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Autore: MissGomez    30/03/2016    0 recensioni
"Quando hai veri amici i tuoi problemi sono i loro problemi. Se soffri, anche loro soffrono e, se hai bisogno di aiuto, sai che ci sono. Un amico non ti lascia nei guai, non pensa se,gli conviene starti accanto o meno. Un amico, semplicemente, c'è. E' sempre lì, pronto ad aiutarti. Certo non è sempre semplice, ci puoi litigare anche mille volte ma, l'amicizia vera, non finisce mai. E' come, un filo invisibile che ti lega tutta la vita. L'amicizia è un patto, un contratto tacito. Un accordo di parola, senza parole. Quando si sta insieme, non si ha paura di nulla. Insomma, sapere che nessuno lascerà andare la tua mano, per rimare al tuo fianco, non ha prezzo. E'...un patto silenzioso. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.FUCKIN' PERFECT 
 
Strange ourselves and we do it all the time 
Why do we do that? 

 ──── PINK



La gente soffre a causa dell'impefezione. Oh sì, il  "singolo" insicuro si ritiene "non perfetto".
Il singolo non può far altro che osservare il prossimo, notando oggetti o particolari fisici che non possiede e che di conseguenza, deisidera con tutto il cuore.Magari si sente incompleto o, vuole di più. Quindi, tutto ciò è  perché non è completo o, semplicemente perché, si considera imperfetto per la società e per chi lo circonda? Assurdo, non è così? Però, bisogna pensare con la testa del singolo, no? Porsi domande. 

Perché vedono in loro il difetto?
Perché vedono in loro l'errore?


« Twin, mi hai chiamata? E' successo qualcosa? »
La maggiore delle due ragazze nota le due chiamate perse da parte dell'altra. 
Non capisce cosa sia potuto accadere, solitamente si sentono solo tramite whatsapp. 
Ok, è vero che spesso si telefonano o, che utilizzano Skype il più delle volte ma, le chiamate avvengono solo quando una delle due hanno appunto, le chiamate gratuite. E questa volta, non è così.
Sarah ha un problema. Questo è logico o, non avrebbe tentato di chiamare la sua Twin per gli ultimi venti minuti. Certo, chiamate sprecate per il semplice fatto che l'amica, aveva lezione all'università quella mattina e la biondina, ha dimenticato questo particolare.
Ma ora, è Sarah che ha impiegato del tempo a rispondere alle chiamate di Phoebe. Motivo? Semplice, la ricreazione era terminata e non poteva permettersi di afferrare il cellulare, rispondere alla chiamate e chiedere al professore " Prof, non scassi, devo rispondere alla mia Twin che si trova dall'altra parte del mondo". Ok, è esagerato. Dall'altra parte del mondo assolutamente no. Diciamo che le due Twins non hanno mai avuto l'opportunità di incontrarsi. Si sono conosciute tramite un forum e sì, probabilmente quasi nessuno conosce un forum ma, a chi importa adesso? Insomma, tralasciando questo particolare, la bionda ha potuto solo ora -- sono esattamente le 13.25 -- di rispondere alla chiamata di Pheobe. Be', la scuola è finita, lezioni terminate, niente più facce da pesce lesso, niente più professori che ti osservano con sguardo severo o che, semplicemente, si aspettano qualcosa da te o, che non si aspettano assolutamente nulla sottovalutando chiunque. Perché si sa, i professori, nel bene o nel male, hanno preferenze e sottovalutano gli altri. E' un problema ciò? Oh assolutamente sì.

« No...le quattro chiamate che hai ricevuto sono state sicuramente per sbaglio, sai? Ma ovvio che ti ho chiamata!  »
Oh, chi conosce bene Sarah, esattamente come Phoebe, sa perfettamente che la minuta biondina è scherzosa e, che non si è infuriata con l'amica per non aver risposto alle chiamate. Il suo tono di voce  è sicuramente sarcastico e, non ha potuto evitare una risatina divertita al termine della frase pronunciata.
«Oh be', conoscendo il soggetto direi proprio di sì. Potresti averlo fatto anche per sbaglio.  » 
Le labbra di Sarah si aprono leggermente, quasi incredula delle parole pronunciate dalla sua Twin. Sì. Esattamente "quasi".
Non è certo la prima volta che le due conversano in questo modo. Insomma,è abbastanza naturale. Le due si "sfottono", come direbbe la bionda, molto spesso.Ma ovviamente, con affetto.

« ...come sei cattiva! Ed io che sono sempre così gentile! Non ti meriti il mio affetto.  » 
Sarah continua a camminare. Oh sì. Mentre torna a casa -- a piedi -- continua a conversare con la propria amica. Quando le due parlano, si sente realizzata, divertita, sempre. Non teme che possa ferirla in qualche modo, perché sa perfettamete che può contare su di lei, in qualsiasi momento. E' strano, vero? Ci si sente più a proprio agio con persone il quale sono lontani che, con coloro che sono di fronte a te, fisicamente. Sì, è completamente strano. Ma, dopotutto neppure così tanto, giusto? Dicono che la comunicazione faccia a faccia stia svanendo man mano a causa dei mass media.

« ...quindi, che è successo?  » 
Sarah si zittisce per qualche istante. E' presa alla sprovvista. Era convinta che Pheobe si fosse dimenticata di ciò. Oh be', una parte di se' era consapevole che prima o poi le avrebbe posto nuovamente la stessa domanda e lei, doveva semplicemente aspettarselo quindi, non è completamente sorpresa ma, semplicemente, una parte di se' sperava ciò. Si vergogna, dopotutto, nel rivelarle l'accaduto. Qualche lacrima scivolano silenziosamente sulle guance della ragazza e china il capo guardando la punta degli stivali neri. Si sente in imbarazzo. E' come se la sua Twin fosse di fronte al corpo di lei, ad osservarla. E' consapevole del fatto che non è così ma, riesce ad immaginarsi una possibile scena. Si sente così maledettamente stupida ed impotente ma,soprattutto, non si sente nessuno,insignificante. Quando Ulisse affermò di chiamarsi "Nessuno", la sua è stata furbizia, ovviamente, ed è riuscito a salvarsi. Ma per Sarah, non è proprio la stessa cosa. Per Sarah questo "nessuno", influenza il cammino da proseguire.
 
« Twin...sono stanca. Non so...io, non credo di potercela fare. Hai visto anche te tutte le insu-  » 
Oh no, questa volta no. Questa volta Pheobe non l'avrebbe fatta proseguire. Non è la prima volta che la moretta legge o, in questo caso, ascolta parole del genere. Non è la prima volta che Sarah vuole lasciare perdere la scuola. E lei, lo sa bene. Ma no, non cede. Non avrà pace fino a quando Sarah non metterà fuori piedi da quell'edificio scolastico, infischiandosene di tutto e di tutti. Non può e neppure vuole "vederla" in quello stato. Si sottovaluta. E ciò, la infastidisce.
« Non dirlo più. Tutte quelle insufficienze le puoi e le devi recuperare. Credi di non potercela fare ma ti sbagli. Io. Io ce l'ho fatta e sai perfettamente che credevo di non riuscire a superare il quinto anno! Ascoltami. Non devi ascoltarli. Non devi rendere conto a loro. Tu sei migliore di tutti loro. Non devi lasciarti condizionare. Quindi smettila di piangere, pensi che non senta i tuoi singhiozzi? Smettila di piangere, asciugati quelle lacrime e mostra loro chi sei davero. » 
Pheobe ha detto tutto ciò che poteva dirle. Non doveva certo aggiungere altro. Sarah aveva ben inteso le parole della sua amica. 
Posa una mano sul proprio volto, asciugandosi con il palmo della mano quelle lacrime tanto amare che non facevano altro che infastidirla e, l'occhio si posa accidentalmente sul proprio polso. Il braccialetto. Oh si. Phoebe le aveva spedito un braccialetto con una nota musicale su di esso. E' il loro simbolo. E no, non il braccialetto. Bensì la nota musicale. La castana avrebbe voluto regalarle un bracciale o, collana con la scritta "Twins", ma non trovò assolutamente nulla quindi, decise che sarebbe stato carino regalarle una cosa del genere. Dopotutto, si sono conosciute grazie ad una serie televisiva, "Teen Angels". Insomma, la serie tratta di un gruppo di ragazzi che superano le loro difficoltà con la musica e rimanendo sempre uniti. Quindi, ecco la motivazione per il braccialetto con la nota musicale. Eh sì. In quel momento Sarah sentiva la sua Twin più vicina che mai. "Quando sei giù, guarda il braccialetto: ti ricorderà cosa abbiamo e, che sarò sempre al tuo fianco. In un modo o nell'altro, io ci sarò per te e tu, ci sarai per me." Oh. Queste parole, proprio ora, le rimbombano nella mente. Parole pronunciate da Pheobe. Parole che non possono far altro che rimanere nel cuore della biondina. 

« Lo farò Twin, grazie. » 
Un sorriso si dipinge sul volto della ragazza.
 

Pretty pretty please 
Don't you ever ever feel 
Like you're less then 
Fuckin'perfect 
Pretty pretty please 
If you ever ever feel 
Like you're nothing 
You're fuckin' perfect to me 

 

Oh, eccola. E' tornata spensierata.
Oh, eccola. E' tornata come prima.


« Di niente Twin. Ora devo andare. Ci sentiamo più tardi!  »
Le due riattaccano e posano entrambe il cellulare nella tasca della loro giacca.
Oh be', se sono Twin ci sarà un motivo. E' impossibile, è vero, ma, alle volte o, quasi sempre, svolgono le stesse azioni e non solo hanno gli stessi gusti. Ok, insomma, ci può stare che tra due amiche il rapporto si instaura su un qualcosa che hanno in comune ma loro, hanno esattamente tutto, in comune. Amano lo stesso cibo. Amano la stessa musica. Amano gli stessi film o serie tv. Amano la stessa squadra di calcio. Ok, questa è una bugia. "Tifano", per così dire, due squadre differenti. Certo, Sarah tifa la propria squadra per i colori della maglietta dei giocatori. Ad ogni modo, non è finita qui. Le due riescono a capirsi o, a completare le frasi l'una dell'altra. Sono entrambe collegate, come se fossero davvero due sorelle gemelle. Non è completamente assurdo? Oh, lo è! 

« Josh, dove sono gli altri?  »
Il fratello minore di Sarah le lancia un piccolo sguardo per poi concentrarsi nuovamente al suo gioco.
Oh, la ignora, come sempre.
Oh, gioca alla playstation, come sempre.
Non è certo una novità per la biondina.
Che cosa può fare? Posizionarsi di fronte lo schermo del televisore, posare una mano sul pulsante della playstation, un pulsante che a quanto sembra, serve per spegnere la console e minacciarlo. Oh, è ciò che sta facendo. Sono azioni che sta svolgendo attualmente. E' così buffa l'espressione del fratello e, così seria quella di Sarah mentre, quella della sorella minore, Ashley, è divertita e in attesa. Spera davvero che la sorella maggiore spenga quella console, anche la piccoletta vuole giocare a quel dannato affare. Sicuramente non vuole giocare a "Call Of Duty" ma, a "The Sims".

« Ti consiglio di rispondere invece di continuare ad ignorarmi o, tutto ciò...puff! Si spegne e perderai tutto ciò che hai salvato e non solo. Credo che perderai...e tu non vuoi perdere, vero?  »
Eccolo! Un ghigno si posa sulle labbra della ragazza. Attende una risposta o, una possibile reazione da parte del fratello che la fulmina con lo sguardo.
Una cosa è certa. Se spegne la console lui, la rincorrerà per tutta la casa e fargliela pagare. 

« Non lo so ed ora va via! Mi stai facendo perdere Sa'!  »
La bionda si allontana leggermente dallo schermo del televisore ma non abbastanza, copre metà di esso di proposito. Per infastidirlo? Oh, assolutamente sì. Ha avuto una brutta giornata. Deve sfogarsi pure con qualcuno, no? Josh afferra il cuscino, lanciandoglielo e lei, non può far altro che fuggire nella propria stanza, abbandonando il salotto tra una risata e l'altra. Sì, ora si sente così fottutamente bene.
Sfila il cellulare dalla tasca del cappotto, per poi gettare sul letto quest'ultimo ed osservare l'ultimo messaggio da parte di Phoebe.
"Quanto tempo ci metti a collegarti su whatsapp? Capra."
Sarah scuote appena il capo. E' vero, la bionda non è un'amente del cellulare e, anche se lo tiene al proprio fianco,gli lancia uno sguardo per poi concentrarsi su ciò che ha davanti: il cibo. Oh be', semplicemente è distratta. Non è certo a causa sua se si distrae facilmente, no?
"Sono online, antipatica! Mi sono dimenticata di dirti che ho parlato ieri sera con i miei dell'università e be'...mamma sì, è d'accordo che io mi trasferisca a Los Angeles ma papà...ovviamente no".
Termina di scrivere il messaggio per poi inviarlo ed attendere una risposta da parte dell'amica. Non è sorpresa che il padre le abbia detto di no. Non vuole neppure che vada in gita con la scuola quest'anno, per convincerlo ha dovuto chiedere alla madre di convincerlo. E non ricorda neppure come abbia fatto. Però, è certa che inizialmente, la prima volta che entrambe cercarono di convincerlo lui aveva dato un "no" secco mentre ora, aveva cambiato opinione. Oh be', in verità, quando si parla della gita lui non fa altro che ripetere " tanto non ci vai " e Sarah, non capisce mai se fa sul serio o meno. Oh be', poco importa, i soldi li ha già dati e lei, ci andrà di conseguenza problemi, non se ne fa.
"Ah che bello ci vedremo! Preparati. Tuo padre lo convincerai, ricordi per il fatto della gita? Riuscirai anche con questo e poi, devi convincerlo se vuoi vedere me e sopratutto Dimitri"
Un sorriso appare sul volto della ragazza. Ah Dimitri! E' il ragazzo per cui ha una cotta e, soprattutto che non sa neppure dell'esistenza di Sarah. Il ragazzo è amico della sua Twin quindi, quando andrà a L.A , e si lei pensa positivo, potrà incontrarlo e conoscerlo. 
"Ahh! Non me ne parlare! Ah....senti ma secondo te cosa dovrei fare con..."
Sì. Sarah non dice il nome dell'altra persona. Perché? Per il semplice fatto che, non vuole.
"Twin, lo sai che non ti merita. Non soffrire per quello. Lascialo perdere completamente. Finisci quest'anno scolastico e non lo rivedrai più"
Ma, sarà davvero così? Dopotutto Sarah è attratta da Anthony e ogni volta che lo vede, vorrebbe saltargli addosso. Be', è logico, è sicuramente un bel ragazzo ma il suo carattere lascia a desiderare. E Sarah è stanca di soffrire per quel ragazzo. Insomma, prima la vuole e poi la ignora. Questi giochetti, non la divertono. Ah! Una cosa è certa. Vuole dimenticarlo. Vuole andare avanti. Vuole trasferirsi a Los Angeles, quindi lasciare New York, per stare con la Twin, Dimitri -- che conoscerà, prima o poi -- e  be', frequentare l'università. 


☼ ────

Sarah finisce a terra. Porta una mano sulla schiena, dolorante e l'altra sul pavimento. Oh no, non ha proprio visto contro chi è andata a sbattere ma, crede proprio che sia un ragazzo. Spero che sia qualcuno di sua conoscenza o, avrebbe fatto la figura della perfetta idiota. 
« Scusami, mi sono distratto, ti ho fatto male? »
La bionda alza lo sguardo verso il ragazzo non appena sente il tono di voce fin troppo famigliare. 
Oh bene. Più tenta di evitarlo e più, lo incontra. Certo. In classe come avrebbe potuto non incontrarlo? Però, diciamo la verità, una persona la si può ignorare ma se ci viene addosso, assolutamente no. 

« No Anthony, non preoccuparti. »
Il ragazzo le porge la mano e lei, non può far altro che afferrarla e lasciarsi aiutare.
Anthony china appena il volto per avvicinarsi al viso di Sarah -- si sa, Sarah è bassa...molto bassa per la sua età -- ed osservarla. Se prima la bionda non si sentiva in imbarazza ora, assolutamente sì. Porta la mano libera sul petto del ragazzo non appena sente il "buongiorno" della professoressa. Addio cuore che non smette di battere forte. Addio imbarazzo. E, potrebbe dire "grazie professoressa" ma si sa, non lo farà nè ora e nè mai. 
Sfila il cellulare dalla propria tasca per inviare un messaggio alla sua Twin. Sì. Le deve dire cosa è appena accaduto.
"Twin! Anthony mi è finito addosso, sono caduta e lui mi ha aiutata ad alzarmi poi, ha avvicinato il viso a quello mio. Che cazzo voleva fare?!? Per fortuna è arrivata la professoressa".
Scrive così rapidamente che le dita fanno fatica a vedersi muovere ed infine, invia. La risposta, comunque, non tarda ad arrivare ma non ha modo di leggerla. Perché? La cara professoressa di italiano ha iniziato a spiegare il carissimo Leopardi. Un'altra lezione depressa sta per iniziare e la bionda, vuole solo dormire.
Porta mano sotto il banco, afferra il cellulare e sblocca il blocco schermo dell'oggetto per leggere il messaggio dell'amica.
"Sei davvero una capra! Voleva baciarti."
Oh, Sarah è davvero sorpresa della risposta di Phoebe. Sì. Non si aspettava di certo una risposta del genere. E' vero, la biondina è abbastanza ingenua ma, non ci era davvero arrivata e, come se non bastasse, la sua compagna di banco ha un debole per Anthony, se le racconta l'accaduto, tra le due, nascerà una discussione. Ah! Ma è proprio bello l'amore, vero?
 

ANGOLO AUTRICE.
Salve gente! Eccomi qui con il primo capitolo della fiction "It's called friendship;because we're twins". Non è granché, è vero. Insomma, è la prima fiction che posiziono nelle categorie originali di conseguenza, siate davvero clementi. Ad ogni modo, non ho potuto rileggere il capitolo di conseguenza non ho visto se ci sono eventuali errori ma, non appena avrò un po' di tempo vi assicuro che correggerò. Comunque il primo capitolo non è chissa cosa ma, dopotutto, è il primo, no? Non so che altro dire, spero comunque di aver richiamato la vostra attenzione. 
Se vi va di parlare con la sottoscritta, seguitemi su twitter @chinitaitaalia  o, semplicemente, inviatemi un messaggio:3
  
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