Crossover
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Autore: Jack_Skeletron_4ever    26/03/2016    2 recensioni
Un potente nemico sta per abbattersi nel mondo Reale. La Fantasia, disgustata dalla malvagità degli uomini, viene corrotta da essa, organizzando un contorto piano per distruggere il mondo umano, facendosi aiutare da sei cattivi, frutto dell'Oscurità presente nei cuori delle persone. Ma anche il mondo della Fantasia è in pericolo, i personaggi che abitano i nostri pensieri si ritrovano inspiegabilmente nel nostro mondo. Alcuni gruppi però vengono trovati e studiati nell'area 51. Riusciranno ad uscirne indenni? Qual'è il vero obbiettivo dell'Entità della Fantasia? Scopritelo in questa prima storia della serie "Dimensional War".
PROSSIMO CAPITOLO: 10 Ottobre 2016 (Stavolta per davvero)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dimensional War'
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Dimensional War-The Awakening
Capitolo 2
The Fantasy World
 
 
Mewtwo stava sorvolando, grazie ai suoi poteri psichici, il deserto, quel mondo non gli trasmetteva nessun sentimento positivo, anzi, gli avvenimenti degli ultimi tre giorni lo avevano destabilizzato, in lui era comparso un sentimento che non provava da tempo, la rabbia.
3 giorni prima…
“Ti sei solamente illuso… Non potrai mai provare qualcosa oltre il rancore ed il disgusto verso te stesso, perché in verità, non dovresti neppure esistere, clone… IHHIHIHIHIHIHIHIHIHAHAHAHAHAHAHA!”
 
Quelle parole risuonavano ancora nella sua mente, ma dopo esse, c’era il buio più totale, non ricordava nulla, solo quella frase e il volto sorridente e maniacale dell’abominio con cui aveva combattuto. Mewtwo aveva sperato che l’incontro con Ash e i suoi amici l’avesse cambiato, ma a quanto pare non era così, si era rassegnato al suo destino, alle sue origini, ma soprattutto, si era arreso all’odio che provava per gli umani che l’avevano creato. Tutto questo, però, non significava che il Pokemon fosse ritornato malvagio, il suo odio era indirizzato soprattutto ad una sola persona, il capo del Team Rocket, Giovanni, colui che l’aveva costretto a combattere contro altri Pokemon e che lo aveva schiavizzato, ma per il momento, tutto questo non aveva importanza, c’erano delle persone da salvare e, fra loro, c’era Ash: “ Non permetterò che gli facciano del male, non lo merita” pensò il Pokemon artificiale, aumentando la sua velocità e atterrando davanti la base, ma quello che succederà è una cosa che sarà raccontata dopo, adesso è ora di parlare degli avvenimenti di qualche giorno prima.
L’Entità della Fantasia, colui che aveva mandato il messaggio agli esseri umani, viveva in una sorta di Limbo, un luogo che si trova a metà fra il Regno della Fantasia e il Mondo Reale. Proprio lì, si materializzarono due esseri, i quali si guardavano attorno confusi e smarriti.
Uno dei due era un ragazzo dai capelli bruni e occhi dello stesso colore, un soprabito marrone che lasciava intravedere la camicia bianca e la cravatta rossa. I pantaloni erano dello stesso colore del soprabito e aveva delle scarpe nere. Questi si guardava intorno con terrore, il suo respiro era affannoso e teneva la mano costantemente all’altezza del cuore, come se volesse prevenire che qualcuno potesse strapparglielo: “S-Sono morto… Lo ha fatto davvero, Ryuk mi ha ucciso” queste parole attirarono l’attenzione dell’altro, che fece una smorfia infastidita: “Allora spero che tu non faccia parte della mia punizione, devo già sopportare fatine e orsacchiotti per l’eternità, non ho bisogno anche di una scimmia lamentosa” disse.
Fu solo allora che il ragazzo osservò bene l’essere che era al suo fianco e, non appena lo vide, cadde a terra sul sedere e iniziò ad indietreggiare: “C-Cosa saresti tu?” disse Light Yagami, colui che era conosciuto come Kira, un assassino dal sangue freddo, ora tremava come un gattino spaventato, aveva già avuto a che fare con esseri mostruosi, ma il sapere di essere morto lo aveva destabilizzato e non si poteva dargli torto se provava paura per quello. Era un essere umanoide bianco, abbastanza basso. Aveva delle placche viola sparse sul corpo, più precisamente sul capo, sulle spalle, sulle braccia, sul petto e sulle gambe. Non aveva orecchie, o meglio, i suoi padiglioni auricolari erano due cilindri concavi, mentre dal fondoschiena partiva una lunga coda. Gli occhi erano rossi e in quel momento esprimevano la sua immensa rabbia e frustrazione, tanto da scatenare un brivido dietro la schiena di Light, questo essere non era altro che Freezer, il tiranno galattico.
I due si osservarono, uno con astio, l’altro con paura, il primo finalmente rispose alla domanda dell’ex-serial killer, anche se non come si aspettava: “Come osi rivolgerti a me in quel modo, io sono il grande Freezer…” iniziò, mentre Light venne afferrato al collo dalla lunga coda dell’alieno, che lo sollevo in alto: “… E detesto le scimmie maleducate” disse infine, prima di preparare un raggio di energia viola che sarebbe finito dritto al petto di Yagami.
In quell’istante, Light ripensò agli avvenimenti della sua vita, da quando aveva trovato il Death Note fino al momento in cui Ryuk, lo Shinigami che aveva fatto cadere il quaderno della morte nel suo mondo, lo aveva ucciso senza pietà, dopo che il “divertimento” era finito, nello stesso modo in cui lui aveva ucciso tutti quei criminali. Ripensò a come era riuscito ad ingannare L e a farlo uccidere da Rem, a come aveva preso il posto dell’investigatore, ma soprattutto ripensò al giorno in cui tutto precipitò, quando sentì la voce di Near da quel telefono: “È un piacere conoscere il secondo L” da quel momento, qualunque cosa Light tentasse, qualunque strategia attuasse, qualcosa o qualcuno aveva deciso che i suoi piani dovevano andare in fumo.
Freezer, intanto, si stava godendo lo sguardo terrorizzato della sua vittima, ma allo stesso tempo stava riflettendo. L’alieno covava un’enorme rabbia dentro di sé, un sentimento causato dall’umiliazione che aveva subito per l’ennesima volta, sconfitto e ucciso da uno sporco Sayan, di nuovo, e ora si trovava in un posto sconosciuto che non assomigliava all’Aldilà dove era stato per anni, ma in un luogo in cui tutto ciò che vedeva era l’oscurità più profonda, mentre un senso d’inquietudine lo attanagliava: “Quindi è questo ciò che accade a chi muore per una seconda volta, si finisce qui, in questo mondo oscuro… Sembra persino peggio dell’Inferno in cui sono stato” pensò, mentre il fascio di energia si faceva sempre più forte e la paura negli occhi di Kira aumentava di secondo in secondo.
“A-Aspetta…” disse Light, con un fil di voce, incuriosendo Freezer: “…Mi sento s-soffocare” continuò, facendo così sorridere in modo sadico il tiranno galattico, che strinse di più la presa, annullando il raggio d’energia che era pronto a sparare: “ Povero sciocco, è più che naturale che ti senta soffocare, d’altronde sei così fragile che mi sembra di stringere un bicchiere di cristallo…” l’alieno lo derise, ma Yagami riuscì a trovare la forza di emettere, per quanto deboli, altri suoni: “È q-questo i-il punto… S-Se sono m-morto perché mi sento come se mi s-stessi u-uccidendo?” chiese, riuscendo di nuovo a respirare quando il suo aggressore allentò la presa, per poi lanciarlo lontano.
La caduta di Light non fu affatto senza conseguenze, anzi, si stupì della durezza del pavimento, anche se, in realtà, non ne vedeva uno. In quel momento una curiosità sorse in lui, perché non riusciva a vedere niente, a parte Freezer? La sua domanda, però, rimase senza risposta, non appena il tiranno galattico parlò: “Quindi pensi che in realtà noi siamo ancora vivi? Solo perché ti sentivi soffocare? Hai appena causato la tua sofferenza eterna… Mi hai dato una speranza e, se non ne sarò soddisfatto… Beh, in quel caso avremo l’intera eternità per divertirci” detto questo, si avvicinò minacciosamente all’ex-serial killer, il quale iniziò a strisciare all’indietro: “ Quello che faremo è così semplice che perfino una scimmia come te può capirlo… Ti darò 10 secondi di vantaggio, tu scapperai, se ti prendo e ti uccido, vuol dire che siamo ancora vivi e tu ti risparmierai l’eternità in mia compagnia… Se invece non ti uccido, semplicemente, avrò tutto il tempo che voglio per divertirmi a farti del male… 1, 2…”
Light si alzò in piedi e si mise a correre dalla parte opposta dell’alieno, il cuore gli batteva forte nel petto, troppo forte per essere morto: “ … 5, 6, 7, 8…” mancava poco e sarebbe stato ucciso, lo sapeva, in quel luogo non c’era nessuno a parte loro e quell’essere era troppo forte per lui, così si fermò, non c’erano speranze, lui sarebbe morto, perché ne era certo, Ryuk aveva detto che chi usava il Death Note avrebbe avuto un’esistenza miserabile e che alla morte non ci sarebbe stato né Paradiso, né Inferno, solo il vuoto e, nonostante il terrore e il dolore che sembravano provenire da quel luogo, il vuoto doveva essere ancora peggio: “… 10”.
Light si ritrovò così a perdere conoscenza, Freezer era arrivato ad una velocità impressionante dietro di lui e lo aveva trapassato con il braccio da parte a parte, perforandogli lo stomaco. Il dolore era indicibile per Kira, ma la tortura non era ancora finita, infatti, il tiranno galattico chiuse il pugno, lasciando solo l’indice e il medio dritti, puntandoli alla testa di Light, stavolta il raggio d’energia viola fu veloce nel suo caricamento, evidentemente Freezer prima voleva solo minacciarlo.
Ormai, la speranza se ne era andata, presto sarebbe morto, la sua vita non significava niente, questi erano i pensieri dell’ex-serial killer, ma qualcosa accadde e una voce minacciosa risuonò all’interno di quel luogo: “ESATTO” disse una voce, che sembrava stesse rispondendo ai pensieri di Yagami. Sia Freezer che Light erano straniti, quest’ultimo in particolare non provava più alcun dolore, ciò che il tiranno galattico gli aveva fatto era sparito senza lasciar traccia, intanto, però, mentre i due si guardavano attorno, quattro figure uscirono dall’ombra, i loro volti non promettevano nulla di buono, ma non fu la cosa più inquietante. Nell’oscurità presente in quel luogo, un paio di occhi rossi si aprirono, minacciosi, mentre un corpo umanoide viola si stava formando di fronte ai quattro individui: “È GIUNTO IL MOMENTO CHE LA RAZZA UMANA SI ESTINGUA”.
Nello stesso istante in cui tutto questo era accaduto, quindi prima dell’arrivo di Mewtwo davanti all’Area 51, il gruppo formato dal presidente degli USA Obama, il generale Goldman, il sergente Smith e il direttore dell’FBI Comey era diretto nei laboratori della base militare: “Non appena arriveremo al laboratorio, vi sarà tutto più chiaro, credetemi, neanch’io potevo crederci all’inizio” disse Micheal, rivolto a Jim, ancora incredulo e arrabbiato: “ Sarei pazzo a credere che un essere proveniente dalla fantasia di qualcuno possa aver commesso degli omicidi” commentò lui, ma la risposta provenne da qualcuno che era appena arrivato: “ Allora si prepari ad andare al manicomio generale, perché quello che le mostrerò dimostrerà la sua pazzia” a parlare era il dr. Cooper, il quale era stato chiamato da un soldato sotto ordine di Comey.
Lo scienziato, fatte le dovute presentazioni, iniziò a guidarli verso il laboratorio, dove si celava la risposta alle loro domande: “ Una settimana fa, tutti gli esseri umani hanno avuto un pensiero comune, una specie di messaggio che ha coinvolto tutti” disse Smith, serio: “ Ce ne siamo resi conto soprattutto dagli sguardi delle persone che erano intorno a noi, ma c’è anche un risvolto scientifico, abbiamo ricevuto, da diversi centri neurologici sparsi per lo stato, delle analisi che ci mostrano lo strano aumento di onde cerebrali in quel preciso istante nei pazienti” continuò Cooper, mentre digitava un codice nel tastierino dell’apparecchio che avrebbe sbloccato la porta del laboratorio.
Non appena la porta fu aperta, lo scienziato si avvicinò alle tre vasche di contenimento al centro della stanza: “Dopo quel messaggio, molti di quelli che noi chiamiamo personaggi di fantasia sono apparsi qui, all’interno della nostra base o nelle zone limitrofe, in condizioni vitali stabili, ma svenuti. Questi tre sono quelli che per ora reputiamo più utili in campo scientifico, ma ce ne sono ancora un bel po’ nelle prigioni dell’Area 51” disse Cooper, indicando le teche: “Li teniamo in uno stato di torpore per evitare una loro ribellione, tuttavia, non escludiamo che altri siano apparsi in altre parti del mondo, in fondo, Jeff the Killer ha ucciso 30 persone nelle vicinanze di New York City” continuò Comey, invitando Goldman e Obama ad avvicinarsi.
Goldman iniziò ad osservarli, uno era un ragazzino dalla pelle verde, con capelli dello stesso colore. Indossava una tuta nera a tratti viola, con guanti bianchi. La sua bocca e il suo naso erano coperti da un respiratore, probabilmente per tenerlo assopito, oltre a dargli l’ossigeno. Il secondo essere era una specie di polpo giallo, con una testa abnorme e un viso sorridente, era vestito con una toga da universitario, una cravatta nera, su cui era disegnata una mezzaluna, e aveva un berretto universitario. Infine, il terzo era una figura umanoide di color arancio, a parte la faccia, che era azzurra, aveva quattro braccia che si intersecavano due a due, creando una sorta di elica. Al centro del petto c’era una specie di cristallo viola, mentre le gambe erano piuttosto tozze.
Goldman indietreggiò, non era sicuro di cosa pensare, ma una certezza l’aveva, tutto questo non avrebbe portato niente di buono.
 
 
Note Autore:
Mi spiace aver postato solo a quest'ora, ho avuto degli impegni che mi hanno impedito di aggiornare stamane. Spero che questo capitolo vi piaccia e, se volete leggere il resto, vi aspetto giorno 9 Aprile per il capitolo 3. Intanto vi faccio gli auguri di Buona Pasqua e vi ringrazio per aver anche solo letto la storia, mentre un ringraziamento speciale va a: NEON GENESIS KURAMA e PGV 2 per aver recensito e aver messo la storia tra le preferite, Always_394 per aver recensito e imone90 per aver messo la storia tra le preferite.
Vi ringrazio di tutto.
Jack_Skeletron_4ever
   
 
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