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Autore: MadaraUchiha    02/04/2009    2 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

...Non è necessario essere angeli per amare qualcuno...
Hinata non riusciva a capire il vero significato della frase, era logico, no? Tutti amano, non per forza bisognava essere angeli, lei stessa amava, eppure era solo una piccola e timida Kunoici, senza alcuna abilità particolare se non il suo Byakugan, derivante dalla sua linea di sangue.
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Tobi
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Midnight...

Sakura: ciao Ino! Ciao Choji! Ma.....dov’è Shikamaru? Non viene anche lui?

Ino: se fosse per lui non verrebbe...

Choji: ma deve accompagnare una ragazza.

Sakura: una ragazza!?!?!?!? Shikamaru viene alla festa con una ragazza!?chi?.....non sarà....

Temari: ciao Haruno!

Sakura: Temari!!!!! Che ci fai qui!?

Temari: sono venuta per una delle solite missioni tra i nostri villaggi, poi ho saputo di questa serata e mi sono fatta accompagnare da Nara.

Shikamaru:....salve....

Shikamaru (pensiero): che seccatura....ora oltre fare la guida turistica mi tocca pure fare l'accompagnatore....


In una magnifica sera d'estate, molti giovani ninja si stavano radunando al palazzo dell'Hokage per una delle tante feste organizzate per alzare il morale del villaggio.
Già molti erano entrati all'interno dell'edificio, ad assistere o alla fantomatica gara fra il maestro Gai e il maestro Kakashi....

Gai: ahahahah!!!!!!!non puoi battermi!!!!!!berrò io più punch! Sono già a cinque bicchieri!......!!!????maledetto!!!!!!!!cosa fai!!!!!!!

SLURP SLURP

Kakashi stava bevendo tramite una cannuccia il punch, direttamente dalla coppa.......naturalmente con sopra la mascherina con un buco sulla bocca per far passare la cannuccia.

SLURP SLURP

Gai: NOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!allora è guerra!!!!!!!!!!!

Il maestro Gai allora iniziò a scolarsi bicchieri su bicchieri!

...O per ascoltare la magnifica musica del pluripremiato gruppo Green Hot Leef Pepper!

Intanto anche fuori dal palazzo le persone si stavano radunando, al precedente gruppo si erano aggiunti anche Rock Lee, Neji e Ten Ten.

Kiba: ciao ragazzi!

Akamaru: Wof! (ciao!)


Shino: salve...

Sakura: ciao ragazzi!....ma....dov'è Hinata?

Neji (con aria non curante, ma che in realtà è curiosità allo stato puro): arriverà da un momento all'altro.....

Kiba: però è strano.....e da giorni che non si fa’ vedere, l'ultima volta che gli abbiamo parlato era in compagnia di due strani..COFF! Uh....

Neji (pensiero): TECNICA DELLE 64 CHIUSURE!....maledetto uomo-cane.....sta zitto o ti ammazzo! Questo è il tuo destino!

Neji: scusa....avevi una mosca sulla gola...


Kiba: uh...uh....g-grazie....allora....uh...

Shino (pensiero):......sta succedendo qualcosa.....

Temari: e Uzumaki? Dov'è? Non viene alla festa?

Sakura: veramente è già dentro, diciamo che dovremmo ringraziarlo....ehehe...

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[Qualche giorno prima]

Naruto: noooooooooooo!basta!!!!!!!!!!!!!!!! Mi arrendo! Piuttosto uccidimi!

Tsunade: zitto schiavo!...ehm....volevo dire....Naruto! Devi lavorare per organizzare la festa di questa sera!

Naruto: ma perché non usi dei manovali!!!???

Tsunade: e tu cosa saresti?


Naruto: ALTRI manovali!?

Tsunade: costano!

Naruto: e io?

Tsunade: sei gratis! Io sono l'Hokage e tu un semplice genin! Devi fare quello che ti ordino!

Naruto: ma perché non assoldi dei manovali!?

Tsunade: tel'ho già detto! Costano!

Naruto: ma ora il villaggio non è più in stato d'allerta! Le case sono state ricostruite e i soldi sono tornati! Dei manovali potresti permetterteli!

Tsunade: ma tu sei G-R-A-T-I-S! ahahaha! E dai Naruto! Prendilo per un allenamento!

Naruto: ma non prendermi in giro! Non sono più il ragazzino che si faceva imbrogliare credendo di fare un allenamento! Lo dica che sono uno schiavo!

Tsunade: va bene, se la metti così....SCHIAVO LAVORA!

Naruto: AAAAAAAAAAA!

Tsunade dall'alto del suo trono da Hokage aveva fatto lavorare il povero Naruto come uno schiavo, e per dare più enfasi alla cosa, lo aveva fatto vestire di stracci e lo frustava regolarmente con una frusta a nove code.

Tsunade (risata maligna): HAHAHA!

Naruto: NOOOOOOOO!!!!!!!!!!!

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Sakura:....eheh ha lavorato proprio bene!

Ino: ora cosa ne dite di entrare? Voglio vedere com'è dentro!

Choji: si! Entriamo! Sto proprio morendo di fame!

Shikamaru:....ma tu muori sempre di fame....

Sakura: ti consiglio di entrare subito allora, ho sentito da alcuni ninja che il maestro Gai e il maestro Kakashi si stavano sfidando a chi beve più punch, potrebbero passare a chi mangia più gamberetti!

Choji: TRADIMENTO!!!!!!!!!!!

Il ragazzo si fiondò a tutta velocità dentro il palazzo seguito a razzo da Rock Lee che voleva assistere alla sfida del suo maestro, e da Shikamaru, che sapendo com'era fatto il suo amico, voleva lasciare la possibilità ad altri di mangiare qualcosa, ma comunque non si fece prendere dalla fretta e camminò con passo svogliato continuando a sbuffare, quando lo raggiunse Temari che si attaccò al suo braccio.

Temari (finta rabbia): dove credi di scappare!? Sei il mio accompagnatore!

Shikamaru: che seccatura!

E si avviarono insieme dentro il palazzo per salvare il salvabile.

Sakura: allora, entriamo?

Ino: sì.....!?

Sakura:!?

Ten Ten:!?

Neji:!?

Kiba:!?


Shino:......!?

Kiba: ma....che diavolo è!? Una limousine!!!!!!!!!!!!!

Neji (pensiero): sono arrivati finalmente.....KIAH!!!!!!!!!! Sono curioso!!!!!!!!ma come mi sono ridotto!!!!!

Shino:.....

In quel momento l'attenzione di tutti i presenti era puntata sull'auto e sul suo fantomatico padrone, quando finalmente qualcuno uscì dal posto del passeggero, era un uomo alto, slanciato, vestito con giacca e camicia eleganti aperte sul davanti, che lasciavano il petto e il torace scoperti, una magnifica capigliatura curata in modo eccellente, ben creata per i suoi magnifici capelli corvini il ragazzo aveva un'espressione strana sul volto, un miscuglio di superiorità, felicità e un tocco di serietà che lo contraddistinguevano dalla massa, il suo sguardo poteva far innamorare qualsiasi ragazza al mondo, tantè che tutte le ragazze presenti rimasero imbambolate, ma lui non le degnava di uno sguardo, poi si girò e porse la mano verso l'oscurità dell'abitacolo, dal quale spuntò una piccola mano bianca come il latte, sembrava quasi appartenente a una ninfa, così piccola e delicata che un minimo di vento avrebbe potuto romperla, la mano si poggiò delicatamente su quella del ragazzo, che allora la tirò altrettanto delicatamente verso di se, allora dalla macchina.....meraviglia! Un angelo uscì dall'auto, o almeno così pareva, in realtà non era un angelo, anche se non aveva nulla da invidiarvi, una ragazza bellissima era uscita dall'auto: aveva i capelli sciolti e lunghi poggiati alle spalle e tenuti composti da un nastrino poco più sù dell'orecchio sinistro, indossava un vestito violetto formato da un corpetto con laccetti, maniche lunghe che andavano allargandosi dal gomito al polso, una gonna larga a balze tirata su dai lati con dei laccetti dello stesso colore e sotto di essa una seconda gonna lilla, dello stesso colore dei merletti che contornavano maniche e scollo senza spalline. Al collo indossava una collana a fascia dello stesso colore del vestito e ai piedi delle stupende scarpine nere intonate alla borsetta che teneva stretta nella mano sinistra. Il trucco era leggero e faceva risaltare i perlacei occhi e le rosee guance che rendevano la giovane ancora più bella di quanto già non fosse.

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Kiba: ma...ma...

Shino:.....

Shino stavolta non parlava perché era rimasto di stucco a vedere la ragazza.

Neji:......wow.....

Kiba: hi-hi.....hi-hi....

Tutti i ragazzi (compreso Shino!!!!): HINATA!!!!!!!

Tutte le ragazze (troppo occupate dal ragazzo per poter dar retta alla ragazza): chi è quello!?

Tutti (stavolta proprio tutti persino le ragazze che per la strana aura risplendente di Hinata si sono risvegliate): HINATA!!!!!!!!!

I due ragazzi, vicinissimi l'un l'altra con il braccio di lei che stringeva quello di lui, si avviarono verso l'entrata del palazzo.
Da prima Hinata era rimasta timorosa e sentiva che stava per arrossire quando era uscita dall'auto, ma poi vide il viso sereno di lui, il suo cavaliere, e si sentì investire di nuovo coraggio e rimase di un colorito normale.
Il lavoro di Naruto aveva portato qualche profitto, nel gran salone del palazzo, era stato allestito un gigantesco palco con tanto di luci e casse gigantesche professionali, comprate appositamente dall'Hokage per garantire il meglio ai gruppi che si dovevano esibire, non poteva permettersi neanche una dimenticanza per quella festa, se fosse stata apprezzata, sarebbero subito arrivati introiti da sponsor generosi per altre serate simili, ma non solo la musica era stata usata per attirare persone, un enorme buffè era stato creato dai migliori cuochi di tutta Konoha per deliziare le giovani papille gustative dei ninja presenti, naturalmente tutti cuochi guidati dall'ormai leggendario Vecchio Ichiraku, ma la serata non finiva lì: camerieri su camerieri offrivano ai maestri e ai loro sottoposti bicchieri colmi di liquori pregiati e stuzzichini elaborati, centinaia di dolcetti erano stati creati per addolcire la serata alle giovani coppiette e persino i più duri fra i ninja si scioglievano come burro con le lacrime agli occhi dopo aver assaggiato i dolcetti preparati dall'"Allievo Rosa", il pasticcere allievo del vecchio Ichiraku che si diceva avesse subito anni di duro addestramento sotto il duro pugno di ferro del suo maestro, sopportando mille insidie, cascate ghiacciate, cavalieri dalla dubbia moralità, ragazze con nomi di fiori, il vecchio Yoda e cinque picchi, scampando a serpenti pedofili e catene governate da un buffo essere che si diceva essere ermafrodita, dopo anni di questi duri quanto agghiaccianti scontri era riuscito a diplomarsi alla scuola di pasticceria per ninja di Ichiraku, e aveva preparato insieme al vecchio maestro tutti i dolcetti e le paste di quella serata, scomparendo poi nel rosso del tramonto su uno strano gallo gigante rosa shocking che rispondeva al nome di "Chocobo Jaqelyn", gridando al vento il nome "Adriana".
Questo era l'argomento principale sui cui i giovani ninja spettegolavano come vecchie comari, esaltando il sacro nome dell'eroe di turno "Allievo Rosa", che ormai aveva rapito i cuori di molti ed era diventato l'esempio da seguire per i più.
Il salone, però, oltre ad essere stato adibito a concerto e ristorante, era stato anche addobbato con mille lanterne giapponesi, palloncini sospesi in aria in zone strategiche di colore blu notte e argento, che avrebbero rivelato la loro utilità nel momento più opportuno della serata e molti tavolini circolari dove coloro che si erano stancati di stare in piedi potevano accomodarsi sorseggiando sakè e vino d'annata, o semplice la classica quanto apprezzata birra al doppio malto in boccali da sei litri e mezzo, dimensioni standard.
Quando entrarono, una folla si rivolse a guardarli, ma loro non li degnarono di un solo sguardo, Matsuda però riuscì a vedere qualcosa oltre la folla, si avvicinò al viso di lei e le bisbigliò all'orecchio...

"...sei pronta?"

Lei non riuscì a capire subito, ma mentre camminavano, o per meglio dire si faceva trascinare, lo vide anche lei...

Hinata (con fiato smorzato e quindi impercettibile ai più, tranne Matsuda e il diretto interessato): Na-Naruto-Kun!......

Naruto: uh?.....! HINATA! Ciao come stai!

Hinata (rossa e balbettante): N-Naruto-Kun....io.....ecco....io.....

Naruto (con faccia perplessa):?

Hinata (sempre più rossa e balbettante): io.....io.....Naruto......io......

Matsuda si avvicinò al suo orecchio e le bisbigliò qualcosa di impercettibile alle orecchie poco allenate di Naruto, ma che per lei risuonavano in fondo al cuore ben chiare, forti e determinate.

Matsuda (in un bisbiglio): puoi farcela.......credo in te......

Naruto seguì la scena con aria dubbiosa chiedendosi cosa le volesse chiedere Hinata, poi vide l'uomo che era rimasto tutto il tempo accanto alla ragazza allontanarsi lentamente verso la folla lasciandoli soli.

Hinata (rossa ma sicura di sé): Naruto......io.....io.....V-VuOi B-BalLAre CoN mE!?......

Hinata rimase con gli occhi bassi dopo aver detto la fatidica frase, aspettando l'ormai certo rifiuto.

Naruto: ok!

Hinata spalancò gli occhi rialzando il proprio viso su quello del ragazzo biondo, che la guardava con un sorrisetto a trentadue denti bianchi da bambino, con il braccio destro dritto davanti a se.

Naruto: allora? Andiamo?

Hinata: S-SI!

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I due ballarono per una sola canzone, lui era un orso e in più di un'occasione avrebbe schiacciato i piedi alla povera Hinata, ma fortunatamente lei era abbastanza brava per tutti e due facendo sembrare quella cosa un vero ballo.
Poi la canzone finì e venne subito cambiata con un'altra sempre lenta, quella serata Tsunade si era raccomandata con il gruppo appena salito sul palco di fare qualcosa di speciale, ma non c'era bisogno di dirlo, stavano suonando i Within Temptation.
Per tutto il ballo i due ragazzi si erano scambiati rapide e sfuggenti occhiate, scambiandosi qualche parola in croce, ora erano all'apice dell'imbarazzo, quando.....Naruto si sentì toccare la spalla, si voltò per vedere chi era, e in quell'istante un'ombra gli passò di fianco, a una velocità tale da non riuscire a riconoscere chi fosse.

Matsuda: mi concede questo ballo Signorina?

Matsuda porse la mano a Hinata, che, prima arrossendo, poi sorridendo, venne raggiunta da quella della ragazza.
L'uomo attirò la ragazza verso a se, prendendola tra le braccia e iniziando a muoversi lentamente, iniziando a ballare insieme a lei.
A differenza del precedente cavaliere, Matsuda era molto più sciolto nei movimenti, riusciva a guidare la sua dama senza difficoltà alcuna, con passo veloce e aggraziato.
Naruto era rimasto spiazzato, non aveva neanche avuto il tempo di capire cosa stesse succedendo che il ragazzo che aveva visto prima con Hinata, ora gli aveva rubato il posto e stava ballando con lei, ma prima che potesse muovere un muscolo, Naruto si ritrovò davanti due ombre oscure che emettevano una strana aura omicida, che le rendevano ancora più imponenti di quanto non fossero rendendo Naruto un bambino terrorizzato con i lacrimoni agli occhi.

Neji (con la solita superiorità): Uzumaki Naruto.......dove pensi di andare.........

Naruto (spaventato): io......ecco.....volevo......

Shino (con il solito distacco): Uzumaki Naruto.......seguici.......

Neji (con ancor più superiorità, che non ammette negazioni): il maestro Gai ha sfidato il maestro Kakashi in una gara culinaria.......

Shino (con ancor più distacco, anche lui non ammette negazioni): e visto che dovrà mangiare......

Neji (superiorità al limite della sopportazione, 66.6° Dòxa): si toglierà la maschera......

Shino (distacco al limite della sopportazione, non da meno dello Hyuga, 66.6° Azrael): non sei curiosi......?

In quel momento uno spaventoso cambiamento avvenne in Naruto, il ragazzo rimase si in piedi, ma privo di ogni energia, con le braccia a penzoloni e gli occhi vacui, ma in un secondo una luce strana gli illuminò gli occhi seguita da un fremito del corpo e una risatina raccapricciante paragonabile a quelle di Orochimaru........il suo corpo si mosse da solo verso la direzione dello scontro dei maestri, senza aver bisogno di indicazioni, mosso dall'istinto, continuando a ridere e a ripetere la frase "le labbra siliconate...o magari i denti sporgenti....o....la boccuccia di rosa...Kukukuku" il piano di allontanamento di Naruto aveva avuto successo.....

Shino (rientrando nella sua aura di assoluto anonimato, in un angolo ombreggiato della sala):.......

Neji (seguendo l'Aburame, entrando anch'egli entrato nell'angolo ombreggiato):.........


Shino:.......

Neji:.......

Shino:.......ora.....racconta......Hyuga.....

Neji:.......come nei patti........Aburame.....

I due scomparvero per un pò dalla stanza......o almeno erano ancora li, ma incutevano un tale senso di paura nel resto delle persone che in poco si creò una zona morta intorno a loro.......l'alleanza Neji-Shino equivaleva alla rottura di uno specchio gigante provocata da un grosso gatto nero usato come mazza da baseball, il tutto fatto di Venerdì 17.........

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La serata stava proseguendo come un sogno, Matsuda e Hinata stavano ballando da qualche minuto ormai, e come loro anche molte altre dame con i loro cavalieri danzavano sotto le note delicate dei Within Temptation, in quel momento, i presenti scoprirono il motivo di quelle strane decorazioni, la luce nel salone si abbassò leggermente, mentre le lanterne si illuminavano di una luce azzurrina, tenue ma abbastanza potente da non intaccare la precedente luminosità, la luce delle lampade poi rifletteva sui palloncini, che creavano un fantastico gioco di colori sul soffitto simile al cielo stellato, tutto quel complicato gioco di luci era fattibile grazie al flusso di chakra immesso precedentemente sia nei palloncini sia nelle lanterne dall'Hokage-sama in persona.
Ma i due ragazzi erano comunque indifferenti a ciò che accadeva loro attorno, troppo concentrati l'un sull'altra.

Matsuda la guardò intensamente......e li vide.....i suoi occhi riflessi in quelli della ragazza, i suoi peccati, la sua condanna....il suo viso perse ogni sfumatura, era vuoto inespressivo, dove poco prima c'era un largo sorriso, ora, non c'era che il nulla....

Hinata vide il volto del ragazzo cambiato, per un attimo gli parve di ritrovarsi di fronte un estraneo, in un attacco di panico si staccò dalle braccia di lui e indietreggiò di qualche passo, così, istintivamente.....ma non sapeva che quel gesto.....avrebbe significato molto....

Il ragazzo la lasciò andare, la guardò un attimo, solo un istante, ma con quello sguardo pareva le stesse leggendo fin negli angoli più reconditi della sua anima, poi si girò, e scomparve, tra le ombre della notte...

Hinata era disorientata, non capiva cosa fosse appena successo, sapeva soltanto che doveva correre, raggiungerlo, fermarlo, perché se non l'avesse fatto, non l'avrebbe rivisto mai più....
E così la ragazza iniziò a correre, corse a perdi fiato, uscì dal palazzo, fuori dall'edificio era completamente buio, solo la luna illuminava una notte senza stelle, poi finalmente lo vide, sotto un gazebo, sulla sponda del laghetto proprio sotto il palazzo, c'era lui, o almeno, così sembrava, poiché anche se le fattezze erano del ragazzo a qui tanto teneva, sentiva qualcosa di strano, quella persona non era il suo Matsuda...

Hinata: MATSUDA!

Lei urlò con tutto il fiato che aveva in gola, ma non uscì che un debole sussurro...
L'ombra sotto il gazebo era di spalle, non si volse neanche per guardarla, sembrava rapita dalla figura della luna, e non le distoglieva lo sguardo...

Hinata:....Matsuda....

Lei si avvicinò a piccoli passi, ma appena arrivò in prossimità della schiena del ragazzo non riuscì a trattenersi, lo abbracciò e iniziò a piangere....in silenzio....

Il ragazzo allora si girò e le rivolse la parola.

Matsuda: Hinata......tu credi che io sia un angelo, ma non è così.......io non sono un angelo....e non lo sarò.....mai....

A quelle parole la ragazza si sentì morire, non sapeva il perché, ma sentiva che un pezzo della sua anima stava morendo in quell'istante, poi disse quelle parole, che erano rimaste sopite in lei per troppo tempo, parole che desiderava urlare.....con tutta l'anima....

Hinata: Matsuda.....io.....io.....TI AMO!

Lei iniziò a singhiozzare, non riusciva a calmarsi, ma in fondo come avrebbe potuto?
Il ragazzo allora tirò qualcosa fuori dalla tasca della giacca, era un cofanetto nero, piuttosto anonimo, ma sicuramente di gran valore, perché fatto a mano coi migliori materiali esistenti, lui lo aprì e prese il contenuto rimettendo in tasca il cofanetto.
La ragazza, che era rimasta attaccata al petto del ragazzo con le mani appoggiate sul suo torace, si sentì spostare i capelli dietro la nuca, e sentì qualcosa attaccato al collo, si allontanò un momento dal suo Matsuda e guardò verso il basso per vedere come mai sentisse quella sensazione e allora la vide: era una collana d’oro bianco, scintillante alla luce della luna e con un ciondolo a forma di cuore con all’interno incastonata una perla nera e un diamante sopra di essa. Guardandola bene all’interno della perla intravide la figura di un corvo, maestoso e fiero, che sembrava volare nel nero cielo della perla sovrastato dal diamante simile alla dolce luna.

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Matsuda:....non sono un angelo.....ma non solo gli angeli amano......addio Hinata-chan.

Hinata stava guardando il pendente, sopra vi poteva chiaramente vedere cosa vi era rappresentato......un corvo.....si era staccata per vederlo meglio, un'azione che non si sarebbe mai più perdonata, quando rialzò lo sguardo......

.....Lui non c'era più.....

Sen'era andato, la aveva abbandonata, li, con la collana appena regalatale, con solo una frase d'addio, non era riuscita neanche a guardarlo in faccia, non era riuscita a fermarlo, e neanche a dirgli addio.....iniziò a singhiozzare, sempre più forte, non riusciva a smettere, il dolore era troppo, un dolore che le attanagliava il cuore, le smorzava il respiro....la faceva morire.....si accasciò a terra, e svenne, guardando verso la luna, e rivedendo il viso del ragazzo per qui provava tanto affetto, che amava, rimase così con il pendente stretto nel pugno.....

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Shikamaru era andato via dalla festa, Temari lo aveva costretto a ballare con lei e ne era uscito a pezzi, per prendere una boccata d'aria fresca aveva dovuto sgattaiolare tra le file delle persone, senza dire niente a nessuno, era andato su una collinetta non lontana dal palazzo dell'Hokage, sotto un albero, e si stava gustando la luna fumandosi una sigaretta.

Shikamaru: spero che Temari non se la prenda......nonostante tutto mi sono divertito con lei, ma dover persino ballare.....e una cosa che non riesco a sopportare....che seccatura!......uh?

Di fianco a lui comparve una figura alta, era un ragazzo dai capelli neri, non l'aveva mai visto prima d'ora....

Matsuda: mi offriresti una sigaretta?

Shikamaru rimase un attimo spiazzato, non si era accorto del ragazzo, non l'aveva neppure sentito arrivare finche non gli aveva parlato, ma nonostante ciò accolse la richiesta, gli porse il suo pacchetto di sigarette, l'altro se ne prese una e restituì il pacchetto, poi si allontanò con la sigaretta ancora spenta fra le labbra, Shikamaru non capiva, non gli aveva dato neanche il tempo di accendergliela e già si era dileguato in un bosco davanti a lui, in direzione della luna.

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Durante la notte, solo un essere vivente sembrava che abitasse la foresta della morte, un uomo, con una sigaretta che sprigionava un sottile fumo nero da una fiammella altrettanto oscura e con una goccia rossa che gli scendeva lungo la guancia sinistra.....simbolo della sua solitudine.......

-FINE-.......?
  
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