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Autore: Em_    26/03/2016    7 recensioni
«Perché è capitato ad Oliver? Che cosa aveva fatto di male? Non è giusto!»
«È stato uno stupido incidente, capitato alla persona sbagliata. Mi dispiace tanto, tesoro.» continuò Cait accarezzandole i capelli.
«Io lo amavo da morire…» rispose singhiozzando la bionda.
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Cosa succederebbe se Oliver fosse naufragato nelle fredde acque della Russia?
Come reagirebbe Felicity alla notizia di aver perso per sempre suo marito?
Oliver tornerà, pieno di segreti e di dubbi, ma cosa accadrebbe se il segreto più grande se lo portasse dentro Felicity?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Chapter fourteen - Family





Felicity
Quella di ieri fu una delle notti più belle della mia vita, sentivo di essere come rinata. Non credevo possibile che Oliver mi dicesse tutta la verità su quei quattro anni, invece l’aveva fatto, mi aveva raccontato tutte le sfaccettature della sua vita, mi aveva confessato tutto, persino le parti più dolorose e difficili. Avevo capito all’istante che finalmente non mi stava più mentendo, l’avevo percepito nei suoi occhi e mi rendevo conto di quanto fosse stata dura per lui raccontarmi di Isabel e dell’uomo che aveva ucciso. Non negavo che un po’ mi avesse infastidito sapere che aveva passato tanto tempo insieme ad una donna che non fossi io, però capivo che non aveva avuto scelta e, anzi, mi lusingava sapere che non aveva mai ceduto perché amava me. Avrei voluto prendere quella stronza a pugni per avermi tenuto lontano Oliver per così tanto tempo, ma sapevo che avrei solo combinato un gran casino se l’avessi fatto, quindi mi toccava starmene buona e organizzare un piano per rispedirla in Russia al più presto.
Sistemata la questione di Isabel saremmo finalmente potuti essere una famiglia. Elizabeth e Lucas avrebbero conosciuto il loro papà ed io non potevo chiedere di meglio per i miei figli. Non pensavo sarebbe stato possibile dar loro una figura paterna, ero sempre stata troppo legata ad Oliver per permettermi di andare avanti con la mia vita e di conseguenza nessun uomo si era mai avvicinato ai bambini, tranne Barry ovviamente. Adesso che Oliver era qui, in carne ed ossa e pronto a fare il padre, mi sentivo come sulle nuvole, come se tutto fosse come avrebbe dovuto essere. Tra noi andava meglio ed ero fiduciosa che avremmo superato ogni ostacolo col tempo, di certo a letto non avevamo alcun problema ed era già un buon punto di partenza.
Mi stiracchiai nel letto dopo l’incessante suono della mia sveglia e notai che l’altro lato era completamente vuoto, Oliver non c’era. Mi infilai velocemente una maglietta e un paio di pantaloni di tuta e scesi di sotto. Rimasi incantata non appena arrivai in cucina: Oliver stava cucinando qualcosa, forse dei waffle, in pigiama e quando si accorse della mia presenza mi rivolse uno splendido sorriso che mi fece letteralmente sciogliere.
«Pensavo te ne fossi andato.» gli dissi avvicinandomi.
«Buongiorno anche a te, Felicity.» mi prese in giro lui.
«Dai, non scherzare, ero seria.» affermai.
«Perché mai avrei dovuto andarmene? La mia famiglia è qui.» mi rispose continuando a preparare la colazione.
«Non lo so, è solo che dopo ieri… Cioè… Oh dio, non lo so veramente.» balbettai dicendo cose senza senso.
«Felicity, non vado da nessuna parte. Mai più.» mi promise.
«Sarà meglio per te.» lo minacciai ridacchiando.
«Ho preparato qualcosa per te e i bambini, spero gli piacciano i waffle.»
«Li adorano, sono golosi entrambi come lo sei tu.»
«Ehi, io non sono goloso… Mi piacciono i dolci.»
«Ecco, appunto!» 
«Credo sia il caso che tu vada a metterti il reggiseno, non vorrai mica farti vedere dai nostri figli conciata così.» mi disse come nulla fosse.
«E tu smetti di guardarmi le tette.» lo sgridai facendo ridere entrambi.
«Che posso farci? Sei tu a metterle in mostra, mi stai provocando.»
«Non hai idea di cosa ho in mente per vendicarmi, mio caro.» 
«Non vedo l’ora di scoprirlo, tesoro.»
Mi mancavano questi momenti di totale complicità tra di noi, erano anni che non stavamo così bene insieme ed era bello essere tornati a quei tempi, insomma, più o meno. Ritornai di sopra a svegliare i gemelli, ero certa che sarebbero stat entusiasti della colazione, anche se mi avrebbero tempestato di domande sul perché Oliver fosse da noi così presto. Non gli avrei detto che era rimasto anche a dormire, era meglio se facevamo un passo alla volta, soprattutto per Elizabeth.
«Wow, mamma! I waffle!» esultò Lucas sedendosi a tavola.
«Li ha preparati Oliver, perché non lo ringrazi?» dissi a mio figlio.
«Grazie, Oliver. Sono buonissimi.» rispose Luke divorando la sua razione.
«Liz, a te piacciono?» le chiesi sperando non si sentisse a disagio.
«Sì… Ma come mai Oliver è qui?» domandò la piccola.
«La mamma mi ha chiesto un passaggio per portavi all’asilo, la vostra macchina è rotta.» intervenne Oliver salvandomi.
«Sì, la devo portare ad aggiustare.» confermai.
«E perché non è venuto lo zio Barry?» continuò Liz.
«Perché… Perché lui e Caitlin dovevano iniziare a lavorare molto presto stamattina.» mi inventai sul momento.
«Okay…» esclamò la bambina lasciando cadere il discorso.
Oliver mi prese una attimo in disparte mentre i gemelli facevano colazione «Pensi che mi accetterà mai?» mi domandò dispiaciuto.
«Oliver, non prendertela, è piccola ed è tutto nuovo per lei.» gli risposi accarezzandogli il braccio.
«Lo so, è solo che ho paura che non mi voglia anche quando le diremo la verità.»
«Non dire così, è tua figlia e tu sei il suo papà, come potrebbe non volerti?»
«Non lo so, Felicity… Penso si senta abbandonata. So che ha solo tre anni e mezzo, ma non credi sia possibile? Magari vede le sue amichette all’asilo con i loro papà e si sente diversa.»
«Io… Io non ci avevo mai pensato…» affermai sospirando. Forse aveva davvero ragione.
«Non è colpa tua, è mia.» esclamò.
«Non è vero. Sai che non è così. Non è stata una tua decisone starci lontano per anni.»
«Vorrei solo rimediare in qualche modo… Vorrei che Isabel sparisse e che non ci desse più fastidio così da poter passare del tempo con loro e dirgli ogni cosa.» mi disse guardando Elizabeth e Lucas.
«Oggi pomeriggio li andremo a prendere e li manderemo da mia madre per un po’, poi prenderemo Isabel a calci e la rispediremo da dove viene. Okay?»
«Hai proprio voglia di uccidere Isabel, eh?» mi prese un po’ in giro.
«Non ridere, se potessi realmente prenderla a pugni lo farei.» risposi seria.
«Mi piaci così determinata, sai?» 
«Farei questo e altro per te e i bambini.»
«Oh, lo so.» esclamò dandomi un bacio di sfuggita senza che nessuno ci vedesse.

Oliver
Ero tornato a Starling City dopo aver lasciato Felicity e i bambini per via di un incontro col consiglio della Queen Consolidated. Sarei rimasto volentieri con mia moglie e i miei figli, ma non dovevo insospettire nessuno, tantomeno mia madre. Da quando aveva saputo di Liz e Luke e del fatto che passavo molto tempo con Felicity sembrava un’altra, mi evitava, mi rispondeva a monosillabi o addirittura non si faceva trovare a casa. Anche con Thea era cambiata, sembrava non volesse neanche farle da madre e questo mi faceva infuriare, mia sorella non aveva colpe e non era giusto che se la prendesse anche con lei. Avevo una mezza idea del perché se la fosse presa tanto nel venire a sapere dei gemelli, non voleva rovinare l’immagine della bella famigliola felice ed era per questo che tentava di dissuadermi quando le dicevo che stavo andando a Central City. Era come se non volesse saperne dei bambini, per non parlare di Felicity, sembrava si fosse dimenticata che era pur sempre mia moglie e che io l’amavo. Non che m’importasse più di tanto cosa pensava, però mi dava alquanto fastidio che ci andasse di mezzo Thea o in futuro i miei figli. Perché mi sembrava ovvio che prima o poi glieli avrei fatti conoscere, ma a mia madre pareva non piacere come idea.
«Oliver, alla buonora.» mi rimproverò.
«Mamma, c’era traffico, ti avevo avvertito.» ribattei.
«C’era traffico o eri impegnato con Felicity?» mi domandò freddamente.
«E anche se fossi stato con mia moglie
«Lascia perdere, è meglio se andiamo alla riunione.»
«No. Ora mi spieghi che cosa ti sta prendendo?»
«Per favore, Oliver, non adesso.»
«Sì, mamma, adesso.» dissi bloccandole la strada.
«Sei tornato tra le braccia di Felicity senza nemmeno riflettere, lei ti ha nascosto i tuoi figli e tu la perdoni come nulla fosse? Non ti ho cresciuto perché fossi così accondiscendente con le persone, neanche se si tratta di tua moglie!»
«Oh, dio! Ma sei seria? Sei stata tu a dirmi di parlarle, di averci un rapporto, si può sapere perché le stai dando contro adesso?» le urlai.
«Ti avevo detto di parlarci per il bene dei bambini, non di scopartela!»
«Modera i termini, non ti permetto di parlarmi così, né di offendere Felicity.»
«Sono tua madre e posso parlarti come mi pare, chiaro? Se non hai rispetto per te stesso o per la nostra famiglia è meglio che impari ad averlo.»
«Felicity e i bambini sono la mia famiglia. E tu mi parli di rispetto, mamma? Dopo che hai praticamente chiuso i rapporti con me e Thea? Io davvero non capisco che diavolo tu abbia.»
«Non ho intenzione di discutere con te ancora, sei un disonore! Stai con una donna che ti ha nascosto i tuoi figli, scappi da qui per rincorrerla a Central City, Oliver, ma cosa ti è successo?»
«Cos’è successo a me? Mi incolpi solo perché sto cercando di rimettere insieme la mia famiglia? O hai paura che i giornali parlino male della grande Moira Queen, è di questo che hai paura, vero?»
«Fa’ come credi, sei grande abbastanza, ma non venire a chiedermi aiuto quando lei ti volterà le spalle.» dichiarò.
«Felicity non mi volterà le spalle, non lo ha mai fatto, e c’è un valido motivo se mi ha nascosto Lucas ed Elizabeth. Anzi, sai una cosa? Sono felice l’abbia fatto, almeno sono cresciuti senza la tua influenza.» le dissi con cattiveria.
«È meglio se te ne vai, Oliver. Non ho altro da dirti. Capirai da solo di aver sbagliato.»
«No, tu capirai di aver sbagliato. Ma io sono una persona diversa da te fortunatamente, sono pronto a migliorare e venirti incontro, soprattutto se vorrai conoscere i bambini.»
Mia madre non rispose e mi lasciò lì su due piedi per andare nella sala conferenze, davvero non riuscivo a capire cosa le prendesse. Aveva sempre avuto difficoltà ad accettare Felicity, ma credevo che dopo il nostro matrimonio le fosse passata. Non le andava a genio che non fosse una persona “di spessore” nella società ed aveva sempre provato a tenermi lontano da lei, ma pensavo fosse impossibile che la pensasse ancora così dopo la morte di mio padre, la mia scomparsa e la scoperta dei suoi nipoti, invece a quanto pare mi sbagliavo. Lei ci girava intorno, però in cuor mio sapevo che il problema erano le umili origini di Felicity.
Durante la riunione fortunatamente non dovetti rivolgerle la parola, anzi andò tutto molto bene, parlare con il consiglio era riuscito a distrarmi dal casino che c’era nella mia famiglia. Uscii dalla sala circa due ore e mezza dopo e la prima cosa che feci fu provare a chiamare Felicity, ma a quando pare lei mi aveva preceduto, mi stava già chiamando. Non esitai a rispondere, contento che fosse lei a cercarmi stavolta.
«Pronto?» dissi accettando la chiamata.
«Oliver! Ma dove diavolo eri? È da almeno un’ora che sto cercando di chiamarti!»
«Ehi, calmati, cosa succede?» le chiesi intuendo dal suo tono che fosse preoccupata.
«Si tratta dei bambini, qualcuno è andato a prenderli all’asilo un’ora fa dicendo che aveva la mia autorizzazione. Mi hanno mostrato persino il foglio firmato con la delega, ma io non l’ho mai firmato!»
«Che cosa?!» chiesi sconvolto «Felicity, okay, cerca di stare calma, prendo l’auto e vengo da te. Tu chiama la polizia nel frattempo e dì loro ogni cosa, va bene?»
«Sì, sì, lo farò. Oliver, ti prego sbrigati, ho bisogno di te.» mi disse iniziando a singhiozzare.
«Non piangere, ti prometto che li troveremo.» risposi provando a tranquillizzarla, ma non ho idea se servì o meno.
I miei bambini erano spariti ed io non ero mai stato così terrorizzato in vita mia.










Angolo autrice
Sono tornata! Scusate per il ritardo, ma come sapevate avevo un esame...! Ma ora ci sono :)
Il capitolo comincia dopo la notte che Fel ed Oliver hanno passato assieme, lui ha preparato la colazione per tutti e... Chi non lo vorrebbe uno così? ;) entrambi sembrano aver ritrovato la complicità di un tempo, anche se Elizabeth è ancora un po' restia ad accettare Oliver. Forse quando le diranno la vertà cambierà idea, voi che dite?
Poi c'è Moira... È un po' bipolare come donna, prima dice ad Oliver una cosa, poi si ricrede e gli urla contro... Il succo del discorso è che ancora non accetta Felicity e dopo aver saputo dei bambini pare che proprio non le vada a genio... Che dire, non vi viene voglia di strozzarla? xD almeno Oliver le tiene testa però.
La fine... A quanto pare qualcuno è andato a prendere i gemelli con un'autorizzazione firmata da Fel, ma lei dice di non averla mai firmata... Che succederà adesso?

Ho iniziato un'altra storia... La sto scrivendo quando ho tempo e per ora ci sono solo 2 capitoli, è un'altra AU in cui Felicity ed Oliver si conoscono ad una festa di laurea... Finita questa magari la posterò xD
Ps: Ho ancora il cuore in mille pezzi per l'episodio di Arrow... Mamma mia che strazio ragazzi T.T
Pss: Grazie come sempre per le bellissime recensioni, attendo i vostri pareri mi raccomando!

Buona pasqua in anticipo a tutti :)
Anna
   
 
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