto ripete “se n’è andato”. All’inizio non ci faccio caso, poi noto un foglio di pergamena che Rose copre quasi interamente col gomito. Riesco solo a leggere “gentile signorina Weasley” e noto l’intestazione del San Mungo, scritto con tanti svolazzi e con sotto il simbolo dell’ospedale, una bacchetta e un osso incrociato. Inizio a temere il peggio e il fatto che Rose continui a ripetere “se n’è andato” non contribuisce a farmi tranquillizzare.
<< Rosie, ti prego, ch’è successo? I tuoi stanno bene? È per Hugo? >> chiedo nel panico.
Rose solleva la testa, gli occhi gonfi di pianto e il mascara colato.
<< Cosa? >> mi chiede tirando su col naso.
<< Perché ti scrive il San Mungo? >> chiedo. Contro ogni previsione, Rose scoppia a ridere.
<< È la carta intestata del guaritore Shepard >> mi dice, poi mi porge la lettera.
<< Però, bel colpo! >> le dico facendole l’occhiolino. A quelle parole, Rose si rabbuia di nuovo e gli occhi tornano lucidi.
<< Che ho detto? >> le chiedo spaventata. Mia cugina scuote la testa e la solleva del tutto dal tavolo, tornando a sedersi in posizione eretta. Solo ora noto il fiore che stringe tra le mani.
<< Oh, un fiore d'arancio! >> esclamo stupita: quasi nessuno sa della passione di Rose per questi fiori.
<< Me l’ha lasciato Scorpius >> dice guardandomi negli occhi.
<< E lui dov’è? >> chiedo cauta.
<< Se n’è andato >> sospira lei e finalmente capisco il senso delle parole di prima e del pianto.
<< E perché stai piangendo, se fino a qualche ora fa sostenevi che di lui non ti importava? >> chiedo celando un sorriso vittorioso.
<< Mi importava di lui! >> risponde Rose arrabbiata, poi la sua voce cambia. << Ora ho capito, Roxanne. Perché ero arrabbiata con te, non perché avevo smesso di amarti >>. Credo di essermi persa qualche pezzo.
<< Ti hanno Confusa, per caso? >>
<< No, Roxanne, sii seria! È una frase che ho sentito prima alla TV e mi sono ricordata che ero arrabbiata con Scorpius… lo sono stata per anni… leggi i diari! >>.
Rose è in preda allo zelo e alla frenesia e devo confessare che mi spaventa un po’. Mi fa leggere alcuni passi dal suo diario, si perde in spiegazione ed elucubrazioni, ogni tanto borbotta qualcosa tra sé e sé.
<< Ero così arrabbiata che ho dimenticato di esserne innamorata. L’ho dimenticato soltanto… credo di non aver mai smesso, Roxanne >>.
Mi sento leggera come l’aria, potrei levitare da un momento all’altro senza l’aiuto della magia.
Finalmente Rose l’ha capito.
<< Ce l’hai fatta, eh? >> la schernisco. Lei accartoccia il biglietto di Shepard e me lo tira contro. Ridiamo, poi Rose si rabbuia di nuovo.
<< Se ne va in Russia >>
<< Lo so. Forse riesci a parlargli prima che parta >>
<< Non so da dove parte e di sicuro non è a casa tua ora >>
<< Parte dalla Gringott tra circa quaranta minuti. Muoviti a renderti presentabile >>.

*
Ci precipitiamo a casa di Roxanne tramite camino, Louis non ha nemmeno il tempo per essere sorpreso del nostro arrivo che subito siamo fuori della porta, nel cuore di Diagon Alley. Corriamo a perdifiato lungo i vicoli prima di sbucare sulla strada principale. Intravediamo la Gringott e la nostra velocità aumenta.
<< Ti ammazzo, Rose >> mi dice Roxanne, ma io rido. Quando arriviamo sulla soglia della banca, deceleriamo. Controllo l’orologio mentre le guardie passano i Sensori Segreti avanti e indietro lungo il nostro corpo. Mancano pochi minuti. Sbuffo e, dopo il via libera, riprendiamo a correre. Tutti gli impiegati e i clienti della banca ci guardano male, ma non m’interessa. Scorgo la chioma bionda di Scorpius sparire in una nicchia alla destra del corridoio centrale e subito ci affrettiamo a seguirlo.
<< Scorpius >> esalo, ma il caos e la mia voce, resa flebile dalla corsa, non fanno sentire nemmeno mezza sillaba.
Ansimo cercando di riprendere fiato, quando vedo il dito di Scorpius farsi sempre più vicino alla Passaporta, illuminata di azzurro.
Nel giro di una manciata di secondi, succedono un sacco di cose. Lo sguardo sorpreso di Scorpius, che ha levato il capo di scatto, si scontra con il mio, mentre in me è in atto una sorta di battaglia tra il cervello (che mi dice che ormai è finita) e le corde vocali, che iniziano a vibrare.
Lento, a volte può essere tanto lento quanto profondo.
E non capisci, quasi cerchi di fermarlo perché non ti sembra tuo.
Poi... accade che tutto di un tratto, inconsciamente voluto, sia proprio tu ad averne bisogno e non sai come dirlo.
Qualcosa è cambiato, lo senti, ne hai necessità, è lì, corre sulla pelle, muove le corde del suono che ti avvolge, ruvido, passa senza attenzione.
Adesso basta, dillo! Non c'è motivo di tacere, è la paura che secca la gola, è chiudere gli occhi che ti fa credere ciò che vuoi, è non pensare che ti limita.
Le società troppo controllate rischiano di uccidere gli istinti più sinceri.
L'amore altrui ti rincorre? Prendilo... Salvalo... Curalo...
Quello sincero non potrà che lasciarti frutti. I sorrisi di tarda notte gettali, rubano il tempo.
Anche la passione ha sete e, a volte, dev'essere urlata ad alta voce.

Così la urlo.
<< RESTA! TI… >>
Scorpius spalanca la bocca e sparisce. Il mio “AMO” rimbomba sul freddo marmo senza giungere alle orecchie del destinatario.


*per chi se la fosse persa, ecco una flash ambientata durante il quinto anno di Rose e Scorpius a Hogwarts: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3508007&i=1
La parte scritta in corsivo alla fine è l’inizio di una canzone “parlata” di Matteo Setti, intitolata L’urlo, così come questo capitolo (ecco il link di youtube, così magari ve la sentite: https://www.youtube.com/watch?v=NJvPw_z_mCA )
Inutile specificare che il primo POV è di Scorpius, il secondo è di Roxanne e il terzo di Rose.
Mi odiate per questa interruzione così brusca, resa ancora più brusca dal fatto che per ben due settimane non vedrete aggiornamenti causa viaggi vari? xD
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
  
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