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Autore: mati1999    31/03/2016    0 recensioni
-Diglielo- esclamò la ragazza entrando nella stanza e mettendosi di fronte al ragazzo seduto sul divano, intento a leggere chissà cosa dei suoi libri "noiosi e saputelli" a detta di Zack. Quest'ultimo entrò nella stanza e si posizionò accanto a lei guardandola male. L'interpellato alzò lo sguardo. Poi sbuffò.
-Dire cosa a chi?- chiese, anche se aveva il presentimento di saperlo già.
-Dire a Zack che ho ragione- rispose ovvia
Genere: Angst, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Signore, che dobbiamo fare? Il progetto Avengers non funzionerà, era stato scartato- disse Maria Hill seguendo Nick Fury per la tutta la base dello S.H.I.E.L.D.
-Vero, il progetto non era stato approvato, però un uomo che dice di essere un dio è saltato fuori dal Tesseract, con il suo magico scettro ha compromesso l'agente Barton e una delle menti più brillanti del mondo, quindi abbiamo bisogno di quelle persone, per salvare la terra- rispose il direttore sottolineando la parola "magico". La Hill restò un attimo in silenzio, poi si riprese
-Ok, che cosa devo fare?- domandò sicura.
-Ho mandato la Romanoff a cercare il dottor Banner, Coulson da Stark, da Captain America andrò io direttamente. Mi servi a Seattle- snocciolò continuando a camminare
-Perché a Seattle?- chiese l'agente seguendolo. Fury si fermò e si girò verso di lei che si arrestò un attimo prima di finire addosso al direttore
-Perché è lì che troverai i Mutanti- disse, poi si girò, entrò in una stanza e chiuse la porta.
Maria guardò un attimo davanti a sé, scosse la testa e si avviò verso una macchina. L'autista la guardò
-Dove la porto Agente Hill?- chiese. La donna sospirò, poi borbottò qualcosa che l'autista comprese come "all'aeroporto" e la macchina partì.
 
-Sono fuori, non tornerò prima di almeno due ore- dissi a Nox, dall'altra parte del telefono
-Senti, non possiamo stare troppo fuori, ricordi? Siamo tre orfani scappati dalle loro famiglie!- mi rispose, anzi urlò, lui
-Ascoltami, so che siamo più o meno ricercati, ma tranquillo, starò buona, calma e non attirerò l'attenzione. Devo pur comprarmi qualche vestito no?- chiesi in tono triste. A quel punto lui sbuffò e io sorrisi vittoriosa
-Va bene, ma torna prima delle sette e non spendere tutto-
-E perché? Sono i soldi dei miei genitori che mi hanno lasciato, e non sono neanche pochi, quindi...- dissi continuando a cercare un paio di pantaloni neri
-Mat...- 
-D'accordo, ci vediamo- riattaccai prima che potesse dire qualsiasi altra cosa e continuai nella mia ricerca. Ad un certo punto mi sentii osservata così smisi di cercare i pantaloni e uscii con calma dal negozio. L'uomo con il cappello nero e gli occhiali da sole che mi aveva fissata tutto il tempo dentro il negozio mi seguì, anche se con cautela. 
È addestrato. Per la via camminai normalmente e lui mi seguì ancora, allora entrai nella via principale. Lì un fiume di gente lo separò dalla mia vista così ne approfittai: andai incontro a una signora con un grosso cappello e le inciampai addosso e mentre le chiedevo scusa le presi il copricapo. Lei sorrise e mi disse di stare più attenta poi si allontanò. Misi il cappello e me lo calai sul volto. Mi girai un attimo e vidi la signora di prima cercare l'oggetto perduto. Sogghignai tra me. Sono troppo brava. Poi vidi l'uomo di prima e mi ricordai perché stavo scappando, così mi rigirai e mi incamminai. Nel mia camminata passai vicino a una sedia del bar, e senza farmi vedere presi la borsa agganciata, me la misi a tracolla e abbassai il volto rallentando la camminata. L'uomo mi superò guardandosi in torno, poi aumentò il passo e sparì alla mia vista. Felice della riuscita della mia impresa di seminare quel uomo tornai al bar e riappoggiai  la borsa dove l'avevo presa. Poi misi le mani in tasca e con calma mi incamminai verso casa mia. Arrivata presi dalla tasca le chiavi e entrai
-Non sapete cosa mi è successo oggi. Un uomo mi stava seguendo ma sono riuscita a seminarlo...- mi fermai vedendo mio fratello e Nox seduti sul divano con in piedi davanti a loro una donna alta dagli occhi azzurri e capelli neri e due uomini vestiti scuri. Di uno riconobbi il tizio che mi aveva pedinata prima.
-Oh, vedo che non avete avuto la stessa fortuna- dissi, poi sorrisi all'uomo che mi aveva seguita
-L'ho già vista da qualche parte?- chiesi in tono innocente. Lui strinse i denti ma non disse nulla. Rimasi zitta anche io e la stanza cadde nel silenzio fino alla domanda di mio fratello :-Ma quindi siamo fottuti?-
 
Ed eccomi ancora con un nuovo capitolo. Dato che non ho niente da dire la farò breve. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e cercherò di pubblicare il prossimo il prima possibile
  
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