Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: MissJB2501    29/03/2016    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
jhjhg

-POV JUSTIN-

Mi svegliai di soprassalto quando sentì Liv urlarmi accanto. In due secondi la presi fra le braccia e tentai di calmarla , aveva avuto un incubo. "Liv , è tutto apposto , è tutto finito." aprì gli occhi e cercò di regolare il suo respiro stringendosi di più a me "Scusa mi dispiace , non volevo svegliarti." disse con un filo di voce e con le guance piene di lacrime "Shh non è nulla." le spostai i capelli che per il sudore le si erano appiccicati al viso. Era la terza sera di seguito che restavo a dormire da lei , ed era la terza sera che si svegliava a causa di un incubo. Sapevo perchè non volesse restare sola , ma non capivo perchè non volesse dirmi quello che tanto la tormentava , avrei cercato qualcosa per aiutarla. Quando sembrò tornare tranquilla le baciai la fronte "Mi dici che cosa hai sognato." vederla in quello stato mi stringeva il cuore , cose la poteva spaventare tanto da farla stare così male? "Ti prego Justin , non farmelo ricordare." mi voltò le spalle e si raggomitolò su se stessa. "Liv non finirà mai questa storia se non mi parli e non mi dici che cosa sogni. Non posso sapere quello che succede nella tua testa, e non capisci che non mi piace vederti sconquassata da urla ogni notte." era frustante "Justin- mi ammonì- sono le quattro del mattino , dormiamo." sembrava quasi una supplica "No se non mi dici che cosa sogni.. fallo per me." le dissi più gentilmente. Quando finalmente tornò a guardarmi parlò "Te- disse- sogno te , ogni notte." spiegò a voce bassa, ma non capivo.. "Vengo uccisa ogni notte nella mia testa per proteggerti, ti sento sempre urlare dopo che sono crollata a terra per quella pallottola nel cuore , sento la mia maglietta diventare rossa, impregnarsi di sangue , e so che farà lo stesso con te .." cominciò a piangere di nuovo "Chi ti spara?" chiesi notando il terrore negli occhi lucidi di lei "Brenton Foster."

-POV LIV-

Che grande errore avevo fatto , rivelare a Justin quello che sognavo. Sapevo che adesso avrebbe raddoppiato ogni forma di protezione nei miei confronti e sapevo che mi avrebbe preparato ogni sera prima di andare a dormire una camomilla. Gli avevo ripetuto anche che era tutta una questione di subconscio , ma spiegare a Justin queste cose era come spiegare ad un bambino di non toccare nulla in un negozio di ceramica. Decisi di fare un bel bagno bollente, ero agitatissima e i miei nervi erano tutti accavallati. Quando mi calai nella vasca l'acqua era così calda che il palmo delle mie mani si arrossò. Mi sdraiai e chiusi gli occhi lasciando che la mia mente non pensasse a nulla, e rimasi così fin quando l'acqua non divenne ghiacciata , e fin quando non mi strappai la pelle a furia di strofinarla con la spugna piena di bagnoschiuma. Ritornai in camera con i capelli umidicci e trovai Justin sdraiato sul letto ad aspettarmi. " Ce ne hai messo di tempo." mi guardava cercando di capire quale fosse il mio stato d'animo. "Si , ne avevo proprio bisogno." gli feci un mezzo sorriso per fargli capire che stavo bene, non volevo che si preoccupasse "Santo Dio Liv, si sincera con me." sbottò cogliendomi di sorpresa. Incrociai le braccia al petto e lo guardai sgomenta "Ma che ti prende?" chiesi alzando un sopracciglio infastidita "Che mi prende? Mi prende che non dormi da tre giorni, non vuoi restare da sola in casa , mi racconti cosa sogni e la cosa è raccapricciante , resti in bagno per più di un'ora, Liv, io voglio aiutarti. Stai passando un brutto periodo." si alzò dal letto e mi si avvicinò "Justin non sto male come credi , sono solo un po' tormentata perchè non riposo come dovrei." spiegai rassicurandolo "Ti assicuro che la tua è un ossessione , non è questione di non riuscire a dormire come dovresti." disse con un tono di voce alto che mi fece infuriare, sapevo che si preoccupava , ma non doveva esagerare. "Justin , vuoi davvero stare a parlare di questo adesso? Hai studiato psicologia? Mi pare di no , io sto bene e starò bene." spiegai frustrata, mi toccò una ciocca di capelli bagnati e il suo sguardo si intenerì. "Vieni te li asciugo io, non voglio che ti ammali." sorpresa mi lasciai guidare in bagno e con spazzola e phon cominciò ad asciugarmi i capelli.

Ero accoccolata tra le braccia di Justin sul divano, mentre si dimenava come un forsennato per una partita di football o qualcosa del genere, ma non ne capivo molto, e mai lo avrei fatto. Avevamo ordinato da mangiare le cose più caloriche del mondo, che aspettavamo da un bel po' ma che tardavano ad arrivare, e avevo anche cucinato i pop corn, insomma la giornata procedeva meglio di quanto mi fossi immaginata. "Su andiamo." inveì Justin contro la televisione, alzai lo sguardo verso di lui e cominciai a guardarlo: aveva i capelli un po' cresciuti ed un accenno di barba che lo facevano sembrare più uomo di quanto non fosse veramente, aveva il viso concentrato e gli occhi brillanti. "Che cosa c'è?" mi chiese curioso "Nulla, sei bellissimo." dissi semplicemente, mi diede un bacio sul naso e continuò a guardare la partita. Quando il campanello bussò Justin si offrì di andare ad aprire e mi lasciò sola in soggiorno. Poggiai la testa al cuscino morbido del divano finchè non sentì un tonfo che mi fece balzare e correre immediatamente alla porta con il cuore a mille. Quello che vidi fu qualcosa che mi lasciò senza parole: mio padre svenuto all'entrata di casa. "Papà." urlai avvicinandomi a Justin che cercava di farlo riprendere, ma non riuscivo a non chiedermi perchè fosse lì. "Liv tesoro." disse quando aprì gli occhi e mi guardò , Justin lo aiutò ad alzarsi e lo aiutò a sedersi in cucina dove li raggiunsi dopo aver richiuso la porta. "Papà che sei venuto a fare qui?" chiesi bagnando uno strofinaccio pulito e premendolo sul naso di mio padre che gocciolava sangue, forse per lo schianto. Justin si poggiò alla tavola evidentemente curioso, cosa che mi fece sorridere "Lascia faccio io- disse tamponando lo strofinaccio al posto mio, poi riprese a parlare- mi sono divorato l'anima dopo che sei andata via, mi sentivo responsabile di tutto. Così quando ho trovato il coraggio che mi mancava ho chiamato tua madre e ne ho parlato con lei." mi finsi tranquilla mentre gli riempivo un bicchiere d'acqua, ma in realtà non lo ero per niente. "Mi ha anche raccontato quello che è successo tra di voi, delle mille discussioni che avete fatto solo perchè volevi rivedermi.." continuò "Arriva al punto." dissi d'un tratto troppo stanca e assonnata per tutto quello "Volevo rivederti e riallacciare per quanto possibile i rapporti , vorrei che venissi a stare da me per un po' e che conoscessi la mia piccola Sophia, sono sicuro che insieme stareste benissimo.." sgranai gli occhi e lo bloccai prima che continuasse "Papà .. io credo che tu stia correndo troppo, comincio a pensare che se non fossi mai venuta a Miami non mi avresti mai cercata di tua spontanea volontà." ed era assolutamente quello che pensavo "Lo avrei fatto prima o poi." passai una mano tra i capelli cercando qualcosa da dire , ma in realtà non avevo un briciolo di energia per quella conversazione. "Scusa , ma non so che dire.." dissi uscendo dalla cucina e lasciando mio padre solo con Justin. Non era un comportamento maturo , me ne rendevo conto , ma non ero preparata a tutto quello , non adesso che avevo già altro a cui pensare e di cui preoccuparmi. Avrei perdonato mio padre , e avrei anche conosciuto mia sorella, ma volevo farlo con calma, passo dopo passo. Sentì Justin dire qualcosa a mio padre e mi poggiai al muro dietro la cucina per ascoltare. "Signor Tanner , credo che Liv prenderà in considerazione la sua proposta, e sono sicuro che ne sarà molto entusiasta, ma penso che sia troppo stanca e stressata per dire qualcosa al momento. Ha dovuto accettare il matrimonio di sua madre , che è stato pochi giorni fa, e adesso sua mamma non è qui per starle accanto.. vada a casa dalla sua famiglia, quando lei si riprenderà, e sono sicuro che lo farà perchè è una ragazza forte, si farà viva da sola. Le serve solo del tempo per accettare tutti i cambiamenti nella sua famiglia." Justin era davvero l'unica persona che mi aveva capito, e lo amavo da impazzire per aver detto quello che io stessa non ero riuscita a dire. "Oh , io non sapevo che stesse così. Mi fiderò di te allora." rispose mio padre alzandosi e uscendo dalla cucina ,dove mi vide. "Justin ha detto tutto papà, scusami." abbassai lo sguardo imbarazzata "Non preoccuparti , io ti aspetterò." quando mi abbracciò non mi sentì a disagio come avevo immaginato , al contrario, fu piacevole e ricordai me stessa , a sette anni ,quando ancora la mia vita era normale.

-POV JUSTIN-

"Ad essere sincero a me piace tuo padre, ed è stato bello averlo a cena." Liv annuì serena mentre continuava a respirarmi sulla pelle e ad avere i suoi capelli sparsi su tutto il cuscino, mi piaceva averla così vicina, mi piaceva poter sentire l'odore di pesca che emanavano i suoi capelli , e mi piaceva soprattutto vederla , dopo tanto tempo, calma. "Sono contenta del fatto che prima o poi riuscirò a perdonare chiunque, sarò una persona nuova." disse in modo teatrale alzando le mani in aria per poi ridere "E' bello sentirti ridere."ammisi ammirando tutta la sua bellezza "Oh Bieber, non vorrai fare il romantico adesso?" non capivo come aveva fatto a cambiare stato d'animo in così poco tempo "Dovresti lavare la tua auto." disse di punto in bianco "Come?" cosa c'entrava la mia auto? "Prima mi sono affacciata , e sono sicura che avrebbe bisogno di una bella lavata." spiegò gesticolando "V bene , domani andrò all'autolavaggio." si alzò di scatto con un sorrisetto malizioso "Chi ha parlato di autolavaggio? Potrei farlo io, potrei mettere su uno spettacolo imperdibile." passò la lingua sul suo labbro e non ci misi molto ad attrarla a me e a baciarla "Sono curioso di vedere come lavi una macchina." 


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: MissJB2501