Fanfic su attori > Chris Evans
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Autore: lallipumbaa    30/03/2016    0 recensioni
Mi schiarii la gola, giusto per ricordare ai giganti davanti a me che esistevo pure io e di tenere i commenti maschilisti a quando si sarebbero rivisti. L’uomo si girò sorridente colpendomi in pieno coi suoi occhi azzurri. “Ciao! Piacere, Christopher!” disse tendendomi la mano.
Tentai di recuperare un po’ di attività cerebrale e di mettere insieme delle parole per fare una frase di senso compiuto. Tom mi salvò in corner.
“Scusami, mi sono dimenticato di presentarvi. Chris, lei è Lilia. Lilia, lui è Chris!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Chris arrivò davanti al Lowes Hotel a cavallo della sua Harley. Prese il cellulare e compose il numero di cellulare della ragazza. Non avrebbe mai ringraziato Tom abbastanza per il favore che gli aveva fatto. Sentì squillare dall’altra parte e al terzo squillo la voce della ragazza rispose “Evans, buongiorno!” “Pronta ad una giornata col sotto scritto?” le chiese sorridendo “Oh, non vedo l’ora!” la sentì rispondere dall’altra parte del telefono. “Esci, sono fuori che ti aspetto!”.
La vide uscire dalla hall e fermarsi nel momento in cui l’aveva individuato. Sicuramente non si aspettava di essere accolta in quel modo. Chris si era appoggiato alla moto, indossava una giacca protettiva aperta sotto la quale si intravedeva una maglia chiara, i jeans, le scarpe da ginnastica e i Ray Ban scuri. Se li tolse sfoderando il migliore dei suoi sorrisi “Ciao.” Lilia si dovette riprendere un attimo “Ciao! Se mi avessi detto che fossi venuto in moto mi sarei messa qualcosa di più coprente!” disse indicando sé stessa.
Aveva indossato una maglietta a maniche corte molto morbida, sul collo si vedeva il laccetto del costume, indossava pantaloncini corti in jeans e converse.
“Fidati che vai benissimo così! Posso darti un bacio?”
Ricevette uno sguardo fulminante e si corresse subito “Sulla guancia! Da altre parti non si può siamo in pubblico!” continuò facendola scoppiare a ridere di gusto. Le mise delicatamente una mano su una guancia prima di darle un bacio sull’altra lasciandola un po’ di stucco. Aprì il porta bagagli sotto il sedile e ne estrasse una giacca e un casco “Indossale, sarà un lungo viaggio!”
“Dove andiamo?”
“Sorpresa!” le rispose strizzandole l’occhio. Montò a cavallo della moto e, quando la ragazza si fu infilata anche la sacca sulle spalle sorrise e disse “Tieniti forte!”.
Dando gas partì zigzagando nel traffico di Los Angeles per uscire e andare in un posto tranquillo.

Dopo poco più di un’ora di viaggio si fermò in un pezzo panoramico dell’autostrada. Non appena si tolse il casco si girò verso di lei “Ho fatto bene a venire in moto! Non credo che in macchina avrei avuto così tante possibilità che tu mi abbracciassi così volontariamente!” “Smettila Evans!!” lo rimproverò lei arrossendo leggermente.
“Siamo arrivati?” gli chiese curiosa come una bambina.
“Non ancora, ma ci impiegheremo ancora un’oretta. Te tutto bene in pantaloncini?” “Sì, tutto a posto… ma sarebbe meglio se qualcuno mi dicesse dove andiamo!”
“Nah, non attacca cara mia!” le disse ridacchiando per poi prendere una sorsata d’acqua. “Pronta a ripartire?”.

Alla fine ci impiegarono poco meno di un’ora ad arrivare a destinazione. Il mare davanti a la Jolla era una riserva naturale.  Chris aveva deciso di fermarsi nei pressi di una caletta protetta che, fortunatamente, quel giorno non sembrava la meta preferita di molta gente. Compresi loro due, i presenti si contavano sulle dita di una mano. Aveva parcheggiato sopra una delle calette e non appena smontò la aiutò a fare lo stesso.
“Tu mi hai trascinato fino a San Diego per portarmi al mare?” gli chiese Lilia togliendosi il casco.
“Perché, non ti va? Devo fare colpo al primo appuntamento!” le disse prendendole il casco dalle mani mettendolo nel sottosella. Si ravvivò i capelli e rivolgendole un sorriso smagliante le disse “Pronta per una giornata intera col sottoscritto?” “Hai davvero intenzione di rapirmi per una giornata intera?”
“Sempre che non diventi insopportabile. In caso ti mollo qui e io torno a casa!”
“Ah, bè, molte grazie signor Evans!!” gli rispose facendo la finta offesa caricandosi la sacca sulle spalle e andando verso la discesa. Chris rimase un po’ a guardarla camminare impettita per qualche secondo per poi raggiungerla, circondandole le spalle con le braccia e stringendola a sé.

“Cos’hai in programma per oggi?” gli chiese mentre tirava fuori il grande telo mare dai disegni tribali e lo stendeva sulla sabbia. “Cercare di farti capire che sono un uomo meraviglioso!” le rispose sfilandosi la maglietta mostrando il suo fisico ‘made in Marvel’.
Lilia ci mise un attimo a riprendere possesso delle sue facoltà mentali e poi deviò il discorso “Non sapevo che fossi così pieno di tatuaggi!”
“Disse colei che ha lo Stregatto sull’avambraccio!” commentò lui facendola ridere “Touchè! Allora, cosa hai in programma oggi?”
“Allora, come ho detto prima ho intenzione di farti capire che sono un uomo spettacolare-”
“Prima hai detto meraviglioso!”
“Devo mirare alto! Poi… farti provare i migliori taco di pesce che proverai mai in tutta la tua vita…” elencò circumnavigando il telo avvicinandosi a lei, che, cercando di non fissarlo si stava togliendo le scarpe.
“Buoni! Poi?”
“Vediamo… guidare al tramonto e farti godere un bel tramonto sul mare. Tornare a Los Angeles e portarti fuori a cena in un bel posto…” continuò arrivandole davanti e mettendole poi una mano sulla nuca. A quel punto i neuroni di Lilia erano morti tutti. Ne era rimasto uno solo che continuava ad andare a sbattere contro la scatola cranica.
“Poi non posso finire nel modo in cui penso io perché hai minacciato di evirarmi!” concluse facendola scoppiare a ridere. “E la cosa vale ancora adesso! Forza Evans, muovi il deretano! Io me ne vado in acqua!” disse dandogli un buffetto prima di svincolarsi dalla sua presa e dirigendosi verso l’acqua.
Chris sorrise e, togliendosi al volo le scarpe corse verso la ragazza prendendola in braccio. La prese di sorpresa, tanto che cacciò un urlo di terrore per poi cominciare a ridere sguaiatamente tentando di dire “Chris mettimi giù!!!!” “Assolutamente no!” “Se cadi ci facciamo male entrambi!” “Non cadiamo!” rispose ridendo mentre raggiungeva in acqua un’altezza sicura “Trattieni il respiro!!” e con quella frase si lanciò nell’oceano con lei in braccio in pieno stile sacco di patate.
Quando riemerse ridacchiando se la trovò davanti coi capelli in pieno stile Samara. Sempre ridendo li aprì a tendina trovando dietro uno sguardo divertito. Le ciglia scure, ora bagnate, contornavano il suo paio di occhi color del mare caraibico. Li notò solo in quel momento. “Non guardarmi così, Lilia… ho molto poco autocontrollo in certe situazioni.” La avvertì Chris che già sentiva movimenti strani al di sotto dell’elastico dei bermuda.
“E come ti starei guardando, scusami?” “Sorriso sghembo alla Natalie Dormer, gli occhi perforanti e quei due meravigliosi nei in quei punti strategici!” disse indicandoli con l’indice.
“Certo: sogna, Evans!” esclamò la ragazza rituffandosi in quella baia calma del Pacifico.

Passarono le ore a parlare di tutto e di niente, a nuotare, a scoprire che avevano più cose in comune.
“Eccoteli: i migliori taco di pesce che mangerai mai in tutta la tua vita!” dichiarò Chris arrivando con due vaschettine, ognuna con due taco dentro. “Che c’è dentro?” chiese la ragazza curiosa mentre lui si sedeva sul grande asciugamano. “Allora, uno è con gamberi e l’altro con del merluzzo grigliato. In entrambi c’è coriandolo, e una salsa speciale. Provali, impazzirai!! Ah, spremici dentro il lime. Sono una bomba.”
Lilia seguì il suo consiglio addentando prima quello col merluzzo.
Spalancò gli occhi “E’ uno spettacolo!” commentò a bocca piena, coprendosi con una mano.
“Non diamo retta a Chris, mi raccomando! Tra l’altro… è una cosa che voglio chiederti da stamattina ma non ho mai trovato il coraggio di chiedertelo.”
“Devo preoccuparmi?”
“No… senti, vado diretto: ma non è che Tom è geloso se ti porto in giro mentre lui se ne sta da solo in città?”.
Per poco non si strozzò. Non appena riuscì ad inghiottire il boccone scoppiò a ridere. “Ma tu sei ancora convinto che tra me e lui ci sia qualcosa?” “Scusami, è che ieri sembravate così affiatati!”
Cercò di placare la risata e, dopo un respiro profondo, gli disse “Il mio cognome ufficiale è Hiddleston.” Ma non sembrava ancora capire, quindi aggiunse. “Servaes, quello che uso come attrice, è il cognome di mia zia, ossia la moglie di mio zio, fratello di mia madre, che si chiama James Norman Hiddleston. Il mio nome completo all’anagrafe è Lilia Josephine Hiddleston.”
Ebbe la rivelazione.
“Sei la cugina di Hiddleston?!”
“Din din din din din! Bingo!” esclamò sorridendo. “Quindi, smettila di farti fisime, Evans, non stai flirtando con la ragazza di uno dei tuoi migliori amici.”
“No, sei sua cugina! Forse è anche peggio… mi sento tornare indietro al liceo in cui rischiavo il linciaggio se mi facevo la cugina di qualcuno!”
“Perché tu sei così sicuro che cadrò nella rete?” gli chiese con aria di finta sufficienza spiluccando dal suo taco un pezzo di ananas.
“Perché ci sei già in mezzo senza saperlo, Servaes.” Le rispose guardandola con quel sorriso che le faceva ribollire il sangue e non per la rabbia.

***
Angolino del disagio - pt.2
Buongiorno a tutti bimbi e bimbe belle! :3 questa è la seconda parte della storia e quella faccia da schiaffi di Evans - perchè me lo immagino come uno che ogni tanto cade giù dal pero, come si suol dire - sta facendo uscire sempre di più il suo charme!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere se vi è piaciuto o se vi ha fatto schifo (molto probabile!)
Un bacione e alla prossima settimana! Lalli :3

   
 
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