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Autore: Francine    26/03/2016    7 recensioni
Con amici così, eccetera eccetera...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer DeathMask, Saori Kido
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bestiarium'
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E Aphrodite mi fa, Siamo opliti. Opliti, non Mirmidoni!
E tu, chiede.
Fatta di sguardi, tu e di sorrisi ingenui, tu, canticchio. Porgendole un piattino.
Cos’è?
Cuzzupa, dico. Cibo degli dei. Farina, zucchero, olio extravergine d’oliva, uova, lievito e scorzette di limone. Tutta roba genuina, eh. Impasti, e al raddoppio inforni per mezz’ora.
E?
E poi lasci fare all’adure. E vedrai come arrivano, i tuoi opliti. In fila indiana, come tante formiche extra-large. Appetito lupigno incluso.
E Aphrodite, chiede.
In testa al plotone!
L’immaginavo, dice Athena. Che ride – che sogghigna – con me, gli occhi che scintillano nell’ombra della Quarta Casa.


Note:
I Mirmidoni erano il popolo che accompagnava Achille durante la Guerra di Troia. La leggenda vuole che fossero formiche diventate uomini. In seguito ad una pestilenza scatenata da Era  - gelosa del fatto che Zeus avesse avuto un altro figlio, Eaco, con la ninfa Egina - le fonti d'acqua divennero imbevibili e gli uomini, provati dall'arsura, bevvero lo stesso e morirono. Eaco pregò suo padre Zeus che ponesse fine alle sofferenze dell'isola, e Zeus fece piovere sull'isola, in modo che i venti si placassero e le acque tornassero ad essere potabili.
Per ripopolare l'isola, Zeus ordinò a Eaco di raccogliere delle formiche e di gettarsele dietro la schiena (un po' come Deucalione e Pirra dopo il diluvio). Nacquero così i Mirmidoni (da μύρμηξ, formica in greco antico), che obbedivano ciecamente ad Achille, spesso con una freddezza ed una crudeltà inumane. Qui gioco un po', trasformando gli opliti di Athena in tanti formiconi attirati dall'aroma celestiale della cuzzupa.

Nel mio headcanon, Death Mask è calabrese, della provincia di Crotone. Da ciò ne consegue che l'adure nel dialetto crotonese significa "odore", "profumo", "aroma".

La cuzzupa è un dolce tipico delle province di Catanzaro e Crotone che ci si scambia a Pasqua. Gli ingredienti sono quelli enunciati da Mask - che ha già dato prova di essere un buongustaio qui - e la tradizione vuole che sia la futura suocera a donarla al genero. La cuzzupa si preparava in casa, introducendovi delle uova sode - siamo pur sempre a Pasqua, no? - e se sono sette, ci si sposerà entro l'anno; oppure, nel caso in cui siano nove, si rimanderà ancora. La filastrocca recita "Nove ova allu masculu mu un se mova, sette alla fimmina mu s'assetta" (Nove uova a mio figlio perché non si muova [= non si sposi], sette a mia figlia perché si sieda [=sisposi)]). Se vi capita di trovarla, ché le pasticcerie calabresi fuori zona sono un fatto raro (come un giorno senza vento a Catanzaro!), assaggiatela: vi leccherete i baffi!

Il povero Aphrodite - che è bello bello in modo assurdo - sta diventando lo zimbello del Santuario. Devo fare attenzione, o mi ritroverò una candida rosa piantata all'altezza del cuore, un giorno di questi...

E in tutto ciò, tanti cari auguri di Buona Pasqua!!!

 
   
 
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