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Autore: ladykaito96    03/04/2016    0 recensioni
TIC. TAC.
E' lo scorrere del tempo di uno orologio. Perchè la nuova avventura che i protagonisti di Gintama affronteranno, inizia dal ritrovamento di un orologio antico e una lettera, che daranno il via a una vera e propria caccia all'uomo in mondi che non si sarebbero neanche lontanamente immaginati.
Genere: Avventura, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gintoki Sakata, Kagura, Shinpachi Shimura, Toushiro Hijikata
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Manca poco, ancora solo pochi minuti … e tutto finirà.
 

Il verso degli uccelli. La quiete della natura. In mezzo a questa primavera di suoni, un ragazzo dormiva serenamente con la schiena appoggiata a un divanetto grigio, i piedi su un tavolino del medesimo colore, le braccia conserte e un volume di Jump sulla faccia. Il volume gli cadde, svegliando il giovane e mostrando ciò che più caratterizza il suo aspetto: capelli bianchi. Gintoki Sakata, ancora mezzo addormentato, dopo essersi guardato intorno, disse:
<< Dove sono? >>
 

<< Non capisco che è successo. Un attimo prima sono sulla mia bella poltrona a dormire e un secondo dopo mi ritrovo in un gazebo, sommerso da numerose rose schifose e solo come un cane >> si lamentava Gintoki, mentre usciva dal gazebo.
<< Aspetta, come un cane …. Aspetta, Kagura …. Aspetta, Shinpachi ….. ho capito! Devono essere stati loro a portarmi qui! Sì, ne sono sicuro. Devono aver scoperto che gli ho ridotto lo stipendio perché erano usciti ben due numeri speciali di Jump e che non avrei avuto abbastanza soldi altrimenti; ma appena li vedo gliela faccio pagare cara! >>.
Al di fuori del gazebo vi era un labirinto di siepi, adornate da rose bianche e rosse, che si perdeva a vista d’occhio. << Non ci credo, pure il labirinto …. Giuro che quei due li ammazzo!! Li costringerò a fare un massaggio ai piedi di Otose! MUAHAHAHAH >>.
 

Dopo un po’ che stava camminando, Gintoki sentì delle voci; così aumentò il passo, arrivando alla fine del labirinto, ma una scena lo lasciò letteralmente a bocca aperta. Dei bei ragazzi, probabilmente ricchi a giudicare dall’aria che emanavano, stavano flirtando con delle ragazze, vestiti da hawaiani; ma fin qui nonostante la scena fosse alquanto singolare, non c’era nulla da ridire. Il punto era che in mezzo a quei ragazzi …. C’era Shinpachi …. E stava flirtando …. Vestito con una gonnella fatta unicamente di fili ….
<< Che cazzo stai facendo? >> Shinpachi si congelò, voltò lentamente la testa e iniziò a sudare freddo.
<< Ma guarda, Gintoki! Che-che ci fai qui? Eheheh >>
<< ”Eheheh” un accidenti! >> gli rispose corrucciato Gintoki, additandolo << Si può sapere perché tu sei qui a spassartela con le ragazze, mentre io ero solo, perso in un labirinto?! >>
<< Non saprei, magari la dea dell’amore si è finalmente accorta di me >> disse con sguardo da ebete.
<< Ti piacerebbe, bastardo! >> e iniziò a malmenare Shinpachi.
<< Ehi, e la regola che dice di non picchiare quelli con gli occhiali? >> Gintoki si fermò; la testa di Shinpachi ancora incastrata sotto il suo braccio.
<< Hmm, hai ragione >>. Gli sfilò gli occhiali e lo guardò con sguardo malvagio, da vero sadico. << Adesso va meglio >>.
I presenti guardarono i ragazzi con occhi sorpresi; le ragazze si avvicinarono tra loro leggermente impaurite, ma incuriosite allo stesso tempo. Un ragazzo alto, biondo, dagli occhi viola e vestito allo stesso modo di Shinpachi decise di intervenire per mettere fine a quella sconveniente disputa e di prendere in mano la situazione:
<< No ragazzi, non ci si comporta così! >> Gintoki si fermò dal picchiare Shinpachi e si girò nella direzione da cui proveniva la voce. Sullo sfondo apparvero delle rose rosse, i cui petali venivano trasportati dal vento; nel frattempo Shinpachi si era ripreso e stava seduto accanto al suo collega dell’Agenzia tuttofare.
<< Un gentiluomo non si comporterebbe mai in maniera così selvaggia davanti a delle signore. Un uomo deve essere galante, gentile e deve trattare con cura una ragazza come se fosse il più delicato dei fiori >>. Dopo essersi messo in pose assurde e aver gesticolato in maniera esorbitante, il biondino baciò la mano di una delle ragazze, la quale arrossì e cadde a terra svenuta.
Gin e Shinpachi, rimasti in silenzio per tutta la durata della scena, lo ignorarono e tornarono a parlare civilmente tra loro.
<< A proposito Shinpachi, mi dici perché stai indossando una gonna? Non sapevo fossi passato all’altra sponda, anche se un po’ lo sospettavo >>.
<< Ignorante, questa non è una gonna da ragazza ma una gonna hawaiana! E come sarebbe che avevi il sospetto che fossi gay? >>
<< Insomma, in 16 anni non hai mai avuto una ragazza; sbavi dietro a un’idol che non ti fila nemmeno; cinque minuti che non ti guardo e ti ritrovo a indossare una gonna, dimmi tu se una persona non va a pensare che tu abbia certe inclinazioni >>
<< Senti chi parla, fai tanto lo sbruffone ma non mi sembra che anche tu abbia una ragazza! >>
<< Se volessi potrei avere tutte le ragazze che voglio, ho solo l’imbarazzo della scelta >>
<< Sì, sì, certo. Le solite scuse da sfigato >>
<< Ah, si? E allora che mi dici di Sacchan, eh? Lei è pazza di me! >>
<< E’ una masochista >>
<< E tua sorella? Lo so che può essere dura per te, ma sono convinto che Otae nutra qualche sentimento nei miei confronti >>
<< Che schifo, non ci voglio neanche pensare! E vorrei farti notare che queste tue presunte ragazze non sono tanto normali, sono psicopatiche >>
<< Hai sempre da ridire su tutto, quattrocchi maniaco! >>
<< E perché mai sarei un maniaco, adesso?! >>
<< Perché te ne vai in giro con una gonna! Potresti essere punito legalmente per atti osceni in luogo pubblico! >>
<< Com’è che adesso ti ricordi la legge? E ti ho già detto che questa non è una gonna! >>
Continuarono a litigare per un dieci minuti buoni, finché il biondino, stufo di essere ignorato ed escluso, non esplose di rabbia surclassando la voce di Gin e Shinpachi.
<< Basta! Io sono il protagonista di quest’anime, perciò non vi permetto di rubarmi la scena! >>
<< Protagonista? Guarda, Tinta Bionda, che devi aver sniffato troppo polline di rose. Il protagonista sono io! >>
“Ma le rose non hanno il polline …” pensò Shinpachi.
<< Ah-ah-ah >> gli avvicinò l’indice al viso e lo agitò in segno di negazione, mettendogli poi un braccio intorno alle spalle; Gintoki restò sul chi va là << Ti stai sbagliando, mio rozzo amico. Siamo in Host Club, quindi IO sono il personaggio principale >>
<< Toast Fuck? >>
<< Ma quale Toast Fuck. Host club! HOST CLUB! >>
Gin con un dito nel naso << … mai sentiti nominare … >>
Un fulmine  squarciò il cielo, il ragazzo si accasciò a terra depresso e due ragazzi praticamente identici, con la differenza che uno portava un costume rosa e l’altro azzurro, gli si avvicinarono per incoraggiarlo << Coraggio, Lord, resisti! >>. All’improvviso il ragazzo depresso iniziò a ridacchiare poi, come se avesse appena ritrovato l’energia in se stesso, si tirò su e tornò ai suoi atteggiamenti da snob.
<< Perdonami, mio rozzo amico. Solo ora ho compreso che è normale che una persona del tuo stato sociale, possa non conoscere il club più prestigioso della Ouran High School >>
<< Bravo, Lord, quanto sei saggio!! >>. Intanto che i bellocci stavano festeggiando la ripresa emotiva del loro, a quanto pare, capo, Shinpachi e Gin si guardarono di sottecchi, non capendo se quel tizio fosse realmente un idiota o facesse finta.
<< Quindi, mi sembrano d’obbligo le presentazioni: io sono Tamaki Suou, leader dell’Host Club >> tirò fuori una rosa bianca e gliela porse << quel tipo dall’aura oscura con gli occhiali, invece, è Kyoya Otori >>
<< Grazie per la mia rassicurante presentazione, Tamaki … >> un ragazzo alto, dai capelli neri, con gli occhiali e un blocco note in mano si fece avanti e gli porse anche lui una rosa, solo di colore viola.
<< Loro invece sono i due gemelli del nostro club, rispettivamente Hikaru e Kaoru Hitachiin >>
<< Piacere >> dissero all’unisono i ragazzi dai costumi rosa e blu. Loro avevano una rosa azzurra e una arancione; dopo avergliela data gli fecero una linguaccia.
<< Quel ragazzo più alto, invece, è Takashi Morinozuka, mentre quello sulle sue spalle più piccolo e dolce è Mitsukuni Haninozuka, detto Honey >> un ragazzo sorprendentemente alto aveva in spalla un bambino molto più piccolo di lui, vestito con un’adorabile gonnellina. Il più grande gli porse una rosa blu, mentre il più piccino una rosa.
<< Buongiorno! Volete una fetta di torta alla fragola? >> chiese il ragazzino tutto sorridente, sventolando una fetta di torta alla fragola davvero invitante.
<< Torta alla fragola?? Tu mi stai già simpatico! >> Gintoki non perse tempo e si unì ad Honey nel gustarsi il dolce.
<< Gin, ma insomma, non ti smentisci mai >> disse afflitto Shinpachi, portandosi una mano alla fronte.
<< Non fatevi ingannare >> disse ridendo Tamaki << Il nostro Honey può sembrare un bambino delle elementari, ma è più grande di me >>
<< Che cosa? >> rimase shoccato Shinpachi.
<< Non ve lo aspettavate, vero? >>
Gintoki fissò per qualche secondo Honey di sottecchi, mentre masticava un pezzo di torta “… devo chiedergli il trucco per rimanere così giovane” pensò.
<< E per finire, la creme de la creme, il nostro amato Haruhi Fujioka >> dicendo il suo nome, la voce di Tamaki divenne più acuta e pimpante; infatti, quando comparve la figura di Haruhi Fujioka, gli si lanciò subito addosso ma il ragazzo prontamente lo schivò, facendolo finire col muso per terra in un mare di lacrime per il rifiuto.
<< Perdonate la stupidità del nostro presidente, io sono Haruhi Fujioka. Molto piacere >> un ragazzo più basso degli altri (eccetto Honey) con addosso una maglietta gialla e dei pantaloncini, si presentò a loro facendogli un sorriso dolce …. Fin troppo dolce …. Gin e Shinpachi lo scrutarono da cima a fondo con un’intensità tale da far indietreggiare il povero Haruhi, non capendo il motivo di quello sguardo; specialmente quando gli si avvicinarono all’improvviso.
<< Cosa ne pensi, Shinpachi, è possibile? >>
<< Non c’è alcun dubbio,Gintoki, l’istinto di sopravvivenza di un uomo non sbaglia mai >>
<< Istinto di sopravvivenza? >> Haruhi non ci stava capendo più niente. Chi erano quei ragazzi e cosa volevano da lui? Già aveva a che fare con quei problematici dei suoi compagni di club ogni giorno, ci volevano pure questi due rimbambiti!
Un fuoco ardeva negli occhi dei due ragazzi, i quali gli puntarono l’indice contro e con decisione affermarono << Tu sei una ragazza! >>
Silenzio, solo il fruscio del vento; ma fu presto interrotto da un fulmine, seguito da un Tamaki shoccato che non si capacitava di come ci fossero arrivati così velocemente. Pertanto Haruhi rispose << Caspita ci avete messo davvero poco a capirlo, come avete fatto? >>
Shinpachi si sistemò meglio gli occhiali e con aria fiera le disse: << Eh eh eh. A un occhio inesperto saresti potuta passare tranquillamente come un maschio, ma un fanatico di idol come me sa riconoscere subito se una persona è una ragazza, specialmente dall’atmosfera che emana >> e scoppiò in una risata che per tutti, eccetto che per lui, sembrò quella di un pazzo. Capirono subito che tipo era.
<< TI capisco, amico >> una lacrima agli angoli degli occhi di Tamaki << E’ irresistibile, vero? Un sentimento così travolgente che ti fa venire voglia di urlare al mondo: è bello essere vivi! >> Tamaki e Shinpachi, abbracciati e commossi, iniziarono a gridare al tramonto su una scogliera apparsa da non si sa dove.
<< Si sono trovati …. Purtroppo >> constatò Haruhi con tono leggermente disgustato.
<< Già…. >>  aggiunse il samurai dal cespuglio incolto.
<< Va bene è giunto il momento di porre fine a questa pagliacciata >> Kyouya decise di prendere in mano la situazione, come volevasi dimostrare dall’astutissimo manipolare dell’Host Club, ricevendo un bel “Hey!” di rimprovero dai due sognatori << Torniamo a noi: voi chi siete? >>
<< Ah già non ci siamo ancora presentati, che maleducati che siamo: io sono Shinpachi Shimura, lui invece è Gintoki Sakata; siamo dell’Agenzia tuttofare >>
<< Quindi, come sospettavo, non siete studenti di questa scuola a giudicare dal vostro abbigliamento; come siete finiti qui? I controlli all’entrata sono rigidissimi >>
<< Già, Shinpachi volevo chiedertelo pure io! >>
<< A dire la verità non lo so. Mi ricordo che ero davanti al negozio a svolgere le solite pulizie, quando all’improvviso tutto si è fatto buio, e quando mi sono risvegliato mi sono trovato nella fontana della scuola e questi ragazzi sono stati così gentili da prendersi cura di me >>
<< E’ normale, mio povero amico. Un vero cavaliere aiuta sempre chi è in difficoltà! >>
<< Tu piuttosto, Gin, come ci sei finito in questo posto? >>
<< Più o meno nello stesso modo in cui ci sei finito tu, solo che io mi sono ritrovato nel gazebo; stavo leggendo il mio amato Jump quando … .>> si zittì inaspettatamente.
<< Beh, che ti prende, perché ti sei fermato? >>
<< Hmmm non lo so … c’è qualcosa di familiare … Jump …. Jump …. >> a furia di pensare dal cervello di Gintoki iniziò ad uscire del fumo, il che allarmò le persone presenti che lo intimarono di smettere di compiere un atto suicida. Ma un qualcosa scattò nella sua mente; si alzò di scatto e con un’espressione di chi ha ricordato un qualcosa di veramente importante, disse: << Ora mi ricordo! Voi fate parte del manga Ouran High School Host Club >>
<< Caspita, Gin, che intuito >> rispose sarcastico Shinpachi.
<< Non hai capito, deficiente! Volevo dire che loro sono pubblicati su una rivista femminile, sono uno shoujo manga >>
<< Ma come mai hai letto uno shoujo manga? Non ero io quello che doveva essere dell’altra sponda? >>
Una smorfia disgustata si impadronì del viso di Gintoki, al solo pensiero di quell’orribile vicenda. << Ero in un momento critico e ho commesso un errore imperdonabile …. >>
Tutti si sistemarono per ascoltare la vicenda del nuovo ragazzo; le ragazze si protesero leggermente in avanti per ascoltare meglio, la curiosità traspariva dai loro occhi, mentre Shinpachi, conoscendo da tempo l’amico, si aspettava una chissà quale storia assurda.
<< Finalmente dopo lunghe settimane di attesa, era uscito un altro volume di Jump, e tu sai quanto aspetto l’uscita dei volumi. Comunque mi stavo avviando verso la mia fumetteria quando a pochi passi dal raggiungimento del mio obiettivo, fui colpito da un fortissimo mal di pancia a causa di un eccessivo ingerimento di latte alla fragola. Mi accasciai a terra, ma cercai di resistere: mi trascinai fino all’entrata superando con fatica tutti gli ostacoli che si trovavano sul mio cammino. Arrivai davanti allo scaffale, ma la vista iniziò ad offuscarsi, a un certo punto mi sembrava anche che i giornali levitassero e che una ragazza con le orecchie da gatto, uscita da un rivista porno, mi stesse deridendo; così, non volendo dargliela vinta, mi feci forza e mi sollevai quel tanto che bastava per afferrare la rivista, lanciai i soldi sul bancone e con uno scatto felino uscii dal negozio, trionfante per aver comprato Jump e aver deluso le aspettative di quella gatta del cazzo, ma … >> si interruppe.
Fece passare del tempo per creare un po’ di souspance e per la sofferenza di quel ricordo; gli altri iniziarono a sclerargli contro per far si che continuasse. << Poco dopo svenni e quando riaprii gli occhi mi ritrovai in mezzo alla spazzatura con …. Tra le mani …. Uno …. Shoujo manga >> Gintoki Sakata per la prima volta versò lacrime, cariche di profonda tristezza, sentendo il suo orgoglio di Jumpeniano sbriciolarsi e scivolare via insieme ad esse.
<< E c’è bisogno di piangere? >>
<< Tu non puoi capire, Shinpachi, la delusione di trovarsi davanti quella schifezza al posto del tuo amatissimo Jump! Immagina di voler andare a un concerto di Otsu; lo stai aspettando da tantissimo tempo, così tanto che ti ecciti solo al sentire il primo numero della data del concerto; ma quando arrivi, tutto ansimante come un maiale aspettando che la tua idol esca fuori da un momento all’altro, ecco che al posto suo ci trovi Otose con gli abiti di Otsu >> si sentì un crack. Gli occhiali di Shinpachi si ruppero solo al pensiero di quella orrenda visione e per poco non stava per rimettere.
<< Hey, Lord, non siamo appena stati insultati indirettamente? >> bisbigliò Hikaru all’orecchio di Tamaki, seguito a ruota dal fratello << Già, già; ha detto che anche noi facciamo schifo dato che ci ritroviamo sulla rivista >> ma Tamaki non si fece abbattere e rispose con spavalderia << Avranno picchiato la testa, d’altronde sono apparsi in circostanze un po’ particolari; il viaggio dal loro anime al nostro gli avrà sballottato un po’ il cervello! >>
Tamaki si avvicinò ai suoi due nuovi amici che stavano ancora discutendo sull’incubo appena creato da Gin, quando notò un particolare molto curioso su quest’ultimo << Caspita, Gintoki, non devi essere così povero rispetto a come dai a vedere >>
Gintoki e Shinpachi lo fissarono; dieci secondi dopo gli scoppiarono a ridere fragorosamente in faccia.
<< Guarda che quell’orologio che porti al collo è molto antico; a giudicare dalla grandezza e dall’aspetto, deve essere un modello molto costoso >>
<< Orologio? Ma se per permettermi un manga devo ridurre la paghetta ai miei dipendenti >>
<< Ah ah Ah-Cosa?! >> Shinpachi si girò fulmineamente verso il suo capo.
Gintoki si portò una mano al petto costatando che effettivamente vi era un orologio, molto simile agli orologi da taschino di colore oro. Ai lati dell’oggetto vi erano due manopoline, invece che una sola, per regolare le lancette. Come ci era finito in mano sua, o per meglio dire, al suo collo? Che l’avesse comprato lui era escluso a priori.
Però aveva un qualcosa di familiare, un qualcosa di veramente importante; all’improvviso Gintoki si ricordò cosa, si alzò con un balzo dalla sedia facendo cadere la sesta fetta di torta, seguita da un verso di tristezza da parte di Honey nel vedere quella delizia sprecata per terra << Adesso mi ricordo! >>
<< Che-che cosa ti ricordi, Gin? Mi hai quasi fatto prendere un colpo! >>
<< Questo orologio non è mio, mi è stato recapitato da uno sconosciuto >>
<< Uno sconosciuto? Chi può mai regalare un orologio così caro a una persona che non conosce nemmeno? >>
<< Magari avete svolto un lavoro in maniera così perfetta che il cliente ha deciso di regalarvelo >> provò Haruhi, ricevendo in cambio una sonora risata da parte di Gintoki e Shinpachi; una risata davvero di gusto perché avevano le lacrime agli occhi.
<< Ragazzi siete troppo divertenti! >> Shinpachi stava ancora ridendo, tenendosi la pancia dal dolore causato dalle risate, quando Gintoki si fece insolitamente serio; si morse il labbro inferiore. << Sarebbe troppo bello altrimenti >>
<< Che-ahahah, che cosa vorresti dire? >> Shinpachi riusciva a stento a trattenere le risate, ma lo sguardo grave di Gin lo fece ritornare in sé e una smorfia preoccupata gli si dipinse in volto << Gin che cosa è successo? >>
<< Kagura, Sadaharu e perfino tu, Shinpachi; mi ricordo cos’è successo e come abbiamo fatto a finire qui >>
Tutti si zittirono in attesa che Gintoki spiegasse il mistero avvolto attorno alla loro presenza in Host Club. Gin, pesantemente, si risedette sulla sedia che aveva fatto cadere prima insieme alla torta; appoggiò i gomiti sulle gambe, il braccio sinistro rivolto verso il vuoto, mentre la mano destra sorreggeva sulla sua fronte. La preoccupazione di Shinpachi aumentò vedendo lo stato dell’amico e la stessa cosa provarono le persone presenti.
<< Oggi, mentre tu e Kagura eravate fuori, il postino mi ha consegnato un pacco e insieme ad esso una lettera. Dentro la scatola c’era l’orologio; la lettera era stata mandata da uno sconosciuto e diceva che vi aveva rapiti e mi sfidava in una specie di caccia al tesoro. Per trovarvi avrei dovuto viaggiare attraverso vari anime usando l’orologio come mezzo di trasporto, e infine  scontrarmi faccia a faccia con lui >>
Nessuno sapeva cosa dire, era una storia che aveva dell’incredibile! Ma, dato che di fronte a loro vi erano i protagonisti di questa vicenda, i membri dell’Host Club non poterono fare a meno di crederci. Shinpachi, sconvolto per le informazioni appena apprese, chiese con voce titubante all’amico di continuare il suo racconto.
<< Dopo …. >> ingoiarono rumorosamente la saliva dalla tensione << Ho buttato l’orologio nel cestino, la lettera l’ho usata per pulirmi il culo visto che era finita la carta igienica, e nel leggere mi sono addormentato sulla poltrona con Jump sulla faccia >>
Crick.
Un suono simile a un oggetto che si rompe, in questo caso il filo della pazienza, provenne dalla testa di Shinpachi. Si avventò contro Gintoki, nel tentativo di strozzarlo e porre fine alle continue sofferenze che i suoi problemi gli causavano.
<< Non ci posso credere! Ci hai abbandonato, hai preferito dormire piuttosto che salvarci! >>
<< Come avrei potuto farlo? Insomma, chi è che avrebbe creduto a una storia simile! >>
<< Uno che tiene ai propri amici! …. Se penso che con quella lettera ti ci sei pulito il culo, bastardo! >> Shinpachi immobilizzò Gintoki: gli bloccò le gambe con le sue e gli strinse le braccia intorno al collo per strozzarlo; il Demone Bianco chiedeva pietà, stava morendo soffocato.
<< Ti-ti prego, Shinpachi perdonami! Ragazzi, vi prego, aiutatemi! >>
<< Muori >> gli risposero gli altri, inorriditi dal comportamento ignobile del ragazzo dai capelli bianchi, e fecero per andarsene …. E pensare che prima si erano preoccupati, tsk!
La campanella che suonò la ripresa delle lezione fece sì che i membri dell’Host Club si congedassero momentaneamente per qualche ora.
<< Shinpachi, le lezioni sono cominciate perciò noi dobbiamo tornare in classe, ma per qualunque cosa non esitare a chiamarci >>
<< Esatto! >> fecero coro gli altri a Tamaki.
<< Senza dubbio >> li ringraziò con un dolce sorriso; loro sì che sapevano come prendersi cura degli altri.
<< E adesso toniamo a noi >> lo sguardo assassino prese di nuovo il sopravvento e ritornò la tempesta.
<< A-aspetta, Shinpachi. Non fare niente di cui potresti pentirtene in futuro >>
<< Ah, stai tranquillo, non mi sentirò mai in colpa! >> e strinse ancora di più la presa intorno al collo dell’ormai ex-amico.
<< E invece sì! Pensaci. Se mi eliminassi, come riusciresti a salvare Kagura e a tornare a casa? >>
Shinpachi ci pensò su e giunse ad un’unica soluzione: << Basta che ti prendo l’orologio e lo utilizzi io. Tu effettivamente non servi a niente >>, ma quando stava per avvicinare la mano alla catenina dell’orologio, all’improvviso da esso giunse una voce.
I due si fermarono immediatamente, guardando l’oggetto che dovrebbe normalmente indicare solo le ore, con sguardo stralunato; le lancette iniziarono a girare in maniera opposta da sole.
<< Buongiorno, signori miei. Gintoki, vedo che hai già ritrovato uno dei tuoi amici, sei stato molto fortunato >>
<< Solo i codardi si nascondo dietro le cose per parlare. Coraggio! Dimmi chi sei e fatti vedere! >> rispose aggressivo Gintoki. Non c’era alcun dubbio, doveva essere lo sconosciuto che lo aveva gettato in quella brutta situazione. Purtroppo la voce era stata modificata, quindi non riuscirono a capire se fosse un maschio o una femmina.
<< Oh oh, tempo al tempo, mio caro Gintoki. Il gioco è appena iniziato, non vorrai già arrenderti, spero >> la sua risata fece alterare ancora di più Gintoki; strinse i pugni e gli urlò: << Dov’è Kagura? È me che vuoi no? Perciò affrontami e lascia stare gli altri >>
<< Mi spiace, questo non posso farlo. Se vuoi rivederla non devi far altro che accettare di giocare. Conoscendo la tua mente bacata, sono sicuro che non hai letto tutta la lettera e che l’hai già gettata … >> Shinpachi guardò male il ragazzo seduto accanto a lui, mentre quest’ultimo non poté evitare di pensare che lo sconosciuto ci avesse preso in pieno.
<< Perciò ho deciso di essere gentile e ripeterti le regole: per trovare la tua amichetta e tornare a casa sano e salvo, dovrai viaggiare attraverso gli anime per poi scontrarti con me. Ma hai due scelte: sui lati destro e sinistro dell’orologio ci sono due pulsanti di color argento; se girerai quello di sinistra verso l’esterno, allora potrai passare da un anime a un altro senza possibilità di scelta, invece se girerai quello di destra verso di te potrai tornare a casa in qualunque momento e non solo al termine del nostro combattimento, ma così facendo non potrai più tornare indietro. Quindi cosa preferisci? Premere il pulsante verde e tornare a casa insieme al tuo amico, ma così facendo abbandonare la ragazza, oppure premere il pulsante rosso e iniziare il gioco? >>
Gintoki non ci pensò neanche un secondo << Ovviamente accetto, razza di stronzo! Non vedo l’ora di averti davanti, così ti riempirò di pugni! >>
La risata del nemico si fece più forte, tutto andava secondo i suoi piani. << Perfetto. L’orologio vi condurrà in un anime a caso, sarà il destino a scegliere per voi. Per trasportarvi entrambi dovrete essere in contatto, se vi separerete, i tuoi amici potranno dire addio alla speranza di poter tornare a casa. Detto ciò: che inizi il gioco! >>
La voce sparì, lasciando dietro di sé solo l’eco delle sue risate.
 
 
Poco dopo, Gintoki e Shinpachi raccontarono ai membri dell’Host Club quanto era accaduto e loro si prodigarono a rifornirli di cibo e bevande, non sapendo quanto il viaggio sarebbe stato lungo. Nell’aula di musica, sede del club, vi era un via vai; Tamaki, Honey e Gin, deciso a sdebitarsi per quanto avrebbe potuto, si occuparono delle attività del club, chiacchierando, mangiando dolciumi e bevendo tè insieme alle clienti del club, mentre Haruhi, Hikaru, Kaoru e Mori a preparare l’occorrente. Kyoya dirigeva il tutto, sia il club che i rifornimenti, perfettamente come sempre.
<< Grazie, ragazzi, senza il vostro aiuto davvero non avremmo saputo cosa fare >> ringraziò col cuore Shinpachi.
<< Ma di cosa, Shinpachi, è un piacere farlo. Soprattutto per Tamaki >> rispose Haruhi, girandosi sorridente verso colui che stava facendo il buffone con una ragazza.
<< Il nostro Lord è fatto così >> intervenne Hikaru, a cui si aggiunse Kaoru << Quando vede qualcuno in difficoltà non può far a meno di aiutarlo; è stato così anche per noi >>
<< E’ una persona davvero rispettabile >> ne convenne Shinpachi. Il legame che univa quei ragazzi era bellissimo; erano persone formidabili, ognuno con una propria caratteristica ma tutti uniti da un gran cuore. “Una cosa positiva di questa assurda storia è che ho potuto conoscerli e ne sono davvero felice”
Stesso pensiero aveva Gintoki anche se in quel momento, circondato da ragazzine ricche che lo scrutavano in ogni suo angolo e inventavano storie impossibili su di lui, si sentiva un po’ a disagio. Voleva rendersi utile ma essendo abituato solo alle ragazze del quartiere di Kabuki Cho, gli risultava un po’ faticoso.
<< Allora, come ti stai trovando all’Host Club? Pensi ancora che facciamo schifo? >> chiese Tamaki sorseggiando con eleganza una tazza di tè pregiato.
<< Non so come tu riesca a stare dietro a tutto questo ogni giorno >> rispose sospirando pesantemente Gin. Tamaki rise, una risata contenta: << Questo club, i suoi membri, le clienti sono tutto ciò che ho di più caro. Sono sempre stato solo, quindi loro sono come una famiglia per me >>
Si vedeva che ci teneva tantissimo; gli occhi gli brillavano di una luce che Gintoki conosceva bene. Sorrise << Ti capisco perfettamente >>, ma non l’avrebbe mai ammesso ai diretti interessati.
 

Qualche ora più tardi fu tutto pronto. I ragazzi avevano chiuso il club e Gintoki e Shinpachi furono pronti a partire, ma non prima dei saluti.
<< Grazie di tutto, ragazzi >> Shinpachi chinò il capo.
<< Non c’è bisogno di ringraziare. Fate attenzione ragazzi e buona fortuna >> disse Haruhi. Honey piangeva, nonostante li conoscesse solo da un giorno, si era affezionato a loro, quindi dirgli addio era molto dura; aveva trovato anche un compagno di dolci …. Lo stesso Hikaru e Kauro che, abbracciati e lacrimosi, dicevano loro che gli sarebbero mancati. Gli unici a tenere un po’ di contegno furono Mori e Kyoya, ma non meno tristi interiormente degli altri.
 Raccolsero le borse; Tamaki si avvicinò a Gin e gli porse la mano in segno di saluto << Stammi bene, Gintoki Sakata >> dietro di lui spuntarono nuovamente delle rose; per Gin come riuscisse farle apparire dal nulla era ancora un mistero “Ancora rose …. E adesso anche i luccichii …”
<< Sai che potresti far venire l’allergia a chi ti guarda? Ecco, sento già prudere! >>
Ma nonostante fosse un ragazzino viziato con manie di protagonismo, sapeva che loro due, in fondo, erano simili.
<< Grazie mille, Tamaki >> con uno sguardo dissero tutto. Ognuno avrebbe protetto la propria famiglia, costi quel che costi.
Shinpachi si aggrappò saldamente alla manica di Gin, li salutarono un’ultima volta << Bene, Shinpachi, sei pronto? Andiamo! >>, premette il pulsante rosso e come erano arrivati, all’improvviso, scomparvero.






Angolo dell'Autrice
Ciao! RIeccomi con il primo capitolo, ho aggiornato quasi subito perchè alla fine quell'introduzione era molto breve e volevo farvi già immergere completamente nella storia, ma spero in ogni caso che vi sia piaciuta!
Eeeee *rullo di tamburi* ecco svelati i mondi di cui vi ho parlato nella trama: gli anime. Quelli che verrano narrati da questo momento in poi sono gli anime che ho visto con mia sorella e ne capiteranno delle belle ai nostri protagonisti X'D.
Dunque, la prima tappa è stata Host Club in cui sono state spiegate le regole per partecipare al gioco di questo possiamo chiamarlo Mister X. Il loro obiettivo è quello di ritrovare Kagura, ma quali difficoltà affronteranno e quale sarà il prossimo anime?
Lo saprete nel prossimo capitolo!
Spero che la storia vi stia incuriesondi, fatemi sapere un vostro parere, mi farebbe molto piacere ^_^
Ci vediamo alla prossima!

Ciaoz!

P.s.: vi lascio le illustrazioni:)


http://ladykaito96.deviantart.com/art/Capitolo-1-1-600855230

http://ladykaito96.deviantart.com/art/Capitolo-1-2-600856206

http://ladykaito96.deviantart.com/art/Capitolo-1-3-600856429




 
  
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