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Autore: Minipage    07/04/2016    1 recensioni
{Le tante avventure di Magnus Bane e Alexander Lightwood}
1 - Piano Days (I giorni di pioggia portano la musica)
2 - The Ultimate Illusion (Gli incubi possono essere molto realistici)
3 - Puppies in the Rain (Non si può resistere ai cuccioli)
4 - Sick Days (Persino gli shadowhunters si possono ammalare)
5 - Il Giorno del Matrimonio (Non si dovrebbe mai arrivare in ritardo ad un matrimonio)
6 - Stregoni, Shadowhunters e draghi - Oh mio Dio! (Magnus non si trova e c'è un drago in libertà)
7 - Things that change and remain (Il mondo va avanti, anche se le persone muoiono)
8 - Last Days (La morte non uccide solo una persona)
9 - Bambino per sbaglio (Un incantesimo va storto e Magnus viene trasformato in un bambino)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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The Ultimate Illusion - CAP 2

Minipage è un'autrice straniera, il link alla sua pagina originale è inserito nelle note dell'account, che è attualmente gestito dalla persona che traduce le sue storie, con il suo consenso.

The Ultimate Illusion

"Alexander?"

Una voce parlò nell'oscurità, quasi cantilenando il suo nome.

Alec non riusciva a vedere nulla.

Non riusciva a muoversi.

L'istinto gli gridava di scalciare, lottare e liberarsi, ma la ragione gli disse che non aveva speranze.

Meglio risparmiare energie.

Un fiammifero si accese in un angolo della stanza, illuminando la carta da parati rovinata.

La fonte di luce si mosse, accostandosi ad una grossa candela. Appena la fiamma di quest'ultima si accese, il fiammifero passò a quella successiva.

Il processo fu ripetuto più volte, finchè la persona che teneva il fiammifero non divenne visibile. Alec non gli prestò attenzione, concentrandosi sulla sedia a cui era legato.

Le sue caviglie erano bloccate contro le gambe anteriori e i polsi erano legati ai braccioli. La sedia era pesante - troppo pesante perchè Alec potesse sollevarla, alzarsi e usare le gambe posteriori contro il suo rapitore, che ancora non si era fatto vedere in faccia.

Lui e Jace si erano allenati con quella tecnica all'Istituto, durante una noiosa giornata estiva. Avevano rotto cinque sedie di legno, sbattendole contro le travi della palestra, finchè la madre non era arrivata con una sfuriata degna di un demone Ravener e li aveva banditi dalla stanza per una settimana. 

La vita era diventata parecchio più noiosa dopo il castigo.

Alec quasi sorrise, ma qualcosa sulla maglia del suo rapitore attirò la sua attenzione. Un po' di - glitter.

Il ragazzo ritrovò la voce. "Oh -"

Magnus era stato catturato. Magnus era - non osava pensarci.

"No" mormorò,

La testa del suo rapitore si girò, abbastanza da permettere alla luce di illuminare un paio di occhi da gatto gialli.

"Aspetta - Magnus?" Quegli occhi scattarono in su per guardarlo. 

"Sei sveglio, tesoro" disse lui, come se fosse una mattina qualunque. Ed erano esattamente le parole che diceva lo stregone.

Ma quello non era lui. Non poteva essere lui.

Il suo modo di parlare e di muoversi - era quasi completamente uguale a Magnus, ma ogni cellula del suo corpo gli urlava che non era davvero lui.

"No." Alec scosse la testa e ricominciò a calciare e a dimenarsi.

"Non lottare" disse lui. Si avvicinò al ragazzo e le sue scarpe - le scarpe di Magnus, quelle con i finti tacchi da tip tap - ticchettarono contro il pavimento di legno.

"Chi sei?" chiese Alec.

"Sono offeso" rise l'altro.

"Chi sei?" ripetè, cercando di sembrare più aggressivo. I lineamenti di Magnus si ammorbidirono e un piccolo sorriso apparve sul suo viso.

S’inginocchiò di fronte a lui per avere gli occhi alla sua altezza.

Appoggiò un dito sulla sua guancia e lo fece scorrere, delineando il profilo della sua mascella. 

“Non farlo” disse Alec, voltando il viso. Tutto nel suo modo di fare era troppo familiare – troppo vero. “Cosa vuoi?”

“Dove sono i tuoi amici, Alexander?” chiese lui, in tono casuale.

“Non te lo dirò.” Doveva proteggerli. Jace. Izzy. Clary.

Magnus abbassò lo sguardo e il suo sorriso svanì.

“Sono ferito” disse. “Che ho fatto?”

“No! Tu non sei Magnus -”

“Mettimi alla prova” rispose lui. “Chiedi qualsiasi cosa e saprò la risposta.”

“Non ho intenzione - ” 

"Hai paura di avere torto? Hai paura di non essere in grado di riconoscere il vero me, quando lo vedi?"

"Non ho - Conosco il mio Magnus e tu non sei lui - "

"E se lo fossi? Stai dicendo cose molto brutte, in questo momento. Cioè, è come se non mi conoscessi. Sono io il tuo Magnus."

"Slegami - "

L'altro si sporse verso di lui, premendo le labbra contro il suo orecchio.

"È troppo tardi per quello, mio caro Alexander."

Un dolore improvviso gli attraversò il volto.

Era stato ta - Magnus l'aveva tagliato! 

Alec urlò, ma non per il dolore fisico, quello poteva sopportarlo. Urlò perchè un attimo dopo si ritrovò a cadere - attraverso il pavimento, attraverso il tempo, attraverso - 

I suoi occhi si spalancarono.

Era di nuovo buio. Si divincolò da qualsiasi cosa lo stesse tenendo giù e si mise seduto. 

Qualcosa di rosso brillava dall'altra parte della stanza.

4:25

"No" mormorò Alec, ancora in stato confusionale.

"Alexander - "

Il ragazzo sobbalzò, cercando di prepararsi mentalmente ad uno scontro.

"Alec!"

Battè le palpebre e si suoi occhi iniziarono ad abituarsi all'oscurità.

"Alec, calmati" gli disse Magnus. Anche lui si stava sedendo.

"No - "

"Sei al sicuro" disse l'altro.

Alec sentì un tocco esitante sulla sua mano.

"Hai provato ad uccidermi" disse piano. La mano del ragazzo coprì del tutto la sua.

"Non proverei mai ad ucciderti" disse lo stregone. "Lo sai. Era solo un incubo."

"Eri posseduto o - "

"Sono proprio qua" disse l'altro. Alec scandagliò la stanza, cercando un segno che gli indicasse che quella non era la realtà. "Alexander, guardami."

Lui lo guardò.

Gli occhi di Magnus, gli stessi occhi che fino a pochi minuti prima erano stati il marchio del demonio, ora erano preoccupati.

Quella era la realtà.

Era al sicuro.

Stava bene.

Alec prese un respiro profondo e appoggiò la testa contro di lui.

"Ne vuoi parlare?" sussurrò l'altro.

Alec rimase in silenzio, chiudendo gli occhi.

Lo stregone lo circondò con le braccia, tenendolo stretto per un po'.

Entrambi erano esausti, così Magnus si rimise sdraiato, portando Alec con sè. Non si azzardava a lasciar andare il suo Alexander.

Le sue braccia erano l'unica cosa che li teneva uniti e lo sapevano entrambi.

Note della Traduttrice:

Prima di tutto, grazie a tutti coloro che hanno inserito lo scorso capitolo nei preferiti o nei seguiti e a coloro che l'hanno anche solo letto :D
Vi comunico che l'aggiornamento "ufficiale" di questa storia (che m'impegno a rispettare) sarà di lunedì, ma qualche volta potrei postare anche due capitoli in una settimana (come oggi) ^^
Ringrazio voi che avete letto anche questo capitolo e vi invito a lasciarmi una recensione (che io tradurrò e invierò all'autrice originale), anche se negativa (purchè costruttiva) :*
A lunedì,
-Kat

Prossimo capitolo:
Puppies in the Rain

Non si può resistere ai corgi.*


*questa razza canina:
testo

Link alla storia originale: http://archiveofourown.org/works/4501863

Traduttrice: Katerina Hummel Di Angelo

   
 
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